Chris's pov
"Uffa. Ti devo ringraziare?" dice mentre usciamo.
Non ho mai conosciuto una ragazza come lei. È strana, antipatica, acida, stronza, terribilmente stronza. Ma anche dolce, gentile - quando vuole- bella, davvero bella, sincera, schietta.
"Mm, no dai." Sorrido e lei ricambia.
"Ti riscatterai dopo" aggiungo e mi da una spallata, sempre se si può definire in tale modo.
"Cosa vorresti dire, Black?""Quello che hai sentito, Monroe" saliamo in macchina.
"Spero per te di aver capito male, allora" mi guarda storto.
Decido di astenermi dal rispondere, solo perche so che questo mio comportamento la fa arrabbiare.
Accendo la radio mentre guido. La sento canticchiare sotto voce. È davvero stonata, ma allo stesso tempo ha una voce melodiosa.
Cazzo, quanto mi pento ogni giorno per averla fatta soffrire cosi tanto. Non si merita quello che ha vissuto. Cazzo, se non se lo merita.
Arriviamo a casa sua e mi giro verso di lei. Ha gli occhi chiusi e il respiro regolare. È stretta nel suo cappotto, e sempre cosi tenera, dolce...un angelo. Appunto sembra. Se non la conoscessi penserei che è una ragazza...angelo, un angelo, ma io la conosco e lei è il diavolo. Le vorrei scattare una foto, ma decido di non farlo. Cazzo, ma che sto blaterando. Mi sto fottendo il cervello."Ab" la chiamo.
Mi avvicino e la scuoto leggermente.
"Piccola, siamo a casa" ma non si alza. Altro che il sonno pesate. Qui ci serve un mitra che spara a vuoto per farla svegliare.
Guardo fuori per vedere se ce la macchina dei suoi genitori, e non c'è. Scendo dalla macchina e apro la portiera. Prendo la sua borsa e inizio a cercare le chiavi.
Penne, fogli, una pillola per il mal di testa, una per i dolori da ciclo - credo-, un bracciale, una baretta al cioccolato schiacciata, un cucchiaio di plastica viola e...le chiavi. Ma a che le servono tutte quelle cose?
La prendo in braccio e chiudo la portiera. Appoggia la testa sul mio petto e allaccia le braccia al mio collo. Mi avvicino alla porta di casa sua e la apro, per poi dirigermi in camera sua. La poso sul letto e le tolgo le scarpe."Chris"
Che cosa ha detto?
"Ah?"
"Che cazzo" impreca.
"Non voglio stare sola" continua.
"Voglio la pizza" si gira dall'altro lato.
"Non voglio stare da sola" ripete.
"Non voglio."
Che cosa mi fa fare?
Chiudo la porta a chiave e mi avvicino a lei. La abbraccio da dietro avvicinadola al mio petto.
"Mm"
Si gira verso di me e mi abbraccia. Affonda il viso nell'incavo del mio collo circondandomi la vita con le braccia. Scommetto che se domani le raccontassi che mi ha abbracciato mentre dormiva mi prenderebbe a schiaffi, o peggio ancora, a pugni. Ricambio l'abbraccio e chiudo gli occhi. Sento il suo profumo e inspiro. Sa di buono.Abby's pov
Sento un peso sopra il mio corpo ma non riesco a capire cosa possa essere. Come ci sono finita in camera mia? È stato Chris? Mi ha drogata?
Mi giro lentamente per vedere cosa possa essere ed è...Chris.
Cerco di spostarlo senza farlo svegliare e, in qualche modo, ci riesco. Lo guardo ed i muscoli rilassati, il respiro regolare...
Gli accarezzo il viso spontaneamente. È così sereno.
"Chris" cercò di svegliarlo. Se mio padre lo vede nel mio letto lo uccide. Guardo l'ora e sono le otto di sera, torneranno tra poco.
"Chris" mormoro ma niente, non si sveglia.Ma porca...
"Chris, cazzo. Svegliati se non vuoi essere castrato da mio padre" gli urlo nell'orecchio. Il risultato? Lui per terra con le mani nelle orecchie.
"Ma che cazzo! Sei impazzita?" Urla.
"Scusa""Scusa?" Ripete.
"Solo scusa?""No, scusa e fagioli e come antipasto il caviale" dico ironica.
"Rompi palle" farfuglia sedendosi accanto a me nel letto.
"Dimmi qualcosa che non so" mi guarda male.
"Che siamo permalosi oggi. Hai le tue cose?" Scoppio a ridere.
"Non sono femmina, cazzo, si vede" indica il suo amichetto.
"Ne sei sicuro?" Rido più forte.
"Si, te lo dimostro?" Si alza mettendosi davanti a me in piedi. Cazzo, i suoi occhi, ora contornati da un filo di malizia e di sfida, sono così...profondi.
"No, grazie non ci tengo" lo sorpasso dirigendomi alla porta.
"Tra poco verranno i miei. Se ci tieni ad avere figli è meglio se te ne vai" dico seria. Mio padre è un uomo molto protettivo verso le sue uniche donne: io e mia madre; è geloso, ossessivo, ma anche dolce, gentile.
"Allora vado" usciamo dalla mia stanza e lo accompagno alla porta."Ci vediamo" dico e cerco di chiudere la porta, ma non si chiude. Abbasso lo sguardo e vedo la scarpa di Chris che blocca la chiusura.
"Non vuoi scusarti per avermi fatto cadere dal letto?" sorride malizioso.
Oddio. Oddio. Oddio.
"Mi sono già scusata""Non come si deve"
Il mio battito cardiaco aumenta notevolmente appena si avvicina al mio viso. Cazzo. Cazzo. Merda. Merda."Ehm..." mormoro. Si avvicina ancora di più. Sento il suo fiato sulle labbra. Si avvicina, ma proprio quando le sue labbra stanno per toccare le mie...suona il suo cellulare. Si allontana. Non so se esserne felice o no. È un bene che ci abbiano interrotti, altrimenti non so cosa sarebbe potuto succedere. Ma la parte più egoista del mio cervello avrebbe voluto quel bacio, e ora non posso non organizzare la morte di questa persona che ha osato interromperci.
Risponde al telefono sbuffando.
"Colton, cosa vuoi?"Okay, Colton, dici la tua ultima preghiera.
"Ora arrivo" chiude la chiamata
"Devo andare" se ne va senza darmi il tempo di rispondere o replicare. Bene. Cazzo. Maledetto.
Chiudo la porta con forza creando un tonfo. Mi butto sul divano e accendo la TV. Maledizione!
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Love Yourself
RomanceCosa significa amare una persona? Amare significa non riuscire a vivere senza questa persona. Amare significa riuscire a far crollare ogni muro, insieme, superare ogni ostacolo per poi girarsi e guardare indietro non potendo fare a meno di dire "Ne...