SCENE ESPLICITE.
Oggi, ho deciso di tornare a scuola.
A malincuore, cammino con Mckenna attraverso i corridoi scolastici, sentendomi stranamente
in imbarazzo.
Non sono riuscita ad avvicinarmi a nessuno oggi e quei figli di puttana non si sono neanche presentati.
Come faccio a saperlo?
Semplice, se solo mi avrebbero vista, sarebbero venuti a prendermi in giro o forse a chiedermi un'altra scopata.
Ma io ho anche smesso di mangiare.
E' più forte di me, non riesco più a far del bene a me stessa.
-Oggi abbiamo matematica alla prima ora...non ho neanche fatto gli esercizi.- Mi dice Mckenna, ma io non presto
alcun'attenzione alle sue parole, fissando il pavimento e scontrandomi improvvisamente con Mark.
Una spallata e riesco a cadere a terra, non avendo neanche più le forze per tirarmi sù.
-Hey Nym, attenta a dove vai!- Mi urla contro Mark, presentandomi poi un sorriso malizioso che comincia a spaventarmi.
Non appena Mark se ne va, Mckenna mi rialza dal pavimento e mi aiuta a prendere i libri che ho lasciato cadere a terra.
Quei libri che avevo incollato contro il petto, per sentirmi un pò più coperta del solito.
-Che gran bastardo...ma Nym, perchè non gliene hai dette quattro? Conoscendoti, a quest'ora, gli avresti fatto passare
la voglia di fare il presuntuoso!-
Le parole di Mckenna, fanno male come lame che continuano a tagliarmi in due.
Quelle lame di cui ho bisogno.
-Io...non lo so.- Balbetto, tremando sempre di più.
-Nym...stai tremando...non dirmi che hai paura di Mark adesso?-
"Ma guardatela...l'hanno lasciata sola soletta."
"Cosa c'è Nym? Adesso non fai più la ragazza coraggiosa? Dov'è finito il tuo bel caratterino?"
"Faresti meglio a pregare Dio tesorino. Non c'è più nessuno qui."
Sento ovunque quelle dannatissime parole, ed addirittura i loro echi mentre osservo il volto
di Mckenna che continua a scrutarmi, senza capire cosa mi stia accadendo.
Rivedo quella solita scena, sentendomi così debole da non riuscire più a parlare.
-Nym?-
Mckenna richiama ancora la mia attenzione, ma io mi rialzo con velocità dal pavimento e scappo via, entrando nel bagno più vicino e chiudendomici dentro.
Sembrerebbe che rinchiudermi in posti isolati, mi faccia sentir meglio ed invece...non fa altro che mettere in mostra il dolore
che sento dentro.
E pensare che ho anche nascosto una lametta, nel pacchetto di sigarette.
Vogliosa di distruggermi, prendo il pacchetto di sigarette ed estraggo la lametta riportandola con velocità sul polso intatto.
Il polso che ancora non ho avuto il coraggio di toccare.
Osservando i tagli riaffiorati sull'altro polso, riprendo il solito coraggio e la voglia di far fuori uscire ogni singolo accenno di dolore
interno, strofinando più volte la lametta contro la pelle.
Ho perso la mia strada...mi sento come se nella mia vita, non avessi più niente da fare...come se non avessi alcun obiettivo da superare e stessi
cercando la pace eterna.
Conficco sempre di più la lama nelle mie vene, lasciando sgorgare il sangue e piangendo a dirotto senza trovare alcuna forza
per urlare.
E' come se stessi affogando...come se non esistesse più nulla intorno a me, ma solo sofferenza.
Sono così stanca di sentirmi in questo modo...ma il mal di pancia persiste, facendomi ricordare di ciò che ho dovuto subìre sulla mia pelle.
Il dolore non scomparirà mai e sembra che l'alchool non sia più utile per un caso perso come il mio.
Sono un disastro...una catastrofe, un fallimento anche per me stessa.
Stringo sempre di più i denti, lasciando cadere a terra la lametta colma di sangue ed osservandomi il polso semplicemente morto.
Mi sono concentrata ancora una volta sul mio dolore e su quella lama che non voleva smetterla di tagliarmi in due.
Ma forse, un obiettivo...adesso ce l'ho.
Uccidere ogni parte di me. Ogni parte sofferente...e forse questo, è l'unico modo che ho per sentirmi almeno un pò meglio.
Come può essere così appagante il dolore?
Sarà che non riesco più a far del male a nessun altro anzichè me stessa.
Io ho bisogno di sentirmi un pò di più.
Tutti credono che io abbia un cuore indistruttibile...Dio, e quanto si sbagliano.
Sono una semplice ragazza ormai stanca di combattere che sta cominciando pian piano a dissolversi nell'aria...ed il fuoco che avevo negli occhi
è letteralmente svanito.
Osservo il solito braccialetto che mi ha regalato Brian, non riuscendo più a riporlo sui polsi per il dolore assurdo che potrebbe provocarmi, così,
decido di nasconderlo nella tasca dei jeans ed evitare ogni singolo approccio con i miei polsi infiammati.
Sospirando per un pò ed asciugandomi le ultime lacrime di battaglia, tiro in giù le maniche del giubbino e della maglietta, uscendo dal bagno
ma senza presentarmi a lezione.
Esco dall'istituto scolastico rendendomi conto del fatto che la prima ora non è ancora iniziata.
Con un passo piuttosto agile e spedito, supero il cancello in ferro e con lo zaino alle spalle, comincio a correre via nella speranza che Mckenna
non venga a cercarmi.
Mi dirigo verso il solito ponte, volendo solo trovare la tranquillità eterna.
Ma quando mi siedo sul muretto,al di sotto del ponte, la figura di Matt mi fa rabbrividire.
Matt è assolto nei suoi pensieri e sembra essere terribilmente triste.
D'istinto, mi avvicino a lui, cercando di capire cosa diavolo gli stia accadendo.
-Bel posto questo per deprimersi, vero?-
Alle mie parole, Matt sussulta, voltandosi di scatto verso di me.
I suoi occhi verdi...si sono appena spenti.
Egli mi rivolge un mezzo sorriso, anche se in cuor suo molto probabilmente...vorrebbe solo affrontarle le sue debolezze.
-Nymphetamine...cazzo ehm...non sapevo fossi qui.- Matt fa di tutto per nascondermi il suo volto, ma ho già capito tutto.
-Non devi aver paura di mostrare al mondo le tue debolezze Shads...piangere è umano.- Sussurro al ragazzo, strofinandogli una
mano sulla spalla, per dargli un pò di coraggio.
E' così strano no? Sembrano tutti dei ragazzi così forti e decisi...mentre alla fine, dimostrano di essere dei gran sentimentalisti.
-Sto bene Nym.-
-Ma cazzo, quando la smetterete tutti di dire queste stronzate? Guarda Matt, solo per ciò che mi hai appena detto, dovrei dartene di santa
ragione.- Sbotto con un pò di rabbia, non riuscendo più a sopportare di veder soffrire le persone che mi sono intorno.
Almeno loro...devono sorridere ed andare avanti. Non devono fare i miei sbagli...no, non posso accettarlo.
Matt sbarra gli occhi ancora incredulo di questa mia reazione.
-Allora cantante dalle fossettone enormi, ti va di raccontarmi cosa ti è successo? Okay, so di non essere una donna vissuta data la mia
giovane età, ma forse, posso provare ad entrare nei tuoi panni e capirci qualcosa.-
-Ora capisco del perchè Brian non riesce a starti lontano in alcun modo.-
Mi sorride Shads, sospirando.
-Riesci a far tornare il sorriso a chiunque con questi tuoi modi da ragazzina...-
-Hey! Beh, almeno ti ho fatto sorridere e questo è già un passo in avanti!-
-Devo darti ragione...-
-Allora...è successo qualcosa con Val?-
-Come hai fatto a capirlo?-
-Noi donne saremo sempre il vostro punto debole.-
-Già...è che noi siamo fidanzati da tanti anni e...io non faccio altro che farla arrabbiare anche per stronzate.-
-Avete litigato?-
-Si...ma poi abbiamo chiarito il tutto quindi nulla di grave.-
-Allora qual è il problema?-
-E' che io vorrei essere una persona migliore per lei...ma per quanto mi sforzi, non ci riesco mai.-
Abbandono per un attimo i miei pensieri ed i miei problemi, rendendomi conto di dovermi occupare di una persona che ha solo
bisogno di essere ascoltata.
