Mi guardai attorno per tutta la stanza cercando qualcos'altro oltre a quello stupido e, devo dire, scomodo materasso.
Scommetto che si stava divertendo a guardarmi diventare sempre più frustrata.
Fissai la videocamera e potei praticamente vederlo ammiccare dall'altra parte.I miei occhi si fermarono su due pali di metallo stesi sul pavimento, un sorriso si fece spazio sul mio volto. Goditelo finché puoi.
Sapevo di doverlo fare velocemente dato che non avevo idea di dove si trovasse e quanto vicino fosse a questa stanza.
Afferrai uno dei due pali e in una frazione di secondo lo scagliai contro la telecamera.
Poiché la stanza era fondamentalmente vuota non avevo alcun posto in cui nascondermi se non dietro la porta.Aspettai finché sentii dei passi, poi mi venne in mente che non sapevo se la finestra era aperta, chiusa o bloccata.
Era troppo tardi ormai, non volevo correre rischi. Se mi avesse colpita solo per farmi tacere, mi avrebbe probabilmente uccisa all'istante.
La porta si spalancò quasi colpendomi e irruppe lui. "Tu, piccola stronza, sai quanto costa quella?!" si interruppe quasi immediatamente realizzando che non ero lì.
I suoi occhi ispezionarono la stanza e infine si fermarono sulla porta. Come dicevo, non volevo correre rischi.
Spinsi la porta più forte che potei e questa gli arrivò dritto in faccia, poi lo colpii in un posto dove, fidati, un ragazzo non vuole essere colpito!
Si accasciò tenendosi le parti intime gemendo di dolore. Corsi fuori dal portone, dritta verso la finestra che era, con mio grande sollievo, aperta.
A differenza di molte persone prestavo davvero attenzione e mi impegnavo in educazione fisica, quindi ero abbastanza agile a saltare da altezze elevate.
Non avevo mai provato da un'altezza così, però. "Alex...ALEX! Veloce, sta scappando!" urlò Jason, tra alcuni respiri profondi.
Chiusi gli occhi e mi lanciai tra i cespugli, i più alti che avvistai (fecero un buon lavoro interrompendo la mia caduta) e corsi.
Sfortunatamente correre non è mai stato il mio punto forte e il fatto che sentissi le mie costole come se fossero sul punto di spezzarsi, non lo rese più facile.
Proseguii dritta per il campo di grano; sperai che questo potesse darmi un vantaggio se loro non avessero visto dov'ero.
Sentii la porta principale aprirsi e dei passi dietro di me, così corsi in diverse direzioni (sperai che questo rendesse la loro ricerca ancora più difficile) finché non potei più correre.
Ora che mi trovavo lì potevo vedere che non c'erano abitazioni per miglia.
Al margine del campo di grano si trovava una foresta, ma non avrei osato andare lì. Sarei rimasta all'aperto, infatti non avrei lasciato quel posto."Dov'è?!" sentii Jason urlare. "Non lo so amico. Deve essere da qualche parte nel campo di grano..." Merda.
"Appena la prendo la uccido, cazzo! E quando torniamo a casa ho bisogno di una borsa con del ghiaccio, quella stronza sa come colpire."
Ero seduta tremante con le ginocchia strette al petto, congelata sul posto. Avrei dovuto saperlo dall'inizio che era un'idea stupida, prima non avevo potuto piangere, ora invece tutto stava venendo fuori.
Sentii i loro passi farsi sempre più vicini, stavano per trovarmi ma non potevo muovermi.
Un ramoscello si spezzò a pochi passi da me, boccheggiai. "Giuro su Dio che..." i passi si fermarono.
"Jason chiudi quella cazzo di bocca! Ascolta" urlò in un sussurro Alex. Alzai di scatto la testa e trattenni il respiro.
Ci provai, ci provai davvero, ma dovevo respirare. "JASON, ECCOLA!" Saltai in piedi per correre, ma inciampai all'indietro.
Mi rialzai e zoppicai attraverso la foresta, anche se non riuscii ad andare molto lontano.
Jason si lanciò verso di me afferrandomi la gamba e facendo cadere entrambi.Cercai di rialzarmi ma fui di nuovo tirata verso il basso, il volto spinto contro un mucchio di terra.
Iniziai immediatamente a dimenarmi, non riuscivo a respirare: mi stava soffocando. Tenne ferme le mie gambe con l'altra mano, ma le mie braccia erano ancora libere.
Le dimenai attorno a me all'impazzata tentando disperatamente di fargli mollare la presa. Stavo per morire. Spostò tutto il peso del suo corpo su di me. "Non muoverti!" disse arrabbiato nel mio orecchio.
Stai fottutamente scherzando?! No, non scherzava e io smisi di muovermi, con la speranza che mi avrebbe lasciata respirare.
Lui rilasciò la presa sulla mia testa e mi voltò. "Alex vai e prendi la pala" urlò.
A cosa gli serviva una pala, non voleva davvero uccidermi, o no?O forse stava pianificando di seppellirmi viva. Sentii calde lacrime sfuggire dai miei occhi. Alex si voltò e camminò in direzione della casa.
"Perché cazzo stai piangendo ora? Oh...pensi che la pala sia per te" ridacchiò.
Non mi importava a cosa servisse, volevo solo andare via di lì. Mi tirò su continuando a ridere, perché stava ridendo? Giuro su Dio che è bipolare!
L'odore di legna bruciata si diffuse nell'aria attirando la mia attenzione sul fumo proveniente dalla foresta.
Ma certo! Forse c'era una casa; sai quelle in cui vivono i taglialegna. Il che significava aiuto, il che significava andare via da lì!
Anche Jason sembrò notarlo. "Non ci pensare nemmen-" iniziò a dire. Gli diedi un calcio nelle palle, ancora, e corsi verso il fumo.
"Aghh stronza! Aspetta, cazzo!" disse con voce strozzata rialzandosi.
Io corsi e corsi, inciampando di tanto in tanto nelle radici degli alberi o in qualche irregolarità del terreno.
Potevo sentire Jason farsi più vicino ma stavo migliorando nella corsa. O quello o il fatto che l'avevo colpito due volte!
La casa del taglialegna entrò nella mia visuale non appena girai l'angolo di un albero piuttosto grande. Il fumo proveniva dal camino, qualcuno era in casa!
Sarei stata libera, avrei rivisto la mia famiglia, c'ero quasi! Sentii qualcosa di pesante colpirmi la caviglia, facendomi cadere a terra.
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Eeeeeeeeehilà!
La storia inizia a farsi movimentata, il prossimo capitolo sarà piuttosto... forte.
A presto,
S. 💕
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Don't Talk To Strangers (Italian Translation) *sospesa*
Fanfiction* Sospesa causa cancellazione dell'autrice originale * Jazlyn non è una normale diciassettenne. Lei si è fatta volontariamente ricoverare in un ospedale psichiatrico. Lei non è pazza, è solo spaventata. Vive costantemente con la paura che i fantasmi...