La nascita

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Draco.
La sua figura esce dal muro, mi guarda dicendo "scusa, ma mi manchi", si alza le maniche, il sangue sgorga sul contorno del marchio nero. È coperto di sangue, d'istinto mi avvicino, gli trema il labbro, gli appoggio una mano sul volto e lo fisso spaesata, le sue dita si posano sulla mia guancia, con un movimento veloce mi bacia. Si stacca e il suo corpo viene avvolto da una nube nera.
Mi sveglio, solo un sogno.
Accendo la luce, mi volto verso lo specchio. Non è possibile. Sangue.
Corro verso lo specchio, la mia bocca è sporca di sangue secco, le mie mani, il mio viso. Inquietante. Tutto questo è inquietante.
George entra, con mio stupore non ha nessuna reazione quando mi vede. Mi sfioro le labbra con le dita, lui alza le sopracciglia e dice ridendo "ti sei spaventata per quello, scusa è che quando ti ho baciato non mi sono accorto che stavi dormendo". La mia espressione insicura lo spinge a continuare "hey, tranquilla è solo liquore al mirtillo". Si avvicina e mi passa le dita sulla fronte lasciando una striscia appiccicosa, mi chiede "vuoi venire da me?" Rivolgo un' ultima occhiata allo specchio ed annuisco. Fred sta uscendo dalla stanza insieme a Clarisse, lei è avvolta in un lenzuolo, non mi aspettavo che arrivassero a tanto, lei sembra molto più 'piccola' di me. Aspettiamo che loro escano per entrare.
Fortunatamente George capisce che stasera voglio riposare e mi lascia in pace dopo qualche bacio. Dormo tranquilla.

Pranzo. È sempre un piacere stare a casa Weasley... in parte anche per il cibo.
Il pollo si Molly è il mio nuovo cibo preferito.
Qualcuno bussa alla porta, dei tonfi sordi inondano la sala. Remus entra urlando a squarciagola "Sta per nascere, venite sta per nascere!" Tutta la tavolata si alza, Molly con gli occhi lucidi corre verso una boccetta di disinfettante babbano: una passaporta. Io e Ginny ci scambiamo occhiate interrogative, ma la curiosità prende il sopravvento, ci ritroviamo tutti in una piccola clinica, Dora è sdraiata su un lettino bianco. Mi avvicino facendomi strada nel gruppo di persone intorno a lei. Respira lentamente cercando di parlare a Molly "un'infermiera sta arrivando, ...mi puoi assistere, mia mamma non è ancora arrivata" La signora Weasley annuisce con gli occhi lucidi e le accarezza i capelli colorati. Il dottore arriva insieme a due ragazze, quando l'uomo appoggia la mano sulla spalla di Dora, Remus si sposta di fianco a lei con fare protettivo, ma poi lascia che la portino nella sala parto.

Siamo tutti in trepidazione, Remus non ha smesso di camminare nemmeno per un secondo.
Alla fine una ragazza mora e bassa viene verso di noi, prende la mano al neopapá e dice con la voce quasi commossa "è un maschietto signore, congratulazioni!" Remus corre verso la stanza di sua moglie lasciandoci ad aspettare nella piccola sala praticamente occupata dalla famiglia Weasley.

A turno le infermiere ci fanno entrare, io e George decidiamo di entrare assieme. Appena Dora gli posa il neonato tra le braccia i suoi occhi si dipingono di velato e alcune lacrime scivolano sul suo volto. Mi avvicino e gli accarezzo una guancia con la punta del naso, la mia mano sfiora le piccole mani del bimbo, lo osservo: due occhioni scuri, il corpo gracilino e un ciuffo blu alto sulla testa. I miei dolci pensieri vengono interrotti dalla voce di Dora "ricordatevi che è ancora nostro figlio", le sorrido e sfilo il piccolo dalla stretta del mio ragazzo.
Le chiedo "avete già deciso il nome?" Lei lancia un'occhiata complice a Remus dicendo "Teddy".
Usciamo cosicché possano entrare Charlie e Fred.

Resto con gli occhi puntati sulla stanza 7. George mi si mette di fronte e io poso lo sguardo sui suoi occhi che mi sorridono. Le nostre dita ancora intrecciate si stringono e le nostre labbra si sfiorano.
Lo vedo ridere sulla mia guancia, faccio scorrere un dito in un passante dei suoi pantaloni e lo avvicino.
Ci sediamo nelle poltrone della sala d'attesa. George gioca con una ciocca dei miei capelli mentre cerco di insegnargli come fare una treccia. La sua espressione in questo momento ripaga tutto: i suoi occhi così concentrati, la sua testa leggermente piegata e il labbro inferiore ritratto all' interno.
Appena si accorge che lo stavo osservando lascia i miei capelli stupito e io ridacchio dicendo "stavi andando così bene!" George si alza dalla sedia.
Sposta una ciocca dei miei capelli dietro l'orecchio e mi bacia una tempia. Sorrido, mi alzo anch'io.
Ci raduniamo intorno ad una passaporta e torniamo a casa.

È notte fonda, sento dei rumori sul comodino, accendo la piccola abajour e vedo Harry intento a posizionare un bigliettino sulla superficie. Vado verso di lui "ma cosa state facendo?" Rivolgo uno sguardo insicuro a Ron ed Hermione che lasciano parlare mio fratello. "Emma, noi partiamo, devo trovare l' anima di Voldemort e distruggerla, o sarà impossibile uccidere il suo corpo definitivamente, ti spiegherò tutto a tempo debito; ma ora dobbiamo partire". Lo fisso stranita "vengo con te" ,dico d'impulso, Harry scuote la testa "tu potresti essere rintracciata dal ministero, saresti come un microchip per Voldemort" il mio volto non lo convince "Emma, pensa a Ginny, George e gli altri: tutti gli altri, vuoi lasciarli da soli, hanno bisogno di te più di quanto ne abbia io".
Le mie braccia gli si chiudono al collo, sussurro "stai attento". Harry prende il suo zaino da terra e si incammina dietro ai suoi amici.
Il sonno scompare ed io resto a vagare nei miei pensieri per il resto della notte.

Scusate per il ritardo.
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto, un grazie.

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