Capitolo 21

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Dylan Pov
Haley non mi aveva più chiamato in questi giorni.
Ieri sera avevo provato a chiamarla varie volte ma non mi ha mai risposto, ha solo ignorato la chiamata.
Non mi piaceva questa cosa ma forse aveva da fare.
Sì, con un bel ragazzo immagino.
Non voglio più ascoltare questa cazzo di coscienza, tanto non mi sta servendo a niente.
Alla fine ho deciso di partire davvero per andare da mia madre e sarei partito fra qualche giorno.
Mentre ero con Josh mi sono sentito chiamare da qualcuno dietro di me.
Non era la sua voce, l'avrei riconosciuta all'istante la sua voce.
Mi girai e a vedere quella persona dovetti buttare la sigaretta che avevo iniziato per terra.
"Dylan come stai?"
"Ciao Nathalie." dissi mentre mi abbracciava.
Nemmeno io sapevo quanto male avevo fatto a questa povera ragazza innocente.
"Io sto bene tu?"
"Molto bene."
"Pensavo che tu fossi in Minnesota."
"Sì, ci torno fra qualche giorno. E tu?"
"Parto fra tre giorni."
"Sei serio?"
"Sì."
"Come mai? Pensavo tu odiassi quella città."
"Lo so ma era la mia ultima scelta."
"Io devo andare. Spero di vederti presto in città." Mi abbracciò e se ne andò.
"È questa la ragazza di cui mi avevi parlato?"
"Sì."
"Sembra ti abbia perdonato presto."
"Già."
Dopo qualche ora tornai nel mio appartamento e mi misi a preparare dei vestiti per andare in Minnesota da mia madre così da poterla dimenticare, o almeno provarci.
Carter mi aveva mandato dei messaggi per dirmi che quando sarebbe tornato da New York mi avrebbe voluto parlare. Sapevo che mi voleva picchiare, me lo meritavo,  non dovevo farla soffrire quindi lo meritavo.

Haley Pov
Alla fine il padre di Steph era riuscito a farmi frequentare gli stessi, o più o meno quasi tutti i corsi di Steph ed entrambe eravamo molto felici.
Carter se ne sarebbe andato questa mattina e per Steph, nonostante ci fosse uscita una sola volta, è stato difficile vederlo andare via.
"Ciao sorellina mia. Mi raccomando eh.."
"Sisi lo so. Non socializzare con i ragazzi che non siano secchioni, non andare alle feste, non bere, non fumare, e non fare cazzate con i ragazzi. So già tutto Carter."
"Sono colpito. Veramente non volevo dirti questo." Ora sono colpita io.
"E che volevi dirmi?"
"Fai la brava. Ti voglio bene piccolina mia. Non fare cazzate e non farti male e cerca di tornare presto a casa."
"E tu torna presto qui." Lo abbracciai forte e lui quasi mi sollevò.
Gli diedi un bacio sulla guancia e lo lasciai andare via.
"Steph. Stai bene?"
"Sì."
"Ma ti piace così tanto?"
"No."
"Steph!"
"Sì mi piace. È gentile, carino, intelligente, ha tutto quello che si possa desiderare in un ragazzo. So che non vorresti sentire queste parole perché è tuo fratello ma mi piace davvero tanto e voglio che tu sappia che provo qualcosa per Carter."
"Va bene. Però non farti prendere in giro okay? Lo conosco da sempre, sono cresciuta con lui e ho visto come ha trattato la sorella di Christian e non voglio che lo faccia anche con te."
"La sorella di Christian? Lui frequentava London?" Disse agitandosi.
"Sì, ma avevano 14 anni. Sono stati insieme per parecchi anni."
"Senti so che non sono affari miei ma posso sapere perché si sono lasciati? Voglio sapere se quando parlava di questo ragazzo parlava di Carter."
"Sai com'è London no? Beh un giorno, pensando che Carter non la sentisse, mi iniziò a trattare malissimo dicendomi che ero una merda e che dovevo stare lontana da lui e tutte queste cose. Lui la sentì, lei li chiese di scegliere una di noi due e lui.."
"Lui ha scelto te."
"Sì. Non voglio dirti che non hai possibilità, perché sinceramente tu sei l'unica che sembra avere un'opportunità con lui però ti chiedo solo una cosa."
"Cioè?"
"Non mettermi mai contro mio fratello."
"Non voglio farlo, ma perché?"
"Perché ho paura che lui scelga me."
"Haley avrebbe ragione. Sei sua sorella, ti vuole proteggere e poi lo hai svegliato praticamente tu eh.."
"Ti ha detto cosa è successo?"
"Sì. Scusa, non sapevo che non dovevo saperlo.."
"No ma che dici? È solo che non lo dice mai a nessuno di solito. Si fida veramente tanto allora."
"Ci spero."
Non dovrei pensarci, so che non è colpa mia.. Vero?
"Voglio chiederti una cosa, da quello che ti ha raccontato, fai finta di non essere mia amica, mi credi responsabile di quello che era successo quel giorno?"
"Haley come puoi solamente pensarlo? Chi è che ti ha messo in testa questa idea malsana?"
"I miei genitori quando ce l'hanno con me, London, tutte le sue ex pazze.. Un po di gente."
"Ma tu li ascolti anche? E Carter cosa dice riguardo a questo?"
"Carter non lo sa che mi accusano dell'incidente."
"Dovresti dirglielo."
"Perché? Si arrabbierebbe tantissimo."
"Senti ma alla fine lui si è svegliato per te, solo per te!"
"Si sarebbe svegliato lo stesso."
"Mi ha detto che in due anni ha aspettato solo la tua voce e vuole sapere perché non ci sei andata prima."
"Se vuoi te lo dico, ma non dirlo a lui ti prego."
"Non dirò niente, lo giuro."
"Da quella sera, quando ho saputo che lui non si era salvato del tutto, io ho smesso di mangiare, ho smesso di uscire, ho smesso di fare tutto. Il mio ragazzo mi ha lasciato perché non ce la facevo più. Non volevo altro che poter essere al suo posto. Lui meritava di vivere la vita, io dovevo solo essere punita per non aver ascoltato i miei genitori. Quando i giorni e i mesi passavano ho lasciato la danza, promettendo che non avrei più ballato finché non fosse tornato a casa, da me. Sono tornata a ballare e dopo aver rivisto London e aver ascoltato i suoi stupidi discorsi sono andata in ospedale e non so come ma si è svegliato, e in quel momento mi bastava solo quello. Mi bastava rivederlo con me e da quando si è svegliato mi sono ripromessa che avrei voluto solo lui e chi si fosse messo intorno a noi non lo avrei mai più considerato e non li avrei mai più fatto rivedere Carter."
Steph mi guardò per un po in silenzio e poi disse "Haley ti giuro che non sapevo niente di questo. Farò di tutto per non mettervi uno contro l'altro, ti fidi di me Haley?"
"Sì, mi fido."
"Allora posso uscire con tuo fratello?" Chiese speranzosa.
"Sì. Mi aiuti a prepararmi?"
"Esci con Christian?"
"Sì."
"Stai attenta Haley. È un pazzo."
"Lo so, lo conosco."
"Ti voglio bene quindi se questo demente ti farà soffrire dimmelo subito perché lo picchio." ci mettemmo a ridere e dissi "Va bene. Grazie Steph."
"No, grazie a te, per tutto." e ci abbracciammo.
Raccontare a Steph tutto questo forse aveva fatto bene. Non lo avevo mai raccontato a nessuno, nemmeno a Dylan. Lo sapeva solo Alexis, nessun'altro, e parlarne con Steph mi aveva come alleggerita. Però aveva ragione lei, avrei dovuto dire a Carter queste cose, avrei dovuto dirli perché sono così insicura quando faccio le cose.
