10° Hold on to me for one last time.

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"-P...Paul...-

-Ci rivediamo eh?-
-Oh mio Dio no...no!-
-Pagherai per avermi mandato in quella stupida prigione a New York. Tu e tua madre pagherete per tutto
ciò che mi avete fatto!-
-Lasciaci in pace...sparisci dalla mia vita!-
-Un tempo, eri mia Candy, te lo ricordi questo?-
-No!-
-Lo sai che ho avuto sempre un debole per le ragazzine come te...ma tu mi facevi venire sempre uno strano appetito
che non riesco ancora a placare del tutto. Sei sempre stata nei pensieri...in ogni istante piccola mia.-
-Mi fai schifo!-
-Vediamo allora se ti faccio ancora schifo...-
-No...NO!- "





Riapro gli occhi, ritrovandomi ancora tra le braccia tatuate di Brian che non sembrano volermi lasciare.
Il suo solito profumo di alchool e sigarette mi fa riprendere mentre mi guardo intorno.
Osservo i miei vestiti stracciati, rendendomi conto di quanto mi abbia urtato tutto ciò a cui sono andata incontro
stanotte.
-Finalmente ti sei svegliata.- Mi sussurra Brian con dolcezza, guardandomi con comprensione.
-D...d...dove sono?- Balbetto con debolezza, vedendo poi Jimmy e gli altri avvicinarsi a me.
Cosa ci fanno tutti qui?
-Nym io...mi dispiace, non avrei dovuto lasciarti sola!- Jimmy mi travolge con preoccupazione mentre Brian continua ad adagiare
un asciugamano fresca sulla mia fronte.
-E' tutta colpa mia...se fossi rimasto con te stasera anzichè andare a fare la spesa, tutto questo non sarebbe successo!- Continua Jimmy,
continuando a disperarsi.
Sorrido al mio amico, tentando di sembrare il più lucida possibile ma...mi sento come se fossi stata investita da un treno in corsa.
Riesco ancora a sentire il dolore che mi hanno provocato le mani di Paul...
-Ti prego Nym...parla, è stato lui?- Riprova Jimmy, tenendomi la mano.
Con debolezza, riesco ad annuire con la testa vedendo poi i suoi occhi diventare sempre più cupi e spenti.
-Merda!- Urla Jimmy di colpo, cominciando ad innervosirsi ma per fortuna Matt e gli altri riescono a farlo sedere sul letto su cui sono distesa, per
tranquillizzarlo.
Brian continua ad accarezzarmi la fronte con l'asciugamano bagnata mentre alcune lacrime che non riesco a controllare ricominciano a fuoriuscire
dai miei poveri occhi ormai spezzati.
-Lui chi?- Domanda improvvisamente Brian con durezza, voltandosi verso Jimmy.
-Nessuno.- Risponde Rev, tenendosi il volto tra le mani.
Vedo Brian serrare la mascella e guardarmi con serietà. Il suo sguardo è così buio da incutermi terrore.
-Nessuno eh? Vorresti forse farmi credere che questi ematomi se li sia procurati da sola!?- Ribatte Brian, continuando a fissare
Jimmy mentre non riesce più a parlare.
-Potete lasciarci da soli? Vorrei parlare con Rev se non vi dispiace...- Borbotto cercando di scaricare la tensione che si sta
diffondendo nell'aria circostante.
Matt, Zacky e Johnny annuiscono, uscendo con velocità dalla camera mentre Brian continua a guardarmi con rabbia.
-Ho detto io e Rev.- Ribatto vedendo Brian sbuffare per poi uscire più infastidito che mai dalla camera.
Ma si può sapere cosa vuole adesso!? E' forse preoccupato per me?
Jimmy si avvicina di nuovo al mio corpo, aspettando che sia io questa volta a parlare.
-Non fartene una colpa Jimmy...non è colpa tua e lo sai bene.- Gli sussurro, vedendolo dannarsi.
-Avrei dovuto...-
-Shh. Non è successo niente Jimmy. Non è riuscito nel suo intento perchè è scappato via dalla porta sul retro sentendo il suono del campanello
e la voce di Brian. Ma adesso, si può sapere cosa mi è accaduto? Perchè siete tutti qui?-
-Ho detto io a Brian di venire a controllare che fosse tutto apposto ma poi lui mi ha chiamato dicendomi che sei svenuta tra le sue braccia.-
-Quindi...sono solo svenuta...-
-Si. Ma Nym, mi è quasi preso un infarto!-
-Mi ha solo...picchiata.-
-Come se fosse poco! Nym, dobbiamo andare alla polizia.-
-No...io...non posso.-
-Ma perchè?-
-Perchè...Paul si vendicherà ancora...-
-Cazzo Nym, io lo ammazzo a quel figlio di puttana!-
Resto in silenzio, osservando Jimmy mentre continua a stringere i denti per convincere sè stesso di non dover fare qualche cazzata.
E mia madre? Beh, lei si starà sicuramente divertendo al locale...sono sicura che neanche stasera tornerà a casa e mi degnerà della
sua presenza.
Non potete neanche immaginare quanto sia brutto avere una madre che in realtà non esprime alcun sintomo di protezione nei confronti
della sua unica e sola figlia.
Sono nata da uno stupro...ma ad ogni modo, non ho chiesto io di nascere.
-Jimmy...adesso vorrei riposare.-
-Resto qui fin quando non ti addormenti.-
-No, davvero Jimmy, sto decisamente meglio. Vai a casa, se dovessi avere bisogno di qualcosa ti chiamo.-
-Sai che non me ne andrò.-
-E cosa hai intenzione di fare?-
-Restare qui fin quando non sarà mattina.-
-Davvero io...-
-Hey...Nym...adesso dormi. Domani mattina decideremo sul da farsi.-
Annuisco ancora una volta alle parole di Rev, provando a chiudere gli occhi e vedendolo poi uscire dalla mia cameretta.
Stringendo le lenzuola bianche contro il mio stesso petto, non faccio altro che avere impressa nella mente l'immagine di Paul che continua a
farmi del male e a picchiarmi.
Se non fosse arrivato Brian...a quest'ora non so neanche io che fine avrei fatto. Molto probabilmente, sarei morta dopo esser stata violentata...
o forse, sarei stata picchiata fino a perdere i sensi.
Tutto ciò che mi è accaduto stanotte...deve esser assolutamente dimenticato o potrei impazzire da un momento all'altro.
Per tanti anni ho provato a dimenticare ciò che accadde con Paul quando avevo soli undici anni ma adesso mi sembra tutto così...vivo.
Sono finita. Non mi resta più niente che rassegnarmi alla mia stessa sorte.
Morirò giovane, me lo sento.
Non riuscendo più a chiudere occhio, osservo il mare al di fuori della mia finestra...un mare in tempesta proprio come si sente in questo
preciso istante anche il mio cuore.
L'unica cosa bella della California credo che sia proprio questa...ovunque ti volti...ritrovi sempre l'orizzonte.
Con debolezza, provo a scendere giù dal letto e con i miei soliti piedi scalzi esco dalla mia cameretta per potermi assicurare che Jimmy
sia tornato a casa.
Mi avvicino al salotto di casa, se così si può chiamare questa topaia, osservando però le figure di Jimmy e gli altri mentre dormono beati.
Avrei dovuto immaginarlo...Jimmy non mi lascerà più neanche per un istante.
L'unica cosa che non capisco...è del perchè siano rimasti anche gli altri. Forse...lo hanno fatto per Jimmy.
Sospiro con debolezza, osservando James dormire sul divano, Brian e Matt sul tavolo e Johnny e Zacky sul tappeto colmo di polvere.
Vedere questa scena mi intenerisce ma...in qualche modo, so di non esser saltata giù dal letto per vederli dormire.
Decisa, esco fuori dalla mia stessa abitazione, dirigendomi verso la spiaggia.
Il vento freddo di febbraio, mi rientra nella pelle, mentre provo a disfarmi, strada facendo, degli abiti sporchi che ancora indosso.
Abiti che aderiscono fin troppo alla mia pelle, come se avessero visto la morte.
Arrivata finalmente alla spiaggia, cammino con lentezza verso il ponte in legno, osservando l'acqua salata del mare agitarsi di continuo.
Le onde non sembrano trovare pace mentre io stessa continuo a camminare sul ponte che mi divide dall'acqua salata e terribilmente congelata.
Come vorrei porre fine a tutta questa sofferenza...come vorrei addormentarmi senza riuscire più a riaprire gli occhi il giorno seguente.
Non è sempre facile vivere sapendo di esser condannati ad una vita destinata a frantumarsi.
Non è sempre facile vivere sapendo di poter essere una fragile preda per tutti gli uomini affamati che mi circondano.
Ed infine...non è sempre facile vivere sapendo di dover subire degli atti sessuali abbastanza traumatici da parte di colui che magari avresti
potuto considerare come un padre adottivo.
Quando ero piccola, volevo bene a Paul.
Ma lui non mi ha mai voluta bene. Lui non voleva essere un semplice padre per me...lui...aveva altri piani.
Cercando di rimuovere quei soliti ricordi che feriscono la mia mente, continuo a fissare il mare ai miei piedi, desiderando solo di poter ritrovare
la libertà e la spensieratezza eterna.
Sto per fare una cazzata ma...ho bisogno di lavar via tutte le ferite e le cicatrici che porto sul corpo per colpa di quello stronzo.
Sospirando con decisione, immergo finalmente i piedi nell'acqua, sentendo le gambe cominciare a bruciare.
Immergendo anche il mio stesso corpo nell'acqua, decido di non nuotare e di non cercare di galleggiare lasciandomi sprofondare nel mare
che mi soffocherà a tal punto da porre fine alla mia vita.
Dopotutto è proprio questo ciò che voglio...porre fine a tutto. Mettere un punto dove per tanti anni ho messo delle inutilissime virgole.
Sentendo il corpo congelarsi e tremare dal freddo, chiudo gli occhi ma li riapro all'istante sentendo una voce familiare chiamare il mio nome.
-NYM!- Urla Brian dalla spiaggia, togliendosi con velocità il giubbino in pelle e la maglietta, per venirmi incontro.
Cosa vuole fare? Perchè è qui? Non si era addormentato con gli altri?
Perdendo l'equilibrio e non volendo più nuotare per colpa del freddo che mi ha completamente immobilizzato sia le braccia che le gambe,
comincio ad agitarmi mentre affondo con lentezza.
Sentendomi trascinare via dalle onde, non faccio nulla per salvarmi volendo solo sprofondare per sempre e soprattutto...dimenticare.
Forse in un'altra vita, sarò una ragazza felice che vivrà in una famiglia altrettando gioiosa.
-Nym, aggrappati a me!- Urla Brian, nuotando verso di me e prendendomi un polso.
Io mi dimeno contro di lui, sentendo le sue mani trascinarmi ancor di più verso il suo petto.
-No, no, lasciami!- Urlo con rabbia, graffiando la pelle del ragazzo e continuando a dimenarmi.
Lui non sembra volermi lasciar andare, stringendomi con più forza i polsi e provocandomi un dolore atroce.
Ricomincio a dimenarmi ma questa volta, Brian mi avvolge un braccio attorno ai fianchi, trascinandomi via da questo mare in tempesta.
Le mie lacrime perse in quest'acqua profonda, mi fanno sentire come una fallita che non riesce neanche a porre fine alla sua stessa vita.
Quella vita distrutta...quella vita bruciata.
Arrivati ormai a riva, Brian posiziona il mio corpo sulla sabbia bagnata mentre io comincio a tossire per colpa dell'acqua salata che sono
stata costretta ad ingerire.
-Che cosa cazzo stavi cercando di fare!? E' così che pensi di risolvere i problemi eh mocciosa?- Mi urla contro Brian, con la rabbia
che gli pulsa nel cuore.
Vedo le sue mani rinchiudersi in pugni, contraendo la mascella e guardandomi con rimprovero.
Finisco di tossire, non riuscendo a ribattere sentendomi così stupida agli occhi di colui che non doveva neanche assistere a quella scena
abbastanza pietosa.
Ma che cosa ne sà lui della mia vita e di cosa sono stata costretta a subire con gli anni?
-Voglio morire.- Sbotto con decisione, vedendo poi Brian inginocchiarsi dinanzi a me.
Altre lacrime rigano il mio volto e la preoccupazione che Jimmy possa vedermi in questo stato, mi fa sentire come un vero e proprio
mostro.
Se solo Jimmy sapesse che ho tentato il suicidio stanotte...oh cazzo, non voglio neanche pensare a cosa sarebbe capace di fare!
Continuo a piangere e a singhiozzare, sentendo poi le mani di Brian entrare in contatto con la mia pelle altrettanto bagnata.
Senza dire nulla, il ragazzo mi prende in braccio, riportandomi a casa. La voglia di urlargli contro e dimenarmi ancora mi sta letteralmente
lacerando dentro...ma adesso, non posso far altro che piangere e lasciarmi trasportare di nuovo in quella topaia priva di emozioni positive.
Arrivati in questa fogna, Brian mi porta nella mia camera, posizionandomi sul letto che comincia a bagnarsi per colpa dell'acqua del mare
che ha ricoperto il mio corpo sudicio e colmo di ematomi.
Vorrei almeno ringraziarlo per questo suo piccolo gesto di galanteria, ma le parole mi muoiono in gola ancora una volta mentre provo
a chiedergli di restare.
Aprendo la bocca per metà ma non riuscendo a parlare, non posso far altro che osservare Brian uscire dalla camera dopo avermi lasciato
un ultimo sguardo, sfuggente.

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