Capitolo 5

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Haley Pov
La mattina mi svegliai per via della luce che entrava dalla finestra e presi il telefono per guardare l'ora, 13.02.
Oh cazzo fra un ora devo essere alla scuola di danza!
Mi alzai in piedi non considerando nemmeno Dylan che dormiva dall'altra parte del mio letto.
Andai in bagno e feci una doccia veloce, mi misi l'intimo e mi vestii.
Controllai se in valigia avevo tutto, mi truccai e poi mi misi sul letto per cercare di svegliare Dylan.
Mi misi sopra di lui e dissi "Dylan svegliati, è tardi."
"Mh fammi dormire."
"Ti prego Dylan svegliati, è tardi!"
"Che ore sono?"
"Le 13.28. Tra mezz'ora devo partire e devo ancora mangiare."
"Che palle che sei."
Mi alzai dal letto e quando mi misi allo specchio per sistemarmi i capelli e i vestiti notai che era in boxer.
"Ehm, hai bisogni di vestiti. Aspetta un attimo, torno subito. Il bagno è lì se vuoi fare una doccia fai pure."
Prima che potesse rispondere uscii dalla stanza e andai nella stanza di Carter.
Mi misi a guardare la cassettiera e presi una maglietta nera, dei jeans e un paio di boxer a caso.
Uscii dalla stanza e tornai nella mia.
Aveva solo un asciugamano e stava gocciolando.
"Tieni, sono di mio fratello, se vuoi puoi metterti questi.." Non finii la frase che mi suonò il telefono.
Mi scusai e andai nella piccola terrazza di camera mia.
"Pronto."
"Haley mi dispiace tanto per ieri sera, non dovevo andare via.."
"Alexis stai tranquilla."
"Come sei tornata a casa?"
"Mi ha portato Dylan, ero un po ubriaca e poi è rimasto qui con me, ma non è successo niente."
"Dylan ha dormito con te?!"
"Sì, ma ero talmente stanca e fatta che non abbiamo fatto niente. Mi sono addormentata appena mi sono messa nel letto. E tu con Jared?"
"Sì, sono stata bene ma niente di che."
"Sei già tornata a casa?"
"Sì, me ne sono andata mentre dormiva. Tra quanto parti?"
"Fra 20 minuti."
"Io devo andare, divertiti e non farti male."
"Certo. Ci vediamo lunedì mattina."
"A lunedì."
Chiusi la telefonata e tornai nella stanza.
"Cosa ho che non va?"
"Niente, mi ricordi un po mio fratello."
"Oh, scusa se vuoi mi cambio."
"No tranquillo. Hai fame? Penso che Rose abbia preparato qualcosa.."
"Hai una cameriera?"
"Sì, purtroppo si."
Presi la valigia e scendemmo le scale.
"Haley tesoro hai fame?"
Poi mi vide con Dylan e lei tornò in cucina senza dire niente.
"Scusa un attimo."
Andai in cucina e dissi "È solo un amico, non ho fatto niente di male e ti prego di non dirlo ai miei"
"Non dirò niente Haley! Avevo sentito qualcosa stanotte ma pensavo fosse solo la mia impressione, comunque il pranzo è pronto."
"Grazie."
Non mangiai quasi niente e qualche minuto prima delle 2 partimmo.
Arrivai giusto in tempo.
"Dylan so che ieri sera hai detto che saresti venuto con me ma davvero non ne ho bisogno. Torna pure a casa e grazie per ieri e per ora, ci vediamo lunedì."
"Ti ho detto che sarei venuto e verrò."
"A me non piace che la gente mi veda ballare."
Sembravo un po in imbarazzo ma era vero, non so se sarei riuscita a esibirmi con lui lì a guardarmi.

Dylan Pov
Si vedeva lontano un chilometro che non mi voleva con sé, ma non gliela avrei data vinta.
"È Shane che ti ha detto di venire con me? Perché l'altro giorno è  venuto in palestra mentre provavo e.."
Cosa aveva fatto quel coglione?
"È venuto in palestra per vederti ballare?"
"Sì, pensava che fossi con te dato che nessuno dei due si era fatto più vedere e ha approfittato della tua assenza perché voleva vedermi ballare o che ne so io."
