La mattina dopo mi sveglio piu tranquilla di ieri . Ma il secondo giorno di scuola é anche peggio del primo per un solo motivo: la stanchezza. La stanchezza perche non si é abituati dopo tre mesi di vacanze a svegliarsi presto e subirsi i professori. Chi lo sarebbe? Qualcuno che si droga immagino. Mi separo contro voglia dal letto e mi preparo velocemente. Mi lavo la faccia, mi lego i capelli come la solito in una coda alta e mi vesto semplice con le mie converse bianche.
Come sempre il mattino sono sempre sola perche i miei sono a lavoro. Suona il cellulare e ovviamente é Tina.
"Pronto"
"Ragazza sei sveglia?" Dice allegra. Qualcosa non va
"Tutta sta allegria da dove deriva?"
"Poi ti spiego. Comunque vai alla fermata io sono sull'auto. Ciao" e chiude la chiamata, come sempre. Ma non me la prendo. Io e Tina siamo amiche da tanto tempo. Siamo molto diverse,lei si veste bene é carina e ha una fila di ragazzi che le vanno dietro io sono tutto il contrario di lei, ma mi accetta lo stesso ma ciò non significa che non prova a farmi cambiare modo di vestire. Prendo il cellulare,le chiavi di casa,lo zaino ed esco. Arrivo alla fermata e vedo Chris.
"Ehi dolcezza" dice con un mezzo sorriso.
"Non chiamarmi dolcezza" sbotto girandomi verso di lui per guardarlo diritto negli occhi ma lui regge il mio sguardo.
"Preferisci che ti chiami 'denti da coniglio'?" Dice ridendo ma a me non fa ridere, anzi mi fa venire in mente brutti ricordi. Ricordi di quando tornavo a casa piangendo per qualche battuta riguardo il mio aspetto detta da lui o qualche suo amico. E io quei ricordi voglio dimeticarli perche,appunto,sono ricordi e devono stare nel passato, e anche perche pensavo di averli sotterratti in qualche parte remota della mia mente, ma ogni volta che incontro quegli occhi,quel sorriso mi passa tutto come un film, ogni scena, ogni momento brutto,ogni lacrima. Non gli rispondo e dopo pochi minuti arriva l'autobus e prima di entrare dico:"che bambino" entro e lo lascio la un po interdetto da come vedo dal riflesso del finestrino,fin quando si riprende ed entra. Forse non se l'aspettava oppure ho aspettato troppo per rispondergli e si é dimenticato della nostra conversazione.
"Buongiorno bellezza" dice Tina quando la raggiungo.
"Giorno" dico mezza addormentata.
"Cosa é successo? Con Chris intendo" mi chiede facendo un cenno verso di lui.
"Mm niente. É il solito idiota. Comunque ce qualcosa che mi devi dire,ah?" Dico dandole delle leggere gomitate e alzando le sopracciglia.
"Oh ma smettila pervertita. Comunque mi ha scritto Alex Williams e..."ma la intrrrompo
"Alex Williams?" Ripeto" Quel Alex Williams?" Chiedo stupita. Non sono stupita perche un ragazzo ha scritto a Tina ma perché un ragazzo in particolare le ha scritto. Lui é un ragazzo molto bello e,in un certo senso,é sempre piaciuto a Tina.
"Quanti Alex Williams conosci? " mi chiede gridando e attirando l'attenzione della metà dei ragazzi che ci sono,ma lei non sembra importare mentre io divento tutta rossa al posto suo.
Alzo le mani in segno di arresa.
"Comunque cosa vi siete detti?" Chiedo curiosa di sapere il più possibile. Non sono una ficcanaso, ma visto che lei ha aperto l'argomento io lo continuo,no?
"Ma niente di che. Abbiamo parlato del più e del meno. Poi più in la vediamo che cosa succede." Dice tutta felice battendo le mani. Nel fra tempo siamo arrivare alla fermata e scendiamo insieme agli altri venti adolescenti.
Andiamo verso il solito posto dove stiamo io e Tina prima di entrare,ovvero sedute sulle scale dell'entrata della scuola.
"Che hai la prima ora?" Chiedo a Tina. Di solito abbiamo molti corsi inseme perche abbiamo la stessa età, e per fortuna, ma ovviamente ce pure un'altra persona meno gradita che frequenta molti dei nostri corsi, Chris.
"Matematica per sfortuna odio quel prof ce l'ha sempre con me. Non é colpa mia se non capisco, vero?" Dice con una smorfia.
"No,Tina non é colpa tua, la colpa é del tuo cervello che é in letargo." Dico ridendo e accarezzando le la spalla facendo finta di asciugarmi una lacrima per la finta tristezza. Tina non é un'alunna modello, manca spesso alle lezioni, e quelle poche volte che ce o parla con me o dorme.
"Già come il tuo. " dice facendo una faccia buffissima.
Suona la campanella ed entriamo. Vado verso la classe della professoressa Watson, che insegna inglese. Entro e vado a sedermi in fondo in uno dei due banchi vicino alla finestra. Mi piace stare vicino alla finestra, e immaginare di aver un'altra vita magari con un'altra me più... perfetta? Più bella? Sopratutto d'autunno mi piace molto vedere le foglie che cadono dagli alberi, non so perche.
A distrarmi dai miei pensieri é Chris che si siede vicino a me.
Lo guardo confusa.
"Non farti strane idee, era l'unico posto libero" non sembra di buon umore. Mi guardo attorno ed é vero, era l'unico posto libero. Da una parte ci rimango male, perche se quello accanto a me non fosse stato l'unico posto libero probabilmente non mi avrebbe degnata di uno sguardo
"Come vuoi. Tanto se stai qua o meno non mi cambia" cosa dovevo rispondere? Annuire?
"Sisi" dice sarcastico.
Gli faccio la linguaccia mentre la prof entra e incomincia a spiegare.Dopo dieci minuti ho trecento palline di carta tra i capelli lanciate da lui. Cerco comunque di ignorarlo perché non voglio dargli la soddisfazione di vedermi arrabbiata. Credo che ormai sono rossa per la rabbia. Come si fa a sopportare un comportamente del genere?
Continua a lanciarmi palline e a ridere come un idiota senza farsi vedere dalla prof. Ma questo si diverte. Basta non ce la faccio più.
"La vuoi smettere? Ho più di mille palline di carta tra i capelli." Dico lanciandogli,anche io una pallina, ma lui la schiva cosi ne lancio un'altra.
"Monroe le dipicerebbe seguire la lezione?" Mi sgrida la prof quando nota che lancio palline di carta al mio compagno.
Mormoro un 'scusate' e guardo male Chris che continua a ridere come uno scemo.
"Bleck" grida la prof.
"Vanga all'lavagna a rispondere a queste domande" dice la prof e lui si alza per raggiungere la prof e io gli rivolgo un sorriso vittorioso e mimo con le labbra 'vendetta caro vendetta' lui mi fa vedere il suo terzo dito e io ricambio con un sorriso falso come se gli stessi mostrando un'opera d'arte.
Tre rimproveri e dieci errori in una sola risposta dopo Chris torna si siede e suona la campanella. Sistemo velocemente le mie cose ed esco dalla classe prima che si crei il solito ingorgo post lezione.
Sento i passi pesanti di Chris dietro di me e il suo sguardo bruciarmi la schiena.
Mi raggiunge e si mette a camminare di lato a me facendo finta di niente, come se fossi un'amica con cui parla sempre.
"Dove vai?" Mi chiede di punto in bianco.
"A zappare. Ma secondo te? In mensa vado" dico ironica.
"A zappare? Da dove ti é uscita questa?" Dice ridendo come se fossi un pagliaccio.
"Non ridere di me Chris" si mette davanti a me e mi guarda negli occhi.
"Non rido di te dolcezza" dice serio continuando a guardarmi.Rimango la come se fossi imbambollata da quelle iridi nere fissarlo non sapendo cosa dire,ma del resto cosa potrei dire ?
Devo allontanarmi il prima possibile,anche perché si sta avvicinando pericolosamente.
"Meglio..." dico e lo oltrepasso.
