Capitolo 7

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Haley Pov
Il lunedì mi svegliai abbastanza presto per prepararmi per la scuola.
Non so perché, sto insieme a Dylan da pochissimi giorni, ma da quando ci siamo messi insieme non ho più avuto incubi, ho dormito benissimo ogni notte e stranamente non ho più pensato tantissimo a Carter.
Si, vado spesso nella sua stanza a guardare la sua roba ma ora sembra che ho trovato altro a cui pensare.
Verso le 7.45 arrivai a scuola e vidi subito Alexis con i ragazzi sul muretto, ma mancava Dylan.
"Haleyy! Come stai?"
"Bene tu?" Dissi abbracciandola.
"Bene."
"Dylan?"
"Non lo so, penso che arrivi tra poco."
Sorrisi e salutai gli altri.
Dopo un po arrivò anche Dylan.
"Scusa piccola ho fatto tardi. Come sta il ginocchio?"
"Bene. Ho un po di male ma è sopportabile. Tu come stai?"
"Ora meglio." Disse avvicinandosi baciandomi.
Quando ci staccammo vidi gli sguardi degli altri, erano tutti sconvolti, Shane soprattutto.
"Ma che c'è? Siete idioti per caso?"
Disse mettendomi un braccio intorno alle spalle prendendomi la mano.
"Scusate non capisco, voi due state insieme?"
"Mi sembra ovvio no?"
"Con te Dylan non è mai ovvio niente."
Dylan scosse la testa e disse "Piccola devo chiederti una cosa, vieni un attimo con me?"
"Si."
Andammo dove c'era poca gente e un po preoccupata dissi "Che mi devi dire?"
Prese un respiro e disse "Stasera che hai da fare?"
"Mh niente credo. Perché?"
"Vorresti venire a cena con me?"
"Dove?"
"A casa di mio padre."
"A casa di tuo padre? Perché?" Dissi preoccupata.
"Mi ha invitato a cena perché mi deve parlare e dato che l'ultima volta che ci sono andato è successo casino ho pensato di far venire anche te."
Non risposi, non so se andare a casa del padre di Dylan fosse stata la cosa migliore.
"Piccola devi stare tranquilla, ti troverai benissimo con lui e con la sua fidanzata, sono entrambi ballerini quindi non avrai nessun problema con loro. Allora?"
"Va bene. Devo sentire Abby per l'allenamento ma penso che vada bene. Cosa mi devo mettere?"
"Quello che vuoi, tanto sei stupenda con tutto."
"Smettila imbecille! Voglio fare bella impressione."
"La farai tranquilla. Vuoi entrare?"
"Meglio. Abbiamo economia e se ritardiamo di nuovo quello ci sospende."
Mi baciò e poi per mano entrammo nella scuola.
"Mason, Campbell, siete di nuovo in ritardo. Cosa dovrei fare con voi due?"
"Farci entrare e continuare a fare il suo lavoro." Disse con un sorriso falso.
Gli diedi una botta sul petto mentre il professore scuoteva la testa e ci fece segno di sederci.
Non ho seguito niente di quello che ha spiegato, come ovviamente anche le ore dopo.
Quando Dylan mi accompagnò alla scuola di danza disse "Ti passo a prendere alle 7 va bene?"
"Va bene. A dopo." Lo baciai e uscii dalla macchina sorridendo.

Dylan Pov
Quando stamani baciai Haley vidi lo sguardo di quelli stupidi, soprattutto quello di Shane.
Dopo la lezione con Haley andai a parlare con lui per far finire quella stupida scommessa.
"Mi ritiro dalla scommessa!"
"Non puoi Dylan. Una scommessa è una scommessa."
"Mi sto rendendo conto che quella ragazza è la cosa migliore che mi potesse mai capitare quindi chiuderò la scommessa."
"No! Continuate pure a vivere la vostra storia finché puoi perché quando saprà della scommessa non la rivedrai mai più."
Non dissi niente e me ne andai.
Haley non doveva sapere di questa scommessa.
Avevo sbagliato a scommettere su di lei ma ora è tutto diverso.
Mi sto innamorando di lei e non voglio che tutto venga rovinato per una stupida scommessa! Ci tengo troppo.

Haley Pov
Andai alla reception dove c'era Abby e dissi "Abby posso parlarti un secondo?"
"Sì, vieni di qua."
Mi misi a sedere accanto a lei e dissi "Stasera potrei andare via alle 6? Giuro che domani e gli altri giorni farò tutti gli orari più assurdi che vuoi ma ti prego di mandarmi via prima oggi."
Mi guardò e disse "Va bene. Ma solo per oggi intese?"
