capitolo 3

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Inspiro con forza quell'aria gelida e subito la rimetto fuori con un ampio sbuffo di vapore.

‹‹Saremmo dovuti partire all'alba.›› -dico mordendo il labbro per farlo smettere di tremare.

‹‹Già, ma prima troviamo quel fiore ancor prima ritorniamo a casa.›› -dice.

‹‹Quindi.. la cura è un fiore? ›› -Domando.

‹‹Esatto.››

Conosco troppo bene Albert da intuire immediatamente che mi sta nascondendo qualcosa.

‹‹Come l'hai trovata?›› -Chiedo.

Si ferma e fa un respiro profondo.
Si gira verso di me , gli occhi in ombra sotto le sopracciglia sporgenti.

‹‹La strada è ancora lunga.›› -mormora.

Quando lo vedo allontanarsi provo una inspiegabile stretta al cuore, che però si trasforma presto in una fitta di inquietudine.
Le cose non si rincorrono e forse nemmeno si aspettano troppo.
Arrivano quando ti fermi o se sei solamente stanco di aspettare.
Ma se non succede, si imbroglia.
Si mente per crederci davvero.

‹‹Non esiste, vero?›› -sbotto con un senso di nostalgia.

Mi punge il cuore con il dolore che leggo nei suoi occhi.

‹‹Forse in qualche parte remota del mondo...›› -sussurra. ‹‹Voglio solo che non soffra più. Sta morendo, Lissa.››

Gli occhi si inumidiscono.
Anne è sempre stata una donna forte e capace.
Ha sempre saputo nascondere il suo dolore di fronte ad Albert.
Ma non può essere nascosto ai propri occhi.

‹‹Da quando è morto mio padre tutto è andato storto.›› -dice.

Con cautela mi avvicino e gli poso una mano sulla spalla.

‹‹So che ti senti responsabile, ma non è colpa tua. Questa malattia è solo un effetto collaterale della sua bontà.›› -dico nel tentativo di risollevare l'animo.

‹‹Stai tremando.›› -fa notare con stupore.

‹‹Nel caso tu non l'abbia notato, ci stiamo avvicinando sempre di più alla terra del Nord.››

Sfregio le mani e ci soffio sopra per scaldarle.

‹‹Sapevo di non doverti portare.››

Apro e chiudo la bocca indispettita.
Continua a ridere e a svuotare il suo zaino.

‹‹Cavolo, ho dimenticato di portare i fiammiferi.›› -dice.

Perfetto.
Due giovani ragazzi in una terra sconosciuta circondati dal freddo.

‹‹D'accordo.›› -dico.

‹‹Ti sei arresa così facilmente?›› -Chiede.

‹‹Dobbiamo accendere un fuoco o finiremo stecchiti.››

Il sentiero che abbiamo scelto, lungo il territorio dei pacifici, è quello che a nostra immagine risultava più sicuro.
Mentre all'inizio si incamminava in un immenso prato verde, adesso il percorso è tetro e sinistro.
La luce della luna filtra attraverso le foglie degli alberi, è questo ci permette di avere una chiara idea su dove ci stiamo dirigendo.
Raccolgo alcuni rami secchi.

‹‹Andranno bene questi pezzi più grandi per alimentarlo?›› -Chiede.

‹‹Certo, ma tu come uomo faresti il grande favore di accenderlo? Sai io sono un po' delicata.›› -dico utilizzando le sue stesse parole.

Nashell: La Guardiana (#1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora