Capitolo 20

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Haley Pov
Alla fine non avevo più chiamato Dylan.
Steph mi aveva aiutato a superare la cosa e mi fece trovare un modo per non pensarci più, almeno per qualche giorno.
Non avevamo detto a Carter ne dei graffi ne della crisi di ieri. Mi avrebbe ucciso se avesse scoperto ciò che avevo fatto per colpa di un ragazzo, purtroppo che il ragazzo in questione fosse Dylan.
Per coprire i graffi avevo coperto il polso con una fascia e dissi a tutti che ero caduta mentre ballavo.
Questa mattina Steph chiese a suo padre di trovarmi un insegnante privata e nel pomeriggio ci feci lezione per la prima volta.
Era brava, ma non era Abby. Abby è stata la mia unica insegnante di danza ed è grazie a lei se so quello che so.
Per stasera invece Christian accettò di uscire insieme a me, a Steph e a mio fratello ma li dissi di non aspettarsi niente da me e lui rispose solo "Secondo me al tuo primo amore almeno un bacio glielo darai".
È vero, è sempre stato il mio primo amore nonostante non siamo mai stati insieme e si, datemi della scema, ma non l'ho mai baciato e mi piacerebbe provarci, ma non di sicuro davanti a mio fratello.
Poi oggi di sicuro non gli avrei dato proprio niente di più di un bacio, anche se lo volessi non era fisicamente possibile.
Alle 6 ci iniziammo a preparare, Steph mise dei jeans bianchi e una canottiera blu con scarpe con il tacco abbinate e una borsa bianca, io invece misi dei jeans neri stretti con dei tagli sulle ginocchia, una canottiera bianca trasparente da cui su vedeva il reggiseno, della scarpe con il tacco bianche e una borsa nera.
Steph si lisciò i capelli mentre io ci feci dei boccoli.
Alle 7 andammo con la macchina di Steph andammo nel ristorante dove mio fratello aveva prenotato.
Non era un ristorante molto elegante ma da come dicevano ci si mangiava bene.
"E se non gli piaccio vestita così?"
È da due ore che continua a dirlo.
"Steph sei stupenda va bene? È mio fratello! Facciamo così, io mi metto davanti a mio fratello così se fa delle cazzate o dice qualcosa che non deve dire li tiro una pedata, va bene?"
"D'accordo. Andiamo."
Entrammo dentro e vidi i ragazzi a un tavolo e ci avviammo verso di loro.
Mi misi accanto a Christian e davanti a Carter, così da poterlo controllare.
"Sei stupenda stasera."
"Solo stasera?" Dissi guardandolo.
"Lo sei sempre." gli sorrisi.
Carter non se ne stava nemmeno accorgendo, era troppo occupato a guardare Steph.
"Grazie per essere qui stasera."
"Nessun problema, te lo dovevo ricordi?"
"Certo che mi ricordo. Mi hai obbligato a forza a venire con te."
"Okay comunque mi devi un bell'appuntamento."
"Lo stai avendo."
"Quindi lo possiamo reputare un appuntamento?" Disse quasi speranzoso.
"Sì, ma niente cazzate."
"Fidati bella. Che hai fatto?" Disse toccandomi la fascia.
"Già, che hai fatto sorellina?" Disse Carter guardandomi in segno di sfida come se non si fidasse.
"Sono caduta mentre ballavo."
"È grave?"
"No, è solo per protezione."
Mio fratello mi guardò dritto negli occhi per capire se mentivo o meno e dopo un po si arrese e ordinammo da mangiare.
Vidi Steph un po in difficoltà e per aiutarla mi alzai e dissi "Vieni Steph, andiamo un attimo in bagno." e lei mi seguì.
"Che ti succede?"
"Ti giuro che non lo so! Non mi sono mai comportata così per via di un ragazzo. Questo è il mio primo appuntamento serio, non so di cosa parlare!"
"Ti piace il football?"
"Più o meno"
"Parla di quello. Poi cerca un argomento idiota. Però non devi preoccuparti, lui è mio fratello, è idiota e se ti fa soffrire li farò male!"
Dissi facendola ridere.
Tornammo al tavolo e vidi che i piatti erano già li.
Ci sedemmo e mangiammo chiacchierando un po fra di noi.
"Allora, sei felice? Mi avevi detto che avresti voluto rivedere in un momento diverso dall'ultima volta."
"Sì, è vero, ma non pensavo davvero che ti avrei rivisto così presto."
"Succede."
"Sei ancora fidanzata?"
"No, ci siamo presi una pausa. E tu? Sei impegnato?"
Mi guardò con quei bellissimi occhi azzurri e si spostò i capelli dall'altra parte.
"No, dopo di te non ho più avuto relazioni."
"Dopo di me? Non siamo mai stati insieme. Semmai dopo Alexis.."
"Sì, non siamo mai stati insieme ma ciò che provavo per te era parecchio forte." Disse bevendo un sorso di vino, poi continuò a parlare "È stata colpa di mia sorella non mia. Io pensavo che mi piacesse davvero Alexis ma mi sono sbagliato. Non dovevo ferirla ma amavo solo una persona ed eri tu. Mi dispiace tanto."
"Di che cosa? Perché non ti piaccio più?" Non che mi importasse.
Si certo, smetti cretina!
Scacciai il pensiero e lo vidi ridere "Perché ridi? Ho sbagliato qualcosa?"
Si avvicinò al mio orecchio e disse "Non posso risponderti ora, quello mi uccide."
Avevo capito cosa intendeva "Con le parole non ti sai esprimere?"
"Sai che non sono bravo con le parole."
"Ci puoi provare no?"
"Cazzo ma sei peggio di me eh! Non puoi aspettare?"
"E che ne sai che te la darò buona?"
"Perché sono il tuo primo unico vero amore." Disse sorridendomi.
"Come sai queste cose?" Dissi prendendo il bicchiere in mano per bere.
"Perché sono le stesse cose che ho provato per anni e che sto continuando a provare."
Sentendo queste cose stavo per sputare quello che avevo appena bevuto.
"Sei sorpresa? Non te lo aspettavi?"
"Non da te.. È vero? Sei serio?"
"Mai stato più serio di così. Mi sono tenuto queste cose dentro di me per quasi cinque anni, e finalmente ora sono riuscito a dirtele."
Ero senza parole lo giuro. Mi potevo aspettare di tutto, tranne queste parole.
Sorrise e mi mise una mano sulla guancia avvicinandosi a me e quando fummo a un centimetro di distanza il demente decise di intromettersi facendo finta di tossire.
Mi allontanai "Avevi una briciola qui." Disse Christian togliendo la mano dalla guancia.
"Andiamo a pagare Carter." dissi alzandomi con lui che rideva.
Dissi a Steph e a Christian di aspettarci fuori.
"Ma sei impazzito per caso? Spiegami il tuo problema!" Dissi guardandolo.
"Che vuoi? Ti proteggo e basta piccola"
"E dai Carter! Ti andava bene Christian quando stavi con quella zoccola!"
"Mi andava bene perché non ci provava. Ora però so cosa prova e non mi va più bene!"
"Dai fratellone! Non ti fidi più di me?"
"Non mi fido di lui."
"Hai detto la stessa cosa per Dylan."
"Infatti hai visto come è andata a finire? Vi siete lasciati."
"Ci siamo lasciati per colpa mia Carter! Lui non c'entra niente."
"Se lo dici tu.. Comunque non fare casini perché appena torno a casa penso a Dylan e non voglio pensare anche a lui!"
"Sisi okay! Oh bello, stai attento a come tratti Steph! Non voglio perdere la mia unica amica dell'università per colpa di mio fratello!"
"Tranquilla bimba! Fidati di Carter!" Disse lasciando i soldi alla cassiera che lo guardava e dandomi un bacio sulla fronte mettendomi le mani sulle guancie.
"Haley andiamo? Sei pronta?" Disse Christian entrando.
"Sì." Mi diede un bacio sulla guancia e mi prese per mano.
Notai che la ragazza che stava alla cassa mi guardava in modo strano.
Prima Carter e ora Christian, cazzo me li trovo tutti io eh!
La guardai scusandomi con lo sguardo e lei fece un sorrisetto tirato.
Uscii fuori e decidemmo di dividerci.
Guardai Carter male per fargli capire che doveva fare il serio e lui mi rispose con lo sguardo dicendo la stessa cosa.
Scossi la testa e ci incaminammo noi da una parte e loro dall'altra.
Mi mancava stare insieme a lui da sola però nello stesso tempo sapevo che non sarebbe stato come sempre.
Dentro di me c'era ancora il ricordo di Dylan e non volevo passare da una relazione a un'altra in un giorno.
Avrei potuto dare un'opportunità a Christian, ma sarebbe dovuto passare ancora un po di tempo.
Sentii il telefono vibrare dalla borsa e guardai chi fosse ma quando lo vidi non riuscii a spostare il dito verso destra per accettare la chiamata.
Continuavo a fissare il cellulare senza ne rispondere ne bloccarlo e spegnerlo del tutto, lo guardavo e basta.
Guardavo il nome con cui lo avevo salvato che mi ero dimenticata di cambiare senza sentire dentro di me la certezza di accettare quella chiamata.
Accetta stupida! So che lo vuoi sentire!
Troppo tardi. Avevo aspettato troppo tempo e lui aveva buttato giù una volta per tutte.
Non so perché facesse così male. Riuscirò mai a rispondergli?
Non è difficile, basta spostare il dito da sinistra a destra imbecille!
Non volevo più sentire questa vocina dentro di me, ora basta.
Non vuoi ascoltarmi perché sai che ho ragione e non vuoi ammetterlo!
Scossi la testa per scacciare questa vocina e misi il telefono in fondo alla borsa in modo da non doverlo sentire.
"Allora, eri davvero serio quando dicevi quelle cose prima o volevi solo provarci?"
"Ero serissimo Haley." Disse prendendomi la mano guardandomi.
"Okay ho capito. Allora, che ci fai all'università? Seriamente."
"Quando finalmente London si è tolta di torno ero rimasto da solo in casa, avevo perso il lavoro per dei casini, sono finito dentro e quando mia madre mi ha pagato la cauzione mi ha detto che le avevo portato solo dei casini e quindi la soluzione era o andare da mia sorella o venire all'università. Quindi ho scelto l'università."
Sapevo che non gli piaceva sua sorella, ma che fosse finito dentro non ne ero consapevole.
"Per cosa sei finito dentro?"
"Ho avuto una rissa sul posto di lavoro e il poliziotto che mi doveva calmare si è infiltrato nella discussione e li è arrivato una gomitata in pieno viso e mi ha messo dentro."
"Solo tu puoi fare queste cose Christian."
"Che c'è? La cosa ha funzionato."
"Quanto sei rimasto dentro?"
Dissi fermandomi guardandolo negli occhi.
"Quasi una settimana."
"E sei cambiato per una settimana passata in carcere?"
"Un po si." Mi misi a ridere e continuammo a camminare.
"Tu balli sempre?"
"Sennò secondo te per quale motivo  sarei qui?"
"Che ne so."
"Forza tu non ricordi che quest'anno avrei dovuto fare l'ultimo anno di liceo vero?"
"Sì me lo ricordo."
"Sono qui esclusivamente per la danza."
"Come ti ha trovato il padre di Steph?"
"Avrei dovuto fare un'audizione ma non ce l'ho fatta ad entrare e Alexis ha trovato il suo numero tramite la mia iscrizione all'audizione e lo ha fatto venire ai campionati nazionali a San Francisco."
"E menomale c'è venuto. Sennò non avrebbe mai scoperto il più grande talento del mondo."
"Smettila stupido. E tu che corsi frequentaresti scusa?"
"Quelli di Steph. Quando l'ho conosciuta mi ha detto di fare quelli che faceva lei almeno mi avrebbe potuto aiutare."
Mi interessava saperlo, sarei stata una ficcanaso ma volevo saperlo.
"Ti posso fare una domanda?"
"Sì."
"Sei stato con Steph?" Lo dissi diretta, senza giri di parole.
Lui si voltò verso di me, sospirò e disse "Sì" Lo immaginavo "Ma è successo più di tre mesi fa. È successo quando l'ho conosciuta, ma non c'è stato nient'altro tra di noi lo giuro."
"Mi fido, stavolta mi fido."
"Sul serio?"
"Sì. Ricordi quello che mi hai detto prima? Io l'ho provato per molto più tempo di te, e anche se è stato orribile non vederti per anni per colpa di tua sorella ho continuato a provare le stesse cose. Anche se dicevo di no io mi sono sempre fidata di te."
"Non sapevo che a quei tempi mia sorella ci volesse separati, me lo aspettavo di più da tuo fratello."
"Christian avevo 12 anni e tu 16. Mio fratello e tua sorella sono stati insieme per molto tempo e tu ti sei fidato di lei nonostante fossi più grande di lei invece di fidarti di me.."
"..E in preda a quello che pensava mia sorella ho scelto Alexis."
"Esatto. Poi scusa eh, Alexis aveva la mia stessa età, perché io no e lei si?"
"Perché Carter preferiva sempre te a lei, e lei, non essendo il centro dell'attenzione di tuo fratello perché pensava a te, si è rifiutata che tu l'avessi sempre vinta, facile."
Wow, che ragazza simpatica.
"Hai una sorella veramente simpatica."
Rise "Lo so. Ma non posso farci niente."
"È ancora ossessionata da lui?"
"Non molto. Ma non deve sapere che è qui e che esce con una ragazza, si arrabbierebbe."
Stavolta risi io e dissi "È pazza. Un po come te direi."
"Ma sentila!"
"Che vuoi? Io sono una brava persona!" E mentre lo dicevo sentii di nuovo il telefono vibrare.
Rispondi imbecille! Vediamo cosa ti deve dire!
No! Non ci parlerò! Hai visto il mio polso?
Si l'ho visto ma non è questo che ti farà dimenticare Dylan! E non ci riuscirà nemmeno questo bel ragazzo!
Forse si! Ho amato tanto questo ragazzo e non sarà difficile tornare a passare il tempo con lui!
Fai come ti pare, tanto sappiamo entrambe che Dylan non uscirà mai di lì.
Ma cosa sto facendo? Devo smettere di parlare da sola, la mia stupida coscienza non mi farà capire cosa voglio dalla vita!
A risvegliarmi dai miei pensieri fu Christian "Stai bene?"
"Sì, scusa mi ero distratta."
"Mi è dispiaciuto non venire a Los Angeles per il tuo compleanno."
"Tranquillo. Non era molto importante, considerando il fatto che nemmeno due settimane dopo mi sono trasferita qui. Ehi, ora che ci penso, tra un po è il tuo ventunesimo compleanno!"
"Cosa mi cambia? Le cose che potrei iniziare a fare a 21 anni le faccio già adesso e le facevo già prima di diventare maggiorenne." Disse accendendosi una sigaretta.
"Non avevi smesso?"
"Avevo smesso per la squadra, ma dato che non gioco più ho riniziato."
"Perché non giochi più?"
"La gente non accetta le persone che sono state dentro."
"Allora sei furbo ragazzo."
"Lo so. Ma anche la tua insegnante ti vedesse fumare non ti farebbe più ballare." Disse dandomi una sigaretta.
"Mi stai sfidando?"
"Forse." afferrai la sigaretta e l'accesi prendendo l'accendino dalla mia borsa.
Lui mi guardò sorpreso "Che vuoi? Abby sa che fumo a volte."
"E te lo lascia anche fare?"
"Sì. A lei basta che non perda le conoscenze e la tecnica." dissi buttando fuori il fumo dalla bocca.
Lui scosse la testa e quando finii buttai la sigaretta per terra e dissi "Ho vinto la sfida bello."
"Perché, c'era qualcosa in palio biondina?"
"Non lo so."
"Okay hai vinto tu. Cosa vuoi?"
"Non ne ho idea. Ma so cosa vorresti tu." dissi guardandolo.
"Che simpatica."
"Lo so."
"Pensi che potremmo avere un appuntamento solo io e te uno di questi giorni?"
"Uhm.. Può darsi."
"Devi essere seria biondina. Sì o no?"
di no, andrà male, me lo sento.
Zitta stupida coscienza!
Pensa a Dylan!
Basta parlare di lui! Mi ha anche preso in giro!
Ma lo hai perdonato.
È uguale!
Dì di no.
"Sì, ma se va male non mi rivedrai più. Quindi impegnati." dissi mettendoli un dito sul petto.
"Affare fatto."
Vibrò il telefono e stavolta dovetti rispondere per forza, era mio fratello.
"Che c'è?"
"Porto Steph in dormitorio.."
"E rimani li?"
"No. Però dì al tipo che ti riporti in dormitorio. Ti aspetto in camera." non mi diede il tempo di ribattere che buttò giù.
"Mi puoi riportare in dormitorio?"
"Sì." Mi passai le mani sulle braccia, stavo iniziando ad avere freddo.
"Tieni." Disse togliendosi il giacchetto nero e mettendomelo sulle spalle e lo indossai.
"Grazie. Ma tu?"
"Sto bene così."
Gli sorrisi e in una ventina di minuti arrivammo al dormitorio e mi portò davanti alla mia stanza.
"Allora ci sentiamo okay?"
"Okay."
"Organizzerò l'appuntamento migliore della tua vita." Disse sorridendo.
Risi e dissi "Non vedo l'ora."
Ci avvicinammo e quando eravamo vicini la porta si aprì.
"Ci sentiamo."
Mi diede un bacio sulla guancia e andò via.
Carter sorrise "Soddisfatto fratello?"
"Non sai quanto."
Mi guardai allo specchio e vidi che avevo ancora il suo giacchetto.
Gli mandai un messaggio per dirglielo e mi disse di portarglielo domani sera all'appuntamento che stava organizzando.
Sorrisi al pensiero e quando Carter se ne andò mi misi sotto le coperte e parlai un po con Steph che si era trovata molto bene con mio fratello e le dispiaceva molto che sarebbe tornato a Los Angeles domani.
Fra due giorni sarebbero iniziati i corsi e dovevo fare di tutto per non avere problemi per avere il diploma.
Il padre di Steph stava cercando di farmi fare direttamente il primo anno di università così da poter stare con i ragazzi e ne sono felice almeno finirò l'università con lei e non dovrò passare un anno in più in questo dormitorio con altra gente.
Però dovrò lo stesso fare gli esami di maturità e tornare a casa per ritirare il diploma.
Preferirei non dover tornare a casa ma il diploma lo devo prendere di persona sennò non mi conteranno l'esame che farò fra qualche mese.

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