•capitolo 32•

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"Ma vaffanculo, io non indosserò i tacchi" sbotto furiosa.
Odio i tacchi, non capisco nemmeno il senso della loro esistenza.
"Abby, porca puttana!" Urla Tina arrabbiata. Anche io lo sono.
"Dimmi, porca merda!" Imito il suo tono scoppiando a ridere. Come non detto. Io non mi arrabbio per delle cazzate, non sono quel tipo di persona. Sono  paziente, tranquilla...
Si? l'altro giorno stavi buttando a terra tutti i piatti solo perche la nutella era finita.
Quello è un altro discorso.
"Metti questi fottutissimi tacchi, prima che venga la e i tacchi te li infila in un'altra parte"
Mi schiarisco la foce. Ehm...cazzo, fa un pó paura.

"E va bene" sbuffo mettendo  i tacchi.
"La prossima volta col cazzo che esco con Tina" borbotto.
"Ti ho sentita"
"Grandioso"
Mi guardo allo specchio.
Be, che dire? Sono bellissima, ma io lo sono anche senza il trucco. Scherzo, il trucco fa miracoli. Indosso dei pantaloni attillati strappati, una maglietta a tre quarti nera larga con motivi floreali bianchi e ricamata alla fine delle maniche e lasca scoperto una parte di pelle.
I tacchi sono neri e...alti.
Credo siano dei decoltè, credo.
Tina si avvicina a me per ammirarsi. Indossa un vestito blu di pizzo attillato senza spalline che le arriva a metà coscia. I capelli, di entrambe, ricadono dolcemente sulle spalle. Per quanto riguarda il trucco abbiamo solo un filo di eyeliner - fondotinta ovviamente- fard e rossetto rosso.
"Amica mia..." mi posa una mano sulla spalla continuando a guardare il suo riflesso nel specchio.
"La tua migliore amica è stupenda" finisce. Scoppio subito a ridere.

"È vero, ma anche tu sei una favola" mi guarda.
"Grazie" sorrido.

Suonano al campanello di casa mia.
"Sono arrivati" esclama elettrizzata Tina. Okay, Abby, stai calma. Cazzo. Cazzo. Cazzo. Cazzo. Perche sono agitata?
Scendo le scale lentamente,mentre Tina corre e mi aspetta per aprire la porta.
Prima di aprirla entrambe prendiamo un respiro profondo.
"Sto bene?" Mi chiede sapendo già la risposta.
"Meravigliosa. E io?"
"Bellissima" sorride.
Suonano di nuovo. Okay...
Apro la porta. Io non sono agiata per il viaggio in macchina, ma per quando arriveremo alla festa e vedrò Chris. Si, Chris. Porca zozza.
Alex saluta Tina e poi me.

"Siete stupende"
"Grazie" risponde Tina mentre io mi limito a sorridere ed annuire.
Saliamo in macchina, io nei sedili posteriori e loro due in quelli anteriori. Che solitudine.

Inizio a canticchiare una canzone e tutti e due si girano verso di me.
"Che c'è?"
"Hai sbagliato tutte le parole" mi fa notare Alex

"No, ho sbagliato appositamente. L'ho personalizzata" spiego o, meglio, mento.
"Si, si" risponde Tina liquidandomi.
Molto simpatici.
Arrivati a destinazione, Alex parcheggia la macchina un pó lontano dalla villa dove si terrà la festa perche non c'era posto. Il che significa dover camminare. Con i tacchi. Ma porca...
Ovviamente mi lamento per tutto il tragitto.
"Eccoci" dice Alex quando siamo nel giardino della villa imponente. È davvero grande.
Attraversiamo il giardino per poi entrare. La musica è a volume altissimo, c'è un sacco di gente che balla e l'alcol non manca.
Cerco con lo sguardo Chris, senza però trovarlo. In cambio incontro gli occhi di un'altra persona meno gradita. Tristan che abbassa subito lo sguardo per poi scomparire tra la folla. Non posso negare che mi sia mancato, ho pensato spesso a lui. A come le cose sarebbero dovute andare, come me le immaginavo nella mia testa. Alcune volte penso: e se ci riprovassimo?
Ma poi cambio subito idea.

Ci sediamo su dei divani assieme ad altri ragazzi. Posso confermare che sono uno più bello dell'altro.

"Volete qualcosa da bere?" Si alza Alex.
"Io...una birra, dai" mi guarda sorpreso.
Cosa c'è di strano?
"Pure io" dice Tina e Alex si dirige verso un tavolo pieno di alcolici di ogni tipo.
"Tu...tu...tu bevi?"
"Non dovrei?" Chiedo titubante.
"No, no divertiti ragazza" mi sorride.
Alex dopo cinque minuti ci porta le nostre birre. Ne bevo subito un sorso, e...non è male. Un pó amara, però niente male.
"Stai conquistando" mormora Tina ad un certo punto.
Io sto facendo cosa?
"Che?" Chiedo interdetta.
Indica con il capo dietro di me.
Mi giro e vedo un biondino niente male che mi sorride. Lo analizzo dalla testa ai piedi, ma non ricambio il sorriso. Mi rigiro verso Tina che, ovviamente, ha dipinto in volto un sorriso pervertito. Quando mai...

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