Michael aveva seguito il consiglio di Andy e insieme erano andati da uno psicologo specializzato in perdita di memoria. Il fatto che ci fosse una specializzazione per quel campo fece capire a Michael quanta gente soffrisse di quel problema e che forse non doveva avere così tanta paura. Lui almeno ricordava la maggior parte della sua vita.
Il dottor Hartnell era simpatico, comprensivo, e vederlo due volte a settimana un po' lo aiutava. Andy era stato con loro per le prime due sedute, forse perché anche lui aveva bisogno di un personale consulto psicologico, per prepararsi a quel che sarebbe arrivato. Hartnell, dopo essersi consultato con Spinoza, aveva detto che avrebbero dovuto aspettare per capire bene cosa stesse succedendo con la memoria di Michael. Poteva trattarsi di flash di memoria casuali, ma poteva anche essere la memoria che pian piano tornava. Andy aveva solo annuito a quella affermazione. Almeno adesso sapeva cosa aspettarsi.
Per un paio di settimane rimasero sulla strada "erano solo flash di memoria", ma poi una sera a cena Michael rimase a fissare il vuoto per troppo tempo e con gli occhi troppo sgranati e Andy capì.
"Ti sei appena ricordato di qualcosa, vero?" chiese. Michael annuì e abbassando gli occhi cercò di nascondere le sue lacrime.
Non riguardava neanche Federico, ma X-Factor in generale. Si era ricordato di pony e un vestito da Batman e quella sera andò a rivedere gli streaming dei vecchi live di X-Factor ed eccola lì, la puntata dance, i pony, il costume da Batman e forse Federico centrava un po' troppo. Non aveva mai voluto vedere quei live, erano edizioni che si era dimenticato, non si sentiva ancora pronto. Aveva curiosato tra alcune foto solo quella volta che un certo Luca gli aveva scritto per dirgli che sperava che stesse bene, anche se non si ricordava più del suo Piccolo Principe. Michael aveva sorriso, guardato un paio di foto e aveva risposto scusandosi per l'eventuale disagio.
"Comunque è vero, tu sembra davvero mio figlio!", aveva concluso così la mail.
Da quella sera, comunque, fu tutto in discesa. Una ripida, veloce e pericolosa discesa.
I ricordi tornarono più in fretta, più frequentemente e Michael dovette riconoscerlo, anche più nitidamente.
Era metà settembre, era in studio con sua madre e il suo manager e stava riascoltando il suo ultimo album. Ricordava solo la creazione di quelle canzoni e l'aver perso i ricordi dei suoi concerti era stata probabilmente una delle cose che più lo avevano segnato. Poi arrivò una nuova canzone, una di cui non si ricordava. Feels Like Love. Il suo testo lo colpì così forte che gli venne fisicamente male allo stomaco, perché quelle parole non potevano essere per Andy. Non era cominciata così la loro storia, e che senso aveva scriverla così avanti nel tempo? E quelle parole, "dopo solo un bacio", "a me sembra amore", quelle frasi lo spaventarono. Era per lui? Era per Federico? Domandandoselo gli venne in mente un momento dimenticato. Lui che baciava Federico, ma non sulle labbra. Era sulla guancia, vicino all'angolo della bocca. Non sapeva collocarlo in linea temporale, ma vedeva chiaramente dei tatuaggi. Si rassegnò all'idea che forse quella canzone fosse davvero per lui.
Federico tornò altre volte.
Il suo sorriso felice ed orgoglioso mentre ascoltava le ultime canzoni di Michael.
Federico che gli passava la nutella quasi finita, perché aveva avuto un attacco di fame la notte prima.
I tatuaggi di Federico. Quei tatuaggi lo tormentavano, perché mentre la sera fissava il suo compagno addormentato accanto a lui, mentre passava la sua mano sul suo bianco braccio, immaginava di contornare i suoi tatuaggi che si rese conto di sapere quasi a memoria.
Si ricordò di quella volta che Federico aveva avuto un attacco di panico nel bel mezzo di un tour e di come era corso da lui per calmarlo sebbene fosse letteralmente dall'altra parte del mondo.
Erano ricordi che tornavano, alcuni erano ancora sfocati, altri più nitidi, e con tutte quelle immagini tornavano anche le emozioni.
Non si ricordò del momento preciso in cui si era innamorato di Federico, non ricordò il loro percorso, ma con alcuni di quei ricordi tornarono anche dei sentimenti.
Quella felicità che aveva provato quando gli aveva detto che le sue canzoni erano fantastiche.
La sensazione di tenerezza nel vedere un Federico che si sentiva in colpa ad aver mangiato troppa nutella.
L'adorazione che provava per quella permanente arte dipinta su pelle così diversa dalla sua.
La preoccupazione e amore che aveva provato quando lo aveva raggiunto in tour.
Amore.
Michael non capiva più niente. Dire che era confuso era poco. Forse avrebbe dovuto andarsene da qualche parte da solo e pensare, perché adesso proprio non capiva.
Amava Andy. Ma lo amava davvero?
Lo aveva lasciato una volta, aveva smesso di amarlo. Non avrebbe buttato una relazione di quasi nove anni per una persona qualunque.
Ma amava Federico?
Non sapeva rispondere a quella domanda, perché sinceramente non lo sapeva, ma sapeva di non poter più dire con certezza di non amarlo.xxx
Federico una ragione per dimenticarlo ancora non l'aveva trovata. Aveva chiesto aiuto ad Ax, ovviamente, ma non ricevette mai un vero consiglio su come dimenticarlo. Ax continuava a ripetergli che doveva trovare un suo modo per andare avanti, perché quello che poteva andare bene a lui, poteva non funzionare per lui.
Così ci aveva provato, a cercare un modo per dimenticarsi di Michael.
Provò a guardare avanti ma c'era sempre qualcosa che lo tratteneva indietro, un ricordo, un maglione finito nel cassetto sbagliato - maglione che decise di non spedire a Michael, perché ormai era passato un mese dall'ultima volta che si erano sentiti e forse qualcosa che profumasse vagamente di lui voleva ancora tenerselo - e così il suo duro lavoro andava nel dimenticatoio.
Per un momento aveva quasi pensato di cercare su internet qualche metodo per dimenticare un amore passato ma si rese conto che quello sarebbe stato troppo infantile. E assurdo. Così chiuse il computer e passò a fare zapping disteso sul divano.
Quasi rise per l'ironia quando si ritrovò a guardare una puntata di Doctor Who. Michael adorava quel programma, lui non lo capiva. O meglio, lo trovava assurdo, ma non era così male. Guardarlo insieme a Michael poi lo rendeva speciale, perché lui si commuoveva per ogni singola battuta melensa e doveva ammettere che qualche lacrima l'aveva versata anche lui, qua e là, una volta entrato nella storia. Si ritrovò a maledire quel programma e spense anche la televisione. Non sapeva proprio che fare. Pensò che forse non doveva trovare un modo per dimenticarlo, ma semplicemente un modo per convivere con il ricordo e andare avanti.
Fu proprio quel programma a dargli la cosiddetta illuminazione.
(A/N: da qui in poi spoiler del finale della nona stagione di Doctor Who)
Tre giorni dopo era in cucina con Ax, stavano per cominciare a mangiare la loro cena cinese quando Federico finalmente lo capì.
"Io sono Clara" disse.
Ax lo guardò confuso, il contenitore di spaghetti di soia ancora fermo a mezz'aria.
"Eh?" chiese. Federico lasciò tutto sul bancone e quasi rise quando se ne rese conto. Aveva capito. Finalmente aveva trovato il suo metodo.
"Io sono come Clara di Doctor Who".
"Zio, tu neanche la segui quella roba. Di che stai parlando?".
"Mika lo guardava, ho visto qualche episodio con lui. In un episodio c'è il Dottore che racconta la storia di questa ragazza, Clara, a Clara stessa. Lui non si ricorda chi sia ma lei sa chi è lui. Lui l'ha dimenticata. È convinto che quando la vedrà saprà riconoscerla ma non lo fa, perché lei è davanti a lui e lui non ricorda".
"E quindi?".
"E quindi io sono Clara, cazzo".
Ax non aveva mai visto una puntata di quel programma, ma il discorso di Federico era riuscito a seguirlo. Guardò il ragazzo e vide uno sguardo triste, rassegnato da un lato, sollevato dall'altro. Era un'immagine triste ma sapeva che quello poteva essere il passo verso un Federico un po' più felice.
"Cosa fa questa Clara?".
"Gli dice che i ricordi diventano storie quando ce li si dimentica. E che forse alcune storie possono diventare canzoni".
Ax lo guardò fisso per diversi minuti, il suo sguardo tra il preoccupato e il dispiaciuto, perché adesso aveva capito dove voleva arrivare, cosa gli sarebbe servito per fare quel passo avanti senza Michael.
"Michael deve diventare la mia canzone" disse Federico. Fece spallucce e il suo triste sorriso cercò di bloccare le lacrime dal rompere quel momento magico, perché un po' magico lo era davvero. Aveva capito cosa gli serviva, sapeva cosa doveva fare, e piangere lo avrebbe solo confuso. Doveva scrivere una canzone per dimenticarlo, per convivere con il suo ricordo e lasciarlo andare. Magari l'avrebbe scritta solo per sé stesso, non per un album, ma doveva scriverla, chiuderla in un cassetto e dire addio a quel capitolo della sua vita.
Lui era Clara e aveva una canzone da scrivere.
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ANGOLO HEART ♥
Eccoci qui!
Scusate il ritardo, oggi è stata una giornata un po' pienotta.Ho sempre adorato questo capitolo, soprattutto l'ultima parte. Spero sia stata abbastanza chiara la storia di Doctor Who, che verrà ripresa ancora più avanti, verso la fine della storia.
Allora, direi che i ruoli si stanno davvero invertendo, con Mika che torna a ricordare e Fedez che va avanti. Che cosa triste.Il prossimo capitolo è abbastanza importante, non vedo l'ora che sia domani per poter aggiornare! (di certo non aiuto a farvi aspettare con questi commenti, che persona pessima che sono, chiedo scusa)
Grazie per essere ancora qui, davvero ♥
Buona serata a tutti e a domani! :D- heartcremisi
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Amnesia
FanficIn un futuro prossimo dove Fedez e Mika stanno insieme e insieme cercano di affrontare le conseguenze che ha portato un incidente stradale in cui sono stati coinvolti. WARNING: questa storia sarà prevalentemente angst, in alcuni punti forse troppo a...