Haley Pov
Odio quei giorni in cui la mattina suona la sveglia e quando la spegni la guardi come per dire 'Cazzo sono già le 6.30?!' Ma poi quando quel odioso oggetto continua a suonare devi per forza alzarti e spegnerla.
Stavo morendo di freddo.
Ormai sono a New York da quasi 3 mesi, questa è la prima settimana di dicembre e tra qualche settimana iniziano le vacanze natalizie, ma non so se voglio tornare a casa.
Carter aveva trovato lavoro e quindi non era più venuto qui, si sentiva spesso con Steph ma non poteva mai venire qui.
Questa mattina quando mi svegliai andai a fare una doccia veloce e mi cambiai mettendo prima l'intimo nero poi dei leggins stretti neri e un maglione bianco abbastanza pesante e poi le Vans nere.
Mi truccai cercando di fare la linea di eyeliner più precisa possibile e poi preparai la borsa per fare le lezioni di danza dopo pranzo.
Lasciai i capelli mossi e poi con Steph andammo da Starbucks a prendere il caffè.
Mentre giravamo per la scuola Steph disse "Per le vacanze torni a casa?"
"Non credo proprio.."
"Ma se è in Minnesota perché ti preoccupi?"
Ormai Steph aveva capito tutto e sapevo che di lei potevo fidarmi.
Nemmeno Alexis sarebbe tornata a Los Angeles perché sarebbe rimasta con i suoi nuovi amici quindi non aveva un senso tornare da sola.
"Vabbe comunque stavo pensando che se vuoi potresti tornare a casa con me per le vacanze. Mio padre è d'accordo e in casa mia c'è posto. Che ne dici?"
"Sì, mi piacerebbe. Non ho mai visto Chicago " dissi sorridendo.
"Bene, allora potrai conoscerla durante queste vacanze." Disse ridendo facendo ridere anche me.
"Perché ridete?"
"Niente di che."
Un'altra situazione da cui dovevo scappare, Christian.
In questi ultimi mesi Christian era molto geloso per via di Tom e a volte mi vietava di vederlo quindi lo vedevo solo per le partite e in classe di letteratura inglese.
La mattina passò pesantemente, il caffè non aveva fatto il suo lavoro, soprattutto per l'ora di matematica.
Arrivammo finalmente all'ultima ora, quella di letteratura inglese e mi misi accanto a Nick e poco dopo ci raggiunse anche Tom che si mise a sedere accanto a me.
"Ciao Fuorilegge."
"Smetti di chiamarmi così per favore."
"Dai sto scherzando. Come stai?"
"Bene, tu?"
"Bene."
"Signorina Mason, Signor Ryder, potreste farmi il favore di stare in silenzio?"
"Perché? Non abbiamo ancora iniziato."
"Signor Ryder lei non è proprio nella condizione di parlare dopo l'ultimo test.. A proposito.." tirò fuori dalla borsa i test e li consegnò.
Mi consegnò il test sorridendo soddisfatto, cosa che non fece quando lo consegnò a Tom.
Guardai il mio test, A+. Ero soddisfatta di me stessa.
Guardai Tom che aveva le mani fra i capelli preoccupato.
"Posso?"
"Sì." presi il suo test e vidi una F.
"Mi dispiace.."
"Cazzo non mi fanno più giocare!"
"No dai, non possono lasciarti in panchina. L'allenatore non lo farà mai." era il migliore del college, non l'avrebbe mai lasciato in panchina.
"Non dipende da lui. Il padre di Steph me l'ha già fatta passare altre volte, ma stavolta ho esagerato."
"Mi dispiace." Dissi sincera mettendo una mano sulla sua, e vidi che Nick mi guardava.
Alla fine della lezione il professore chiamò sia me che Tom e quando tutti furono fuori iniziò a parlare "Signorina Mason, i suoi voti sono impeccabili e vorrei chiederle una cosa. Che ne dice di fare da tutor al signor Ryder?"
"Io? Una tutor? Ne è sicuro?"
"Sì. Fra due settimane faremo un altro test. Signor Ryder mi basta una C. Se la prenderà non dirò niente di questo test al signor Kene. Che ne dite? Siamo d'accordo?"
Tom ci riflettè per qualche secondo e disse "Per me va bene." e mi sfoggiò uno dei suoi migliori sorrisi.
"Anche per me."
"Sapevo che la mia alunna migliore non mi avrebbe deluso. Potete andare."
