•capitolo 6•

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Non posso permetterglielo, so cosa succederebbe poi. Mi prenderebbe in giro a vita, come minimo. Mi immagino già le sue battute ' alla fine si é scoperto che sei una facile,eh?' 'Basta bere e avvicinarsi a te per farti baciare da qualcuno?' No assolutamente, non esiste. Non posso. Mi allontano proprio mentre lui si stava avvicinando. Come si dice? Ah! Scampata per un pelo.
"Abby" dice serio.
"Chris" mi siedo nelle scale davanti alla porta di casa mia.
"Perche ti sei allontanata?" E si siede vicino a me.
"Senti é tardi, porto il kit del pronto soccorso e ti curo la ferita." Dico alzandomi per deviare il discorso. Lui non risponde e guarda per terra. Appena sono fuori dal suo campo visivo mi fermo.
"Non ci credo" mormoro tra me e me mentre prendo il kit. Prima di uscire prendo un lungo respiro e esco fuori.
Nessuno. Non ce nessuno. Impossibile.
Ma prevedibile. Resto fuori imbambolata per un tempo indefinito fin quando entro e mi metto a letto dopo essermi cambiata.

* * *
"Maledetta sveglia" grido per casa.
"Maledetta me per essermene dimenticata" grido ancora.
"Maledetto Chris per avermi distratta" continuo a gridare.
Mi vesto velocemente mangio e esco fuori,ma poi mi ricordo una cosa. Accidentaccio! Oggi é domenica! Non ce scuola.
Rientro e mi butto sul letto sperando di riaddormentarmi. Ma non succede. Prendo il cellulare e rileggo la conversazione tra me e Chris. Leggo e rileggo per almeno cinque volte. Non avrei dovuto rispondere. Non se lo meritava,non dopo avermi sbriaitato contro.

Pure tu l'hai fatto!

Si ma io posso, lui no.

E perché tu si e lui no?

Perche lo dico io. Il discorso finisce qua!
Ovviamente sono a casa da sola.
Chiamo Tina.
Un squillo, due squilli, tre squilli e risponde.
"Tina" dico semplicemente.
"Abby. Perche mi chiami di mattina presto?" Mi chiede con voce assonnata e un po arrabbiata. Ops, mi sono dimenticata che ha una dopo sbornia. Ma poco importa.
"Zitta. Vieni a casa mia?" Le chiedo sperando dica di si.
"Mezz'ora e sono da te" e chiude la chiamata senza darmi il tempo di rispondere, come é solita fare lei.
Scendo giù e aspetto che arriva. É capace pure di presentarsi in pigiama lei.
Spero che Chris non si sia cacciato nei guai dopo che se ne andato da casa mia, senza salutare. Che ci sia rimasto male? Che si sia arrabbiato per il mio gesto? Oppure solamente non é abituato a ricevere rifiuti dalle ragazze , e non lo biasimerei. Ma le domande più importanti sono: A chi a menato? Da dove ha preso il mio numero?
"Ahhhh" grido esasperata. Il campanello suona incessantemente.
Apro la porta e vedo una Tina scombinata con un cipiglio. É buffa.
"Ciao?" Più che una affermazione é una domanda. É buffa si, ma fa anche paura quasi. Quasi.
"Ciao? Sono almeno cinque minuti che suono il campanello e non apri" dice guardandosi il polso come per vedere l'ora, ma l'orologio non ce. Ma questo lei non lo sa.
"Scusa. Entra dai" dico con una faccia dolce,almeno credo.
"Oh ci puoi scommettere che entro" dice e va a sedersi sul divano . Ormai é casa sua.
"Prego siediti dove vuoi" scherzo per i suoi modi. Mi fa la linguaccia, si la fa molto spesso.
Mi racconta di come si sono divertiti lei e Alex e che é sempre stato con lei e bla bla bla.
"Tu,invece, che hai fatto signorina?" Scherza.
"Niente. Ho passato la serata  con Tristan O'Brien, ho avuto uno scontro  con Chris e poi me lo sono ritrovato sotto casa con le mani piene di sangue e mi stava per baciare ma io mi sono allontana lui mi ha chiesto il perche e io ho deviato il discorso andando a prendere il kit per curargli le ferite ma quando sono ritornata lui non c'era" dico annoiata come se avessi detto 'ho mangiato pasta e pomodoro'. A proposito ho fame.La sua faccia é divertentissima. Scoppio in una forte risata mentre lei é ancora a  bocca aperta.
"Stai scherzando?" Dice con ancora quella espressione.
"Assolutamente no. Non ho tutta sta fantasia e lo sai."
Quando dico che non ho tutta sta fantasia é vero. Alle elementari quando una maestra mancava e i supplenti ci dicevano di disegnare qualcosa di fantasioso a piacere, io ho sempre fatto un prato piatto e una casa. Sempre. Pure alla medie. E pure... ora.
"O mio dio . Non ci posso credere. Ma perche aveva la mani piene di sangue?" Mi chiede disgustata.
"Ha detto che si é menato con uno"
"A proposito....penso di sapere chi sia questo..."
Finalmente riceverò delle risposte!!
"E chi é?"
"L-Luke" dice esitante. No. No no.no
"Io lo uccido a quel bastardo. Ecco perche non voleva dirmelo. Figlio di una put..." ma mi interrompe.
"Aspetta... non voleva dirtelo perche non voleva che ti arrabbiassi?" Chiede stupita.
"Si, almeno credo. Perche?"
"Oh,oh. Qualcuno si é preso una cotta per te" dice con la faccia da pervertita.
"Ma...ma cosa dici? É impossibile" non può essere,vero?
"Eh perché scusa?" dice con un cipiglio
"Perche...perche...perche é impossibile" dico sicura,credo
"Allora perché secondo te non voleva dirtelo?" Mi chiede.
"Per non farmi arrabbiare immagino"
"E perché non voleva farti arrabbiare?" Chiede alzandosi dal divano
"Non capisco dove tu voglia arrivare Tina"
"Rispondi" si altera.
"Okay... credo perché lo avrei preso a maschiate e non gli avrei più parlato.." dico pensandoci seriamente.
"Tombola" si avvicina. Mi sta spaventando. Faccio un passo indietro e lei uno avanti.
"Lontano demone"scherzo. Ma come si dice? Scherzando si dice la verità.
"Fai la seria,idiota" si risiede.
"Stavo dicendo? Ah tombola ragazza mia. Lui ti vuole" dice coricandosi e io la raggiungo.
"Non dire sciocchezze"
"Ma la domanda ora é: Tu cosa provi?" Le si illuminano gli occhi. Pettegola.
"Sinceramente..." mi fermo per dare un po di suspanse.
"Schifo" dico seria trattenendo una risata quando vedo la sua faccia. Ci é rimasta male ma si riprende subito.
"Sisi Abby. Tutti dicono cosi" dice sarcastica.
"Comunque Tristan mi ha chiesto di rivederci" dico poco interessata.
"E tu?" Chiede curiosa.
"Gli ho detto:'si a scuola come ogni giorno' o qualcosa del genere."
"Cosaaa?" Grida.
"Tina calmati mi piace ma non voglio sembrare una facile. Poi é l'unica cosa che mi é venuta in mente" dico con una alzatina di spalle.
"Oh ragazza mia ti dovrò insegnare un paio di cose" mi appoggia una mano sulla spalla e scuote la testa chiudendo gli occhi.
"Oh ragazza non mi interessano i tuoi insegnamenti" dico col suo stesso tono e gli stessi gesti.
Mi fa la linguaccia. Ovviamente. Ho notato che la fa solo quando non sa cosa dire. Astuta.
"Hai il suo numero?"mi chiede di punto in bianco.
"Di chi?"chiedo non capendo di chi possa parlare.
"Tristan"fa una faccia indignata.
"No"dico senza aggiungere che però ho quello del suo migliore amico.
"Chris?"tenta.
"No"mi affetto rispondere. Mossa sbagliata. Ha capito. Porca miseria.
Prende il mio cellulare di sua iniziativa mentre io cerco di fermarla. Alla fine rassegnata la lascio fare.
"Almeno mi vuoi dire cosa vuoi fare?" Sbotto
"Shh sto leggendo la vostra conversazione" dice. Cosa? No . Mi metto a correre ma lei é più veloce di me. Corriamo per tutta la casa e alla fine le inciampa sulle scale e cade. Mi affretto a prendere il telefono. Quello che vedo mi raggela. Impossibile. Non ci credo. Non l'ha fatto.
"Tinaaaa "grido mentre lei cerca di rialzarsi. Oh col cavolo che l'aiuto.
"Perche? Perché mi odi? Cosa ti ho fatto?" Grido isterica mentre lei se la ride.
"Sul serio? Hai scritto a Chris' Hei Chris,mi potresti dare il numero di Tristan,grazie' sapendo che ieri mi stava quasi staccando il polso per sto fatto di non frequentare Tristan?" Grido isterica. E se non mi risponde? Faccio la figura dell'idiota. Oddio.
"Ma tu non mi hai detto questo, vedi. O mio dio,Abby lui ti vuole. Cosa ti ha detto esattamente?" Chiede sbalordita.
"Non ha import..."ma non mi fa finire.
"Si invece. Cosa ti ha detto? Esattamente dico" grida. Okay,la mia migliore amica é una pazza squilibrata
"Mm..." ci penso.
"Allora praticamente stavo con Tristan e gli ho detto se possiamo andare a sederci che ho male hai piedi con questi tacchi. E lui di  sua iniziativa mi ha presa in braccio " mi fermo per vedere la sua faccia sognante. La conosco questa faccia, si sta facendo seghe mentali.
"Poi mi ha fatta scadere su un divano e c'era pure Chris. Ci siamo guardati per un pó negli occhi e poi lui si é alzato mi ha letteralmente trascinata fuori sotto le mie urla. Quando siamo usciti gli ho gridato in faccia e lui ha detto:"Non devi frequentare Tristan""scimmiotto la sua voce.
"E io gli ho detto che non obbedisco agli ordini e cose cosi. Lui ha detto:" ma quando ti farà soffrire non venire a lamentati da me"" scimmiotto nuovamente la sua voce.
"Io gli ho detto che é fortunato se solo verrà a saperlo. Che,tra parentesi, non ha molto senso perche il migliore amico di  Tristan é lui." Dico pensandoci.