Uno dei motivi per cui ho lasciato Dylan è stato questo, l'insicurezza di dover perdere una persona che aveva la stessa importanza di mio fratello nella mia vita.
Scacciai il pensiero e mi preparai.
"Sto bene vestita così?"
"Direi proprio di si."
"Grazie" Mi squillò il telefono "Ciao mamma."
"Ciao tesorino mio. Come stai?"
"Molto bene tu?"
"Bene."
Già che mi aveva chiamato mi venne l'idea di chiederli cosa volevo.
"Mamma posso chiederti una cosa?"
"Sì, dimmi."
"Posso farmi un tatuaggio?"
"Un tatuaggio? Il piercing non ti basta?"
"Dai mamma anche Carter ne ha uno!"
"Va bene. Ma piccolo capito?"
"Sì mamma. Grazie mille."
"Manda la foto quando lo fai."
"Sì. Ah e non dirlo a Carter."
"Perché?"
"Non dirglielo e basta okay?"
"Va bene. Ci sentiamo domani."
"Okay. Ciao mamma."
Mi buttò giù e contai i soldi per vedere se erano abbastanza per il tatuaggio.
"Cosa ti vuoi fare?"
"Un'ancora con una C."
"Una C? Perché una C?"
"La C sta per Carter."
"Ahh! Vuoi fare come ha fatto lui?"
"Sì."
"Mi piace. Se vuoi ti accompagno tanto lo devo fare anche io il tatuaggio."
"Ah, grazie allora."
Carter qualche anno fa si era fatto tatuare sul polso il mio nome. Non ne ho mai capito il motivo ma volevo farmelo anche io ma volevo farmi l'ancora perché era come se in un modo mi avesse salvato.
Christian mi venne a prendere alle 8 e mi portò in un ristorante molto carino, diverso da quello della sera prima.
Per fortuna mi ero vestita elegante sennò avrei fatto una figura di merda.
"Benvenuti, cosa posso portarvi?" Disse una ragazza con i capelli legati in una coda che masticava una cingomma. Alzò lo sguardo e appena vede Christian rimase inpietrita.
Ma perché quando esco con dei ragazzi carini succede sempre tutto questo?
La ragazza non mi stava nemmeno calcolando, guardava solo lui.
"Io sono Elis, ti do il benvenuto in questo ristorante. Ti posso portare qualcosa per iniziare? Un aperitivo, qualcos'altro?"
Cioè cazzo non ci credo, ci sta provando qui quando ci sono io?
"È un piacere conoscerti Elis. Facciamo così, decidi tu per noi, porta i due piatti più costosi o che piacciono di più a te okay?" Disse guardandola con quegli occhi azzurri splendenti.
"Va bene." e se ne andò.
Lo guardai sorpresa "Che c'è?"
"Non ci credo, esci con me e flerti con la cameriera?" Dissi incrociando le braccia al petto.
"Non ci stavo flertando, la stavo solo mandando via."
"Facendo gli occhi dolci? Di sicuro mi metterà del veleno nel piatto!"
"Vuoi cambiare cameriere?"
"Si."
Chiamò un tipo e gli chiese di mandarci un altro cameriere.
"Ciao sono Kyle, il vostro cameriere. Come posso aiutarti?" Disse rivolgendosi a me. Bene ora mi diverto io.
"Il mio amico qui ha già ordinato ma ho paura che la tua collega mi dia del cibo messo male. Le puoi chiedere cosa ha scelto e per me lo porti tu?" Dissi con gli occhi a cerbiatto sperando di convincerlo.
"Certo.." Disse aspettando il nome.
"Haley."
"Ti porterò direttamente io la cena, non preoccuparti." Disse prendendomi la mano baciandola.
"Ti ringrazio tanto Kyle." e se ne andò sorridendo.
"Era meglio l'altra."
"Invece no, è carino ed è molto gentile."
"Non flertare con il tipo per favore."
"Perché? Tu lo hai fatto con lei."
Scosse la testa e dopo qualche minuto Kyle mi portò il piatto e Elis fece la stessa cosa con Christian continuando a guardarlo sorridendo.
"Ti ringrazio tanto."
"Figurati. Se hai bisogno di qualcos'altro chiamami."
"Lo farò di sicuro."
Se ne andò insieme ad Elis.
Christian aprì un biglietto e si mise a ridere.
"Che c'è?" Li presi il biglietto di mano e vidi che li aveva lasciato il numero.
"Non ci credo. E io?"
"Quando torna fatti notare no?"
"Va bene."
Quando finimmo di mangiare Christian chiamò Elis per il conto e lei disse "Che ti posso portare?"
"Il conto e due caffè."
"Okay." Disse continuando a guardarlo.
Tossii e dissi "Scusami ma che pensi di fare? Li lasci il numero, ci provi? Non mi vedi?"
Finalmente si voltò verso di me e disse "Oh scusami. Ti chiamo Kyle?"
"No, voglio che tu lasci stare lui!"
Dissi incazzandomi.
"Perché?"
"Perché è qui per uscire con me non per farsi dare il numero da una cameriera!"
"Non sembrate una coppia."
"Dai ti vuoi mettere a confronto con lei? Guardala, perdono tutte contro di lei tesoro. Non voglio offenderti ma come la mia bella ragazza non c'è nessuno."
Lei se ne andò offesa e ci portò il conto.
Non sono il tipo di persona che fa così, ma stavolta serviva.
Uscimmo dal ristorante e camminammo per un po e quando arrivammo al campus Christian ci provò e lo lasciai fare.
È stato bello, ne è valsa la pena aspettare per 5 anni?
Sì, se non fosse per il fatto che non riesco a togliermi dalla testa Dylan.
Arrivati davanti alla porta quando provai ad aprirli vidi che era chiusa a chiave "Steph?" Dissi bussando.
Aprì la porta e disse "Ciao, scusami."
"Nessun problema. Di quanto hai bisogno?"
"Non lo so."
"Okay, vai trovo una soluzione."
"Grazie."
Chiuse la porta e Christian disse "Non usciva con tuo fratello?"
"Non proprio. Sono usciti solo ieri sera e c'eravamo anche noi e poi è normale."
"E tu che fai?"
"Non lo so. Semmai vado a chiedere a qualcuno se mi ospita stanotte e poi domani vengo a prendere la borsa per i corsi."
"Ti posso ospitare io in camera se vuoi."
"E il tuo coinquilino?"
"Il mio coinquilino è con Steph."
"Sei sicuro?"
"Sì, me lo ha detto."
"Scusa allora potevi dirmelo no?"
"Nah. Dai allora vieni?"
Accettai dato che non avevo altra scelta e per dormire mi diede una sua maglietta che mi arrivava quasi alle ginocchia.
"Che c'è? Non è colpa mia se sei alto due metri e io sono piccola!"
"Guarda veramente stai bene con la mia maglia." Disse sorridendo.
"Beh di certo non posso dormire con il vestito da sera quindi me la devo far andare bene." dissi guardandomi allo specchio cercando di sistemarmela nel miglior modo possibile.
"Se mi allarghi la maglia ti faccio male." disse avvicinandosi a me.
"Non ho paura di te." dissi sfidandolo.
"Stai attenta Mason, non sfidarmi."
Cercai in giro qualcosa e trovai la schiuma per la barba e gliela tirai sul viso e mi misi a ridere.
Si tolse la schiuma dal viso e disse "Oh, non dovevi sfidarmi."
Ops, forse era meglio scappare. Mi misi a correre ridendo ma fu inutile perché mi prese quasi subito e mi sporcò il viso con la schiuma.
