capitolo 31

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Sono ancora in camera quando la porta bussa.
Chi sarà mai?
Mi avvicino e lentamente mi scorgo per osservare il viso del mio disturbatore. Peggio di una pugnalata.

‹‹Va via!›› -urlo e richiudo in fretta la porta, ma quest'ultima rimane aperta. Scorro lo sguardo in basso e noto che il suo piede blocca il mio gesto.

‹‹Fammi entrare.›› -la sua voce è un sussurro e la cosa mi fa male il petto.

Non mi capacito del perchè mi senta così in colpa per averlo trattato male, sapendo che lui è solamente un'egoista.

‹‹Non ho niente da dirti Matt. Va Via!›› -strillo con le mani proteste verso l'imposta.

Una parte di me lotta per farlo entrare e l'altra per farlo rimanere fuori.

‹‹Io si.››

Mi implora e questo non alimenta nient'altro che il mio senso di curiosità.
Aspetto che entri e lo guardo in cagnesco.

‹‹Cosa vuoi?›› -chiedo furiosa.

‹‹Dirti che mi dispiace, prima di tutto.››

Non si può discutere sul fatto che ha il coraggio di formulare quelle due parole, che ovviamente non credevo fosse nel suo vocabolario.

‹‹E per quale motivo?›› -metto le mani sui fianchi, i gomiti verso l'alto e la faccia accigliata.

Lo vedo muoversi verso me, ma scuoto la testa e lo avverto di non fare altri passi. Deve gustarsi il momento che ho accettato la sua visita, cosa abbastanza grande da assorbire.

‹‹Non sei affatto una ragazzina.››

‹‹Ottimo, adesso puoi andar via.››

‹‹Non so nemmeno perchè mi sto scusando.›› -indurisce la mandibola e segna gli angoli con precisione.

‹‹Le persone si scusano quando sanno di aver sbagliato. ››

Avanza di un passo, nonostante il mio divieto, e sente il mio sospiro frustato. Ma comunque non si lascia intimidire. Quanto può essere stupido?

‹‹Sono uno stronzo, lo so. Ma sapere che su di te ho una certa influenza negativa, mi fa sentire male.››

‹‹Ti faccio sentire male? Allora stammi lontano. È un bene per entrambi.››

Sospira e sembra affaticarsi.

‹‹Credi che sia facile? Delle volte ho voglia rinchiuderti in una cassa e lanciarti a mare e altre volte voglio baciarti.››

Non è degno di nulla.
Non è degno del mio perdono.

‹‹Non dire stronzate. Non ti importa nulla di me. Tutto è iniziato con la tua presunzione e il tuo disprezzo. Non riusciamo a tenere una conversazione perchè finiamo solo con urlarci contro, ed è vero che tiri fuori il peggio di me e questa cosa mi fa così arrabbiare perchè non mi sono mai sentita così accesa, piena di rabbia e diversa.›› -urlo tutto.

‹‹Io ti faccio sentire te stessa!›› -sentenzia con voce profonda.

Mi basta guardarlo per sentire lo stomaco sottosopra. Quella scoperta mi lascia senza parole e basso di scatto lo sguardo, temendo che lui può leggerne verità.

‹‹Se mi sbaglio, dimmi come ti senti con questo.››

I suoi occhi sono puntati nei miei, sono un qualcosa di strano. Un misto tra mistero, dolcezza, paura e imbarazzo. Con mani ferme mi blocca e con decisione si fionda sulle mie labbra.
Non è un bacio violento, è dolce e delicato.
Inspiegabilmente le mani cominciano a pulsare. Sento il battito del mio cuore sperduto in ogni singolo millimetro del mio corpo e le mie mani iniziano a sudare. Sono agitata, tremo.
Sento il cuore a mille, la testa girare.
Lo spingo con le mani e gli do uno schiaffo forte in pieno viso.

‹‹Non farlo più.›› -borbotto in assenza di fiato.

‹‹È così difficile credermi?›› -domanda.

Le ginocchia iniziano a tremare inspiegabilmente e non riesco a farle smettere. Dei brividi gelidi mi percorrono in tutto il corpo, dalla cima dei capelli fino ai piedi.
Sudo e tremo allo stesso tempo.

‹‹Perchè mi hai baciato? Cosa volevi far vedere? Il tuo maledetto ego?›› -urlo frustata.

‹‹Perchè deve essere tutto così difficile con te?››

‹‹Perchè tu sei uno stronzo egoista, non ti importa nulla se non di te stesso.›› -sputo.

‹‹Ti ho baciata perchè volevo farlo, è così che si fa quando si è interessato a qualcuno. Vero?››

Indietreggio colpita.
Mi spiazza.
Non riesco a controllare nessuna parte di me stessa, è come se la mia mente e il corpo si fossero bruscamente staccate una dall'altra.
Le nostre labbra si sfiorano e i nostri respiri si smorzano ad ogni millimetro di distanza. Annullo tutto ciò che è intorno e lo bacio.
Sento i nostri battiti aumentare di ogni singola frequenza, mentre le labbra giocano armoniosamente.
La sua mano sfiora la mia guancia rossa e bollente ed in questo preciso istante capisco che in me si è trasformato qualcosa.

‹‹Ti prego, va via.›› -mormoro.

Sono a pezzi. Mi ha tolto ogni pensiero, dubbio.


Nashell: La Guardiana (#1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora