Capitolo 17

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Haley Pov
Mentre stavo mettendo a posto la roba per tornare a casa venne fuori che la prossima settimana avremmo avuto il saggio di fine anno dove avremmo dovuto ballare tutti i pezzi, sia di gruppo che assoli, con cui avevamo vinto quest'anno e io e Maddie avremmo dovuto anche ballare l'assolo di oggi con cui abbiamo vinto il titolo nazionale.
Nel camerino entrò Alexis con un uomo di mezz'età dietro di lei.
"Haley ti vogliono parlare."
"Chi è Alexis?"
"Dai vieni su, Abby puoi venire anche tu.. Può venire la sua insegnante giusto?" Disse guardando il tipo.
"Sì, certo, serve anche lei."
Uscimmo dal camerino e andammo in un'altra stanza.
"Allora, io sono il rettore dell'università di New York.."
"Della scuola di danza?"
"Esattamente. Lei aveva un'audizione una settimana fa a Miami ma non si è presentata e la signorina qui qualche giorno fa mi ha chiamato per invitarmi a vederti oggi perché era stato un peccato non vederti all'audizione."
Guardai Alexis sorpresa per quello che avevo fatto.
"Vede signorina Mason io oggi ho guardato tutta la sua esibizione sia nell'assolo che nel gruppo e ho preso una decisione importate.. Le piacerebbe far parte della mia accademia?"
Non ci credo, sta dicendo proprio a me?
"Sta dicendo sul serio?"
"Sì, ovviamente se lei è d'accordo.."
"Sì.." Non riuscivo a connettere il cervello.
"So che lei non ha ancora un diploma quindi l'idea è di far parte dell'università compreso il dormitorio e tutte queste cose solo che al posto dei corsi universitari per quest'anno farà quelli per la preparazione al diploma. Parteciperà invece ai corsi universitari della danza che ovviamente le faranno perdere parecchie ore e potrà tornare qui l'anno prossimo per prendere il diploma. L'esame lo farà li ma verrà qui per ritirare il diploma. Allora che ne dice? Vuole provare il percorso universitario un anno prima del previsto?" Disse sorridendo dandomi una pila di fogli da compilare.
Oddio mio non ci posso credere, il mio futuro era qui davanti a me, dovevo solo firmare dei fogli.
"A me piacerebbe tantissimo ma non so se i miei sono d'accordo.."
"Guardi meglio i fogli signorina Mason."
Li guardai tutti, erano già tutti firmati dai miei genitori, non ci credo che stia succedendo davvero.
"Quando dovrei partire?"
"Con i suoi genitori siamo rimasti d'accordo che durante questa settimana manderanno tutte le sue cose e anche lei deve partire entro la fine della settimana."
Guardai Alexis che era felicissima poi guardai Abby che annuiva aspettando la mia firma sul foglio.
"A una condizione.. Sabato pomeriggio ci sarà il saggio di fine anno e vorrei partecipare. Voglio partecipare all'ultima esibizione della scuola di questo anno. Voglio dire addio alla mia scuola ballando un'ultima volta con la mia squadra."
"Va bene. Basta che però lei parta subito dopo così si ambienterà meglio. Allora firma?"
Presi la penna che mi stava porgendo e firmai i fogli.
Il tipo dopo aver programmato tutto se ne andò.
"Grazie Al, grazie davvero."
"Volevo partire con la mia migliore amica e ci sono riuscita."
"Grazie." dissi abbracciandola.
"Tesoro sono fiera di te, ma non devi per forza partecipare al saggio."
"No Abby, voglio ballare un'ultima volta con la mia squadra e con la mia insegnante."
"Sono così fiera di te." Disse abbracciandomi.
"Ho la migliore insegnante del mondo, è grazie a te che ho raggiunto il mio obbiettivo "
"No, hai fatto tutto da sola perché sei una ballerina meravigliosa tesoro."
Le sorrisi e tornò nel camerino dalle altre.
Decisi di non dire niente ne alle ragazze ne alle mamme, avrei fatto l'annuncio al saggio.
Con tutti questi casini mi ero dimenticata di Dylan.
Non avevo pensato a lui.
Andare a New York voleva dire non vederlo più, ma perché non ci ho pensato prima?
Lui non si sarebbe mai trasferito a New York per farmi felice e poi non so se glielo avrei permesso.
Lui aveva il suo futuro qui e non volevo che rinunciasse a tutto per me.
Non voglio perderlo e forse ho sbagliato a firmare subito, dovevo aspettare e parlare con lui.
Andai fuori a cercare Dylan.
"Fai più tardi la prossima volta." Disse sorridendo.
"Sì scusa, stavo parlando con Abby."
Non dovrei dirgli queste cazzate perché fra una settimana parto, però giuro che quando torniamo a casa gliene parlo.
"Stai bene?"
"Sì perché?"
"Ti vedo un po persa.."
"L'emozione. Ancora non riesco a crederci."
"Sono molto felice per te, è quello che desideravi più di tutto e ce l'hai fatta."
"Lo so.."
"Senti mi ha chiamato mio padre."
"Quindi?"
"Dopodomani si sposa. Vuoi venire con me?"
"Davvero?"
"Sì, piaci sia a mio padre sia a quell'altra e hanno invitato anche te. Ci vuoi andare?"
"Sì e tu?"
"Sì, se vieni su."
"Avrò finalmente l'onore di vederti con lo smoking?"
Chiesi speranzosa.
"Non credo proprio. Non mi metterò uno smoking per un matrimonio."
"È il matrimonio di tuo padre Dylan! Potresti anche fare uno sforzo per una volta!"
"Vabbe poi ne riparliamo. Andiamo ora? Voglio tornare a casa mia."
"Anche io."
Poi finalmente, dopo 5 ore e più di pullman tornammo finalmente a Los Angeles.
Abby, per il saggio, decise di aggiungere un pezzo di gruppo nuovo e mi diede, per la prima volta nella mia carriera, l'onore di montarlo.
Lo avrei fatto anche io ma la coreografia era in mano mia.
Forse era perché ci sarebbe stato anche il rettore dell'università e voleva farmi fare bella figura ma non mi importava, volevo solo fare una bella coreografia.
Avevo optato per un pezzo pop rock pieno sia di tecnica che di acrobazie così da colpire il pubblico in più parti.
La canzone si chiama 'My House' e quando ballavamo dovevamo sembrare veramente a casa, dovevo far vedere quanto teniamo alla danza e che è il nostro territorio e che le uniche campionesse siamo noi.
Voglio puntare a diventare la ballerina più piccola a guadagnare il titolo di Miss Dance Of America e so che sarà difficile perché dovrò competere contro ragazze che hanno anche 10 anni più di me.
Carter rompe le scatole perché non ho ancora detto niente a Dylan dell'università e per questo stasera lui e i miei hanno deciso di invitarlo a cena per conoscerlo meglio e lui ovviamente ha detto di sì.
Quando tornai a casa era più tardi di quanto avessi pensato e dissi "Scusate, ho fatto tardi, datemi 10 minuti e a.."
Quando mi affacciai in cucina vidi che c'era un po troppa gente.
C'erano i miei genitori, Carter, Dylan, suo padre e la sua fidanzata che parlavano.
"Vieni ti spiego.."
Salii le scale con Carter e quando chiuse la porta dissi "Perché ci sono anche loro?"
"Li ha invitati la mamma credo."
"Datemi 10 minuti e vengo giù."
"Sì, poi io dopo cena vado via se volete venire anche voi.."
"Va bene."
Lasciò la stanza e andai nel piccolo bagno della mia stanza e mi guardai allo specchio.
Quando uscirete dopo glielo dirai, facile.
Il mio problema è che lui non la prenderà mai bene.
Mi misi dei jeans neri, una maglia a maniche corte azzurra con un po di pizzo e mi misi le prime scarpe che trovai.
Non so come avrei affrontato questa serata, tutti insieme qui con il padre di Dylan che potrebbe farmi domande sul futuro e mia madre che subito risponderebbe che fra meno di una settimana sarei andata a New York.
Avevo già iniziato a spedire qualcosa al campus e domenica mattina quando mi sarei svegliata non ci dovevo più essere niente qui e sarei dovuta partire per non tornare.
Alexis era partita ieri e anche lei come me sarebbe tornata qui il prossimo anno per il diploma.
Scesi le scale scacciando via ogni pensiero e andai nella sala da pranzo e ci mettemmo tutti a mangiare e si misero a fare domande, ma non li ascoltavo nemmeno e sembrava che anche Dylan non stesse ascoltando e che avesse altri pensieri in testa.
Carter passava sempre il suo sguardo tra me e Dylan e quando guardava lui lo guardava in modo strano.
Che avesse fatto qualcosa di male?
Uscimmo e quando fummo insieme agli altri Dylan mi prese per mano e mi portò da un'altra parte.
Quando ci sedemmo su una panchina presi un respiro e dissi "Ti devo dire una cosa importante."

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