Capitolo 33 - Fuga furtiva

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Mi alzai di scatto dalla brandina non appena vidi la maniglia girare. Era Tyler? Mi aveva trovata?

Tutte le speranze che nutrivo si frantumarono quando due donne attraversarono la porta.

Una di loro era ovviamente la mia nuova compagna di stanza mentre l'altra era Ms Jones, la stronza che mi aveva portata qui.

Okay, forse sono stata un po' troppo dura con lei...probabilmente era solo stanca e voleva tornare a casa dalla sua famiglia, o qualcosa del genere. Tirai su col naso al pensiero della mia famiglia, non li vedevo da così tanto.

Il mio fratellino Danny ha quattro anni e inizierà a breve la scuola. Non sono sicura di come si senta mia mamma a riguardo: lei era contro alla mia idea di venire qui, all'inizio.

Disse, a parole sue, che 'mi avrebbe fatta tornare'. Non sono qui dentro solo per me, sono qui per loro. Li sto proteggendo, finché non sarà passato tutto.

Fui risvegliata dai miei pensieri da un grido, non appena lo sbattere della porta rimbombò nella cella.

Una giovane donna se ne stava in piedi davanti a me, si guardò attorno nella stanza prima di farsi sfuggire un piagnucolio e serrare gli occhi.

Li riaprì, le sue labbra tremarono. I nostri sguardi si incrociarono e potei letteralmente sentire la paura irradiarsi da lei.

Spalancai gli occhi quando i ricordi mi balenarono in mente...dove avevo visto questa donna prima? Boccheggiai...ma certo!

*flashback* La stanza era luminosa, così tanto da far male. La ispezionai, i miei occhi trovarono una giovane donna. Le sue labbra tremavano e sembrava completamente terrorizzata, traumatizzata. Improvvisamente, senza avviso, si scagliò contro di me. *fine flashback*

Ti ha rinfrescato la memoria? Perché a me di sicuro sì!

È la donna che mi ha attaccata nella Therapy Room dell'ospedale, proprio prima che scoprissi che Tyler sarebbe stato il mio compagno di stanza.

Onestamente, quanto possono essere stupidi? Non riuscirò a dormire ora, avrò paura che tenti di uccidermi o qualcosa del genere.

Non potei farci nulla, ma mi sentii in colpa a pensarlo. Mi assomigliava molto; non volevo nemmeno immaginare cosa le fosse accaduto.

Per lei deve essere stato dieci volte peggio essere trascinata qui in questo modo.

Tutto ciò che feci fu sedermi...sedermi e aspettare che arrivasse la notte, sebbene ad un certo punto sono sicura di essermi addormentata.

Nel tempo, imparai che il nome della mia compagna era Maria. Scoprii anche che la sua famiglia fu uccisa proprio davanti ai suoi occhi così che lei potesse essere presa per il traffico di esseri umani.

Ha diciotto anni e il suo unico desiderio è quello di morire, così che possa ricongiungersi a loro in paradiso, ma queste persone non glielo permettono.

È oltremodo paranoica riguardo agli estranei, pensa che siano spie e che si trovino qui per riportarla dai suoi trafficanti; ogni forte rumore la spaventa.

No, non ho saputo tutto ciò parlando con lei. L'ho scoperto perché lei parla da sola...un sacco.

La sua storia è terrificante e il modo in cui la sua famiglia è stata uccisa è disgustoso.

Ero quasi in lacrime mentre la ascoltavo, dovevo aiutarla in qualche modo. Ogni volta però che tentavo di fiatare, lei iniziava a urlare.

Essere qui e vedere tutto questo...la testimonianza di tutto il male del mondo in una sola stanza. Non sono sicura di voler continuare a vivere su questo pianeta: questo posto è così incasinato!

Don't Talk To Strangers (Italian Translation) *sospesa*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora