Acqua

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*alcuni mesi dopo*
Ginny si sta lentamente lasciando con Den, Draco non mi parla e mi evita, e sto male, molto male per questo.
Camminando per i corridoi arrivo vicino al bagno dei ragazzi, sento un flebile lamento, ma riconosco fin troppo bene questa voce: Draco. Mi precipito nella stanza e i miei passi fanno rumore sull' acqua, lui mi vede nello specchio e si volta verso di me. Ha gli occhi iniettati di sangue e gonfi, deve aver pianto a lungo. Mi avvicino "cosa succede?" Draco abbassa gli occhi "vattene", la sua insicurezza nella voce mi dice che non è quello che vuole. Gli poso una mano sulla guancia e lui la prende tra le sue, questo gesto che mi mancava da molto. Gli sussurro "perché fai così, cosa ho fatto, perché mi eviti, non mi rivolgi la parola...", Draco scuote la testa "ti sto proteggendo, non sono più affidabile...", io lo scuoto "perché? Cosa ti succede?", lui si gira e tira un pugno allo specchio con la mano destra, la camicia si alza, lasciando intravedere... il marchio nero, gli prendo il polso e passo le dita su di esso, guardo Draco con gli occhi pieni di lacrime "non puoi farti questo", lui mi fissa "l' ho già fatto, sono un mangiamorte". Le mie gambe cedono, mi accascio sotto un lavandino e lui mi segue. Mi guarda "non ho potuto scegliere, Voldemort avrebbe ucciso tutti i Malfoy, io non..." non riesce a finire la frase, gli accarezzo i capelli biondi, lui continua a parlare "ho cercato di restarti lontano per il tuo bene, ma fa male, Dio se fa male, vedere ogni giorno questi occhi, questo viso, questi capelli, vedere te è una sofferenza, sapendo che non potrò averti...", mi passa il pollice sulle labbra, mi guarda e... mi bacia, una scarica elettrica mi trapassa e lui mi tiene stretta, sento il suo corpo tiepido riprendere calore con il mio e gli metto le mani dietro al collo, Draco mi prende il viso tra le mani e mi avvicina a se. Non sto capendo più niente, lui si stacca ed io sento il bisogno di riavvicinarmi, ma poi George riaffiora nella mia mente, Draco mi guarda e dice con un piccolo sorriso "mi sei mancata", ma poi il suo volto si contorce e ricade nella depressione urlando "no! Ho sbagliato, scusa, ti prego perdono, cazzo mi odio, mi ODIO"; si butta le mani sugli occhi ed io cerco di tranquillizzarlo. Gli poso una mano sulla schiena, lui si scansa violentemente, mi si mette davanti guardandomi con un desiderio opprimente negli occhi, i nostri sguardi creano un' atmosfera carica di complicità e... una.. forte amicizia. Mi prende i fianchi tra le mani e si avvicina, la mia schiena si appoggia alle tubature e io fisso i suoi occhi ghiaccio.... possibile che lui mi... ami?
Quando comincia ad accarezzarmi la pelle sotto la camicia, sorrido mentre lui afferma "ti amo, da quando ti ho vista a Diagon Alley, mi ricordo che eri bellissima, con i due occhi color cioccolato più profondi ed indifesi che io abbia mai visto, con queste labbra carnose, piccole e vermiglie, questo fisico così imperfettamente perfetto; non sai quante volte ti ho sognato, tu sei in ogni mio pensiero, ogni cosa che la mia mente crea è in qualche modo collegata a te, ti amo". Lo fisso mentre lui si avvicina di nuovo, il mio cuore mi martella nel petto, mi bacia sull' orecchio dicendo "non sai la sofferenza quando ho visto che Weasley ti teneva tra le braccia mentre ti baciava gli zigomi, le guance, il collo..." mentre pronuncia queste parole posiziona le labbra in ogni punto nominato. Vorrei dire di non fare così, ma sono pietrificata, questo gesto è così familiare. Ma ora so... l'ho capito, quello che provo per Draco non è amore, ma solo attrazione fisica e mentale; con George c'è qualcosa di più semplice e allo stesso tempo complicato dietro: l' amore che riesce a distruggere e ricomporre, ferire e curare, liberare e rinchiudere, amare ed odiare, l' amore è un sentimento pieno: quello che io provo incondizionatamente per George.
Metto una una mano sul petto di Draco che mi guarda stravolto "okay ho capito, non importa so di essere malato", appoggio la mano sulla sua spalla che si rilassa al contatto, "lo sai che ti voglio bene", lui annuisce rispondendo "anch'io", mi abbraccia e mi stringe a se più forte che può, mi chiede "amici?" Io sorrido e rispondo "amici".
Se ne va poco dopo ed io resto a guardare le mattonelle immacolate.

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