"Sì. Poi volevo dirti un'altra cosa.. L'altra settimana quando provavo l'assolo con Maddie mi ha chiesto se potevo insegnarle a fare uno dei miei salti mortali e le ho promesso che se avesse vinto la gara di domenica glielo avrei insegnato. Cosa faccio?"
Mi sembrava giusto dirglielo, perché se poi non fosse stata d'accordo ci avremmo rimesso entrambe.
"Lo so, gliel'ho detto io di chiedertelo. Prima lo ha chiesto a me e le ho detto che doveva essere una tua decisione. A me basta che ne sappia fare uno per le nazionali"
"Quindi posso insegnarglielo?"
"Sì, ma non sforzare troppo il ginocchio."
"Okay."
Andai nello studio A e quando arrivarono le altre Abby mostrò la piramide.
Lei ogni settimana faceva una piramide, la peggiore in fondo e la migliore alla cima.
Ci metteva le nostre foto e a seconda delle nostre esibizioni nella gara precedente ci giudicava e decideva chi facevo l'assolo alla prossima gara.
"Questa settimana gli assoli li faranno Maddie e Chloe. Poi ci sarà un passo a due che faranno Paige e Brooke e Haley e Lucas faranno coppia."
Perfetto, dovrò fare coppia con lui.
"Maddie, per la tua felicità lavorerai con Haley."
Christi, sua madre, applaudì entusiasta e Maddie sorrise.
"Ora concentriamoci sul pezzo di gruppo dai!"
Abby batte le mani e ci mettemmo tutte in fila.
Il pezzo era cupo, parlava di bullismo.
Maddie era la secchiona e io e Brooke le bulle che si prendevano gioco di lei.
Non mi piaceva fare la parte della bulla perché non lo sono, però dovevo farlo se volevo essere di nuovo in cima alla piramide.
Dopo un po andai nell'altro studio perché dovevo fare le prove con Lucas.
"Ciao."
"Ehy, come va?"
"Bene tu?"
"Bene."
Le nostre conversazioni da quando sono tornata in questa scuola non sono delle migliori e per quanto io sia curiosa di sapere il perché decido di non dire niente.
Provammo per un po e verso le 5 dissi "Ho lezione, ci vediamo domani."
"Okay a domani."
Domani avrei dovuto chiedergli perché era così freddo con me.
Andai nello studio B dove c'era già Maddie.
"Ciao Maddie."
"Ciao Haley." sembrava felice e stava sui talloni come se aspettasse qualcosa.
"Che pezzo ti ha assegnato Abby?"
"Un pezzo che facevi tu."
"Sei vestita da uccellino?"
"Eh già. Faccio Angry Birds."
"Uh mi dispiace. Però ho una bella notizia per te.."
"Cioè?"
"Ti insegnerò uno dei miei salti."
"Davvero?"
"Sì, in fondo hai vinto alla gara ieri e te lo avevo promesso."
"Sii! Grazie Haley grazie!" Disse abbracciandomi.
"Vieni iniziamo che alle 6 me ne devo andare."
Per oggi le insegnai la posizione e le dissi di comprare delle protezioni per i polsi e i gomiti così nei giorni successivi avremmo potuto lavorarci meglio.
"Okay con la tecnica ci sei, però voglio che tu mi ascolti un attimo."
"Okay."
"Questi sono dei salti pericolosi da fare, devi stare attenta quando li fai. La prudenza quando fai queste cose non è mai troppa, però quando li fai devi essere sicura, non puoi avere paura, perché se hai paura cadrai e ti farai male, capito? Se senti anche un briciolo di paura me lo devi dire capito?"
"Sì, se avrò paura te lo dirò subito. Intanto grazie per quello che mi hai insegnato."
"Figurati. Ci vediamo domani."
"Okay."
Andai a salutare Abby e poi tornai a casa.
Mi feci una doccia veloce e quando uscii dalla doccia mi misi l'intimo e poi mi asciugai un po i capelli.
Decisi di non mettere un vestito perché mettersi in vestito voleva dire anche mettersi i tacchi e ora come ora non età proprio il caso.
Quindi misi dei jeans stretti bianchi, un top nero e sopra misi un giacchettino, anch'esso nero.
Poi misi le converse alte bianche e la borsa bianca poi mi andai a truccare.
Mi misi una riga di matita nera, il mascara, la terra e un po di rossetto sul rosa.
Mi piastrai i capelli e quando mancavano 10 minuti alle 7 andai di sotto.
"Ciao tesoro dove vai vestita così bene?"
"Ehm ciao papà. Esco."
"Questo lo vedo, ma con chi?"
Uhm devo dirglielo? Forse è meglio di sì.
"Con il mio ragazzo."
"Non mi avevi detto di avere un ragazzo."
"Lo so, ma eravate così tanto impegnati che non era il momento.."
