Federico era seduto nel suo camerino con la sua fidata sigaretta elettronica in bocca e il cellulare in mano, la truccatrice che finiva di passargli il blush sul viso. Sua madre era accanto a lui che parlava con un tecnico e c'erano persone che andavano avanti e indietro dal suo camerino.
"Ecco fatto, puoi andare" disse la truccatrice con un sorriso. Federico le sorrise di rimando e si alzò, dicendo alla madre che avrebbe cominciato a incamminarsi. Tatiana rispose con un gesto vago con la mano, ancora intenta a parlare con quel tecnico.
Federico uscì nel corridoio e ancora una volta venne immerso da persone frettolose che urlavano indicazioni a destra e a manca. Quel caos non gli era mancato particolarmente, lo rendeva sempre nervoso, più nervoso di quanto già fosse.
Si avvicinò a passo svelto alla porta davanti alla sua e senza bussare l'aprì, trovando il camerino vuoto.
"Giudici, tra cinque minuti si comincia!" urlò un tecnico. Federico sbuffò e si incamminò verso le scalinate, i suoi occhi che continuavano a cercare Michael.
"Ragazzo!".
Federico si girò giusto in tempo per essere travolto da una vistosa parrucca riccia sistemata sopra la testa di Elio.
"Elio!".
Si ritrovò immerso nel suo abbraccio e il suo solito sorriso gli diede il bentornato.
"Come stai?" chiese Elio.
"Bene e tu?" rispose Federico. "Che parrucca è questa?".
"Questa? Questa è la parrucca di Davide Shorty! Quest'anno voglio mettermi parrucche che ricordino i vecchi concorrenti".
"Ah, già. Come ho fatto a non pensarci prima". In effetti quei capelli ricordavano troppo quel ragazzo siciliano dall'animo groove. Michael non l'avrebbe capita, quella parrucca.
Si diressero insieme verso le scalinate e lì vennero accolti da una Skin decisamente sorridente. Il suo sorriso si poteva vedere anche nel buio, era luminoso come le stelle.
"Ciao ragazzi!" esclamò Skin. Abbracciò prima Federico e poi si perse a fare i complimenti al suo Elio, dicendo quanto gli fosse mancato lui e le sue strane parrucche. Federico sorrise e non fece in tempo a guardarsi intorno che sentì qualcuno picchiettargli sulla spalla.
"Ciao straniero" esclamò Federico una volta giratosi. Michael gli sorrise e lo baciò velocemente sulla guancia.
"Ciao anche a te".
"Ti ho cercato in camerino prima".
"Ho finito presto e sono venuto subito qui".
"Io non ti vedo da ieri sera".
"Sono uscito presto di casa oggi, avevo da finire alcune cose con produzione!".
"Mmh, mi sei mancato".
A volte era ancora strano essere così spontanei in pubblico, lasciarsi andare, ignorare le occhiate maliziose e curiose dei colleghi, eppure non si facevano più così tanti problemi a baciarsi.
Federico si mise sulle punte e baciò Michael, aggrappandosi al suo braccio. Michael sorrise in quel bacio, che rimase corto e gentile.
"Get a room, you two!" esclamò Skin. I due si staccarono e Michael mandò un'occhiataccia all'amica. Aveva ricordato qualcosa, qualche flash di momenti passati insieme a lei, ma non era mai veramente tornato tutto. Michael si allontanò appena da Federico ma fece scivolare il suo braccio attorno alla sua vita e lo tenne vicino a lui. Poi, Michael notò la parrucca di Elio.
"Che cosa hai in testa tu?" chiese con uno sguardo a dir poco disgustato.
"I capelli di Davide Shorty!" esclamò felice Elio, indicandoli con entrambe le mani. Michael scosse la testa e Federico rise. No, non si ricordava.
Vennero richiamati dai tecnici e Michael dovette staccarsi dal suo ragazzo, non prima di avergli lasciato un bacio veloce sulla guancia. Seguirono le istruzioni e una volta saliti sulle scalinate le luci si accesero e Alessandro Cattelan cominciò a salutarli e introdurli al pubblico delle audizioni.
Erano passati due anni dall'incidente e poco più di uno da quella loro promessa fatta la notte di San Valentino. Era inizio giugno e appena cinque mesi prima avevano ricevuto una chiamata alquanto inaspettata dagli studios di Sky e si erano ritrovati tra le mani la proposta di fare da giudici per un altro anno ad X-Factor.
Federico ne era rimasto piacevolmente sorpreso, perché quando aveva lasciato con Michael dopo il suo terzo anno, quarto per il libanese, pensava di aver chiuso con quel programma, non perché non volesse più farlo, ma sembrava un capitolo chiuso.
Michael ne rimase un po' più esterrefatto, perché non ricordava la maggior parte dei suoi anni in quel programma e si ritrovava a volerlo fare per rivivere nuove esperienza che teoricamente aveva già vissuto.
Fu così che accettarono con piacere e quando gli dissero che sarebbero tornati Skin ed Elio con loro, Federico capì che sarebbe stato un altro anno fantastico.
Adesso erano lì, ancora una volta a quel banco a fare i giudici, tra risate e audizioni che non finivano più.
Si prospettava un'altra bella edizione ma Federico dubitò che qualcosa potesse superare la nona edizione a cui avevano partecipato, nessuna ci era riuscita fino a quel momento. Era rimasta speciale, quella.
Le audizioni procedevano normali, tra veri talenti e talenti incompresi che prontamente si prendeva Mara per i futuri Extra Factor, così come non mancavano le pause pipì di Federico.
"Ancora?" sbuffò Michael nel microfono. Federico si scusò e scappò velocemente in bagno e quando tornò trovò i tre giudici a fissarlo.
"Che c'è? Ho fatto in fretta!" rispose Federico sedendosi.
"Prossima volta prenditi bottiglia e fai sotto banco!" ribatté Michael e Federico lo guardò compiaciuto. Michael gli sorrise e mentre sul palco finivano di sistemare gli strumenti per la prossima band, prese la mano a Federico e annuì. "Sì, tempo fa io aveva ricordato di aver già detto questa battuta, ma non ricordo quando. Poi ho visto da poco vecchie audizioni".
Federico gli strinse velocemente la mano e quando Skin chiese al prossimo concorrente di entrare, i due si staccarono e ripresero a lavorare. Cercavano sempre di tenere lontano lavoro e vita privata ma qualche volta si lasciavano andare.
Finirono le prime audizioni verso le due di notte e l'idea era quella di andare a casa e riposarsi per le audizioni del giorno dopo, ma la produzione aveva organizzato una piccola festa per l'inizio della nuova edizione e nessuno era riuscito a rinunciarci. A metà audizioni Michael aveva chiamato la dog sitter per dirle che sarebbero tornati tardi e quando andarono alla festa le scrisse che avrebbe potuto dormire da loro per portare fuori i cani la mattina dopo. Loro non ci sarebbero riusciti, dopo la festa.
Andarono nei rispettivi camerini per darsi una sciacquata e cambiarsi di vestiti. Federico si tolse la maglietta e vide la sua immagine riflessa nello specchio, la catena al suo collo che luccicava. Quando Michael gli aveva dato l'anello, lui si era preso una catena per portarlo sempre al collo, perché non voleva attirare l'attenzione mettendolo al dito. Federico prese l'anello e sorrise, un ricordo che gli si accese in testa.
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Amnesia
FanfictionIn un futuro prossimo dove Fedez e Mika stanno insieme e insieme cercano di affrontare le conseguenze che ha portato un incidente stradale in cui sono stati coinvolti. WARNING: questa storia sarà prevalentemente angst, in alcuni punti forse troppo a...