31° Un ritorno alle origini.

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5 ANNI DOPO...




"Se te ne vai adesso...non voglio più vederti tornare indietro".



Tutto gira intorno a questa frase. Una delle frasi che mi ha dato la possibilità di restare in Germania e
vivere una vita dignitosa.
Ma che cosa sto dicendo...io, una vita dignitosa? Se non fosse stato per quei santi di June e Virgil a quest'ora, non sarei mai
riuscita a ritrovarmi qui.
Con la misera paghetta che mi danno al "Roxy" non sarei mai riuscita a tornare qui, nel luogo in cui ho costruito legami quasi indossolubili
e capito il vero peso dei sentimenti.
Sono già passati cinque anni ed ancora non posso credere di esser tornata qui.
Mi guardo intorno, capendo che in realtà,Huntington Beach non è cambiata molto dalla mia partenza. L'unica cosa che è cambiata sono i muri ed
i negozi tappezzati da poster con su scritto "Avenged Sevenfold in concerto".
Se non altro...sono riusciti ad inseguire i propri sogni. E' da giorni ormai che non si parla d'altro che di loro e dei nuovi album
che sono riusciti a pubblicare.
Sono gli idoli di milioni di teenagers ed il sogno americano di chiunque. Sono così fiera di loro anche se...non ho mai avuto il coraggio
di ascoltare le loro canzoni e di vederli in televisione.
Ricordo quando due anni fa, June aveva acceso la televisione perchè voleva guardare uno di quei suoi programmi preferiti sulla gastronomia
e mentre stava cambiando canale, furono proprio i loro volti ad apparire in tv.
C'era Brian che con un sorriso stampato sul volto, stava parlando del loro nuovo tour e di quanto sarebbe stato entusiasto di incontrare
i propri fans sparsi per il mondo. Vederlo così felice, mi ha fatto contorcere lo stomaco a tal punto da non farmi toccar cibo per settimane.
Spensi subito la televisione, dopo l'intervento euforico di Jimmy ed i continui sorrisi degli altri, che sembravano ormai esser diventati
una band a tutti gli effetti.
Mi ci vollero mesi per riprendermi e June stava entrando in depressione con me. Ha provato in tutti i modi a farmi mangiare qualcosa e aiutarmi
a dimenticare...ma persino la mia nuova psicologa si stava per arrendere.
Ho vissuto una vita abbastanza tranquilla a Berlino con i miei genitori affidatari, June e Virgil, concludendo gli studi, diplomandomi e riducendomi
a fare la cameriera.
Avete capito bene, proprio la cameriera, per due quarti di dollaro al giorno...ma nonostante questo, i miei nuovi genitori, non mi
hanno mai fatto mancare niente.
Anzi. La loro situazione economica è alle stelle, ma volevo comunque ripagarli in qualche modo per tutto ciò che hanno fatto per me in questi
lunghi anni.
Per di più, c'è un motivo in particolare per cui ho deciso di tornare anche se ho promesso a me stessa di non dirlo a nessuno e di rivivere
una vita del tutto normale, rendendomi conto di quanto io stessa stia pagando gli errori di una stupida ragazzina di sedici anni, impaurita
da un semplice e logorante sentimento come l'amore.
Avevo sedici anni...ero spaventata all'idea di poter provare un sentimento del genere per Brian dopo che nessuno ha mai pensato a prendersi
cura di me...ed ora, sto ritornando sui miei passi e farà male sapere che una volta entrata in quella casa, dovrò subirmi qualche scenata di Brian
che sarà intenzionato a cacciarmi via.
Io credo che adesso, lui stia vivendo una vita perfetta, con la moglie perfetta e chi lo sa, forse anche con quattro o cinque marmocchi.
E chissà se ha ascoltato le mie parole e ha smesso di drogarsi...forse lo ha fatto, ma non per me. Per se stesso e per l'amore di Michelle
e dei figli che saranno senza alcun ombra di dubbio il frutto del loro amore.
Ma in ogni caso, io non sono tornata per creare inutili discussioni e problemi...sono tornata per riprendermi la mia vita, quella che ho scelto
di abbandonare per paura e riacquistare quel pò di vita che ho lasciato in sospeso.
Il mio sbaglio più grande è stato proprio quello di andarmene...e solo ora che ho i miei vent'un anni, sto capendo quanto ho
rimpianto di esser stata capace di abbandonare le uniche persone che mi hanno sempre aiutata e mi sono stati accanto quando ne avevo realmente bisogno.
Se solo ripenso a quanto sono stata stupida, mi verrebbe la voglia di suicidarmi...di togliermi la vita per non rischiare di perderne
un'altra.
Ma adesso devo ritornare sui miei passi per capire realmente dov'è che ho sbagliato. E poi...ho bisogno di vivere una vita più normale possibile,
prima che il mio tempo, stia per scadere.
Osservo ancora l'abitazione che mi ritrovo dinanzi agli occhi, sospirando e mantenendomi la valigia tra le mani come quando stavo per
partire la prima volta.
E' passato tanto tempo...e forse, mi hanno già dimenticata tutti. Forse, sto solo sperando in qualcosa che in realtà, non c'è mai stato.
Prendo un respiro profondo, avanzando con i miei tacchi verso le solite gradinate.
Tacchi. Chi lo avrebbe mai detto che avrei abbandonato almeno per un pò, il mio aspetto da maschiaccio.
Salite le gradinate, comincio a tremare, sapendo di poter essere solo di troppo.
Probabilmente, se busso ora, questo...potrebbe essere il momento sbagliato.
Ad aprirmi oggi...ci potrebbe essere proprio Michelle con qualche bambino tra le braccia.
E la cosa mi spaventa da morire.
Continuo a far svolazzare in aria la mia mano stretta in un pugno, non riuscendo a bussare in alcun modo.
Qualcosa mi dice...che non è il momento giusto.
Che dovrei aspettare un altro pò, prima di uscire definitivamente allo scoperto.
Ma fanculo. Posso farcela...supererò qualsiasi cosa ci sarà ad aspettarmi in casa Haner. Qualsiasi.
Busso con decisione alla porta di casa, attendendo con ansia e sentendo il venticello fresco di ottobre, premermi sul volto ed accarezzarmi
i capelli.
Quando ad aprirmi, è una ragazza dalla pelle color latte, delle lentiggini sul volto e dei capelli viola lunghi fino al fondoschiena, i miei occhi
si illuminano e la mia mente comincia a vagare.
-Non può essere...sei proprio tu...- Borbotta Mckenna, con un volto a dir poco sbalordito e tremendamente felice.
-No, sono solo la rincarnazione di un vecchio ricordo, strappato male.- Rispondo con ironia, venendo travolta da Mck che butta le sue mani
contro il mio collo, stringendomi a più non posso.
Stringo e mi lascio stringere da Mck, riprendendomi un pò di vita perduta.
Era da tanto che qualcuno non mi abbracciava in questo modo. Da troppo tempo forse.
Sciolto l'abbraccio, Mckenna si lascia sfuggire qualche lacrima sul viso, mentre io...non posso far altro che osservare la bellissima
donna che è diventata.
E' addirittura più alta di me.
-Ma che fai adesso, piangi?- Le domando, sorridendole.
-Sono felice di rivederti Nym...-
-Anche io Mck.-
-Perchè non mi hai più scritta? Ti avrò inviato più di otto lettere al giorno!-
-Ho preferito...sparire. Spero che tu possa capirmi...-
-In realtà, mi hai fatta arrabbiare a morte.-
-Mi farò perdonare.-
-Dai, entra in casa!- Mckenna mi prende per mano ed io rabbrividisco.
E' passato troppo tempo.
Mi lascio trascinare dentro da Mck, che abbandona ben presto la mia mano e mi mostra di nuovo questa casa, piena zeppa di ricordi.
Il solito salotto all'entrata è rimasto lo stesso se non per qualche piccolo cambiamento come il colore dei divani dapprima rossi, adesso
diventati totalmente beige.
La ragazza mi porta nelle varie stanze, mostrandomi poi la nostra che non è cambiata affatto.
Il mio letto è rimasto sempre lo stesso...con le stesse coperte bianche ed il cuscino sporco di trucco nero.
Mi avvicino al mio letto, toccando il cuscino e rivivendo strani ricordi che non credevo di poter più rivivere.
-Non è cambiato proprio niente...- Sussurro,continuando a tastare il cuscino, passando poi alle lenzuola e al comodino in legno.
Dopo aver perlustrato la mia vecchia cameretta da cima a fondo però, Mckenna mi porta nella camera di Brian ma io decido di non entrarvi,
per paura di ripercorrere altri ricordi devastanti.
Quella camera sa di noi...e sapere che probabilmente, sarà diventata la camera da letto che condivide con Michelle, non può far altro
che farmi male.
Io e Mck, torniamo in salotto e dopo che lei mi ha preparato una buona tazza di thè caldo alla vaniglia, entrambe, cominciamo a parlare delle nostre
vite, fino ad oggi.
Lei mi racconta del suo fidanzamento con Zacky e della voglia che hanno di sposarsi ed avere un figlio. Mi racconta di essersi diplomata
e che ora, ha deciso di frequentare un'ulteriore conservatorio per le sue abilità canore. Insomma, la vita perfetta con la persona perfetta.
Ed io invece mi vergogno da morire.
Non sono riuscita a concludere nulla di costruttivo nella mia vita.Io, non ho niente.
-E tu invece Nym? Cosa mi racconti di nuovo?Sei fidanzata vero? O forse, addirittura sposata!-
Mckenna sta viaggiando troppo con la fantasia ed io...mi sento così inferiore a tutti che sembrano avere tutte le fortune di questo mondo.
-Si, mi sono fidanzata e...-
-Lo sapevo! Chi è? Qualcuno di famoso?-
Ma cosa sto combinando...
