Lino bianco e boccini d'oro

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È passata una settimana e mezzo dalla serata dell' incidente di George, il mio imbarazzo si è smorzato piano piano. Lui bussa alla porta del bagno "posso entrare?" Appoggio il disinfettante sul lavandino e dico "si, vieni", George apre la porta, si siede sul tappeto e io gli accarezzo i capelli. Comincio a slegare le varie bende sulla sua testa, le mie mani si muovono delicate per cercare di non fargli male, quando passo accanto alla ferita lui geme, mi ritraggo e lui se ne accorge "stai tranquilla, mi stai facendo solo bene", continuo a medicare l'orecchio. Dopo poco lo sento parlare "sai, pensavo che dopo l'incidente non mi avresti voluto più...", mi fermo con il tubetto di pomata a mezz'aria e sorrido "come hai potuto pensare una cosa così stupida?" George fa spallucce e afferma "non so ho pensato alcune cose...", io lo guardo "ad esempio?" Lui continua "visto che ti piace baciarmi le orecchie... o che questa cosa si potrà presentare, in futuro, nei nostri figli... e poi non saprei....". Sorrido e dico avvicinandomi "per i baci non c'è problema, abbiamo l' altro", poso le mie labbra sul suo lobo e lo vedo sorridere allo specchio, per non rendere l' atmosfera troppo calda aggiungo "per i bambini... la mia bellezza compenserá tutto" ridiamo, ma in lui vedo ancora una punta d'amarezza.
Oggi è il compleanno di Harry.
Apro l' armadio e prendo il piccolo regalo da parte mia e di George. Mi dirigo in corridoio, vedo che la camera di Harry è aperta, sbircio all' interno: si sta baciando con Ginny... ritraggo la testa dalla sua stanza... ma che sta facendo? Scendo in salotto e guardo la lieve pioggerellina estiva cadere sull' erba. Fred scende le scale, si siede accanto a me "allora, come va?" Mi giro sorridendo "bene e tu?" Lui si avvicina "cercherò di essere serio... allora... sai che Georgie ti ama vero?" Annuisco e lui continua "e io so che tu ami lui, voglio che mi prometti di proteggerlo, perché lui può essere forte, ma fino ad un certo punto". Sorrido alla copia quasi perfetta del mio ragazzo e dico "stargli accanto era già nei miei piani futuri", Fred mi guarda dall' alto "ha scelto proprio bene", sorrido imbarazzata e abbasso lo sguardo a terra. Un arcobaleno sbiadito si forma con la luce del sole. Fred continua a fissarmi. L' arrivo di Ron smorza un po l' atmosfera, mi porge uno spicchio di arancia e Fred glielo strappa di mano e sale su. Sorrido quando Ron si avvicina dolcemente e me ne dà un altro.

Il tramonto sta lasciando spazio alla notte, Molly ha preparato un' abbondante cena: tortini di granchio, zucca, prugne e salmone. Un enorme tacchino troneggia la tavola... e Harry ancora non sa che bella torta lo aspetta. Sto apparecchiando la tavola da sola, Ron ed Hermione sono ad intrattenere Harry, Ginny, Fred e Molly stanno finendo i preparativi per il matrimonio. Dopo pochi tovaglioli piegati mi sento accarezzare la vita, sobbalzo e mi volto: George mi fissa. Sorrido e continuo ad abbinare piatti e bicchieri, dopo poco la sua faccia rispunta davanti a me, cerco di ignorarlo, ma lui mi bacia. Mi stacco sorridendo e ricomincio ad apparecchiare, George mette su un finto, ma dolce broncio e poi mi tira per una manica, mi morde una guancia e io sorrido. Le sue labbra calde mi fanno sentire protetta, mi fa sedere sulla tavola e mi bacia, si avvicina, sento il suo cuore battere attraverso i vestiti, George porta una mano sulla mia schiena scoperta e segue la colonna vertebrale con l'indice. Appena i nostri sguardi carichi di desiderio si incontrano le mie labbra parlano da sole "sono pronta", lui mi guarda speranzoso "sicura?" Sorrido e dico con tono deciso "sono tua, lo sento", George mi bacia e sorride, ma appena varchiamo la soglia di casa sentiamo "dai ragazzi venite giù, è pronta la cena". Lui mi guarda sorridendo "che tempismo!" Mette una mano sulla guancia "ci pensiamo dopo". Scendiamo le scale.
Ci sediamo vicini, Harry è a capotavola. Comincio a mangiare le delizie di Molly. Con l'arrivo di Charlie l' atmosfera si fa più divertente, fino a quando Percy si presenta con il ministro che afferma "vorrei parlare a Harry Potter, Hermione Granger e Ron Weasley". Si dirigono in salotto. Molly scoppia a piangere tra le braccia di Arthur dicendo "oh, il mio piccolo Percy, me lo hanno rovinato!". Ginny va a prenderle dei fazzoletti, Charlie e Fred restano in giardino a bere whisky. Io e George ci guardiamo, così intensamente da far venire la pelle d'oca, mi prende una mano e mi trascina in camera, la chiude con un incantesimo. Lo bacio, lui mi sposta e i nostri occhi si incontrano "sei sicura?" Annuisco e dico "si, non lo chiedere più", lui non sembra convinto, io incalzo con le parole "George, di qui a poco ci sarà una guerra, una guerra in cui noi potremmo morire, prima di finire sotterrata voglio vivere tutti i momenti possibili con te, specialmente questi momenti, non voglio che sia con nessun altro la mia prima volta, con il mio primo ed unico amore". George ha gli occhi lucidi, appena abbasso lo sguardo lui comincia a spogliarmi, movimenti calmi. Gli tolgo la camicia gialla e lui mi fa sdraiare sulle lenzuola morbide, siamo in biancheria adesso. Mi sfiora il reggiseno e mi guarda per chiedere il permesso. Lo bacio e lui slaccia il nastro di raso nero, mi sfiora il petto, lo avvicino a me mentre lui mi posa le labbra sul collo. Senza che io me ne accorga lui abbassa l'elastico delle mie mutande e le sfila via, la sua pelle accarezza la mia. Mi sdraio sopra di lui e gli passo freneticamente le mani tra i capelli mentre George si sposta per farsi avvolgere dal mio corpo. Sento del dolore, un dolore lancinante nel punto più sensibile, ma un senso di benessere di gran lunga superiore. Lo ascolto gemere e stringo il lenzuolo nella mano. Ci muoviamo in un ritmo costante all' unisono fino a quando l' energia è troppa, George stringe i denti per non urlare, io mi mordo il labbro. Cado sopra di lui, sfinita, George respira affannosamente e il suo fiato mi accarezza il collo. Quando i nostri cuori sono tornati a battere con più calma lui dice in tono chiaro "non provare più a dire che potresti morire davanti a me", mi giro verso di lui e lo bacio. Sorride e dice "vuoi farti una doccia?" Annuisco toccandomi la pelle bagnata. George si alza e va nel piccolo bagno collegato alla sua camera, lo sento aprire l'acqua. Mi si avvicina e mi tira su, sono a gambe incrociate sul letto mentre mi guarda estasiato, i suoi capelli spettinati lo fanno sembrare ancora più bello, mi alzo anch'io e gli appoggio le mani dietro il collo, lui mi accarezza la vita fino a scendere sul sedere, sorrido al contatto, mi bacia a lungo, i nostri corpi si intersecano in un abbraccio molto passionale. Dopo sorride dicendo "la mamma si arrabbia se spreco l'acqua", mi porta in bagno e mi infila nella doccia. Forse non vuole invadere il mio spazio o forse non vuole concentrare tutto in una sera, mi sta distante mentre l'acqua pulisce tutto quello che c'è stato. Ma io ho voglia di lui. Appena apre lo shampoo colgo l'occasione, "posso fare io?" Lui mi passa la bottiglia con un espressione di felicità stampata sul volto. Gli accarezzo i capelli rossi e l' odore di sapone si espande nelle mie narici. Quando lui si volta verso di me e i suoi occhi caramello mi guardano, il mio istinto mi fa baciare le sue labbra sottili che sorridono. Il bagnoschiuma alle fragole ha un buon odore, lo annuso avvicinandolo al naso, George strizza il contenitore e il sapone mi finisce sul labbro, lui ride ed io mi vendico spruzzando acqua sul suo viso dolce. Nel mentre di questi giochi cretini una sua mano si posa sotto al mio seno, sussultiamo e lui si ritrae, abbiamo appena fatto l'amore... una carezza non potrà ucciderci. Lo bacio avvicinando il suo corpo al mio, quando lui si avvicina sento le mattonelle fredde della doccia sulla schiena, George mi tiene le mani sul sedere e mi accarezza, avvinghio le mie gambe al suo torace e lui appoggia la fronte sul mio petto, mi bacia stringendomi la vita così forte che mi sembra di essermi fusa con lui. Dopo questo attimo di passione torniamo a fare la doccia, ma un po più vicini. Ci asciughiamo. Dopo essermi pettinata i capelli, esco dal bagno e lo trovo addormentato su una coperta pulita in posizione fetale, sorrido amorevolmente e mi infilo nel letto, lui alza un braccio e io mi ci intrufolo.

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