Dopo l'assolo di Brian, ho preferito andare via.
Mi ha fatto uno strano effetto essere sotto quel palco e vedere Brian incantarsi alla mia vista.
Una valanga di ricordi, mi sono balzati dinanzi agli occhi mentre stavo cercando di reggermi a Mck per non svenire.
Dallo sguardo che poi mi ha rivolto l'uomo, ho capito perfettamente che riusciva a sentirsi come mi sono sentita io nel rivederlo
dopo ben cinque anni.
Non credevo che rivederlo...mi avrebbe fatto un effetto simile.
Stavo barcollando su di una linea sottile che mi avrebbe scossa a tal punto da farmi cadere nel vuoto.
Non sarei riuscita ad uscire da quegli occhi e tanto meno sarei riuscita a liberarmi del suo sguardo totalmente incollato al mio.
Non credevo potesse notarmi tra tutte quelle persone...ed invece, avrei dovuto capire che sarei uscita facilmente allo scoperto restando
accanto a sua sorella.
Quando ho deciso di andarmene da lì, Mckenna ha provato a trattenermi con sè, ma io mi sono toccata la fronte, facendole capire di non sentirmi bene.
Sono tornata in albergo, barcollando quasi, per colpa delle mie gambe che continuavano a tremare.
Una volta entrata nella mia camera, ho lasciato un messaggio a Mckenna in cui le ho spiegato che per qualche giorno, dovrà far finta
di niente. Voglio tornare ma...forse ora, sto correndo troppo.
Farei meglio a restarmene in albergo per un pò e vedere Mckenna di nascosto...e se sono fortunata, Brian penserà che il suo sia stato
un semplice miraggio.
Una semplice svista. Un ricordo lontano.
Per di più stamani, sono rimasta tutto il giorno a letto per colpa della febbre. Mi sto indebolendo sempre di più e la mia pelle
sta cominciando a rovinarsi.
Adesso mi sento meglio e ho chiesto a Mck di raggiungermi al parco.
Avevo proprio bisogno di uscire e prendere una boccata d'aria fresca. Il parco di Huntington Beach è rimasto sempre lo stesso...in generale,
credo che la città non sia cambiata molto.
Mi limito ad osservare le foglie cadenti dagli alberi, attendendo l'arrivo di Mck ed osservando alcuni bambini giocare felici.
In uno di loro ho appena notato una somiglianza incredibile con Julian. Ah...il mio Julian.
Chissà che bell'ometto sarà diventato.
Chissà se sarà intenzionato a volermi rivedere o se al contrario, non si ricorda di me.
Sospiro, tentando di placare ancora questi conati di vomito che mi stanno rovinando l'esistenza. Credo che se avessi accettato la cura,
a quest'ora almeno...mi sentirei meglio.
Ma io non me ne farei niente di una stupida cura, sapendo già a cosa andrei incontro.
Ed eccola lì. Mckenna si avvicina alla panchina su cui sono seduta, a passo svelto, con i suoi capelli viola al vento,una t-shirt nera ed
un jeans stretto che le mette in risalto il fisico fottutamente perfetto e le gambe slanciate.
Io e la ragazza ci salutiamo e lei mi si siede accanto, con un sorriso stampato sul volto.
-Allora, hai intenzione di restartene nascosta ancora per molto? Mi duole parecchio dire delle bugie al mio Zacky.-
-Credo che sia meglio restare nascosta per un altro pò...piuttosto, Brian ti ha detto qualcosa?-
-Era piuttosto confuso...mi ha chiesto se avevo portato qualche amica con me ieri sera ed io gli ho detto di si.-
-Ma sei impazzita forse?-
-Tranquilla. Ho tutto sotto controllo. L'amica che ho portato con me ieri sera secondo la mia versione era Mary ed ho cercato di descriverla
come te il più possibile. Ma ahimè, credo che Brian non se la sia bevuta...quando è tornato a casa ieri, non parlava più con nessuno e si
è chiuso in camera con una bottiglia di Jack Daniel's tra le mani.-
-Questo non è un buon segno...-
-Ma perchè adesso non riesci più ad uscire allo scoperto? Sei tornata per restare per un pò di tempo con noi, no?-
-Si e cazzo, ieri ero intenzionata a voler ricominciare ma poi...quando ho incrociato lo sguardo di Brian mi è caduto il mondo
addosso ed alcuni ricordi hanno cominciato ad avere la meglio su di me.-
-Devi superare questa cosa...-
-Come faccio? Il solo pensiero che potrebbe ignorarmi, mi spaventa a morte.-
-Beh...considerando il fatto che gli hai spezzato il cuore...-
-E a me chi ci pensa Mck? Anch'io sono stata male.-
-Ma hai preferito andartene.-
-...Ho sbagliato e voglio rimediare.-
-Io non penso sia troppo tardi...ma ci vorrà un pò di tempo per riprendere la situazione tra le mani.-
-Spero non ci voglia troppo...-
O il nostro tempo, potrebbe scadere da un momento all'altro.
