capitolo 21

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Con la mano tasto tutto quello che ho intorno.
L'anta dell'armadio è rimasta aperta, così avremmo sentito meglio se ci fossero stati altri rumori.

‹‹Credi nella speranza?›› - gli domando.

Alex mi scruta con attenzione.

‹‹Siamo ancora vivi, quindi si.››

Mentre sono schiacciata contro la parete dell'armadio, in cui c'è una fortissima puzza, sento un leggero fischio provenire tra piccole fessure delle ante truciolate.

‹‹Lo senti anche tu?›› -sussurro lievemente.

‹‹Cosa?››

‹‹Aria.››

Busso un paio di volte nella parete e il suono è diverso, vuoto. Alex si precipita a fare lo stesso.

‹‹Deve essere uno scherzo!›› -quasi urla dalla gioia.

Con forza sposta le varie assi, dando alla luce il velo aggrovigliato e lacero delle ragnatele tese attraverso la porta.
Sospingo la maniglia e ci affacciamo in una stanza buia. Grido quasi vittoriosa.

‹‹E' una stanza segreta.›› -dico per entrambi.

Alex entra e io lo seguo a ruota.
Il pavimento è ricoperto di fogli, giornali, cartelle.
Raggiungo la candela e l'accendo col calore sprigionato di un fiammifero.

‹‹Sono tutte lettere.›› -fa notare.

"Amore mio,

fuori è inverno e anche nel mio cuore: solo tu riesci a scaldare il mio cuore gelato, solo tu porti la vita similmente alla primavera. Certo, la vita non è triste e noiosa, ho molte passioni ed amici ma nel cuore sento un vuoto che solo tu puoi colmare.

Dolce creatura, messaggera del Bene e del Male, dagli specchi d'acqua di montagna più pura di una vestale osservi il mondo con innocenza e cerchi la metà che gli Dei invidiosi hanno separato. Sono io la tua metà.

G. mia, ti sogno sempre come un mare di odori frangenti come biscotti mentre mi tieni per mano sussurrando il tuo dolce amore. Occupi sempre la mia mente: mentre dormo, mentre mangio, mentre studio la mia testa è sempre rivolta a te.

Scrivo poesie eppure ciò non mi basta: voglio te!

Il tuo amato Paul R."

Chi abitava in questa casa?

"Ho sbagliato tutto lo so, le mie promesse non mantenute le mie parole dette e poi buttate vie. Ma ora che ti ho persa capisco come ti sei sentita rattristata e delusa, ferita, sfiduciata e questo mi fa male perchè non servono scuse ma fatti. Non serve dire mi spiace.

Non dovevo sbagliare tutto così, ma l'ho fatto... e non posso fare altro che aspettare e sperare in tuo sì per dimostrarti che ora ho capito veramente cosa vuoi tu da me... e cosa devo darti... ho solo il terrore di perderti per sempre. Eri e sarai il mio unico fiore in mezzo alla neve... la mia stella in mezzo alle nuvole, la luce illuminerà la mia vita, il mio pensiero costante."

Cosa è successo?

‹‹Sono lettere d'amore.›› -dico.

‹‹Qualche indizio?›› chiede.

Scuoto la testa.

‹‹Niente che possa servirci davvero.››

*

L'alba è il momento in cui nulla respira, l'ora del silenzio.
Tutto è paralizzato, solo la luce si muove.
Esco fuori dal nascondiglio e osservo cauta dalla finestra.
Ci sono scatole in mezzo al campo.
Scendo le scale piano, nel silenzio assoluto.
Il vento è freddo e scuote i cespugli di agrifoglio che circondano il giardino.
Mi fermo, tendo le orecchie.
Nulla.
Scatto in direzione delle scatole e ne osservo i contenuti.
C'è del cibo, armi e un biglietto.

Nashell: La Guardiana (#1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora