14° His cocaine heart.

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Tornata a casa dopo una giornata scolastica, racconto a Mckenna tutto ciò che è accaduto con 

Brian nell'ultimo periodo.
Inutile dire che lei è felice di questa situazione ed io invece, vorrei semplicemente sprofondare.
Adesso, siamo nel garage di villa Haner ad assistere alle prove della band, ma sfortunatamente, con noi c'è anche
quella papera di Michelle DiBenedetto.
Io e Mckenna, siamo sedute a guardare i ragazzi e a bere della birra mentre loro continuano ad esibirsi e a scrivere delle canzoni
che personalmente, sto cominciando ad amare.
Michelle invece, è seduta sulle gambe di Brian e sta leggendo il testo di una canzone scritta da Jimmy.
Quelle gambe...su cui ieri sera, ero seduta proprio io.
Guardo la scena con ribrezzo, mentre Mckenna mi dà una gomitata nella speranza di farmi riprendere e lasciar perdere ai miei soliti
istinti omicidi.
La voglia di spazzare via dalla faccia della Terra sia lei che lui è un qualcosa che non riesco proprio a rinunciare.
-Allora Nym, che ne pensi del nostro lavoro?- Mi domanda improvvisamente Zacky, distogliendomi dai miei pensieri omicidi.
-E' roba forte...- Ammetto, sentendo Matt cominciare a screamare in compagnia di Valary.
Anche quella ragazza, screama da Dio.
-Sapete già quali canzoni presenterete il mese prossimo per la battaglia delle band?- Domanda Mckenna questa volta, sorseggiando la sua birra.
E pensare che fino a poco tempo fa...Mckenna mi sembrava essere davvero una santa.
-Ancora non lo sappiamo...voi che cosa ci consigliereste?- Continua Jimmy, riferendosi a me e Mck ma sfortunatamente, quella papera dai
capelli biondi, non riesce proprio a starsene al suo posto.
-Io direi "Streets".-
Ma dato che io e la papera non siamo destinate ad avere le stesse opinioni neanche dal punto di vista musicale...
-"Lips Of Deceit"...mi sembra più adatta.- Ribatto io, vedendo la bionda inarcare un sopracciglio.
-No, Streets è la più adatta...-
Cerco di tranquillizzarmi ma non sono mai stata una tipa tranquilla.
-Devi per forza contraddirmi eh paperella da quattro soldi!?-
-Come mi hai chiamato scusa!?-
-Paperella da quattro soldi! Oltre che senza cervellom, sei anche sorda!-
-Ora ti faccio vedere io chi è la sorda qui...-
Michelle prova ad alzarsi, ma Brian le intima di restar ferma e di restare indifferente alle mie parole.
Inutile specificare che in parte, gli atteggiamenti di Brian, stanno riuscendo a ferirmi.
Perchè non glielo dici che sei venuto a letto con me per ben due volte? Perchè la guardi negli occhi, illudendo te stesso di amarla?
-Io voto per Lips Of Deceit...mi sembra perfetta.- Borbotta Mckenna, sorridendomi con complicità.
-Pensandoci bene, non sarebbe male eseguirla dal vivo...- Continua Johnny, grattandosi il mento.
-A me sembra un'idea fantastica...è una delle canzoni che preferisco.- Anche Matt, sembra esser d'accordo con me ed il nanetto.
-Bene, allora vada per quella!- Esclama Jimmy, sedendosi poi accanto a me, sfinito dopo aver suonato la batteria per ben due ore.
E' davvero bravissimo...non ho mai visto nessuno suonare la batteria con tutta questa grinta e velocità ed oltre questo, le emozioni che riesco a percepire
sentendolo suonare sono davvero uniche.
Vorrei dire lo stesso per Brian ma dal momento in cui non riesco più a trovare un punto d'incontro con lui, mi sento in dovere di annullarlo
dalla mia vita.
Con i ragazzi invece, sembra funzionare tutto alla grande...tranne per la ramanzina che mi ha fatto James dopo aver saputo del mio rapporto
intimo con il maniaco.
E Jimmy ha ragione. Io non glielo avrei mai detto. Se non l'avesse fatto Syn, io sarei stata zitta per il resto della mia vita, vergognandomi
di esser stata così cogliona da perdere la verginità con il suo migliore amico nonchè un trent'enne felicemente fidanzato.
Dopo averlo saputo, Jimmy e Brian si sono azzuffati per poi ritornare ad abbracciarsi.
Jimmy si era arrabbiato con Brian pensando che mi avesse fatto del male ma in realtà, per quanto possa autoconvincermene...Brian non mi ha
fatto nulla.
Quando eravamo sul punto di appartenerci, io volevo lui e lui voleva me.
Io ero la sua droga e lui era come il mio vecchio orsetto di peluche. Quell orsetto di peluche che Paul mi distrusse ma che restò
con me quando avevo paura che mi toccasse. Lui era il mio migliore amico quando ero piccola perchè ahimè, io non ho mai avuto nessun altro
amico. Ero sempre considerata la bambina strana che preferiva la solitudine alla compagnia.
Adesso, i due migliori amici, si vogliono più bene di prima ed io mi sono sentita di schifo quando avevo saputo di poter rompere
quelle corde che li tenevano stretti tra di loro.
Ma l'amicizia non si perde così facilmente...almeno, non quella vera.
Sentendo il campanello di casa suonare, mi decido a ritornare dentro e ad aprire la porta.
Purtroppo, in questa casa, c'è chi va e viene di continuo. Un pò di tranquillità, posso anche sognarla.
-Julian!- Esclamo, vedendo il bambino piangere a dirotto dinanzi alla soglia della porta di casa.
Senza fare delle stupide domande e peggiorare la situazione, prendo in braccio il piccolo esaminando ogni parte del suo corpo
che sembra essere sana.
-Julian, non piangere...- Gli sussurro, sedendomi sul divano e lasciando che lui si stringa ancor di più a me.
Lo faccio sedere sulle mie gambe, vedendolo posizionare la testa contro il mio petto per poi continuare a piangere come se lo avessero
ucciso di botte.
-Coraggio piccolino...stai tranquillo. Adesso sei al sicuro.-
-N...N...Nym voglio...la mamma.-
-Oh...Julian io...-
-Vuoi essere tu la mia mamma?-
A questi occhietti grigi, non potrei mai dire di no...
-Fin quando lo vorrai piccolo uomo.- Gli sussurro con dolcezza questa volta, asciugandogli le lacrime sul viso con la manica della mia maglietta.
Julian si lascia coccolare, ma l'immagine di Brian mi appare dinanzi agli occhi, scuotendo qualcosa dentro di me.
Brian non dice niente, resta semplicemente a fissarmi mentre continuo a tenere il bambino tra le braccia che con velocità, si mette
il pollice in bocca.
-Shh...si starà sicuramente addormentando.- Sussurro con voce bassa a Brian, osservando il piccolo chiudere gli occhi con lentezza.
-Ci sai fare con i bambini.-
-Non mi piace sapere che delle anime innocenti possano esser trattate male...so come ci si sente e non è una gran bella cosa.-
-Se ti pesa, posso prenderlo io in braccio.-
-No, ce la faccio. Piuttosto, se è tuo figlio, perchè cazzo non vive qui con te? Dovresti prendertene la responsabilità!-
-Nym...tu...pensi davvero che Julian sia mio figlio?-
-Considerando il fatto che ti chiama "Papà" e che ti tratta da tale...-

Vedo Brian abbozzare un sorriso e prendersi gioco di me.
Sbuffo, non capendo neanche io cosa stia cercando di fare o di dirmi.
-Che stupida che sei! Julian non è mio figlio...sono troppo giovane per mettere su famiglia.-
-Troppo giovane!?-
-Si, ho solo trent'anni.-
-E ti senti un ragazzino.Puoi spiegarmi la situazione perchè non ci sto capendo più niente!-
-Julian è un mio vicino di casa. Vive nella villetta in fondo alla strada con i suoi zii. I suoi genitori sono degli alcolizzati
che bevono dalla mattina alla sera ed i suoi zii hanno la strana abitudine di giocare con i coltelli.-

-Col...coltelli!?-
-Quando Julian venne affidato ai suoi zii e si trasferì nella villetta in fondo alla strada, un giorno, di punto in bianco, me lo ritrovai
dinanzi alla porta di casa con delle ferite sul corpo e gli occhi tristi di chi doveva esser portato in salvo ed al più presto. Mi ha chiesto
aiuto ed io l'ho lasciato entrare in casa.
Gli zii di Julian lo picchiano e lo maltrattano per ogni singola cosa...delle volte, anche se guarda per un pò di tempo in più i suoi amatissimi
cartoni animati. E' triste pensare che ci sono persone del genere al mondo che meriterebbero solo di esser pestate a morte.-

Brian stringe le mani in pugni, osservando il piccolo dormire.
-Una notte, venne a bussare dinanzi alla porta di casa...pioveva, faceva freddo e Julian era ricoperto di sangue per colpa di quegli stronzi
che lo avevano picchiato per tutto il giorno. Lui era affamato, non mangiava da giorni e aveva del sangue che gli colava dal naso. Da allora,
ci prendemmo cura di lui io e Mckenna accudendolo proprio come se fosse un figlio o un fratello.-

-Ma è assurdo...perchè non li hai ancora denunciati? Perchè quelle persone sono ancora qui e non in una cella a marcire?-
-Perchè quando ho provato a farlo, stavo entrando io stesso nei guai. Quella gente, ha conoscenze in tutto il mondo.-
-Puoi chiedere di diventare tutore di Julian alla signora Wilson!-
-E' stata proprio lei a spiegarmi la situazione. Sono persone importanti...-
-Al diavolo le persone importanti! Qui si parla di un bambino...cosa stanno aspettando, che venga ucciso?-
-Ho provato a parlare con loro e a farli ragionare ma è tutto inutile...è come parlare al vento.-
Sussurrando queste parole, Brian accarezza la guancia di Julian che dorme beato tra le mie braccia.
Ecco allora cos'è che mi lega tanto a questo bambino...il fatto che entrambi non abbiamo mai avuto una vera e propria famiglia.
Ma adesso, sento qualcosa smuoversi nel mio stomaco, nel momento stesso in cui Brian mi rivolge uno sguardo.
Uno sguardo che sarebbe capace di mandarti in una casa di cura. Uno sguardo che non avevo mai visto prima d'ora.
E'...un sorriso letteralmente pieno.
-Va da lei.- Sbotto, vedendo poi il suo sguardo spostarsi verso il vuoto.
-Dille di ciò che è accaduto in questi due giorni tra di noi...dille ciò che le nascondi da anni... che senza di quella
robaccia non ci sai stare.-

-Perchè t'importa tanto?-
-Non m'importa invece...ma dev'esser brutto fidarsi di una persona a tal punto di considerarla il proprio tutto. Michelle ti ama, smettila
di comportarti da coglione e di...lasciarti consolare da me.-

-Ti sembrerà strano ma...sento che tu possa capirmi.-
-Ma è tutto sbagliato Brian.-

-Quando...sono con te, riesco a dimenticare i miei problemi ed il resto del mondo Nym. Quello che è successo tra di noi quella notte
non è stata la debolezza del momento ma il sentirsi finalmente compreso da qualcuno ed il rifiugiarsi tra le braccia sempre di quel qualcuno che per
tanto tempo hai considerato il niente.-

-Se io sono il niente...non posso aiutarti. Avevi bisogno di me...e l'ho capito sin dal principio. Ma se hai bisogno di me, dovresti
chiarire tante cose con te stesso.-
-Mi dispiace di averti ferita ieri mattina.-
-Brian! Brian, dove sei?-
Proprio mentre sto per ribattere, la voce di Michelle mi rientra nella testa, facendo sussultare sia me che Brian.
Brian si alza, allontanandosi da me e Julian e dirigendosi verso Michelle, stampandole un bacio sulle labbra.
Sapevo di esser una consolatrice nata...dovevo solo scoprirlo con il primo coglione che avrebbe suscitato qualcosa di particolare in me.
Che cosa abbastanza strana però...ama la sua ragazza, ma quando ci litiga o è sul punto di bucarsi, non riesce a stare con nessun altro
anzichè me.
Jimmy e gli altri, si siedono accanto a me, sorridendo alla vista di Julian che continua a dormire beato.
-Ma guarda e che sporcaccione! Dorme sulle tette di Nym!- Urla Johnny, beccandosi poi uno schiaffetto amichevole da Jimmy.
-Sta' zitto nanetto o lo sveglierai!-
-Ma dove cazzo eri tu James mentre distribuivano i cervelli!?-
-Ero in fila per l'altezza che non hai!-
Jimmy e Zacky si danno il cinque, ridendo con sonorità ma io intimo tutti di stare in silenzio e non svegliare il piccolo.
Almeno nel mondo dei sogni...lasciamolo tranquillo.
-Ah ah ah molto spiritoso Sullivan!- Borbotta Johnny, incrociando le braccia al petto ed osservando il piccolo continuare a ciucciarsi
il pollice.
E' davvero adorabile.
-Brian, hai visto? Julian sembra essersi affezionato molto di più a Nym che conosce solo da due giorni che a te!- Continua Jimmy, attirando
l'attenzione di Brian che continua ad abbracciare la sua cosiddetta anima gemella.
-E' incredibile...ci avrò messo più di sette mesi per instaurare un rapporto decente col piccoletto!- Si lamenta Matt, facendo ridere
tutti.
-Dicci un pò Nym...non è che hai qualche figlio sparso per il mondo? Dov'è che hai imparato così bene a fare la babysitter?-
-In realtà, non ho mai fatto la babysitter e questa è la prima volta che un bambino si addormenta tra le mie braccia, Zacky.-
-Ci credo che non hai mai fatto la babysitter...con il caratteraccio che ti ritrovi avresti spaventato tutti i bambini per cui dovevi
lavorare.- Sbotta Michelle con acidità.
-Sai com'è, solitamente, solo le vipere come te riescono a scorgere il lato migliore del mio carattere.- Ribatto con superficialità contro le
parole di Mich.
-Ahi ahi, qui si mette male!- Sento dire da Matt, che continua ad abbracciare la sua Val.
-Io almeno, non sono stata rifiutata da mia madre.-
Sento un vuoto nel petto, come se qualcuno mi avesse appena sparata.
Le parole di Michelle riescono a farmi del male e a mangiarsi tutto ciò che ho cercato di costruire in questi pochi giorni.
Delle lacrime, sembrano prendere il sopravvento mentre sento le gambe cominciare a tremare a più non posso.
Jimmy e gli altri, osservano prima me con dolcezza per poi rivolgere uno sguardo colmo di risentimento contro Michelle.
Brian invece, resta indifferente alla situazione e non so quale delle due cose adesso faccia più male.
-Michelle...ma che cosa stai dicendo...- Sussurra Valary alla gemella che continua a guardarmi con cattiveria.
Turbata da ciò che ho dovuto sentirmi dire, mi alzo dal divano, dando Julian in braccio a Zacky e correndo verso le scale per potermi
chiudere in camera come mio solito.
Non sono riuscita a ribattere...io, Nymphetamine, la sedicenne più estroversa di questo mondo, mi sono fatta mettere i piedi in testa da
quell'ochetta senza cervello.
-Giuro che se ti sento dire ancora una cosa del genere, dimenticherò il fatto che tu sia una donna!- Urla Jimmy mentre continuo
a sentire la sua voce acuta ormai in lontananza.
-No Jimmy, vado io.- Sento poi dire da Mckenna che mi starà probabilmente seguendo.
-Vengo con te Mck.- Questa invece, dovrebbe essere proprio Valary.
Con rabbia, apro la porta della camera, entrandovi e lasciandomi cadere sul pavimento freddo.
Lacrime salate...rigano il mio volto, rendendomi così fragile da potermi quasi frantumare. Gli uragani che credevo di avere negli occhi,
si sono appena dissolti ed il terremoto vivente che mi appartiene da sempre, si è ormai placato.
Ogni singola voglia di distruggere quella che sono, mi rientra nella testa, senza darmi pace.
Provo a non singhiozzare per non farmi sentire da nessuno, ma il dolore che sto provando è un qualcosa di lacerante che non riesco a controllare.
Avevo quasi dimenticato di avere una madre che mi ha abbandonata, di esser nata da uno stupro e di esser sopravvissuta a tutte quelle violenze
psicologiche e fisiche.
Stavo cercando di dimenticare tutto...ma a chi voglio prendere in giro? Io non posso dimenticare.
Posso solo sentire il dolore uccidermi lentamente fin quando poi non ne incontrerò un altro che mi strapperà via ogni sintomo di beatitudine.
E tutte le promesse che ho fatto a me stessa...si sono appena logorate. Sono andate a male come me. Come la mia mente. Come il mio corpo. Come
la mia speranza infranta da un mare di ricordi che non posso più negare a me stessa.
Posso dare solo dolore a chiunque mi sia accanto. Non ho altro da offrire.
-Nym...- Sussurra Mckenna, entrando nella camera, in compagnia di Valary.
Mi faccio forza, lottando contro quei demoni che mi porto dietro da fin troppo tempo.
-Lo spettacolo è finito. Potete tornare dagli altri.- Sbotto, asciugandomi una lacrima cadente, con l'indice destro.
-Nymphetamine...ma tu stai piangendo!- Si intimorisce Valary, sembrando alquanto preoccupata.
-Non è vero, non sto piangendo. Io non piango mai.- Ribatto, restando seduta sul pavimento e vedendo le due ragazze sedersi proprio accanto a me.
-Si...certo. Ed io sono un unicorno volante!- Continua Mckenna, roteando gli occhi al cielo.
-Dico sul serio, tornate dagli altri, io sto bene.-
-Nym, ti chiedo scusa a nome di mia sorella...a volte, esagera.-
-Come se le cose che mi ha detto potessero ferirmi...sto benissimo, fate finta che non sia successo niente.-
-Io oltre che le lacrime non vedo nient'altro Nym. Ma sai cosa? So che sei una ragazza forte e che non hai bisogno di noi per rialzarti...
ma tutti abbiamo bisogno di qualcuno.-
Le parole di Valary mi fanno riflettere. In parte, penso che lei abbia ragione...
-Io ho solo bisogno di rinascere.- Ammetto poi, mentre una scarica di emozioni mi lascia senza fiato.
Valary e Mckenna, mi abbracciano improvvisamente, facendomi sentire tutto il loro calore ed il loro affetto.
Non ricambio il loro abbraccio ma in qualche modo, sento di aver capito cosa stanno cercando di fare. Vogliono esserci. Vogliono aiutarmi
e lo stanno facendo nel modo giusto.
Sciolto l'abbraccio, le due mi sorridono, strappando un sorriso anche a me.
-Guardati Nym...sei così bella quando sorridi tra le lacrime!-
-Mckenna, non dire stronzate.-
-Ed invece Mckenna ha ragione...e poi, non devi mai lasciarti divorare dai ricordi...loro ti strapperanno via la vita se necessario
ma tu devi goderti il presente e vivere al meglio la tua vita. Smettila di annullarti...tutti noi abbiamo dei problemi con noi stessi.-
-E' facile parlare per te Val. Tutti ti amano, tutti ti apprezzano per quella che sei e Matt pende dalle tue labbra. Io non ho nulla...sono
vuota.-

-Sei vuota solo perchè ti convinci di esserlo. Ti annulli e ti distruggi pensando che dopo tutto ciò che hai dovuto passare nella tua vita,
non ci sia più l'opportunità di ricominciare a vivere, ma non è così. Sei forte Nym, il coraggio non ti manca. Rompi quelle catene
e vivi per le persone che credono in te.-

-Nessuno crede in me.-
-Io e Mckenna invece, ci crediamo.-

Valary mi accarezza la spalla, facendomi sentire apprezzata.
Mckenna fa la stessa cosa con l'altra spalla ed io credo di aver finalmente trovato due persone capaci di farmi sentire una persona
migliore.
-Grazie...ragazze.-
-Quando vuoi Nym.- Mi risponde Mck, contagiandomi con il suo sorriso.
-Ehm...Nym...- Zacky e gli altri entrano in camera, sembrando stranamente dispiaciuti.
-Entrate...-
-Come ti senti Nym?- Mi domanda Matt, mostrandomi le sue solite fossette.
-Sono stata meglio.-
-Brian ha accompagnato a casa Michelle...hanno cominciato a discutere.- Mi annuncia poi Johnny.
-Discutere?- Domanda Valary, inarcando un sopracciglio.
-Si Val. Brian si è arrabbiato con lei per aver detto quelle cose a Nym...-
Brian...ha litigato con Michelle per...me?
Allora non ne è rimasto indifferente...

-Nym, che ne dici di una birra tutti insieme? Giusto per dimenticare l'accaduto!-
-Ma che dici Vee, stai cercando di corromperla con della birra per farla ubriacare? E ci credo che poi dimenticherà l'accaduto!- Ironizza
Jimmy, facendoci ridere tutti e strappandomi un sorriso in più.
E' sempre il solito...sono sempre più convinta del fatto che Rev non cambierà mai.
-No invece, accetto con piacere una bella birra.- Ammetto, vedendo i ragazzi quasi incastrarsi tra la porta ed il muro per potermi prendere
una birra.
Non mi hanno neanche fatta finire di parlare. Avrei voluto dir loro che l'avrei condivisa con molto piacere...
-Non farci caso, sono dei coglioni nati.- Mi sussurra Valary, ed io ricomincio a ridere, sentendomi finalmente parte del gruppo.
Forse, li avevo giudicati male. Forse, c'è davvero qualcuno che riesce a vedere qualcosa in più in me che io probabilmente non vedo.
Ma mentre penso a queste cose, la voglia di divertirmi e dimenticare è fin troppa.
-Vado a vedere cosa stanno combinando quei deficienti.- Borbotta ancora Val, alzandosi poi dal pavimento e dirigendosi verso il piano
inferiore della casa, sentendo i ragazzi scherzare tra di loro ma anche il rumore di alcune bottiglie che si fratumano contro il parquet.
-Sarà stato Christ che come al solito, avrà fatto cadere le birre a terra.- Continua Mckenna, ghignando, mentre osserviamo Valary uscire
dalla camera sorridente. E' proprio in questo momento, che un'idea nella mia mente comincia a prendere forma.
-Ti senti un pò meglio Nym?-
-Si, ma potrei sentirmi decisamente bene se solo tu accetterai la mia proposta.-
-A quale festa dobbiamo andare?- Sbuffa Mck, sembrando davvero buffa.
-No mia cara. Questa volta, ho qualcosa di meglio per noi.-
-Del tipo?-
-Tu lascia fare a me. Procurati solo un vestito abbastanza attillato e dei tacchi da far paura.-
-Non vorrai convincermi a fare la battona!-
-Ma che dici stupida! Altro che battona...-

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