E' strano come possano cambiare le cose con il passare degli anni. Tuttavia, adesso devo cercare di esser forte e non lasciarmi divorare
dalle paure che mi hanno fatto perdere le persone più importanti della mia vita.
Eppure, tutti sono riusciti ad andare avanti, mentre solo io, ho passato la maggior parte del tempo a guardare indietro
anzichè in avanti.
Per di più, credo di non aver mai abbandonato questo mio lato difensivo...anzi, ho ricominciato a mentire solo per difendere
un pò del mio orgoglio.
Anche se...credo sarà difficile riuscire a rendere reale una persona che non ho mai conosciuto ed una vita, mai vissuta.
Pensando a queste cose, comincia a girarmi la testa ed il mio stesso respiro, sembra avermi appena abbandonata.
Comincio a respirare con profondità, tossendo in continuazione ma sentendomi il cuore voler quasi esplodere.
Il mio battito cardiaco non mi lascia alcun momento di tregua mentre vedo Mckenna allarmarsi come non mai.
-Oddio Nym, cosa ti prende?- Mi domanda Mck, avvicinandosi il più possibile a me ed osservandomi con attenzione.
Io non riesco a risponderle, anche se vorrei dirle che ho dei medicinali in borsa che potrebbero fare al caso mio.
Continuo a tossire con più forza, volendo quasi sputare l'anima e sentendo i battiti del mio cuore accellerare sempre di più.
-Respira Nym! Oddio, vieni, ti porto in ospedale!- Urla quasi Mck, prendendomi una mano, ma io con debolezza, allontano la mia stessa
mano dalla sua.
-Osp...osp...ospedale!?- Ribatto con debolezza, smettendo di tossire e facendomi forza.
Non ne posso più di sentire parlare di ospedali...sono diventati il mio unico incubo per tutte le volte che sono stata costretta
ad andarci.
-Nym, ma cos'hai?-
-Mi sento meglio, davvero.-
-Mi stai mentendo...cazzo, il tuo volto si è impallidito!-
-No...sto...bene.- Sussurro quasi, mettendomi una mano sul petto e tentando di restare calma anche se, mi riesce difficile.
A momenti, potrei quasi svenire.
Comincio a sudare, vedendo questa volta Mckenna prendermi con agilità la mano, facendomi alzare dalla panchina su cui eravamo sedute
fino a pochi istanti fa.
-Vieni Nym...ti porto a casa, così potrai distenderti un pò!-
Avrei voluto dirle di no, ma lei mi trascina con sè verso la sua auto, facendomi distendere poi sui sedili posteriori.
-Sto...bene, Mck, davvero. Portami in albergo...-
-Non se ne parla neanche. Devo tenerti d'occhio, signorina! Adesso rilassati okay? I ragazzi non ci saranno...solitamente
a quest'ora di sera passano il tempo a bere qualche goccio al Johnny's!-
Beh...questo mi fa sentire molto meglio.
Mckenna mette in moto la sua auto, dirigendosi poi verso casa Haner. Quella casa colma di ricordi cicatrizzati ovunque...sui letti,
negli angoli delle stanze e sui muri.
STAI LEGGENDO
Nymphetamine
FanfictionNymphetamine è una ragazza di sedici anni dalle cicatrici interiori ed una vita bruciata. Sopravvissuta a diverse violenze sia mentali che fisiche, diventa una calamita per ogni essere maschile. Sarà la sua sfacciataggine o semplicemente il suo esse...