Scattai e gli corsi dietro, per essere in quelle condizioni era sorprendentemente veloce. Nel momento in cui raggiunsi la cima delle scale tutto ciò che mi trovai davanti fu un corridoio vuoto.
Un miliardo di pensieri diversi su dove potesse essere mi attraversarono la mente, uno alla volta.
Oh no...non sarà andato sul tetto, vero?! Non so cosa farei se morisse ora anche lui.
Corsi su per la seconda rampa di scale il più velocemente possibile, cosa che mi lasciò senza fiato nel momento in cui raggiusi la cima.
Aprii la porta che si conduceva al punto più alto della casa. L'aria pungente mi colpì come mille coltelli mentre con circospezione facevo un passo avanti.
Il tetto era deserto...oh Dio, no! Mi aspettavo che si fermasse, forse che pensasse per un attimo, prima di saltare. Ma no, era andato e l'aveva fatto!
Corsi verso il cornicione e guardai giù nel vertiginoso vuoto davanti a me. Quello da cui lui stesso mi aveva salvata, sentii i miei occhi appannarsi mentre le lacrime minacciavano di uscire.
Non sapevo cosa stessi cercando, forse speravo di non vedere il suo corpo sparso sul cemento sottostante.
Mi strofinai gli occhi cercando di ottenere una visuale più limpida: vedevo tutto sfocato a causa di quanto avevo pianto.
Non riuscivo a vederlo da nessuna parte, pensai che fosse peggiore questo che trovare il suo corpo.
Proprio quando pensai di aver prosciugato tutta l'acqua contenuta nei miei occhi e che non fosse possibile piangere ancora, ecco che le lacrime tornarono.
Calde gocce salate scivolarono lungo le mie guance, erano l'unica cosa che mi tenesse caldo in questa fredda giornata.
Un forte vento si alzò facendo appiccicare alcune ciocche dei miei capelli sul mio viso.
Rabbrividii e sentii la gola chiudersi quando qualcuno avvolse le sue braccia attorno a me da dietro.
Tremando leggermente mi voltai e trovai Jason davanti a me; i suoi occhi erano rossi e gonfi, come se avesse pianto per tutto questo tempo.
Lasciai uscire un sospiro di sollievo gettandogli le braccia al collo in un abbraccio spacca ossa, senza alcuna intenzione di lasciarlo andare.
Temevo che se l'avessi lasciato andare sarebbe scomparso, questo sarebbe stato tutto un sogno e lui sarebbe davvero morto.
La sua presa su di me aumentò prima che mi sollevasse in stile sposa e mi conducesse dentro casa.
Mi aggrappai a lui appoggiando la testa sulla sua spalla. Quando arrivò a metà scala si fermò, facendomi poggiare i piedi a terra. Piegai la testa di lato guardandolo confusa.
"Non ci sono finestre, non può vederci qui." Spiegò e finalmente capii perché si era fermato.
"Pensavo fossi morto. Pensavo fossi saltato" sussurrai con voce tremante. I suoi occhi si spalancarono per la sorpresa. "Mi prendi in giro? Non ti avrei mai lasciata così!" esclamò.
"Sei tutto ciò che mi rimane ora" aggiunse piano. I suoi occhi si riempirono di lacrime e questa volta non provò nemmeno a nasconderlo.
Avvolsi le braccia attorno al suo corpo alzando il capo per osservare il suo volto angelico. Sembrava così giovane, come un bambino che aveva appena perso i suoi genitori al supermercato.
Lo guardai mentre i suoi occhi si puntavano nei miei, le lacrime scorrevano lungo le sue guance facendolo sembrare quasi vulnerabile.
"Jason...mi dispiace così tanto" parlai dolcemente mentre i miei occhi iniziavano a pizzicare.
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Don't Talk To Strangers (Italian Translation) *sospesa*
Fanfiction* Sospesa causa cancellazione dell'autrice originale * Jazlyn non è una normale diciassettenne. Lei si è fatta volontariamente ricoverare in un ospedale psichiatrico. Lei non è pazza, è solo spaventata. Vive costantemente con la paura che i fantasmi...