Capitolo 16 - Il tempo è tutto

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Concludemmo la riunione un po' di tempo dopo, 4 ore dopo per essere esatti. Si, ora ho un orologio con me e non do più per scontato qualcosa di così piccolo come il tempo come facevo prima, sebbene qualche volta sia doloroso stare seduti a non far nulla e guardare le lancette che si muovono tremendamente piano.

Oppure come ora, quando qualcosa che non vuoi che accada sta presto per accadere e le lancette corrono incredibilmente veloci!

È in momenti come questi che vorrei poter fermare il tempo, fare qualunque cosa per rallentarlo un po'. Sono stata seduta a far niente fissando l'orologio per le ultime 4 ore.

Non voglio più guardarlo, ma non riesco a guardare altrove. Ho tentato di rallentarlo con gli occhi, ma non sembra funzionare. Andremo al centro commerciale durante il Boxing Day(*).

È il giorno di Natale oggi, questo significa che ho ancora un giorno prima di mettere in atto il mio piano e sperare per il meglio. Mi sento peggio ogni minuto che passa, sto lentamente diventando pazza.

Ecco: devo andarmene da questa stanza e soprattutto da quell'orologio! Mi scontrai con Jason mentre uscivo proprio nel momento in cui entrava lui per vedermi.

Guardai ciò sorreggeva: aveva le braccia piene di nastri colorati, luci e altre decorazioni. Gli rivolsi uno sguardo interrogativo al quale lui fece spallucce.

"Ho trovato tutte queste cose in soffitta e immagino che siano per Natale, ma non lo abbiamo mai davvero celebrato prima. Puoi aiutarmi? Non so cosa fare con questi né dove vadano messi né altro e io...non so cosa fare!" divagò concludendo con un sospiro.

"Whoa! Calmati, ti aiuterò" risi. Mi rivolse un irresistibile sorriso che, per quanto provai, non potevo ignorare. I suoi sorrisi sono contagiosi: il modo in cui il suo viso si illumina è più che adorabile.

Ha il viso di un angelo, anche se è lontano dall'esserlo. Se l'avessi incontrato prima o se non avessi visto la sua faccia sbattuta in tutti i notiziari ricercata per omicidio, non avrei sospettato nulla.

Aggrottai le sopracciglia ripensando ai titoli sui giornali. Una mano ondeggiò davanti ai miei occhi e alzai la testa di scatto, trovandolo con un'espressione preoccupata.

"Stai bene?" chiese. "Uh, si, sono solo stanca. Ho fissato l'orologio tutto il giorno" risposi fingendo uno sbadiglio. Soffocò una risata e mi prese in braccio.

Oh mio Dio, che sta facendo?! Velocemente mi aggrappai con le braccia al suo collo per non cadere. "Non ti lascerò cadere" disse stringendomi con un'espressione divertita. Scrollai le spalle: ricomincia con la cosa del leggermi nella mente.

Entrò nel salotto e, delicatamente, mi fece sedere sulla stessa sedia dalla quale mi ero alzata poco prima. Dietro di essa si trovava una radio che trasmetteva canzoni natalizie.

Mi guardò con aspettativa attendendo che facessi qualcosa. "Um...beh, c'è bisogno di un albero, ne hai uno?" chiesi, insicura su cosa fare.

I suoi occhi si illuminarono. "Si, è proprio lì e c'è anche un'altra scatola piena di roba." Scavammo nella scatola e ne ricavammo un carico di oggetti, molti di questi erano vecchi costumi.

Jason sollevò un vestito corto rosso e lo sostenne contro di me. "Saresti sexy con questo addosso" disse facendomi l'occhiolino.

Lo guardai storto. "Non succederà McCann!" lo presi in giro. Ridacchiò tenendolo davanti a sé. "Guarda, sono una bella ragazza" disse con voce acuta tentando di imitare la mia ma fallendo miseramente.

Don't Talk To Strangers (Italian Translation) *sospesa*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora