•capitolo 13•

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Chris's pov

"Ma perché me lo chiedi?" Mi sta facendo innervosire.
"Perche si" dico duro. Quando Tristan fa la testa di cazzo mi innervosisce, e anche molto.
"Mi piace e non vedo perche non avrei dovuto chiederglielo" mi spiega. Ora come faccio a uscirne?
"Ma perche me lo chiedi?" Mi domanda quando vede che non rispondo
"Curiosità. Mi sembrava strano che uno come te sta con una come lei" ma quanto sono genio?
"Lei é anche tanto per me" dice lui disgustato dalle mie parole.
"Non la fare soffrire" dico e poi tossisco.
"Cosa?" Dice e mi guarda strano. Cazzo, ha capito. Fottuta linguaccia che parla sempre.
"Non la fare soffrire" dico meglio guadagnandomi uno sguardo confuso da parte sua.
"É... rara come ragazza" gli spiego e lui annuisce.
"Idiota" dico in mezzo a un colpo di tosse.
"Amico, sei raffreddato?" Mi chiede con un espressione preoccupata, persino. É davvero stupido, come ha fatto Abigail a mettersi con uno come lui? É stupido, cretino, sdolcinato,e...Stupido. oh, mi sono dimenticato che alle ragazze piacciono i tipi come lui: dolci e stupidi.
"Mmm forse" dico. " io vado" aggiungo subito dopo. Entro in macchina e accendo il motore. Anche questa volta me la sono cavata. Quando hanno annunciato che stanno insieme per poco non perdevo la calma. La guardavo soltanto, senza motivazione, l'ho guardata tutto il tempo fino a quando me ne sono andato. Lo so, che aveva notato che la guardavo ma faceva finta di niente, ogni tanto mi lanciava qualche occhiata senza farsi vedere. Ma io la vedevo.
É ovvio che si sentiva osservata, stalker!
Non sono uno stalker!
Noo, ma cosa dici? É un hobby il tuo, vero?
Si.
Guido senza metà. A casa non ci torno, questo é sicuro, sennò mi devo subire mia madre. Vado... a giocare a basket! La mia salvezza.

* * *

Dopo due ore, sono sudato e sto entrando in macchina quando qualcosa cattura la mia attenzione. Ma cosa cazzo ci fa qua?

Abigail's pov

"Mamma io esco" grido e esco dalla porta. É tutto il giorno che studio e voglio uscire per fare compere. Aspetto alla fermata. Accanto a me c'é un uomo al quanto strano. É vestito interamente di nero e continua fissarmi. Lo guardo per fargli capire che l'ho beccato ma non gli interessa.
"Ma la vuole smettere?" Gli chiedo sul culmine della sopportazione. Mi guarda male e si gira dall'altra parte. Meglio cosi.
Arriva l'autobus e salgo. Mi siedo vicino alla finestra proprio come faccio di solito. Mi metto le cuffie e ascolto musica ad alto volume . Arrivo al centro della città e scendo. Vado verso un negozio dove compro la maggior parte dei miei vestiti.
Passo da un vicolo e qualcuno mi prende per un polso. La paura cresce dentro di me. Faccio per dargli una gomitata ma mi blocca quando mi giro vedo che l'uomo che mi guardava alla fermata.
"Oddio" sussurro. Devo calmarmi e ragionare.
"Se non mi lascia subito griderò cosi tanto che mi sentirà mezza città" lo minaccio. Posso sembrare sicura di me ma la paura non può essere a livelli più alti. Cerco di mantenere la calma, di non tremare e di non scoppiare in un pianto isterico
"Non ti sentirebbe nessuno" dice e non posso dargli torto. I marciapiedi sono affollatissimi
"Voi credete?" Gli chiedo.
Dai del voi al tuo killer?
Sono educata!
"Non ti sentirebbe nessuno. " dice sicuro di se come se potesse capire solo lui a cosa si riferisce.
"Come fate a saperlo?" Gli chiedo alzando un sopracciglio.
"Esperienza" mi sta dicendo che ha dell'esperienza in questo campo?
Faccio per rispondere ma qualcuno prende per le spalle il mio futuro aggressore salvandomi. Chiunque sia... lo amo! Mio salvatore.
Quando vedo la faccia del mio presunto salvatore rimango a bocca aperta. Incontro il suo sguardo duro e preoccupato e non posso fare a meno di sorridere.
Stai davvero sorridendo? Stavi per essere stuprata!
Eh vabbe, capita. C'est la vie.
"Abby" dice quando l'uomo é a terra con il fiato affannato.
"Chris" dico a mia volta e mi avvicino.
"Cosa ci fai qui?" Mi chiede riprendendo fiato.
"Tu cosa ci fai qui?" Dico.
"Non si risponde a una domanda con una domanda" mi fa notate.
"Tu cosa ci fai qui" dico con il tono di una affermazione e non di una domanda.
"Ma quanto sei scema?" Ride. Lo guardo male e lui smette. Bene
"Ripeto: che ci fai qua?" Dice serio.
"Sai, Chris, anche io ho il diritto di uscire per fare compere. Non mi tengono imprigionata in casa i miei genitori, ogni tanto esco, sai come le persone normali. Oppure ti sei offeso perché poi non ho mantenuto la mia promessa" dico come se fosse un bambino che non capisce niente.
"Quale promessa?" Chiede confuso
"Quella che ti ho fatto il primo giorno di scuola" dico.
"Non ti ricordi? Quando tu mi hai fatta cadere, di proposito, e quando ti ho chiesto il perché hai detto:' io non sto dietro alle persone cosa che dovresti fare tu' o qualcosa del genere. E io  mi sono scusata perche mi ero dimenticata che la  precedenza  va alle donne e per farmi perdonare ti avevo invitato a una giornata di shopping" gli spiego e lui scoppia a ridere.
"Ah, si si mi ricordo. Accetto le tue scuse" scherza solo in parte.
"Gne " gli faccio la linguaccia.
Incomincio a camminare e lui mi segue.
"Ma cos' é oggi la giornata 'stalkerate tutti a Abby" mormoro e lui ride.

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