Haley Pov
Quando mi svegliai era ancora abbastanza presto.
Dato che non avevo più voglia di stare nel letto andai a fare una doccia poi sarei scesa a fare colazione, sperando di non trovare Dylan.
Dopo aver fatto la doccia mi vestii con dei leggins stretti neri sportivi e una felpa non tanto pesa.
Mi misi le converse nere basse e andai di sotto e vidi tutti gli altri, compreso Dylan, a mangiare.
Alexis mi vide e si alzò "Buongiorno. Che succede?"
"Dylan." dissi prendendo un bicchiere di succo.
"Avete litigato?"
"Sì, è un coglione."
"Che ti ha fatto?"
"Ieri sera abbiamo visto Ethan con una ragazza che Dylan conosceva ed è venuto fuori che un mese fa, quando già stavamo insieme, ci è andato a letto insieme."
"Che bastardo, ora mi sente." la fermai e dissi "No Alexis, se Carter sa che è per quello che abbiamo litigato lo ammazza, e sinceramente non ne ho voglia."
"Va bene.. Allora? Ci vuoi andare all'audizione?"
"Sì, ma non sono sicura di farcela ad entrare."
"Dai, ci andiamo e vediamo fino a dove arrivi."
"Va bene." Andammo a sederci il più lontano possibile da Dylan e mangiai senza guardare nessuno.
Sentivo i suoi occhi su di me ma non mi interessava.
"A che ora la hai?"
"A mezzogiorno."
"Allora andiamo?"
"Sì, ma cosa diciamo agli altri?"
"Che abbiamo da fare, non li deve interessare cosa facciamo."
Ci alzammo e andammo verso l'ascensore ma sentii qualcuno prendermi da dietro.
"Cazzo ma almeno guardami!"
"No mi dispiace, i bastardi non li guardo!"
"Dai Haley per favore. Ho fatto una cazzata, lo so, ma ora ho bisogno di te, ti prego Haley."
"No, ora ho da fare."
"Dove vai?"
Glielo dico solo per vedere la sua reazione "A fare un'audizione per una scuola che deciderà il mio futuro, soddisfatto?" Dissi guardandolo negli occhi.
Come avevo previsto si zittì "Lo sapevo" dissi scuotendo la testa ridendo "Ciao Dylan."
Salii sul l'ascensore con Alexis "Glielo hai detto?"
"Sì, e come avevo previsto non ha detto niente. È uno scemo, sono fottutamente innamorata di uno scemo imbecille!"
"Allora perdonalo."
"Prima voglio fargliela pagare, poi vediamo."
"Cosa vuoi fare?"
"Stasera lo vedrai." dissi sorridendo.
Una volta vestita per l'audizione andammo nel teatro.
C'erano un sacco di ballerine, erano tutte alte più di me, e anche di molto.
Erano magre, alte e sembravano tutte professioniste, cazzo mi stava salendo l'ansia.
"Al non ce la faccio, mi sento male, voglio andare via, non è il mio posto.."
"Haley ma cosa dici? Questo è il tuo futuro."
"Ma le vedi tutte queste? Io non sono al loro livello. Per quanto vorrei esibirmi davanti a loro questa non è davvero l'occasione giusta."
"Va bene, allora andiamo."
"Mi dispiace."
"Non devi scusarti con me, devi sentirti pronta e anche se so che lo sei è una scelta tua. Andiamo a fare shopping dai, ti tiro su di morale." Disse prendendomi per un braccio uscendo dal teatro.
Andammo in parecchi negozi e vidi parecchia roba stupenda.
Il mio obiettivo era trovare tutta roba trasparentissima, volevo fare incazzare Dylan alla grande!
Sì, sì sarebbe incazzato anche Carter ma non mi interessa, il mio obbiettivo era far incazzare il mio bello stupidino imbecille.
Verso le 6 andai a fare la doccia e Alexis disse che doveva andare a prendere una cosa che aveva lasciato in camera di Niall.
Quando andò via andai sotto la doccia e mi lavai i capelli.Alexis Pov
Okay era la mia migliore amica e le volevo un bene infinito ma certe volte è un po cretina quando fa delle scelte.
Non si è sentita pronta per l'audizione quando sapevamo entrambe che era pronta a farle fuori tutte.
Quando lei andò a fare la doccia io andai nella stanza di Niall e gli dissi che dovevo fare una telefonata importante.
Prima chiamai Abby e le chiesi il numero di quella università.
"Non ce l'ha fatta?"
"Diceva che non era pronta.. Intanto voglio chiederti una cosa, lo fa l'assolo alle nazionali?"
"Io direi proprio di si. Quindi cosa vuoi fare?"
"Voglio invitarli alle nazionali. Sono a San Francisco, sono vicine e voglio che la vedano fare l'audizione che doveva fare oggi."
"Va bene. Confido in te allora."
"Mi raccomando, Haley non deve sapere niente, sennò non parteciperebbe."
"Non le dirò niente. Ora devo andare, ci vediamo alle nazionali."
"Ciao Abby grazie."
Chiusi la chiamata e feci il numero di quell'università.
"Sì? Università di New York."
"Salve. Oggi la signorina Haley Mason aveva un'audizione?"
"Aspetti che le passo il direttore." ci fu silenzio per qualche secondo e poi sentii una voce dall'altra parte "Salve sono il direttore dell'università. Posso aiutarla?"
"Sì salve, volevo sapere se la signorina Haley Mason dalla California oggi aveva fissata un'audizione."
"Fa parte della scuola di Abby Lee?"
"Sì, esatto."
"Sì, aveva l'audizione ma non l'ho vista."
"Senta so che ha molto da fare ma quella ragazza ha molto talento, oggi ha avuto un imprevisto ma vorrei che lei venisse a vedere le nazionali a San Francisco fra due settimane."
"Lei parteciperà alla sfida per il titolo nazionale Senior?"
"Sì. Senta questo è il suo più grande sogno, sogna di entrare nella sua scuola da tutta la vita e mi piacerebbe che avesse un'altra opportunità."
"Va bene. Non sei la prima a parlare bene di lei quindi farò in modo di essere lì, ma non posso prometterle niente. Posso sapere chi è lei?"
"Sono Alexis Bendet, sono la sua migliore amica e se è possibile vorrei che lei non sapesse della vostra presenza a quella gara."
"Nessun problema, non diremo niente. Intanto grazie per l'informazione, vedrò di esserci. Signorina Bendet è stato un piacere parlare con lei."
"Anche per me. Grazie per avermi ascoltato." Buttai giù sperando di vederli a quella gara.
La prossima settimana sarebbe stato il suo diciottesimo compleanno, e questo, se l'avessero presa, sarebbe stato uno dei miei regali per lei.
Volevo che anche lei fosse felice e il nostro sogno era andare a New York insieme, e se vado io voglio che venga anche lei.
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Sei il mio errore più bello
Storie d'amoreLei: Haley Mason, 17 anni, una ragazza bella e intelligente, una promessa ballerina, una famiglia grande e ricca che però non riesce a capirla. Una ragazza che fuori appare forte come una roccia ma che dentro è fragile come un cristallo, e ormai da...