I miei occhi si spalancarono. Troppa luce! Frettolosamente li richiusi, spostando la mia mano destra per cercare di capire e sentire dove fossi.
Il suolo era ruvido al tatto ma c'era qualcos'altro, erano foglie? Spostai la mano sinistra e colpii il cemento.
Che sta succedendo? Riaprii gli occhi, lentamente questa volta, cercando di visualizzare ciò che mi circondava. Ero...tra un cespuglio e un muro?
Com'ero arrivata lì? Pensa Jazlyn, pensa... Sentii un lamento provenire da qualche parte nelle vicinanze...Jason!
Mi alzai di scatto solo per cadere subito a terra, effetto collaterale dell'alzarsi troppo velocemente.
Una risata familiare rimbombò facendomi sentire male e portandomi a chiedermi cosa divertisse questa persona così tanto.
Mi rannicchiai quando una voce roca, all'apparenza appartenente alla stessa persona, iniziò a parlare. Non sapevo perché, ma la odiavo. Ma chi era? A chi poteva appartenere perché la detestassi così tanto?
Distrattamente mi strofinai la fronte mentre cercavo di ricordare, ma non riuscivo a pensare in modo chiaro. Ero mezza sveglia e dormire sembrava così giusto in quel momento.
Ma ero bloccata: non riuscivo a stare sveglia, ma per qualche strana ragione era anche impossibile dormire.
Era come se ci fosse qualcosa che avrei dovuto fare e mi stava consumando. Non potevo scacciare la sensazione che ci fosse qualcosa di fortemente sbagliato lì.
La voce continuò a borbottare ma persi interesse, ero più concentrata sul tentare di ricordare com'ero arrivata lì.
Pensai a tutti i possibili scenari ma non trovai nessuna spiegazione, quando all'improvviso sentii menzionare il mio nome.
Mi sentii come se un secchio di acqua fredda mi fosse appena stato gettato addosso, quando l'improvvisa realizzazione del perché ero lì mi colpì.
Sentii un forte tonfo e altri lamenti. "Jason" le lacrime pungevano nei miei occhi quando il suono a malapena udibile lasciò la mia bocca.
Sentii delle risate di diverse persone questa volta, mentre i tonfi continuavano e degli ovattati lamenti di dolore li seguivano.
Facendo attenzione mi alzai in piedi, appoggiandomi al muro in supporto e tendendo l'orecchio cercando di capire e sentire da dove provenisse il suono.
Una volta in piedi potei vedere chiaramente dove mi trovassi, anche se non ero sicura su dove fossi. Tutto ciò che riuscivo a vedere era deserto.
Fantastico, un altro posto nel bel mezzo del nulla, pensai sarcasticamente.
Il muro al quale ero appoggiata era in realtà un edificio...o meglio una stanza, per essere esatti, e tutt'intorno si trovavano fitti cespugli che la nascondevano quasi del tutto alla vista.
Non c'era da meravigliarsi che Jason avesse scelto di lasciarmi lì, nemmeno io sarei riuscita a trovarmi!
Oh Dio, Jason... Con un tempismo perfetto, un forte scoppio risuonò da qualche parte all'interno. Tremando mi feci strada verso la piccola finestra che avevo notato e guardai dentro, terrorizzata da ciò che avrei potuto vedere.
Mi trovai davanti sei figure incappucciate con la schiena rivolta verso di me. Sembravano accalcati attorno a qualcosa...o qualcuno.
Strizzai gli occhi cercando disperatamente di intravedere cosa c'era in mezzo a loro. Se solo ci fosse stata una luce o qualcosa.
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Don't Talk To Strangers (Italian Translation) *sospesa*
Fanfiction* Sospesa causa cancellazione dell'autrice originale * Jazlyn non è una normale diciassettenne. Lei si è fatta volontariamente ricoverare in un ospedale psichiatrico. Lei non è pazza, è solo spaventata. Vive costantemente con la paura che i fantasmi...