Fammi del male

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*qualche settimana dopo*

Appoggio i libri sul letto e comincio a piangere.
Cerco di liberarmi da questo peso, il professor Piton è riuscito a farsi assegnare un ruolo importante nella scuola, ormai passo più tempo nel suo ufficio che in classe. Ha cercato di farmi dire dove fosse mio fratello, ha preparato pozioni su pozioni, sieri e molto altro per estorcermi la verità, ma la mia mente è impassibile... il mio corpo no però.
Non riesco neanche a camminare, ieri dopo la 'seduta' con Piton sono rimasta accasciata fuori dalla porta per ore.

Non ho detto niente a nessuno, non posso, George si preoccuperebbe, troppo, non voglio che soffra per una cosa che è solo mia, lui è il mio tutto, l'unico che potrà sollevarmi una volta finita.

Quindi sto qui nel mio nulla a vagare nel dolore.

Ginny rientra in stanza, mi guarda e chiede "che succede?" Metto un sorriso finto e dico debolmente "niente, non succede niente", lei resta con lo sguardo su di me, poi torna via sbattendo la porta.
Il tonfo mi annienta i timpani.

Sembra un giorno tranquillo oggi...
Entro nella classe di incantesimi e mi siedo ai primi banchi.
La nuova professoressa annuncia il titolo della lezione, come suo solito, cominciamo.
Prima fa leggere un po di teoria, poi sposta i banchi con un incantesimo.
Fa disporre gli alunni in fila e chiede "vorrei che tutti voi provaste a scandire l' incantesimo: Dormius De, utile per chi soffre d'insonnia, poggiate la punta sulla tempia e pronunciatelo con chiarezza".
Molti ci provano, pochi ci riescono. La professoressa ci rincuora dicendo "anche se non sembra è un incantesimo molto difficile, specialmente per chi ha poca energia in questo periodo...e quindi" viene interrotta dalla porta che sbatte.
Piton entra "salve signorina Jackson, ho il permesso di uscita per tutto il giorno di Emma Potter", la Jackson prende il foglietto e lo scruta per poi dirmi "va bene, può andare".
No non va bene, non va bene per niente, Piton mi prende per il colletto della divisa, cerco di non strozzare muovendomi al suo passo, poi mi fermo d'istinto "lei sa che non le dirò niente?" Dico con sfida, lui chiude i piccoli occhi trasformandoli in fessure spaventose "non dovrai dirlo a me".

Svenuta, con le poche forze che avevo doveva anche farmi svenire? Perfetto direi.
Apro gli occhi, un soffitto decorato con argento e serpenti smeraldo. Una voce femminile dice "si è svegliata": Narcissa Malfoy è davanti a me, gli altri arrivano velocemente.
Voldemort attraversa la porta, ma ,prima di entrare definitivamente nella stanza, sposta la mano dietro al muro e butta dentro un mangiamorte, quello si alza dolorante, è quello che temo di più: Draco.
Abbassa lo sguardo e si nasconde dietro al padre.
Voldemort viene verso di me "ma che piacere: una Potter, spero che potremmo avere un'intesa migliore di quella che ho con tuo fratello". Gli sputo le parole in faccia "non ti dirò nulla neanche in punto di morte", lui ride sadicamente "oh, ma io non voglio ucciderti, in realtà non posso, torneresti in vita come per magia", lui continua "eri solo una bambina, ma mi hai rubato un potere così grande, la mia immortalità, persa nel nulla, il potere si è poi adattato al vostro legame affettivo: se tu muori mentre tuo fratello è vivo tornerai subito in vita e viceversa, per questo ho bisogno di sapere dove si trova, se non me lo dirai da sola ci penserò io" fa un sorriso e chiama Bellatrix, ma io lo fermo "se qualcuno deve torturarmi lo deve fare lui" indico Draco che sussulta.
Lucius lo spinge vicino a me.
Draco mi guarda compassionevole, i miei occhi sono impassibili ai suoi. 
La sua mano tremante prende la bacchetta, ma prima che possa fare altro Voldemort dice autoritario "ad alta voce".
Draco abbassa la testa, mi punta la bacchetta addosso e mormora "crucio", nelle mie convulsioni di dolore lo vedo piangere, ma mi lascia comunque lì a morire soffrendo.
Ad un certo punto Voldemort alza una mano e Draco si ferma, cade a terra tenendosi le braccia attorno alle ginocchia. Bellatrix ride mentre mi si avvicina, devo essere quasi patetica. Piton mi guarda, un'espressione angosciata, sembra quasi dispiaciuto.
Non posso restare lì sdraiata al centro della stanza, cerco di alzarmi, Draco mi porge una mano, ma Lucius gli lancia un "sectusempra" a fior di pelle ululando "se ci riprovi te la trancio quella mano", lui si ritrae ed io esco a passi striscianti e pesanti.
Ho molte ferite sul corpo, quella sulla spalla è la più dolorosa. Ginny entra dicendo contenta "hey c'è una certa persona", George entra, la felicità mi da la forza di scendere dal letto, ma cado a terra subito dopo.
Mi ritrovo sdraiata con George accanto a me, mi toglie la felpa, scoprendo la ferita, mi guarda angosciato dicendo "perché quando stai soffrendo non me lo fai mai sapere?" Alzo gli occhi verso di lui "perché dopo soffriresti anche tu". Prende la mia mano, la bacia e poi sposta le labbra sulla ferita. Il ferretto del reggiseno mi batte proprio su un livido, cerco di toglierlo, ma non ho le forze, George mi passa le dita sulla schiena e lo slaccia, questo cade sul letto. Mi guarda, mi abbraccia, tremo e alla fine piango.
Sento la sua mano che mi stringe ed io lascio che la sensazione di sicurezza mi appaghi.
George si mette più vicino a me, mi bacia le scapole e la schiena tenendomi una mano sul petto.

                  George...

  

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