Chris's pov
"Tranquillo. Torniamo a noi...che ci fai qua?" Che ci faccio qua? Nemmeno io lo so. Cazzo, faccio una stronzata dopo l'altra.
"Perche hai baciato Tristan?" Chiedo senza pensarci. Forse é ancora l'alcol a parlare.
Vedo che ha cambiato colore in faccia. É rossa. Fa troppo ridere,ma mi trattengo.
"Lui mi ha baciata" sussurra e guarda per terra. L'istinto omicida,che pensavo era andato a farsi fottere quando sono entrato qua dentro, é ritornato. Stringo i pugni e serro la mascella.
"Come é stato?" Ma perche mi interessa cosi tanto di lei?
"Lascia stare. Ora vado" dico subito dopo. Faccio per uscire dalla porta ma mi ferma. Proprio quando tutte le mie speranze erano morte.
"Dovresti uscire dal balcone. Sai sveglierai i miei cosi" lo dovevo immaginare.
Vabbe, ma non mi interessa di lei.
"Si" dico e vado verso la porta finestra. Esco e mi arrampico all'albero. La vedo che mi segue fino al balcone e quando ormai sono sceso mi dice: "non andare veloce" ma cosa le importa? Faccio finta di non aver sentito. Vado verso la macchina e quando ormai sono vicino al cancello ritorno indietro.
"State insieme?" Chiedo quando la vedo ancora fuori dal balcone.
"No. La gente si bacia continuamente,Chris. Dovresti saperlo" dice per poi rientrare. Giusto, e io sono il primo a fare queste cose. Usare le ragazze-puttane- e poi scaricarle. Entro in macchina e supero i limiti di velocità, solo per farle il dispetto.
* * *
Abigail's povCacchio. Sono in ritardo. Ieri sera mi sono dimenticata di impostare la sveglia. Tutta colpa di Chris. A proposito era davvero strano. Insisteva cosi tanto per sapere cosa abbiamo fatto io e Tristan... poi si é arrabbiato quando ha scoperto che ci siamo baciati... strano. Sta di fatto che é davvero lunatico.
Mi vesto dopo essermi lavata, lego i capelli in una coda alta e scendo di corsa le scale. Quando sono proprio sull'ultimo gradino prendo una storta e cado come un cetriolo.
"Ahia!" Grido per il dolore. Mi massaggio la caviglia e dopo un tempo indeterminato,in qualche modo, mi rimetto in piedi. Esco di casa e mi metto a correre,ho perso l'autobus. Porca miseria. Porco Chris. Corro, per modo di dire, perche la caviglia fa sempre più male. Se mi vedessi da fuori riderei, sembro un alieno poco coordinato che é caduto in un'altro pianeta e sta cercando il suo disco volante.
Sicuramente salterò la prima ora. Passo davanti alla casa di Chris e lo vedo uscire dal garage con la macchina. Aumento il passo, ora sembro una pazza forsennata, di sicuro. É inutile dire che mi ha raggiunta.
"Ritardo?" Mi chiede quando é accanto a me.
"Si" e cerco di aumentare il passo invano.
"Sali" dice. Non é nemmeno una domanda,é un ordine.
"No. Riesco ad arrivare da sola a scuola,grazie e ciao" dico senza guardarlo. Non l'ho mai guardato da quando mi ha affiancata. Chi sa come é vestito...
"Più acida del solito. Hai le tue cose?" Dice tranquillo.
"Cosa?" Mi giro per la prima volta.
"Non sono fatti tuoi. Vattene" grido.
"Sali. Muoviti" e mi guarda come per dire 'prova a rifiutare e vedi'
"No" rispondo secca.
"Ti ci porto di peso in questa macchina" dice minaccioso. E che palle.
"Oh ma non era la tua bambina? La offendi cosi" dico senza sentimenti,nessuna espressione.
"Giusto. Ora sali" ma perché insiste?
"Ma che palle che sei!" Dico prima di salire.
Borbotto qualcosa di incomprensibile e lui parte a razzo.
La caviglia fa sempre più male.
"Merda" borbotto massaggiandomela.
"Che hai?" mi lancia un occhiata di sbieco.
"Sono caduta dalle scale" dico senza guardarlo. Ora incomincia a prendermi in giro,lo so. Uno. Due. Tre. Quattro. Cinque... mi giro e lo becco a fissarmi il piede. Si ferma nel parcheggio della scuola.