"Okay. E dove andate di bello?"
"A cena da suo padre."
"E quando pensi di presentarcelo?"
Uhm penso mai.
"Non lo so. Non sono sicura che vi piacerebbe, almeno non alla mamma."
"E chi se ne importa? Se ti fa felice il nostro pensiero non dovrebbe essere nemmeno importante no?"
"Sì, hai ragione. Fra un po ve lo presenterò okay?"
"Va bene."
Mi vibrò il telefono e vidi il messaggio di Dylan che era arrivato.
"Papà io vado. Non mi aspettate sveglia va bene?"
"Sì ma non fare troppo tardi va bene?"
"Sì tranquillo." Lo andai a salutare e poi uscii di casa.
Salii in macchina e Dylan mi squadrò subito.
"Non ti piaccio vestita così? Devo andare a cambiarmi?"
"No, stai benissimo così."
"Sei sicuro?"
"Sì. Smetti di preoccuparti, che te ne importa di quello che pensano?"
"Vorrei fare una bella impressione."
"Ci riuscirai."
Ero curiosa di sapere che tipo era suo padre e perché voleva che ci fossi anche io con lui.
"Perché vuoi che io venga con te?"
"Perché ti voglio presentare a mio padre."
Sentivo la preoccupazione nella sua voce.
"Dylan non sono stupida. Mi hai detto che non aveva fatto niente di bello per te e per tua madre e che eri felice che se ne fosse andato e ora mi vuoi presentare a lui?"
"Va bene va bene. Mio padre ha lasciato mia madre perché aveva dei problemi con il bere e cose varie e quando sono cresciuto mia madre mi ha costretto a venire qui a trovarlo per riallacciare i rapporti con lui ma a lui non importava. Ora si è ripulito, ha una nuova vita, una nuova famiglia e sta bene così. Non ho idea di cosa voglia dirmi, l'ultima volta che l'ho visto mi ha presentato la sua nuova fidanzata, e ora stanno insieme da quasi due anni."
Ero senza parole.
"Dylan scusa, io non avevo idea di tutto questo.."
"Stai tranquilla, è una cosa passata. Sono felice che tu sia con me, almeno mi terrai fermo se ci sarà il degenero." Disse sorridendo.
Risi e dissi "Va bene."
Dopo una mezz'ora Dylan girò in un vialetto e vidi una casa enorme.
"Hai dimenticato di dirmi che tuo padre è un po ricco?" Dissi guardandolo.
"Parli proprio tu che hai una casa che è grande il triplo di questa?"
Gli feci la linguaccia e dissi "Non l'ho mica scelta io la casa"
"Lo so, ma quando si parla di queste cose tu non devi proprio dire niente."
"Vaffanculo."
"Dai andiamo su.." Disse un po ansioso.
Quando scendemmo di macchina mi misi davanti a lui e dissi "Dylan devi stare tranquillo. È tuo padre, cosa pensi che ti dica di così orribile?"
"Non lo so, ma è da tanto che non lo vedo e per me è un po strano."
"Stai tranquillo okay? Ci sono io con te va bene?"
"Va bene." Era ancora un po ansioso quindi lo baciai.
"Meglio?"
"Molto." Mi prese per mano e suonò il campanello.
Dopo poco venne ad aprire un uomo, che non poteva essere il padre di Dylan.
"Ciao figliolo, venite entrate."
Dylan non disse niente ed entrammo mentre io ero ancora più confusa.
Ci fece sedere sul divano che c'era nel grande salotto e dopo poco ci raggiunse un'altra persona che mi fece diventare ancora più confusa.
"Dato che mio figlio non presenta lo faccio io. Lei è la mia fidanzata Sasha e io sono.."
"Jared Campbell."
"Sai chi sono?"
"Sì. Comunque io sono Haley, è un grande piacere conoscerla."
"Anche per me è un piacere conoscere la ragazza per cui mio figlio sta diventando pazzo." Diventai rossa all'istante e sorrisi.

Dylan Pov
La stava già mettendo in imbarazzo con tutte queste domande, dovevo intervenire.
"Papà per favore.."
"Allora, come fai a sapere chi sono, se ovviamente posso saperlo?"
"Perché sono una sua grande fan, l'ho visto ballare tantissime volte."
Haley era una fan di questo demente imbecille?
Se sapesse come era prima di tutto questo non sarebbe più una sua grande fan.
Ci eravamo messi a tavola ed ero ancora un po sotto pressione.
Non volevo che mio padre le parlasse di cosa avevo fatto prima di lei, dovevo essere io a parlargliene.
"Allora Haley, cosa vorresti fare dopo il liceo?"
Una domanda che non le avevo ancora fatto, ma a cui penso di sapere già la risposta.