Uscimmo dalla classe e Tom disse "Quando vuoi iniziare?"
"Oggi ho lezione fino alle 6, ti va bene dopo le 6?"
"Perfetto."
"Bene allora alle 6.15 davanti alla mia stanza va bene?"
"Certo. Allora ci vediamo stasera." Mi sorrise e andò via.
Mandai un messaggio a Steph per avvertirla che non sarei stata sola e poi andai verso le sale da ballo e mi cambiai per allenarmi.
"Ciao Haley."
"Ciao Cathie."
"Oggi giornata pesante tesoro."
"Che ci faccio con la sedia?"
"Prepari il tuo pezzo per lo spettacolo prima delle vacanze?"
"Che cosa? Perché non me ne hai parlato?"
"È stato deciso stamani tesoro mio, non lo sapevo nemmeno io!"
"Che musica farò?"
"Come."
Fantastico, un altro pezzo pop.
Mi montò la coreografia e quando iniziammo a provarla con la musica per la prima volta la fermò quasi subito. I pezzi pop mi ricordavano sempre cosa diceva Dylan 'Quando fai un pezzo pop pensa a me e non sbaglierai mai' infatti stavo sbagliando. Cazzo me lo ero appena immaginato in piedi davanti alle quinte come alle nazionali.
"Stop, stop, stop! Che hai tesoro?"
"Mi dispiace.."
Mi fece segno di sedermi e entrambe ci sedemmo.
"Dov'è la grinta? Dov'è la grinta della ragazza che ho visto sul palco dei campionati nazionali che si è guadagnata il primo posto della classifica con il punteggio più alto possibile nelle gare?"
Cosa..
"Tu eri li?"
"Ero una delle giudici. Mi stavo chiedendo quando mi avresti riconosciuto." Disse sorridendo "Io, insieme agli altri 5 giudici, ti ho dato 50 punti su 50 perché avevo visto la grinta e l'amore che hai per la danza! Dove è andato a finire tutto quell'amore?"
"È rimasto a Los Angeles, insieme all'altra unica cosa che amavo." dissi mettendomi a piangere.
"Ehi tesoro calma. Non volevo farti piangere."
"Scusami, è stato istintivo. I pezzi pop me lo ricordano tantissimo." dissi asciugandomi le lacrime con il dorso della mano.
"Perché te lo ricorda?"
"Perché è lui che mi ha spinto a provare a vincere con un pezzo pop. Quella vittoria l'ho avuta solo grazie a lui."
"Tesoro, so che fa male ma bisogna andare avanti! Vuoi fare un pezzo lyrical?"
"No."
"Iniziamo dai! Comunque voglio ricordarti una cosa, le Miss Dance Of America vincono sempre il titolo per il loro stato d'animo."
"Cosa vuoi dire con questo?"
"Se vuoi vincere quel titolo vincilo con il dolore. Trasforma il dolore in danza. Vai parti."
Non sapevo cosa volesse dire con questo. Non avevo più pensato a quel concorso.
Stavolta, dopo le sue parole, feci tutto il pezzo per intero e lo feci anche bene.
"Io devo andare. A domani tesoro."
"A domani. Grazie mille."
Sorrise e se ne andò mentre io continuai a provare ancora per un po.
Lavorare con un oggetto di scena mi era sempre risultato complicato ma dovevo provarci lo stesso.
Quando la musica finì sentii qualcuno che batteva le mani e mi girai.
"Che ci fai qui?"
"Ho finito prima gli allenamenti. Wow sei veramente brava."
"Non abbastanza però." Dissi sorridendo.
"Secondo me invece sei perfetta."
Il sorriso di questo ragazzo mi faceva sempre restare senza parole.
Mh mi ricorda qualcuno.
"Vuoi andare?"
"Se non sei ancora pronta ti posso aspettare fuori."
"No, sono pronta. Prendo solo la borsa.." Ma lui fu più veloce di me e se la mise sulle spalle "Grazie."
Sorrise e iniziammo a camminare per arrivare nella mia stanza.
"Vengo subito, tu accomodati pure."
Andai nel bagno e mi diedi una pulita veloce ma quando mi tolsi i pantaloni vidi un'apertura sul ginocchio sinistro.
"Merda!"
Cercai il disinfettante da qualche parte cercando di mantenere la calma.
Non di nuovo, non adesso cazzo!
C'erano solo poche persone che sapevano quanto fosse stato e quanto fosse ancora serio il mio infortunio al ginocchio, e una di queste persone era proprio la persona con cui non volevo parlare.
Misi dei pantaloncini di jeans messi un po male e una maglietta e fasciai bene il ginocchio sperando che non mi facesse casini.
Uscii dal bagno e mi misi a sedere sulla sedia vicino alla scrivania sperando che Tom non notasse niente, ma non fu così.
"Cosa hai fatto al ginocchio? Perché sanguina?"
"Un vecchio infortunio."
"Ti devo portare in ospedale?"
Si.
"No, non serve."
Idiota.
Ci mettemmo a studiare ma il dolore non passava e sentivo il sangue che continuava ad uscire nonostante la fasciatura.
Mi squillò il telefono ma non risposi, però mentre guardavo chi era Tom riuscì ad intravedere tutto il rosso del sangue sul ginocchio.
"Haley un vecchio infortunio un cazzo! Vieni ti porto in ospedale."
"Tom no, non è niente di grave, lo devo solo.." Non mi fece nemmeno finire "Andiamo, chiama Steph e dille che ti porto in ospedale e di raggiungerci."
Annuii dato che ormai era l'unica cosa che potevo fare.
Steph rispose al secondo squillo "Cosa ha fatto il cretino?"
"Steph mi sta portando in ospedale."
"Cosa hai fatto?" Disse con un tono diverso.
"Si è aperta la ferita del ginocchio e mi vuole portare in ospedale."
"Arrivo il prima possibile.. Chiamo Carter?"
"Sì ti prego. Non importa se si arrabbierà ma ti prego chiamalo."
"Lo chiamo subito." buttò giù e vidi che Tom aveva in mano dei fogli "Potrebbero servirci."
Mi portò fino alla sua macchina e in 10 minuti arrivammo all'ospedale.
Si avviò verso un'infermiera tenendomi in braccio "Ci potrebbe aiutare per favore?"
"Cosa hai fatto ragazzo?"
"Non è per me! È per lei!" Disse indicandomi.
Guardò il ginocchio e disse "Oh si scusa." e andò a cercare una barella.
"Cazzo pur di parlare con te ti vedono anche con qualche problema?"
"Non è colpa mia."
"Lo so."
"Sei gelosa?"
"No, ma che dici." in quel momento arrivò la ragazza con la barella e Tom mi ci mise facendomi sdraiare.
Mi portarono in delle stanze per fare degli esami d'urgenza.Dylan Pov
Stavo iniziando a stare bene qui, Rosie era simpatica e anche i suoi amici lo erano e mi trovavo abbastanza bene.
Un giorno mentre ero in stanza Rosie entrò dentro e disse "Allora? L'hai chiamata?"
Non passava giorno in cui venisse nella mia stanza e me lo chiedesse.
"No."
"Dai chiamala su. Senti come sta ti pregoo."
"Va bene va bene."
Provai a chiamarla ma non rispose.
"Visto? Non vuole parlarmi."
"Magari ha da fare, riprova fra un po."
Annuii e una mezz'ora dopo Rosie rientrò in stanza e me la fece chiamare di nuovo, ma stavolta rispose.
"Sì? Chi è?" Questa non era di sicuro lei.
"Scusa cercavo Haley."
"Ehm si, forse però ora non è un buon momento."
"Perché?" Dissi preoccupandomi "E poi tu chi saresti?"
"Un amico di Haley! Tu piuttosto chi sei?"
"Non ti riguarda! Fammi parlare con lei ora."
"È in ospedale, non credo sia un buon momento!"
In ospedale? O cazzo no.
"Che ha fatto?"
"Non lo so, stiamo cercando di capirlo quindi se non ti dispiace." e mi attaccò il telefono in faccia.
"Merda!"
"Dylan che succede?"
"È in ospedale.. Io devo andare là.."
"No Dylan aspetta! Forse quel tipo scherzava."
E se avesse ragione? E se l'avesse detto solo per non farmi parlare con lei?
"Va bene. Parlerò con suo fratello e glielo chiederò."
Rosie fece una faccia comprensiva e disse "Va bene. Ti lascio da solo. Stasera se vuoi usciamo con i ragazzi."
"Non lo so. Ti faccio sapere più tardi." Sorrise e uscì dalla stanza mentre io rimasi lì a pensare se partire o meno.Haley Pov
Passarono quasi 5 ore, ormai era tardi, ma Tom volle rimanere lo stesso con me.
Nel corso di queste ore mi misero in una stanza come se fossi ricoverata e in attesa dei risultati ogni ora mi venivano a cambiare i cerotti per il taglio.
Steph era arrivata poco dopo di noi e anche lei era ancora qui.
"Haley prova un po a dormire."
"Tom, anche tu dovresti dormire, perché non vai a casa?" Non volevo che andasse via davvero ma volevo che dormisse un po anche lui.
"Non me ne vado finché non stai meglio." Disse sorridendo.
Per questa sera i dottori lasciarono dormire qui sia Tom che Steph per non lasciarmi da sola.
Quando stavo per addormentarmi sentii degli urli dietro la porta "Se non mi fate entrare giuro che spacco la porta."
Mi alzai e dissi "Steph, gli puoi aprire tu per favore?"
Lei annuì e andò fuori per parlare con i medici e le infermiere per farlo entrare e dopo qualche minuto riuscì a convincerli e vidi Carter.
"Piccola mia ma cosa mi vai a combinare?"
Tom si spostò e Carter si mise a sedere sul letto e lo abbracciai piangendo "Non è stata colpa mia te lo giuro."
"Lo so Haley lo so. Ora ci sono io qui, stai tranquilla."
Averlo accanto mi dava la forza per affrontare tutto. Gli volevo un bene incredibile e nessuno sarebbe mai stato in grado di mandarlo via da me.
Rimanemmo lì fino alla mattina dopo quando i dottori entrarono dentro la stanza e uno di loro disse "Salve a tutti. Sono il dottor Kirk." venne verso di me e disse "Tesoro c'è qualche parente stretto con cui potrei parlare?"
"C'è mio fratello."
"Quanti anni ha?"
"20."
"Credo possa andare.."
"Cosa mi è successo?"
"Signorina Mason voglio prima parlare con suo fratello.."
"Ho il diritto di sapere cosa mi è successo! Anche se non mi dice i particolari ho lo stesso il diritto di sapere almeno qualcosa!" Sbottai.
"Posso parlarti un attimo in privato?"
"Sì."
Mandò fuori tutti e mi iniziò a fare delle domande.
"È da molto che balli?"
"Sì, da quando ho due anni." non capisco perché mi fa queste domande.
"Hai mai sentito dolore prima di ieri?"
"Sì, qualche anno fa. Mi avevano fatto una piccola operazione per aggiustare qualcosa. Non era del tutto rotto ma hanno preferito operarmi per il dolore eccessivo e perché gonfiava ogni giorno." la sua espressione cambiò e disse "E dopo l'operazione? Come si è sentita?"
"Alcune volte sentivo dolore ma non molto. Avevo smesso per qualche mese di ballare e quando ho riniziato ho iniziato a sentire dolore, soprattutto la prima volta che tornai a gareggiare."
"Quindi dopo l'operazione lei è stata ferma?"
"Sì, ma non molto."
"E il dolore da quel giorno continuava?"
"Sì, quel giorno mio fratello e il mio ragazzo mi avevano portato in ospedale, mi avevano dato delle stampelle e le ho portate per due settimane più o meno."
"Ora ho capito. Ora posso parlare con suo fratello?"
"Sì. Ma dopo mi può dire cos'ho?"
"Non si preoccupi signorina, glielo dirò appena avrò parlato con tuo fratello e con il tuo ragazzo che erano lì quando è stata male durante la gara.."
"No, il ragazzo li fuori non è il mio ragazzo. Lui è un amico, il mio ragazzo è a Los Angeles." Dissi con un groppo in gola cercando di non pensare al fatto che non avevo voluto nemmeno parlare con Dylan per chiedergli di venire qui.
"Oh.. Mi scusi. Vado a parlare con suo fratello." e detto questo uscì dalla stanza facendomi restare per qualche minuto da sola.Nota Autrice..
Si, lo so, sono un po cattiva ma dai il colpo di scena un po ci stava. Fatemi sapere cosa ne pensate e perdonatemi per aver fatto avere ad Haley un piccolo incidente.
Baci😙
S.
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Sei il mio errore più bello
RomanceLei: Haley Mason, 17 anni, una ragazza bella e intelligente, una promessa ballerina, una famiglia grande e ricca che però non riesce a capirla. Una ragazza che fuori appare forte come una roccia ma che dentro è fragile come un cristallo, e ormai da...