Forse stava esagerando ma forse era normale. In fondo aveva avuto un incidente, si stava solo preoccupando della sua salute mentale. Michael aveva scritto al dottor Spinoza chiedendogli aiuto, perché non capiva se tutto quello fosse normale o se avesse un problema. Spinoza rispose il giorno dopo e Michael fu sorpreso di leggere che sarebbe potuto andare a trovarlo in Inghilterra.
Appena due giorni dopo Michael aprì la porta al suo dottore e lo invitò a bere un thè.
"Allora, dimmi tutto. Nella mail sei stato un po' vago" disse Spinoza. "Hai scritto che hai problemi con la memoria".
"Sì, ho ricordi ma sono confusi, mmh...blurred?".
"Ricordi offuscati, capisco. Che ricordi sono?".
"È questo che non capisco. È possibile che ricordi di prima di incidente diventano confusi?".
"In certe circostanze sì, quando il trauma è veramente pesante e non si riesce a controllare i danni. A volte le persone perdono la memoria lentamente, ma non mi sembra il tuo caso. Dagli esami che abbiamo fatto sembra che la tua perdita di memoria sia ferma a quattro anni, non c'erano segni di un probabile peggioramento".
Spinoza guardò Michael agitarsi sul divano e si sporse in avanti, le mani intrecciate e un grande sorriso caloroso sul viso.
"Cos'è successo, Michael?".
"Qualche giorno fa ho ricordato una cosa, un regalo di una penna. Io pensava era da parte di Andy, il mio ragazzo, ma lui dice che non è così, che lui non mi ha mai regalato quella penna. Io però sono sicuro di ricordo e pensavo era ricordo del passato ma adesso ho qualche dubbio".
"Che cosa te lo fa pensare?".
"Quando penso a ricordi vecchi di mia vita prima di luglio del 2014, ricordo immagini chiare, ricordo bene le cose e sento che era vero perché lo so, ricordo di averlo vissuto. Questo ricordo non era a fuoco, c'era quasi nebbia, però le sensazioni che ho sentito erano vere, proprio come quelle che provo con altri ricordi di passato".
"E precisamente che cosa ti fa pensare che non sia un vecchio ricordo?".
"La faccia di chi mi da regalo non è chiara, è affus...come hai detto tu?".
"Offuscata".
"Sì, quello. Io pensava che era Andy ma lui dice che non era lui e ne è sicuro. Non capisco. Sento che è un vero ricordo ma è troppo confuso per essere di quella mia vita passata".
Spinoza sorrise e bevve un sorso del suo thè, annuendo più a sé stesso che a Michael.
"È un nuovo ricordo, vero?" chiese infine Michael. Avrebbe voluto fare subito quella domanda ma aveva paura della risposta perché sentiva di non essere pronto per sentirla, neanche adesso che l'aveva chiesta. Forse per questo non aveva neanche voluto pensare che quella penna fosse un ricordo nuovo di quei quattro anni, aveva ancora troppa paura di dover affrontare quella vita che aveva lasciato.
"Da come lo racconti sì, sembrerebbe un nuovo ricordo. Uno di quei quattro anni che hai dimenticato".
"Quindi la memoria sta tornando?".
"Non posso dirtelo così su due piedi ma credo di sì. Il tuo sembra un ricordo che hai dimenticato. Come è tornato?".
"Andy mi ha regalato un portachiavi con sopra chiave di sol. Lì io ho ricordato penna con sopra stesso disegno che avevo ricevuto sempre a compleanno".
"Quindi è stata una situazione simile a fartelo ricordare".
"Sì, direi di sì. Forse per questo credevo che era ricordo vecchio?".
"Molto probabile. Ci sarebbe un modo per scoprire se questo ricordo appartiene veramente ai quei quattro anni che hai perso".