"Fammi vedere" dice riferendosi alla caviglia.
"Non sei un dottore" gli ricordo.
"Fammi- vedere" scandisce bene le parole. Uffa. Che dittatore.
Gliela porgo e fa un movimento strano. Il dolore aumenta d'un colpo ma poi diminuisce sempre di più fino a sparire. Wow.
"Grazie. Ora devo andare. Ciao" e esco dalla macchina. Guardo l'ora e sono le 9:39. Devo aspettare venti minuti. La prossima lezione ho matematica con il prof. Bigbi é molto simpatico e sa spiegare davvero bene. Mi siedo nelle scale e aspetto che suoni la campanella.
"Per colpa tua sono arrivato in ritardo" dice Chris sedendosi accanto a me.
"Bene" non vedo l'ora di tornare a casa e riposare un pó
Ho passato la notte a pensare a questo troglodita e ai suoi strani atteggiamenti. É davvero lunatico. Secondo me é bipolare. Per forza.
"Bene?" Ripete.
"Si bene." Dico tranquilla.
"Cosa avevi la prima ora?" Gli chiedo .
"Matematica" dice confuso.
"Allora dovresti ringraziarmi" lo guardo per una attimo.
"Ti sei risparmiato un'ora di bla bla bla e bla " dico poco graziosa.
Lui scoppia a ridere e io sorrido. Mi fa piacere sentirlo ridere, avvolte.
"Allora grazie" e si avvicina pericolosamente. Sento un calore partirmi dalla punta dei piedi fino ai capelli.
"P-prego" balbetto.
Si avvicina di più e mi gira verso di lui. Ci guardiamo negli occhi e lui si avvicina, sempre di più. Sento, nuovamente, il suo fiato caldo che ha l'odore del dentifricio,sta volta,- e lo preferisco all'odore di alcol- solleticarmi le labbra.
Fa per avvicinarsi ma suona la campanella e io mi riprendo, mi alzo di scatto mentre lo sento imprecare. Voleva fare un torto al suo amico? L'avrebbe fatto? Vado verso la classe del prof. Bigbi e,ovviamente,mi siedo vicino alla finestra. La lezione comincia e mi ricordo di Tina, sarà preoccupatissima. Prendo il cellulare di nascosto e,senza farmi vedere dal prof., le scrivo che sono arrivata tardi.
La lezione prosegue normalmente e dopo dieci minuti Tina mi risponde.
Messaggio da: Tina
Ah va bene. Mi hai fatto prendere un colpo. Ci vediamo in mensa?
Le rispondo che ci vediamo in mensa. Il prof continua a spiegare, e in men che non si dica l'ora finisce. Esco dalla classe e mi reco al mio armadietto. Prendo dei libri per le prossime lezioni. Chiudo l'armadietto e mi ritrovo la faccia di Tristan.
"Ehi" mi saluta.
"Ciao" dico ricambiando il sorriso.
"Che fai?" Mi chiede. Ma é ceco?
"Cucino le lasagne, vuoi?" Dico ironica. Ma cosa potrò mai fare? Mah.
"Ma secondo te? Prendo dei libri" continuo quando vedo la sua faccia confusa. Scoppia in una fragorosa risata e io sorrido.
"Ah bene. Comunque, che fai dopo scuola?" Mi chiede.
Oh, non mi dire che mi sta chiedendo di uscire... respira Abby respira. Sto andando in iperventilazione.
"Ehm... niente, credo" ci peso su, mamma non mi ha detto di possibili cene o appuntamenti, e nemmeno papà. Be... suppongo che sono libera. Yeeeee!
"Ah bene. Vieni da me?" Chiede tranquillo, mentre io sono rossa in faccia. 'Vieni da me?' Vorrebbe dire ' vieni a casa mia?' Oddio.
"Ehm... non lo so. Possiamo andare al parco vicino a casa mia" non ho intenzione di andare a casa sua. No no, cosi si esagera,vero?
"Va bene, come vuoi. Alle 17 va bene?" Mi chiede con un sorriso dolce.
"Si, va benissimo. Ora vado in classe" dico e mi giro ma,ovviamente,lui mi afferra il polso. Oh ma non possono dire semplicemente 'aspetta'?
Mi giro e vedo nei suoi occhi un pizzico di malizia.
"E non mi saluti?" Dice riferendosi a un bacio. Ma io non ho capito niente.
"Si. Ciao Tristan" dico e me ne vado. Le ore passano velocemente e ora sono con Tina.
"Tristan mi ha chiesto di uscire. Di nuovo" rompo il silenzio che si era creato. La vedo girarsi verso di me con gli occhi a cuore.
"E me lo dici cosi?" Dice fingendosi offesa.
"Dove vi vedete? Quando?" Mi chiede. Preferivo il silenzio.
"Ci vediamo al parco vicino casa mia. Lui prima ha detto a casa sua ma ho rifiutato. Ho fatto bene secondo te?" Mi sento un pò in colpa, per qualche assurdo motivo.
"Si. State andando abbastanza veloci." Dice grattandosi il mento.
"Con Alex? "Dico usando la faccia che di solito usa lei.
"Ahh va benissimo. Oggi ci vediamo pure noi." E le si illuminano gli occhi.
"Mi fa piacere. Ci é stato qualche bacio, eh?" Chiedo dandole delle gomitate.
"Si, e anche tanti. Voglio vedere quando mi chiederà di metterci insieme. Non vedo l'ora" grida attirando l'attenzione di alcuni studenti, ma non se ne cura e lascio stare anche io.
"Si,non può andare avanti così per molto. Te lo chiederà tranquilla" dico mentre mi faccio film mentali su come uccidere Alexander Williams in caso di necessità.
"Lo spero." Dice mentre entriamo in mesa. Prendiamo i vassoio e ci mettiamo in fila.
"Oh guarda c'è Tristan che ti guarda" dice con il volume della voce troppo alto.
"Zitta che ti sentono. "Dico e premo l'indice sulle labbra per intimarle di stare zitta.
"Tranquilla" bisbiglia che a mala pena riesco a sentirla.
"Ma che carino. "Dice con una faccia da cucciolina.
"Alex dov'é? Non lo vedo" dico guardandomi attorno.
"Eccolo sta entrando. Zitta. Non lo guardare" dice drizzando la schiena e guardando avanti.
"Mi sta guardando?" Mi chiede dopo un paio di minuti.
"Ehm... no." Dico mentre mi danno della frutta.
Andiamo al nostro nuovo tavolo e ci sediamo. Non ho proprio voglia di mangiare le schifezze della mensa. E quando dico che sono schifezze é proprio cosi, sembra spazzatura.
"Il cibo qua fa vomitare" dice fingendo un conato di vomito.
"Eh già. É un peccato, se avevamo più tempo mangiavamo fuori." Penso ad alta voce.
"Ce li potremmo portare da casa..." dice
"Nah troppo impegnativo." Dico. Mangiamo tranquillamente fino a quando la nostra tranquillità viene interrotta da Chris ma che é accompagnato da Tristan,quindi...
"Ciao" saluta Tristan e tutti ricambiamo. Ma ovviamente 'Chris non saluto mai Black' passa ai fatti,cioè non saluta.
Tristan si siede accanto a me mentre Chris vicino ad Alex.
"Hai già mangiato?" Domando a Tristan per rompere il silenzio.
"Veramente si" dice con un sorriso.
"Ehi che fanno le mie raga..." si avvicina a noi Luke con un sorriso che si spegne appena nota Chris e Tristan si ferma e guarda male Chris. Prova ancora rancore verso i suoi confronti.
"Ciao" dice semplicemente poi e si siede vicino a Tristan.
Okay...
"BigL" dico e ci diamo il cinque sotto lo sguardo confuso dei presenti.
"Lo fanno sempre. Non fateci caso" dice Tina con un cenno della mano.
"Abby. Oggi sei mancata a lezione" mi dice Luke.
"Oh si mi sono dimenticata di impostare la sveglia ieri sera" dico ma poi mi ricordo il motivo. Mi giro verso Chris che ha un sorrisone che non prevede niente di buono. Gli lancio uno sguardo come per dire ' se parli ti sgozzo'.
"Come mai ti sei dimenticata,Abby?" Mi chiede con ancora in faccia quel sorriso. Lo guardo male per un secondo prima di esibire un sorriso forzato.
"Stavo studiando." Dico tra i denti. Proprio mentre sta per parlare si avvicnano due ragazzi. James Cullen, alto un pó magro ma non anoressico,capelli sul biondo cenere occhi castani, assieme a Colton Mayers , muscoloso, abbronzato, capelli neri, occhi azzurri e freddi come il ghiaccio.
"Black,O'Brien" grida James. Okay... É inutile dire che a me,Luke,Tina e Alex non ci hanno cacati.
"Cullen, come mai da queste parti?" Chiede Tristan gentile, mentre Chris gli rivolge un cenno con il capo.
"Ti potrei chiedere la stessa cosa" dice e mi guarda. Uno di quei sguardi che ti studiano dalla testa ai piedi, mette,quasi, soggezione.
"Piacere James" dice con un sorriso e mi porge la mano.
"Piacere Abigail. Ma puoi chiamarmi Abby" ricambiando il sorriso e la stretta di mano.
"Io sono Colton" continua l'altro-che già conoscevo- porgendomi la mano che stringo.
"Abby" dico perché é inutile ripetere.
Si siedono e vedo Chris guardarmi,anzi fissarmi. Lo guardo per fargli capre che l'ho beccato e che deve smettere ma continua. Detesto quando mi guardano in questo modo, come se mi stessero mettendo alla prova o studiando ogni mio movimento, mi mette agitazione e alla fine finisce che faccio danni. Oddio,fatelo smettere.
"Ma la vuoi smettere?" Dico sul culmine della sopportazione e tutti si girano verso di me.
"Io?" E si indica.
"Si tu" dico con una smorfia e una voce acuta.
"E che avrei fatto?" Chiede con un mezzo sorriso.
"Sei nato. Solo la tua esistenza mi da fastidio" dico e tutti scoppiano a ridere e lui mi guarda male per poi prendere il cellulare e abbassare lo sguardo. Finalmente!
"Quando finisci,piccola?" Mi chiede Tristan. Probabilmente ho gli occhi a cuore. Mi piace questo nomignolo.
"Ho altre due ore" dico con un sorriso enorme.
"Va bene. Non ti dimenticare del nostro appuntamento" mi dice avvicinandosi con la sedia a me per poi mettermi un braccio intorno alle spalle. Okay... stati calma. Sono indifferente,sono indifferente. Ripetendo questa frase magari ci credo veramente, di solito quando mi guardo allo specchio e ripeto molte volte 'non sono grossa' alla fine convincono me stessa e ci credo. Strano, lo so.
"Quale appuntamento?" Scherzo e lui ride. Sento lo sguardo di Chris bruciaemi la pelle e d'istinto mi allontano.
"Tina quando finisci le lezioni tu?" Le chiedo. Lei si gira verso di me e mi fa un sorriso pervertito quando nota Tristan più vicino a me. Cavolo, chi la ascolta poi. Mi sembra l'antagonista del film Terminetor.
"Ma tranquilla non pensare a me." Dice tra le braccia di Alex.
"Tu sei tutta strana" le dice Chris.
"Ha parlato 'Chris il più normale di tutti Bleck'" dice scimmiottando la sua voce, fallendo miseramente.
"Infatti io sono normale" dice lui ovvio.
"Si, tanto quanto mia zia che parla sola" dice lei. É vero sua zia parla da sola. Un giorno mi ha invitata a casa sua e quando sono entrata la vedevo nel salotto su una poltrona che conversava e gesticolava come una pazza. Sono rimasta scandalizzata . La notte la sogno pure.
"Ora sappiamo da chi hai preso" dice Chris per poi scoppiare a ridere da solo.
O é scemo o é scemo.
"Non scherzare su queste cose, sua zia é pazza. Mi fa paura" dico e tutti scoppiano a ridere.
"Bello ridere delle disgrazie e paure degli altri, vero?" Chiedo ironica.
"Si, soprattutto delle tue" rispondono all'uniscono Chris, Alexander, Luke, Colton e James. Ma sono dei robot?
"Oh ma smettetela lasciate stare alla mia piccolina" dice Tristan e mi circonda le spalle con entrambe le braccia. Chris smette subito di ridere e lo guarda mele, ma lui non se ne accorge, gli altri,invece, fanno battute del tipo 'Oh Romeo e Giulietta versione contemporanea' 'uuudue piccioncini' quest'ultima l'ha detta Tina.
La pausa pranzo finisce e pure le mie ore restanti di lezione.
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Love Yourself
RomansCosa significa amare una persona? Amare significa non riuscire a vivere senza questa persona. Amare significa riuscire a far crollare ogni muro, insieme, superare ogni ostacolo per poi girarsi e guardare indietro non potendo fare a meno di dire "Ne...