Haley Pov
La vita stava andando alla perfezione.
I mesi erano passati da quel bellissimo magnifico giorno, eravamo andati in luna di miele e ci eravamo divertiti tantissimo.
È stato un mese stupendo. Abbiamo passato un mese in una delle meravigliose isole del mondo, il mio fantastico ragazzo, anzi, marito, senza farmi sapere niente di niente ha organizzato un viaggio stupendo alle Hawaii. Cosa potevo desiderare di meglio nella vita se non lui?
In un certo senso sapevo già dal primo momento che mi avrebbe cambiato la vita, e avevo ragione, lui mi aveva completamente stravolto la vita.
E poi un mese fa è nata la nostra stupenda bambina.
Siamo stati mesi a litigare per i nomi perché lui era convinto che sarebbe nato un maschio, ma aveva sbagliato.
Quando ho preso in braccio per la prima volta quella piccola bambina e ci hanno chiesto il nome non avevamo avuto dubbi su come chiamarla.
Avevamo deciso di chiamarla Mackenzie, ho sempre desiderato chiamare mia figlia con quel nome e l'ho fatto.
Ci eravamo trasferiti a casa di Dylan ma a volte quando lavoravamo nello stesso momento la lasciavo a mia madre o a mio fratello e Steph. Alla fine nemmeno lei era tornata a New York, aveva trovato lavoro come fotografa professionale e stava pensando di aprire un suo studio e poi entrambi si amavano troppo per lasciarsi.
Questa notte Kenzie, come la chiamo spesso, non ci aveva fatto dormire e questa mattina alle 8 mi sono dovuta alzare per andare a lavorare a scuola e Dylan, dato che avrebbe dovuto aiutare un amico a lavoro nel pomeriggio, aveva portato la bimba dai miei.
Mia mamma era uscita quando ero tornata a casa.
Erano le due e Kenzie non voleva ne mangiare ne dormire "Dai amore, mangi qualcosa?" ma lei faceva gli occhi lucidi e prendeva la roba e la tirava.
Sentii suonare il campanello e mi arresi. La presi in braccio e prima di aprire la porta la misi in terra e la tenni occupata con la sua bambola.
Quando aprii la porta mi sentii male e non sentivo più il cuore battere.
"Ciao Haley."
"Tom?" dissi guardandolo con gli occhi sgranati.
"Esatto." mi diede un mazzo di rose "Come stai?"
"Bene tu?" dissi alternando lo sguardo da lui a Mackenzie.
Ora l'unica alternativa era farlo entrare. Se Dylan lo vedeva lo avrebbe ucciso ma se non lo avessi fatto entrare non avrei tenuto una conversazione normale.
"Vuoi venire dentro?'' dissi aprendo la porta.
"Grazie." disse entrando. Lo feci andare in cucina mentre io buttai della roba della bambina sotto un cuscino. Avevo in mente un piano, nascondere la bambina a lui, semplice no?
Portai Mackenzie di sopra nella mia stanza e accesi il baby monitor sperando che si addormentasse.
"Scusa dovevo fare una cosa."
"Nessun problema."
"Che ci fai qui?"
"Haley cosa sta succedendo?"
"Niente, perché?"
"Perché ne tu ne Steph siete tornate a New York? È per colpa mia?"
"Nono non è colpa tua. Steph sta con mio fratello adesso e non voleva continuare la scuola e io avevo la mia scuola qui e ho sentito il bisogno di rimanere con le mie bambine." cosa non del tutto falsa.
Lo vidi annuire e prima che potesse dire qualcosa il mio piano fallì miseramente.
Dal baby monitor uscirono i pianti di Kenzie e dovevo andare a prenderla, per forza.
Mi alzai e dissi "C'è un altro motivo per cui non sono tornata a New York Tom."
"Cioè?"
"Vieni con me?" lui si alzò e mi seguì di sopra.
Prima di aprire la porta chiusi gli occhi e feci un respiro, presi la bambina e mi avvicinai a Tom "Tom questa è Mackenzie." chiusi gli occhi "Mia figlia." e li lo vidi sbiancare del tutto.
Capisco cosa potesse provare, avrebbe potuto benissimo pensare che fosse figlia sua, alla fine lei era stata concepita la notte in cui io e lui ci siamo lasciati.
"Mi dispiace Tom io.."
"Quanto ha?"
"Un mese." dissi piano.
Aggrottò la fronte come se stesse pensando e poi mi guardò fisso negli occhi "Vuoi dire che tu non sei venuta a New York perché non volevi che io sapessi di lei?"
"Ti saresti arrabbiato e mi avresti dato della puttana e non volevo."
Lui abbassò la testa, quasi deluso. Cazzo lui pensava che fosse figlia sua. Merda che casino.
"Quindi quello che mi stai facendo capire è che non è figlia mia vero?" disse guardandomi.
"No, è di.."
"Dylan." annuii abbassando la testa, non riuscivo a sostenere il suo sguardo.
"Vuoi venire di sotto? Così mi parli di cosa sta succedendo a New York?" dissi come per sviare l'argomento.
Lui mi guardò confuso e annuì seguendomi in cucina.
"Vuoi un caffè, qualcosa?" dissi sfregandomi le mani.
"No, non importa.. In realtà io non ero venuto qui per sapere cosa era successo. Sapevo benissimo tutto, sono venuto qui perché quella sera mi sono comportato da vero idiota, ho finto che tu non contassi più niente e che saremmo stati meglio da soli ma non era vero, tu mi manchi veramente tanto Haley e dato che sono qui voglio sapere una cosa."
"Cioè?"
"Tu sei davvero sicura che questa bambina sia figlia sua? Io e te siamo stati insieme la notte prima del tuo compleanno, e se devo proprio ricordartelo quella notte abbiamo fatto di tutto tranne che dormire." disse sicuro di sé.
E se fosse vero? E se Mackenzie fosse figlia di Tom? No, ci deve essere una spiegazione, lei non è figlia di Tom, è figlia di Dylan, io lo so.
Scossi la testa "No Tom, sono sicura, lei è figlia di Dylan."
"Fai come vuoi. Se ti viene un dubbio e vuoi fare il test del DNA hai il mio numero, chiamami." disse facendo un sorriso e andando verso la porta.
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Sei il mio errore più bello
RomanceLei: Haley Mason, 17 anni, una ragazza bella e intelligente, una promessa ballerina, una famiglia grande e ricca che però non riesce a capirla. Una ragazza che fuori appare forte come una roccia ma che dentro è fragile come un cristallo, e ormai da...