Okay, devo stare calmo, non incazzarti Dylan, non incazzarti.
"È uguale, io verrò con te." vedevo che ero preoccupata, le presi la mano e dissi "Dai Haley, è solo una gara! Se vuoi quando balli tu rimango fuori okay?"
Sospirò e poi disse "Va bene! Sei assillante però eh!"
Risi e dissi "Lo so. Andiamo."
Haley andò verso una signora e disse "Scusa il ritardo, mi ero persa mentre preparavo la valigia."
"Sisi okay. Non devi presentarmi nessuno?" Disse guardandomi.
"Ehm si lui è.."
"Molto piacere sono Dylan." Mi squadrò un po e vidi che puntò subito lo sguardo sui tatuaggi che avevo sul braccio.
"Abby." Mi strinse la mano e salì sul pullman.
Haley salutò tutte le ragazzine che erano sul pullman e poi si mise accanto a me.
Prese il libro di economia e dissi "Che fai?"
"Sai per colpa tua economia ce l'ho sotto."
"Scusa ma perché se non ti riesce fai questo corso?"
"Per fare contenti i miei. Perché quando smetterò di ballare o avrò qualche incidente di percorso avrò le basi per studiarla all'università e per fare il loro lavoro nell'azienda di famiglia."
"Vieni te lo faccio io."
"E ai test come faccio?"
"Ci penso io." Mi guardò male e dissi "Fidati di me. Sono bravo a questa materia."
Mi diede il libro e in pochi minuti feci gli esercizi.
"Eri davvero geloso ieri sera quando ti ho detto che sarei andata via con Shane? O lo hai detto solo così per dire?"
La guardai, lo ricordava davvero?
"Ti ricordi quello che ho detto?"
"Sì. Ricordo anche che hai minacciato il tipo con cui ballavo per farlo andare via."
"Mh allora non eri tanto ubriaca."
"Dimmi la verità, eri davvero geloso?"
"Un po" collegai un attimo le cose "quindi ieri sera mi hai costretto a portarti in braccio fino a casa tua ed eri cosciente?"
Rise e disse "Sì. Ma camminavo male davvero."
"Ti avevo detto niente tacchi Haley."
Disse la sua insegnante guardandola.
"Infatti non li ho messi, però le scarpe erano messe male e quindi camminavo male." Mi guardò per farmi capire che dovevo mentire.
"Oh è vero. L'ho dovuta portare in braccio solo perché è un po stupida."
La sua insegnante rise e si girò.
"Vai in culo Dylan."
I suoi occhi si stavano chiudendo e dissi "Dormi Haley, ti sveglio quando arriviamo."
"Sei sicuro?"
"Sì, devi ancora smaltire quello che hai bevuto ieri sera."
Si mise le cuffiette, gli occhiali da sole per non far vedere che dormiva e mise la testa sulla mia spalla e dopo poco si addormentò.
Dopo qualche ora di viaggio arrivammo a Austin, in Texas e dissi "Piccola, siamo arrivati."
"Mh ho sonno."
"Sì come me stamani, ma qualcuno mi ha svegliato quindi svegliati."
"Sei uno stronzo Dylan." Disse ancora non gli occhi chiusi.
"Lo so. Dai andiamo."
Si alzò controvoglia e scese dal pullman prendendo la valigia.
Andammo in hotel e la sua insegnante disse "Okay, domani sarà una gara importante quindi stasera voglio farvi divertire un po, quindi stasera andiamo un po in giro va bene ragazze?"
Tutte iniziarono a urlare e poi si misero d'accordo per l'orario.
Haley non mi aveva detto più niente, l'avevo accompagnata nella sua stanza e appena entrò si sdraiò sul letto.
E ad occhi chiusi disse "Dylan non sei costretto a venire, se non vuoi andare puoi rimanere qui e posso rimanere anche io.. Decidi tu, per me è indifferente."
"Non sei costretta a non andare per me, se vuoi andare vai pure."
"Non voglio lasciarti qui da solo."
"Allora verrò anche io con te." Si alzò per mettersi a sedere e disse "Non è come uscire con i ragazzi lo sai vero? Sono tutte più piccole, e non potrai fare quello che fai sempre."