Michael guardò Spinoza allo stesso tempo spaventato e speranzoso. Sapeva dove sarebbe andato a parare e da una parte ne era felice perché voleva ricordare, voleva trovare un posto nella sua linea temporale a quel ricordo, ma dall'altra parte aveva paura di scoprire nuove cose.
"Potresti chiedere alla persona che ti ha regalato la penna se te l'ha davvero regalata".
"Ma io non ricorda la faccia, come posso trovare questa persona?".
Spinoza sorrise a Michael e quest'ultimo abbassò lo sguardo sul suo thè perché sapeva cosa volesse dire quello sguardo. O meglio, sapeva a chi stesse pensando.
"Potresti chiamare Federico".
"Io non lo sente da due mese. Non credo è buona idea".
"Non dico di chiamarlo e dirgli che hai ricordato qualcosa, ma semplicemente di chiedergli della penna".
"Come faccio a chiedere senza dire di ricordo?".
"Dì che hai trovato la penna e che pensi sia sua, dato che tu non te la ricordi. Digli che vorresti ridargliela.
Michael ci pensò su. In fondo avevano detto di chiamarsi se avessero trovato cose appartenenti all'altro.
"Potrei farlo, sì" disse Michael e si sentì un bambino agitato che non voleva chiamare il dottore da solo per prendere un appuntamento.
"Lo so che tutto questo ti spaventa, ma se vuoi una risposta devi osare. Purtroppo non è mai facile con questi problemi".
Michael sorrise al medico e un po' si sentì meglio, anche se il suo stomaco si contorceva per il nervoso.
"Tornerà mai tutta la memoria?" chiese improvvisamente Michael. Glielo avevano già detto, in ospedale, a casa, ovunque fosse andato, che era improbabile che si sarebbe ricordato tutto.
"Le probabilità sono minime, purtroppo" rispose Spinoza con un triste sorriso. "Il cervello è qualcosa di estremamente contorto e noi ancora non siamo riusciti a capirlo del tutto. La memoria è molto delicata e difficile da prevedere. Potresti ricordare tutto o questo potrebbe essere l'unico ricordo nuovo che avrai".
Michael annuì e apprezzò la sincerità del medico, non aveva mai amato le persone che giravano intorno alle questioni con parole costruite.
"O forse torneranno altri piccoli ricordi, non è detto. Ci sono tante possibilità, tu non ti arrendere".
Non sapeva veramente se volesse avere altri ricordi, ma in quel momento era sicuro solo di una cosa. Doveva chiamare Federico.Un paio d'ore dopo era di nuovo solo nel suo appartamento con il cellulare in mano. Spinoza era andato via e aveva detto che sarebbe rimasto almeno un paio di giorni a Londra, se avesse avuto ancora bisogno. Andy era a lavoro, stava finendo un cortometraggio ed era nel bel mezzo della post-produzione.
Aveva quel cellulare in mano e non sapeva se chiamare o no. Non aveva idea di come stesse Federico. Di sicuro non bene, come fingeva continuamente di stare, ma non aveva neanche letto di sbronze imbarazzanti del rapper finite su internet, quindi molto probabilmente si stava contenendo. Era da poco uscita un'intervista online dove aveva parlato di loro. Aveva detto che erano ancora amici, ma sapeva che era più per la stampa che realtà, quella frase. Non sapeva cos'erano.
Non ci pensò su troppo e premette il tasto verde. Il cellulare squillò a vuoto per un po' e Michael fu sul punto di attaccare quando l'italiano rispose.
"Pronto?".
"Fede. Ciao". Ora gli sembrava ancor più una pessima idea.
"Ciao".
"Come stai?".
"Bene, grazie. Tu?".
"Io? Bene, bene".
Stavano mentendo ma non importava in quel momento.
"Va tutto bene? Perché mi hai chiamato?".
"Ah, sì, giusto. Uhm, io ha trovato una cosa riordinando casa e volevo sapere se era tua. Andy dice che non è sua e non credo sia mia, volevo sapere se dovevo mandare te questa cosa".
