6. // riflessi d'amore nascosti negli occhi

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Il secondo posto non andò meglio. Federico lo portò nel bar dove si erano ubriacati la prima volta, dove era nata Beautiful Disaster, ma quel posto fece sentire Michael ancora più spaesato e ammise di sentirsi solo a disagio in quel bar.
Federico ancora non gli aveva parlato del loro duetto, aveva un po' paura che rifiutasse quella canzone. Amava quella loro creazione, era qualcosa di loro e non voleva togliere quella magia che la contornava.
Il terzo posto andò già meglio, ma ancora Michael non ricordò niente.
Era quel parco dove avevano deciso di provarci per davvero, dove avevano deciso di andare a vivere insieme e dove parlarono di rendere pubblica la loro storia, un giorno. Era un posto forse troppo generale per fargli ricordare qualcosa.

Era sera, Federico era sotto le coperte sul divano e stava pensando a dove avrebbe potuto portare Michael il giorno dopo. Non è che aveva esaurito posti, ma si vedeva che il libanese stava cominciando a sentirsi più frustrato del necessario e provava anche a nasconderlo. Per questo Federico voleva trovare quei posti che avevano avuto un grosso impatto nella loro vita, perché se Michael avesse deciso di smettere, voleva almeno avergli mostrato il meglio. Da una parte aveva paura che quel momento fosse vicino, perché tra i check-up medici in ospedale, le sedute dallo psicologo e i loro piccoli giri per Milano, Michael si stava visivamente stancando. Federico sperava solo che sarebbe resistito ancora per un po'.
Michael era seduto sul letto insieme a Gue e Melachi. Le altre due erano rimaste sul divano con Federico e questo rincuorava Michael, perché almeno non stava solo.
Gli dispiaceva vederlo solo, ma davvero ancora non riusciva a capacitarsi di aver scelto lui al posto di Andy. Non perché lo trovasse meno bello, perché diamine, Federico era bello. Aveva una bellezza particolare e in quelle settimane aveva imparato di nuovo alcune cose su di lui. Era dolce, simpatico, un romantico e una persona troppo ansiosa. La sua situazione la stava gestendo bene. Però Michael ancora non capiva cosa lo avesse portato a scegliere lui.
Prese uno dei suoi diari dal comodino e senza pensarci troppo lo aprì, perché era passato un mese dall'incidente e aveva bisogno delle sue risposte. Era il diario dell'anno 2016, l'anno dove tutta la loro storia era cominciata.

05/17/2016
Oggi è andato tutto storto, non credo ci sia stata una cosa positiva.
In studio abbiamo avuto problemi con i computer e ho dovuto rimandare la registrazione e a casa ho continuato a litigare con Andy.
Non so cosa ci sta succedendo, ci siamo distaccati troppo negli ultimi mesi.
Ho un po' paura ad ammetterlo, ma forse non lo amo più.
Forse sono anni che non ci amiamo ma non lo ammettiamo.
Fa paura pensare di dover ricominciare una vita senza di lui, è stato con me per così tanti anni. Forse è per questo che non voglio andare avanti senza di lui? È stata la mia roccia per tutto questo tempo, anche quando non c'era, voglio davvero mettere fine a una relazione così lunga?
Andy non mi dice più ti amo da non so quanti mesi. Siamo abituati a vivere insieme ma non ad amarci. E questo comincia a farmi un po' male.

05/24/2016
Ho lasciato Andy. Per davvero, questa volta.
Non è la prima volta che ci lasciamo ma adesso mi sembra davvero di aver chiuso un capitolo. È definitivo, in qualche modo, e so che è stata la cosa più giusta da fare.
Fa male, è ovvio che faccia male. Come non potrebbe? Ho messo la parola fine a nove anni di relazione, non è una cosa da niente.
Forse fa un po' meno male se penso che l'ho fatto anche per Fede.
Non pensavo di potermi innamorare di nuovo dopo Andy, pensavo fosse davvero lui la mia fine.
Poi è arrivato Federico, lui con i suoi tatuaggi e le sue battute fuori luogo.
Lui che mi ha fatto innamorare della sua risata, della sua pelle, del suo sorriso, del suo cuore.
Credo sia lui la persona giusta per me. È difficile da dire ma ho questa sensazione. Con Andy non ce l'ho mai avuta.
Sento di amare l'uomo giusto, adesso.

Michael chiuse quelle pagine e pensò alle sue parole. Aveva lasciato Andy e aveva scelto di amare quel ragazzo disteso sul divano nell'altra stanza. Una lacrima cadde sulla copertina chiusa del diario e Michael cercò di non farsi sentire. Tenevano sempre la porta aperta durante la notte perché se uno dei due avesse avuto bisogno d'aiuto – Michael, più che altro – si sarebbero potuti chiamare senza problemi.
Michael non capiva. Il suo cuore non rispondeva ai suoi quesiti e quei ricordi non volevano tornare.
Il medico aveva detto che la memoria sarebbe potuta tornare anche a distanza di mesi, se non anni, o forse anche mai, ma a lui quella situazione non piaceva.
Prese un diario più recente e sfogliò pagine a caso.

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