"Beh mi piacerebbe frequentare l'accademia di danza a New York però i miei vorrebbero che seguissi i corsi di economia per la loro azienda."
Lo sapevo, ci avrei scommesso.
"Ah quindi sei una ballerina?"
Disse la fidanzata di mio padre, ma che cazzo di domanda è? Mi sembra una cosa ovvia che faccia la ballerina se vuole andare a un'accademia di danza.
"Sì, ballo da quando sono piccola."
"E chi è che ti insegna?"
"Abby Lee."
"Ah quindi se sei sotto la sua guida vuol dire che sei un prossimo talento."
"Lo spero."
"Così potresti insegnare a Dylan a ballare, ci abbiamo provato così tante volte."
Che bastardo, pur di non fare figure di merda fa anche il bugiardo.
"In realtà non ci hai mai provato e non ci tengo a diventare come te." dissi freddo.
Mio padre guardò Sasha che si alzò e disse "Haley mi puoi aiutare per favore con il dolce?"
E lei ovviamente, da ragazza gentile, rispose subito di sì.
Mio padre si guardò intorno per vedere se eravamo solo io e lui, non era un buon segno.
"Perché mi hai fatto venire qui?"
"Volevo dirti una cosa, e farlo per telefono non mi sembrava la cosa più adatta.."
"Sì, ora sono qui, di cosa devi dirmi e basta."
"Io voglio sposare Sasha."
Sì certo, prima abbandona il figlio e la sua prima moglie, poi trova la tipa più giovane e crea una nuova famiglia perfetta.
"Scommetto che è incinta vero? La sposi per lo stesso motivo per cui hai sposato la mamma, perché aspetta un figlio da te."
"Dylan moderiamo i termini! E poi no, la sposo perché sono davvero innamorato di lei e non è incinta! Ti ho fatto venire qui per invitarti al matrimonio."
Invitare me al suo matrimonio? Ma mi prende in giro?
"Tu sei pazzo! Ma quando lei ha accettato la tua proposta sapeva che dici tante stronzate? Soprattutto su l'educazione che hai dato a tuo figlio!"
"Senti, io ci ho provato, non sono il padre migliore che ti potesse capitare e lo so, ma voglio che tu mi perdoni, sono cambiato."
"Non vuol dire che se ti scusi e mi inviti a cena nella tua nuova casa perfetta e fai finta di essere il padre per una sera io ti posso perdonare! Un bambino che vede suo padre bere davanti a lui e trattare male sua moglie queste cose se le ricorderà per sempre!"
Stavo andando di fuori di cervello e sapevo che Haley mi stava ascoltando perché ora si trovava davanti a me con Sasha.
"Senti Dylan io.."
"No, non voglio sentire le tue stupide scuse. Ma ricordati che non tornerò più in questa casa. Haley andiamo."
La presi per mano e la portai via.
Una volta in macchina dissi "Haley mi dispiace tanto. Non dovevo sbottare così davanti a te. Mi dispiace."
"Stai tranquillo Dylan, tanto prima o poi avrei dovuto vederti sbottare." Disse con un sorriso.
"Scusami tanto, non dovevo farti venire."
"No, hai fatto bene a portarmi, così forse vedendomi non hai fatto altri casini."
Forse ha ragione, se non fosse stata con me avrei fatto molti casini.
"Sei sicura di stare bene?"
"Sì Dylan, sto benissimo."
"Non mi vuoi lasciare vero?"
Ero assalito dal panico, forse avevo fatto già una stronzata.
"No, ma cosa vai a pensare? Non ti lascerò solo perché hai detto quello che sentivi di dire. Sì forse potevi dirlo con un altro tono ma non ti lascerò per questo.. Aspetta, ma sei tu che vuoi lasciarmi?"
Disse guardandomi.
"No ma che dici, ma sei pazza per caso? Perché dovrei?"
"Non lo so, mi inizi a fare queste domande e vado in ansia."
Mi misi a ridere e dissi "Abituati a questi tipi di domande, perché sbotterò molte volte." rise anche lei "Comunque se hai bisogno di qualcosa che costa più di mille dollari basta chiedere a mio padre, farebbe di tutto per farsi perdonare."
"Guarda credo che i soldi siano l'ultimi dei miei problemi."
"Lo so, l'ho vista casa tua." rise e dopo poco arrivammo a casa sua.
"Ci vediamo domani?"
"Sì, ma arriva in orario se non vuoi che Shane ci provi."
"Ci deve solo provare." rise e la baciai.
Scese di macchina e aprì il cancello e la vidi sparire nella sua enorme villa.
Misi in moto la macchina e tornai nel mio appartamento, gentilmente pagato da mio padre.

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