"Cos'hai trovato?".
"È una penna. Bianca con una nota...uhm, no, chiave di sol sopra. È carina. È tua?".
"Mi hai davvero chiamato per chiedermi se rivoglio quella penna?".
"Magari è penna importante per te".
Michael cominciò a mangiarsi le unghie perché forse non era così bravo a mentire.
"No, quella penna è tua".
Il cuore di Michael cominciò a battere un po' troppo forte.
"Ah si?".
"Sì, te l'ho regalata io un anno fa. Era il tuo compleanno, eravamo a Londra".
"Oh". Oh. Era lui.
"Già. Quindi sì...non serve rispedirmela".
"Oh, okay. Non me la ricordavo proprio". Fece un respiro profondo e cercò di mascherare il suo nervosismo, e le sue bugie. "È davvero bella la penna, un po' sono felice ora di poterla tenere".
"Sì, ti è sempre piaciuta. Per un mese te la sei tenuta in tasca".
Ci furono un paio di risate e Michael prese quella penna tra le dita. Si morse un labbro e cominciò a muovere la gamba, agitato. Era strana, quella situazione. Si erano lasciati con parole colme d'addio e rancore, era strano trovarsi in quel momento, dopo due mesi, a ridere al telefono. Non che ci fosse niente di speciale, in tutto quello, ma rimaneva comunque strano.
"Mi dispiace averti disturbato per la penna" disse Michael.
"Figurati. Non c'è problema. Se dovessi trovare altre cose che non riconosci posso aiutarti. Sempre che tu voglia".
Quasi sentì il ragazzo sussultare alla sua stessa esclamazione e quella chiamata divenne ancora più strana.
"Grazie. Lo farò".
Forse era una promessa, non lo sapeva. Ma non volle illudere il ragazzo, così lo salutò frettolosamente e riattaccò velocemente la chiamata.
Quindi era lui. Aveva ricordato qualcosa della sua vecchia vita che non ricordava. Aveva ricordato un momento con Federico, anche se però Federico non lo aveva ricordato.
Rimase perplesso a fissare la penna.
Perché era tornato quel ricordo proprio in quel momento?
Aveva provato per due mesi a ricordare chi fosse, Federico lo aveva portato in posti che dovevano essere a lui famigliari, eppure non era mai scattato niente, neanche una piccola immagine. Aveva sentito qualcosa solo con la sua canzone, la loro canzone, ma si era convinto di aver provato quelle sensazioni perché nella sua realtà quella canzone già la conosceva un po'. Eppure adesso era bastata una stupida chiave di sol a fargli scattare un ricordo, per di più offuscato.
Michael scosse la testa e pensò che stava esagerando.
In fondo era solo il ricordo di una penna.-------------------------------------------
ANGOLO HEART ♥
Buon pomeriggio gente!
Sto aggiornando dal bus, ho appena passato il Brennero. Quanto sono emozionata, non avevo mai fatto una cosa del genere.
Avevo preparato il capitolo già ieri sera (notte, a dire il vero) perché dopo otto ore di pulmino non sarei stata capace di ricontrollare questo capitolo.E parlando del capitolo: finalmente Mika ha cominciato ad accettare che in quel ricordo ci sia Fede :D le piccole gioie.
In questo capitolo non abbiamo visto come se la passa il nostro coso dipinto preferito, però almeno lo abbiamo "sentito" ♥E ancora, vi ringrazio per le minacce e per condividere i vostri scleri con me, mi rendete felice ☺
Ora vi lascio, sopporto il mal d'auto fino a un certo punto.A domani!
- heartcremisi
STAI LEGGENDO
Amnesia
Hayran KurguIn un futuro prossimo dove Fedez e Mika stanno insieme e insieme cercano di affrontare le conseguenze che ha portato un incidente stradale in cui sono stati coinvolti. WARNING: questa storia sarà prevalentemente angst, in alcuni punti forse troppo a...