E con questo cosa intendeva?
"Non sono tutte più piccole, tipo quella ragazza avrà la tua età no?"
"Ma chi Brooke? Ha un anno più di me."
"Anche meglio."
Strinse gli occhi a due fessure, prese un cuscino e me lo tirò dicendo "Stronzo. Se sapevo che volevi provarci con le mie compagne non ti avrei fatto venire."
"Ti dà fastidio eh?"
"Proprio zero!"
"Allora che ti cambia se ci provo?"
"Senti, fai come cazzo ti pare! Vado a fumare."
La volevo provocare ma non fino a questo punto però.
Uscì dalla stanza con il telefono e le sigarette in mano sbattendo la porta dietro di sé.
In quel momento mi squillò il telefono e senza vedere chi fosse risposi "Chi è?"
"Sono Alexis e puoi rispondermi anche meglio di così."
"Scusa."
"L'hai già fatta incazzare?"
"No, ho fatto una buttata sul fatto che potrei provarci con la sua amica è lei mi ha mandato in culo e se ne è andata via."
"Dylan, se te le dici così lei non la prenderà mai come una battuta!"
"Ma perché? Stavo solo scherzando e lo sapeva!"
"Ethan li ha detto così e lei l'ha presa come una battuta e poi si è accorta che non era una battuta e che lo aveva fatto davvero."
"Ma io non sono lui."
"Lei non può saperlo, ti prego non farla soffrire.. No levati."
Qualcuno le prese il telefono di mano e dissi "Alexis?"
"No, sono Molly, dove sei Dylan?"
Ecco, ci mancava solo lei ora.
"In Texas."
"A fare?"
"Non ti riguarda."
"Smetti di fare il cattivo e torna presto."
Se non la faceva finita mi spaccavo la testa nel muro.
"Sisi okay passami Alexis ora."
Fece come dissi e Alexis disse "Dylan ora vado, non farla incazzare."
"Stai tranquilla. Ah e se i ragazzi ti chiedono dove sono digli che non lo sai okay?"
Se Shane avesse saputo che ero andato con lei in Texas avrebbe preso il primo volo e sarebbe venuto anche lui e non poteva venire a distruggere i miei piani ogni volta.
"Okay ma perché?"
"Niente di che, ma non dirgli niente. Ci sentiamo domani."
"Okay." chiuse la telefonata e uscii dalla stanza per andare a cercarla.

Haley Pov
Uscii dalla stanza incazzata e andai fuori.
Non so perché ero incazzata, mi aveva dato fastidio che lo avesse detto davvero.
Appena misi la sigaretta in bocca vidi Abby e la nascosi.
"Ti ho visto."
Cazzo! Mi asciugai le lacrime e dissi "Scusa."
"Puoi continuare, basta che non lo fai sempre."
Me la rimisi in bocca e continuai a fumare.
"Che fai qui fuori?"
"Potrei farti la stessa domanda." sorrisi e disse "Hai litigato con il tuo ragazzo?"
"Dylan non è il mio ragazzo e non potrà mai esserlo."
"Perché dici questo? Sembra che ci tenga a te.."
La guardai e con tutta la sincerità possibile dissi "Lo fa perché ci siete tutte voi, quando siamo da soli non è così" Non mi importava se mi aveva sentito, era la verità e lo sapeva anche lui "ieri sera alla festa ho incontrato Ethan."
"Cosa ti ha detto?"
"Abbiamo parlato un po così, poi mi ha detto che mi doveva dire una cosa importante ma Dylan si è messo a fare il cretino, hanno iniziato a dire che dovevo stare solo con loro e sono andata via, quindi non so cosa dovesse dirmi."
Non mi dava fastidio parlare con Abby di queste cose, la conoscevo da quando avevo 3 anni, mi è sempre stata accanto e l'ho sempre considerata come una seconda mamma.
Lei mi ascoltava sempre, mi dava sempre consigli, cosa che con la mia madre vera non succede.
Non la consideravo solo come un insegnante di danza e so che lei non considerava me solo come una sua semplice allieva.
"Scusa ma se Dylan ha fatto così non è perché ci tiene?"
"No, lo ha fatto perché si conoscevano e doveva far vedere che a me non interessa più Ethan."