Non la sopporto più quella faccia pervertita.
"Ragazza, come fai a non capire?" Chiede guardandomi come se fossi stupida.
"Visto che non capisco, spiegami forza"
"Ahhhhh" lancia un grido di esasperazione.
"Sei importante per lui, Abby" si fa seria.
"Si, e per le sue prese in giro, ricordi?"
"Si mi ricordo, e anche bene." Dice guardando per terra.
Solo lei sa cosa ho passato quando mi prendeva in giro.
"Ecco perche continuo a non dargli corda e a rispondergli male. É questo che si merita. Anzi, nemmeno questo" dico ripensando a quei tempi brutti.
"Già. Ma ora basta pensare usciamooo" grida alzandosi.
"Usciamo" concordo.
Ci vestiamo, io pantaloncini a vita alta  scoloriti attillati e maglietta bianca che ricopre la schiena di pizzo. Tina si é messa una gonna a vita alta con motivi foloreali e una maglia attillata nera infilata dentro la gonna. Usciamo e andiamo al parco vicino a casa mia. Passiamo da casa di Chris, che é due case avanti a me.
Arriviamo al parco e ci sediamo in una panchina e parliamo del più e del meno.

Il tempo vola e decidiamo di tornare a casa. Tina se ne va con sua mamma e io decido di andare a casa a piedi. Cammino cammino e cammino.
Senza rendermene conto sono ferma davanti alla casa di Chris. Perché non voleva farmi arrabbiare? Forse gli piaccio? Tiene a me veramente?
La porta si apre e rivela Chris,che mi guarda stupito. Cacchio. Cacchio. Cacchio.
Porca miseriaccia.
"Abby?" Chiede e si avvicina.
Sei arrabbiata con lui. Ricordarlo!
Mi ricorda la mia coscienza.
Decido di fargli la domanda che mi sta mangiando dentro da ieri.
"Perche non volevi dirmi che ti sei picchiato con Luke?" E lo guardo male. Fa un passo indietro, come se l'avessi pugnalato, per la sorpresa immagino.
"Non lo vuoi sapere" dice riprendendosi.
"Ho il diritto di saperlo" replico sicura di me stessa.
"Non ti arrabbiare,okay?" Sembra quasi intimorito. Ora ho paura seriamente di quello che deve dirmi . Ma sono  determinata.
"No non ti prometto niente. Ora muoviti!"
"Ci siamo picchiati perché non voleva darmi il tuo numero,okay?" Dice tutto d'un fiato e un po alterato. Scioccata. Sono scioccata. A bocca aperta e non lo nascondo nemmeno.
"Perche volevi il mio numero?" Sembra un interrogatorio. Io nella parte del poliziotto cattivo e lui in quella del colpevole che si finge pentito, é un pò... brutto,meschino- o che so io- da vedere, ma voglio  e devo  sapere.
"Perche volevo sapere se eri viva. Non sono un mostro lo avrei fatto con chiunque. Ti avevo lasciata fuori da sola,Abigail" e il mio cuore va in frantumi. Bom.
"Bene. "Dico semplicemente. Non capisco perché ci sono rimasta cosi male. Faccio per andarmene, e lui cerca di fermarmi inutilmente. Perche mi sono arrabbiata? Noi non siamo niente.
"Non c'era bisogno che lo picchiassi" dico fermandomi ma rimandando di spalle.
"Lo so... s-scusa" balbetta.
Mi giro gli rivolgo un sorriso tirato. Non dovrei essere arrabbiata con lui.
"Ciao" e me ne vado.

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