Per tutti voi, che nonostante i miei immensi ritardi siete sempre presenti
"Piccola...piccola..." Sentii una voce dolce, ma ero troppo preoccupata per ciò che avrei fatto per notarla davvero.
"Jaz...piccola, mi stai ascoltando?" E se fosse davvero mio fratello? E se stesse mentendo a Henry e lo stessi lasciando morire?
Sentii il senso di colpa e l'incertezza attraversarmi nello stesso istante. "Jaz...pronto?" disse ancora la voce, ma la accantonai. E se tutto questo fosse realmente una messinscena?
"JAZLYN!" Jason parlò a voce considerevolmente alta rispetto a prima, fissandomi e risvegliandomi dalla trance in cui ero finita.
"Scusami" disse subito.
Scossi la testa. "No, scusami tu. Credo di essermi estraniata per un po'" feci spallucce.
Mi guardò in attesa e io scossi piano la testa. "Andiamo" dissi.
Iniziammo a camminare, ma mi ritrovai ancora una volta ferma. "Non posso" sussurrai.
Jason corrugò le sopracciglia, confuso. "Non puoi cosa?"
Scossi ancora la testa. "Non posso lasciarlo."
Quasi istantaneamente l'irritazione attraversò il volto di Jason. "Che intendi con 'non puoi lasciarlo'?!"
Lo ignorai e iniziai a camminare nella direzione da cui eravamo venuti. Mi sentii tirare indietro. "Lasciami!" urlai.
Jason rispose intensificando la sua presa su di me. "No! È una montatura!" esclamò incredulo, tirandomi indietro verso la strada.
Mi divincolai dalla sua presa, mentre in lontananza sentii un altro urlo di dolore. "Jason, non lo senti?! Lasciami andare!" gridai.
"Quel bastardo ha cercato di ucciderti! Merita tutto ciò che riceve!" replicò Jason.
"Oh per l'amor di Dio, ci ha aiutati a sbarazzarci dei SUOI stessi fratelli! Ci ha condotti alla botola e non ha fatto NULLA quando ti ho medicato, quindi smetti di essere così dannatamente senza cuore!" sbottai.
Jason spalancò la bocca per lo shock di fronte al mio sfogo mentre io mi sforzavo di riprendere fiato.
Lasciò andare la mia mano e incrociò le braccia al petto. "Lui o io" dichiarò semplicemente.
"C-cosa?"
Sbuffò ironico alla mia risposta.
"Hai sentito cos'ho detto. Lui o io? Quindi sbrigati e scegli così saprò se smettere di sprecare il mio FOTTUTO TEMPO perché evidentemente non te ne frega un CAZZO di me!"
Ouch, questo fa male.
"Jason, sai cosa provo per te...io ti amo" sussurrai.
"Si? BEH, DI SICURO NON È QUELLO CHE SEMBRA!" Ringhiò, le sue parole mi fecero indietreggiare.
I miei occhi pizzicavano per le lacrime che minacciavano di cadere e sentii un inconfondibile dolore al petto.
"Ti prego Jason..." sussurrai.
"Ti prego, non chiedermi di scegliere. Ti amo e ti amerò sempre, ma potrebbe essere mio fratello quello là fuori. Come ti sentiresti se avessi la possibilità di salvare tuo fratello e lo lasciassi?"
In quel momento stavo solo cercando di non crollare. Si irrigidì quando menzionai suo fratello e sapevo di aver toccato un nervo scoperto.
Dopo un momento passato a fissarmi, aprì la bocca. "Lui non è tuo fratello. Hai sentito cos'ha detto a Henry, quello stronzo ti ha presa in giro per tutto il tempo!"
STAI LEGGENDO
Don't Talk To Strangers (Italian Translation) *sospesa*
Fanfiction* Sospesa causa cancellazione dell'autrice originale * Jazlyn non è una normale diciassettenne. Lei si è fatta volontariamente ricoverare in un ospedale psichiatrico. Lei non è pazza, è solo spaventata. Vive costantemente con la paura che i fantasmi...