"Ed è così?"
"Sinceramente non ne ho idea."
"Ma tu sei riuscita a perdonarlo per cosa ha fatto?"
"Sì. Lo so perché lo ha fatto, ero diventata una pazza ed ero diventata un peso per lui, lo ero anche per me quindi.."
"Haley in questi momenti è difficile andare avanti senza diventare pazza, e tu sei la migliore ragazza che io conosca. Nessuno sarebbe mai riuscito ad affrontare tutto questo mentre tu ci sei riuscita, o ci stai riuscendo."
"Sarà sempre difficile Abby, io ho bisogno che lui si svegli! Ho bisogno di mio fratello!"
Stavo per iniziare a piangere e Abby mi abbracciò dicendo "Da quant'è che non vai in ospedale?"
"Tanto, veramente tanto tempo. Non ne ho avuto la forza."
Era da quando sono uscita con le stampelle di li che non andavo in ospedale e mi sento un po una merda come sorella.
"Io voglio che tu domani faccia una cosa."
"Cosa?" Dissi asciugandomi una lacrima.
"Dedica quel pezzo a Carter. Non dicendo che lo vuoi dedicare a lui ma ballando. Tu hai quasi visto arrivare la fine e lui anche, fallo per lui, vinci il titolo regionale per lui, come se fosse qui con te. Io voglio questo da te, credi di riuscirci?"
"Sì, lo farò per lui."
"Stasera porto le bambine a mangiare il gelato e cose del genere così le mamme vanno nei locali con Brooke credo. Tu che vuoi fare? Vieni con noi e vai con loro?"
"Non lo so, dipende anche da Dylan. Se rimane qui potrei venire anche con voi, se viene anche lui andrò con le mamme."
"Va bene. Ora vado di sopra. Ci vediamo alle 7.30 all'ingresso."
"Okay."
Rimasi ancora un po fuori poi quando vidi che le lacrime erano scomparse e che non ero troppo rossa tornai nella stanza.
Quando entrai vidi Dylan che girava per la stanza.
"Mi spieghi cosa stai facendo?"
Dissi mettendomi a braccia incrociate e lui si fermò e disse "Ti ho cercato per tutto l'hotel dove eri?"
"Fuori a parlare con Abby! Allora perché mi cercavi?"
"Perché volevo chiederti scusa per prima. Non sapevo che quel deficente lo avesse fatto davvero, io stavo solo scherzando.."
Mi venne un colpo, sapeva cosa aveva fatto Ethan?
"Come fai a saperlo?"
"Me lo ha detto Alexis. Scusami, davvero non sapevo che fosse successo davvero."
"Tranquillo, ormai è passato Dylan."
Presi a camminare per la stanza, forse non era davvero così tanto passato.
Presi un respiro profondo e dissi "Allora cosa hai intenzione di fare stasera? Abby va con le ragazze e le mamme vanno in un locale con Brooke. Che vuoi fare? Vieni o stai qui?"
"Vengo con te, Alexis ha detto di controllarti."
Che stronzata, come se fosse vero.
"E io ci devo anche credere? Dai Dylan non dire cazzate. Alexis non lo direbbe mai a te."
"Mi credi così tanto stupido piccola?"
Disse avvicinandosi facendomi battere la schiena sul muro e mise le mani sul muro.
"Primo non chiamarmi così, mi da fastidio, secondo falla finita di fare il cretino."
"Non faccio il cretino, sono fatto così piccola."
Lo potrei ammazzare se continua.
"Dylan falla finita ti prego."
"È ora di superare la rottura con quel deficente ed è ora di pensare ad altro."
"Sì come a cosa?"
"A me e a te per esempio."
Mi misi a ridere nervosamente e dissi "Sai che non succederà mai, siamo troppo diversi."
"Gli opposti si attraggono"
"Ma amano i propri simili." dissi togliendo le sua braccia dal muro per passare.
"Vuoi fare l'ironica?"
"No, voglio essere realista. Ora devo andare a cambiarmi, alle 7.30 dobbiamo essere di sotto."
Sentivo il suo sguardo su di me mentre prendevo i vestiti e andavo in bagno per fare la doccia, ma non mi importava.

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