-Secondo me, tu ti sottovaluti troppo.-
-Tu dici?-
-Si. E da quello che vedo, sei anche una persona che non vuole mostrare al mondo le sue debolezze.-
-Non posso permetterlo. Ho un'immagine da difendere.-
-Ma puoi essere Shads e Matt allo stesso tempo e sai perchè? Perchè sono la stessa ed identica persona. Quel Matt che voglio vedere
sul palco...deve essere lo stesso Matt con cui ho avuto dei battibecchi agli inizi della nostra conoscenza e lo stesso Matt
che adesso, sta mostrando al mondo quanto ci tiene alla persona che ama.-
-Oh no Nym...tu non sei una ragazzina...sei molto di più.-
-Lo pensi davvero?-
-Dimostri di essere molto più in gamba di me.-
-Non sono più in gamba di te Shads...ci vuole solo un bel pò di tempo per capirmi e certe persone non ci riescono mai del tutto.
Pensano che io sia una stronza emarginata perchè preferisco comportarmi da tale piuttosto che fidarmi della prima persona che
mi capita dinanzi agli occhi. Non mi comporto così perchè lo sono per davvero...ma solo perchè devo difendermi da questo mondo e dalle
persone che lo circondano.-
-E' comprensibile dopo ciò che hai dovuto affrontare sin dalla tenera età.-
-A volte mi chiedo se avrei fatto tutte le cazzate che continuo a fare oggi in un'altra vita...se non avessi bruciato subito le tappe. Probabilmente,
sarei stata una ragazza esemplare, forse, quel genere di ragazza che si faceva divorare dalle proprie emozioni e che riusciva
a dire basta dopo aver bevuto più di una bottiglia di birra.-
-Purtroppo questo non lo saprai mai...ma se posso esserti sincero, preferisco questa Nym a quella sempre scontrosa e poco piena di sè.-
-Che strano...solitamente, quando le persone mi dicono di esser una stronza cronica...non fanno altro che prendersela con me e dirmi
che sono fin troppo piena di me stessa.-
-Sbagliano. Quelle persone evidentemente, non hanno mai capito un cazzo di te.-
In effetti, è ciò che sto pensando anch'io.
Kevin, Lion...tutti coloro che credevo miei amici, volevano solo entrare nei miei pantaloni senza neanche capire del motivo per cui
mi sono sempre comportata in questo modo.
-Di solito, una persona ferita...tende ad esser sempre più insicura e buttare in avanti questo suo carattere irrascibile solo per
paura di esser ferita per l'ennesima volta.-
-Già...ma sbaglio o dovevamo parlare di te?-
-Beh...tra amici va sempre a finire così. Un discorso tira l'altro...e alla fine, si ci tranquillizza a vicenda.-
-Amici? Tu...mi consideri davvero una tua amica Matt?-
-Ma certo Nym, come il resto del gruppo.-
-E' strano...ho sempre pensato che avreste preferito mandarmi a quel paese.-
-Non amiamo i pregiudizi. E' vero, tra di noi le cose sono scivolate di mano sin da subito ma con il tempo impari a capire tante cose...-
-...Hai ragione. Forse, sono stata un pò troppo acida con voi...-
-Non ci pensare. Ormai è passato no? Ma piuttosto...tu non dovresti essere a scuola?-
-Non mi va di...andare a scuola oggi.-
-Ti senti male? Non ti starà per salire di nuovo la febbre?-
Qualcosa si contorce nel mio stesso stomaco. Non avrei dovuto mentire...non a loro.
-No, sto benissimo...adesso però...devo proprio andare.-
Quando si ci è feriti...diventa più facile aiutare gli altri.
-Ma Nym...-
-Va da Valary. Dille che la ami, che senza di lei non puoi vivere. Chi lo sa...magari domani, non saremo neanche qui.- Dico a Matt,
osservando poi i suoi occhi, prender finalmente vita.
Scappo via, anche da Matt, desiderando solo di tornare a casa e starmene al letto per tutto il giorno.
Che cosa sta accadendo alla vera Nym?
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Nymphetamine
FanfictionNymphetamine è una ragazza di sedici anni dalle cicatrici interiori ed una vita bruciata. Sopravvissuta a diverse violenze sia mentali che fisiche, diventa una calamita per ogni essere maschile. Sarà la sua sfacciataggine o semplicemente il suo esse...