Per fortuna .
Entro nella mensa e vado a prendere un vassoio e mi metto in fila per prendere da mangiare.
Mi danno yogurt, un po di frutta e fino ad ora va bene, ma poi mi mettono nel vassoio una specie di puré di un colore poco appetitoso, sul griggio. Mi vengono i brividi lungo tutta la schiena al solo pensiero di cosa potrebbe succedermi se solo mangiassi quella cosa. Ma non commento perche l'ultima volta che un ragazzo si é lamentato, ha dovuto lavare i piatti per una intera settimana. Un mucchio di piatti e vassoi sporchi di solo dio sa cosa.
Vedo Tina seduta al nostro solito tavolo e mi avvicino.
"Ehi..." mi saluta
"Ciao. Dove eri finita non ti ho visto mentre venivo qua?"
"Ah si io ti ho vista solo che ho notato che eri con Chris quindi non volevo disturbare." Dice con un sorriso pervertito.
"Cosa? "
"Ti ho vista con Chris e visto che non volevo disturbare vi ho lasciti soli" dice con fare annoiato perche non la capisco al volo. Ma io ho capito, e anche bene.
"Ma non é che..." ma non la faccio nemmeno finire.
"Cosa? No. Ma cosa dici? Come ti viene in mente?" Mi metto quasi a urlarle contro. Una cosa del genere é inconcepibile.
"Scusa solo che non voglio che tu soffra di nuovo per lui." Dice abbassando la testa.
Faccio per rispondere ma arriva Luke, il nostro migliore amico.
"Ehi che fanno le mie ragazze preferite?" Dice sedendosi al tavolo con noi. Lui é un ragazzo alto,capelli biondi tirati indietro, con gli occhiali. É leggermente perfettino.
"Ehi BigL" dico dandogli il cinque con la mano e lui ricambia.
Abbiamo sempre fatto cosi, quando ci salutiamo ci diamo il cinque, strano lo so.
"Luke" dice Tina fingendo di togliersi il cappello, che non esiste.
"Ieri non ti ho visto." Dice Tina.
"Ah si siccome i miei mi vogliono far trasferire in un'altra scuola e io per ripicca ieri non sono venuto" spiega alzando le spalle.
"No tu non ti puoi trasferire." Urlo disperata.
"Certo che no, non posso lasciare le mie ragazze da sole" dice con un sorriso rassicurante."Sarà meglio che tu non ti trasferisca" lo minaccia Tina scherzosamente puntandogli il coltello di plastica addosso. Ma sono sicura che non sta scherzando, piuttosto che uccidere lui uccide i suoi genitori ne sarebbe capace.
Lui alza le mani in segno di arresa e scuote la testa fingendosi spaventato.
Mi alzo e vado a sedermi vicino a lui lo abbraccio.
"Se te ne vai ti spacco" gli sussuro all'orecchio.
"Tranquilla non me ne vado" mi stacco dal abbraccio e noto due persone fissarmi : Chris e il suo inseparabile amico Tristan. Quest'ultimo continua a guardarmi, ma non é quello ad attirare la mia attenzione bensì Chris che mi guarda con la fronte corrugata, non so bene spiegare la sua espressione, sembra guardarmi... male? E d'istinto mi alzo e mi risiedo al mio posto. Parliamo del più e del meno per un tempo indefinito fino a quando suona la campanella che segnale la fine della ricreazione.
"Ragazzi io vado a casa ho finito le lezioni. Ci vediamo domani." Dico mentre usciamo dalla mensa e gli mando un bacio volante mente mi allontano per dirigermi verso la fermata. Sono quasi artivata alla fermata e vedo...Tristan? Non lo so sono un po lontatana . Mi avvicino e confermo la mia ipotesi, era lui.
"Hei" mi dice con un sorriso amichevole. Okay..
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Love Yourself
RomanceCosa significa amare una persona? Amare significa non riuscire a vivere senza questa persona. Amare significa riuscire a far crollare ogni muro, insieme, superare ogni ostacolo per poi girarsi e guardare indietro non potendo fare a meno di dire "Ne...