"Dai sei uno scemo! Guardami."
"Sei bellissima lo stesso."
"Ci stai provando con me?"
"Sì ma non me la dai mai vinta."
"Forse stavolta si però."
Dissi avvicinandomi a lui baciandolo.
Ecco, hai fatto la cazzata.
Quando si staccò disse "Quindi ora posso avere finalmente il piacere di dire che Haley Mason è mia?" Disse speranzoso.
"Vedremo." dissi baciandolo.

Dylan Pov
Come immaginavo Carter era venuto a vendicarsi.
"Sei un demente Dylan, non dovevi fargli del male, lei non ti aveva fatto niente."
"Lo so, ho sbagliato, ho fatto una cazzata e se mi darà una possibilità fidati, non succederà mai più."
"Cazzo hai scommesso su mia sorella!"
"Non te la prendere con me, è colpa di Shane, sai com'è fatto."
"Ma so come sei fatto anche tu e so che ne eri capace."
"Dai andiamo Carter, ha perdonato te e perdonerà anche me, abbiamo fatto la stessa cosa solo che a due persone diverse."
Lui stette zitto. Non ci credo, non glielo aveva detto?
"Non lo sa vero?"
"No.. Comunque ora stiamo parlando di te non di me."
"Wow. Il problema è che lei di te si fida, e anche tanto. Comunque non ho scommesso su di lei per fare un dispetto a te. Non mi aveva detto che suo fratello eri tu quindi non l'ho fatto per quello."
Anche se in realtà avrei potuto farlo.
"Non ho intenzione di dire a mia sorella che ha un fratello che ha fatto la stessa cazzata del suo fidanzato."
"Perché no?"
"Perché non se lo merita."
"Ha tanta fiducia in te e tu le hai mentito sulla prima cosa che doveva sapere."
"Aveva fiducia anche in te e li hai fatto del male e io sono qui per questo."
"Ne sono consapevole. Vuoi fare a botte di nuovo? Tanto sai che non funziona."
"No. Mi ha vietato di farti del male."
"Sul serio?"
"Sì."
"E tu le dai retta? Wow non ho mai visto Carter Mason dare retta a una ragazza. Tu non dai retta nemmeno a tua madre!"
"Con Haley è diverso.. È cresciuta con me e le vorrò sempre bene."
Ora che mi veniva in mente "Quindi il tatuaggio che non volevi far vedere era per lei?"
"Sì brutto imbecille! Che nome mi dovrei tatuare secondo te?!"
"Infatti me lo stavo giusto chiedendo. Me lo fai vedere? Sai per non farlo uguale."
"Non ti azzardare."
"Sto scherzando Carter."
Sospirò e si alzò la manica della maglia e sotto il gomito c'era scritto il suo nome 'Haley'. Non pensavo fosse così importante per lui.
"Sì lo so cosa stai pensando, ma io farei di tutto per lei."
"Lo so, non pensavo solo che tu fossi il tipo da tatuarsi il nome di una persona. Te lo ha chiesto lei?"
"No, l'ho deciso da solo imbecille!"
"Come ha reagito?"
"Ha provato per due ore a vedere se era vero o no e quando ha visto che era vero ha pianto."
Tipico di Haley.
"Senti, lei non ti odia, però voglio chiederti una cosa."
"Cioè?"
"Fai passare del tempo. Non so quando tornerà qui ma ti credo di far passare del tempo. Falle capire cosa vuole okay?"
"Vado via per questo."
"Grazie Dylan."
"Per cosa?"
"Sei un coglione e l'hai fatta soffrire, ma le hai fatto veramente bene."
Sembrava serio e dissi "Ha fatto da sola, con il fratello che si è ritrovato."
Rise e poi se ne andò. Forse un giorno saremmo potuti anche tornare amici, in un futuro lontano, ma forse  saremmo riusciti a tornare come qualche tempo fa.

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