-Ehm, si, in Germania si. E' un amministratore delegato di una corporazione abbastanza famosa lì ed io...gli faccio da segretaria.-
Non potevo di certo spiegarle che non ho mai avuto un fidanzato perchè non ho fatto altro che pensare a Brian. Voglio dire, ho provato ad avvicinarmi
a qualcuno, ma ogni volta che mi avvicinavo...finivo per ricordare della violenza sessuale che ho dovuto subire a sedici anni. E poi...
era impossibile per me iniziare una relazione se ogni volta che qualche ragazzo cominciava a corteggiarmi, io avevo in mente sempre e solo
quello stupido di un trentenne e le sue paure che riuscivamo ad addormentare insieme.
Ci ho provato duramente a lasciarmi andare, ma è stato tutto inutile.
Per quanto riguarda il lavoro invece, non voglio neanche immaginare cosa avrebbe pensato Mck,di me,sapendo che mi sono ridotta a fare
la cameriera per pochi dollari al giorno.
Mi sarei sentita una perdente.
-Wow! Allora, la tua vita è davvero migliorata come credevi...-
-Già...e...Jimmy? Come se la sta passando?-
-James si è fidanzato con una ragazza molto carina e come penso tu sappia...si è lasciato immergere nel mondo della musica.-
-Si, è incredibile quanto siano diventati famosi ed abbiano realizzato al meglio i loro sogni...-
-E' stata una gran soddisfazione per tutti...-
-E gli altri?-
-Gli altri...stanno bene. Matt e Valary si sono sposati l'estate scorsa ed adesso Val è incinta...Johnny è andato a vivere definitivamente
con sua madre, Zacky ed io siamo prossimi alle nozze...-
-E Julian?-
-Julian è cresciuto. Ha undici anni ed è proprio un ometto in gamba. Io e Brian ci siamo presi la sua custodia e lo abbiamo allontanato
il più possibile dagli zii. Adesso, è a scuola.-
-Come ha reagito quando non mi ha vista più?-
-All'inizio, è stata dura. Chiedeva di te giorno e notte e Brian non sapeva più cosa inventarsi per non ferirlo e dirgli che te ne eri
andata per sempre. Aveva sempre la speranza che un giorno, potessi farti viva...ma poi, ci ha rinunciato.-
-Se non volesse più vedermi, lo capirei.-
-Beh, avevi le idee abbastanza chiare Nym quando te ne sei andata...-
-Mi dispiace tanto Mck...non immagini quanto.-
-Tranquilla...è passato e l'importante è che tu ora stia bene.-
-Si...sto bene. Ho continuato lì le sedute con la psicologa e...mi sento una persona nuova.-
-Ne sono felice Nym...e sono anche felice di rivederti. Per quanto tempo ti fermerai?-
-Non lo so ancora...sono tornata qui perchè sentivo il bisogno di ritornare alle mie origini. Di riprendermi un pò di vita che avevo
perso ingiustamente anche se...ho come la sensazione che qualcuno non vorrà più vedermi...-
Mckenna mi sorride, sorseggiando un pò del suo thè.
-So bene a cosa ti riferisci...o meglio, a chi.-
-Lui...come sta?-
-Sta bene. O almeno così sembrerebbe. Brian è cambiato molto da quando tu...sei andata via,Nym.-
-Davvero?-
-Si ma...il suo cambiamento non è stato del tutto positivo.-
-Non capisco...perchè?-
Mckenna respira con profondità, come se stesse per dirmi qualcosa, che potrebbe farmi male.
-Ha deciso di non sposare Michelle, rendendosi conto di non amarla e lei è tornata in Italia dai suoi genitori. Ha smesso di drogarsi, come
gli avevi chiesto di fare e per un periodo, non ha fatto altro che prendersela con il mondo intero. Io ed i ragazzi lo abbiamo portato
a disintossicarsi e finalmente, è uscito dal giro. Nonostante tutto però...Brian continuava a svegliarsi, urlando il tuo nome e a parlare
nel sonno. Parlava di te continuamente mentre dormiva ma non voleva sentire il tuo nome fuoriuscire dalle labbra di nessuno quando era
sveglio. Se volevamo aiutarlo per davvero...l'argomento "Nymphetamine" non sarebbe mai dovuto esistere. Ha passato due anni ad ubriacarsi continuamente,
tornando a casa tardi la sera e vomitando anche l'anima in uno stupido bagno.
Una volta mi ha anche raccontato di aver preso il primo treno per venire da te...ma che poi, dopo esser salito sul treno,
si è tirato indietro ed è tornato a casa. Hai avuto un'ottima influenza su di lui, perchè sei stata l'unica ragazza per cui ha deciso di farsi
del bene...ma allo stesso tempo, il fatto che tu te ne sia andata così, lo ha fatto cambiare interiormente.-

-Interiormente?-
-Non fraintendere...Brian è rimasto lo stesso di sempre con i suoi migliori amici, con me...e come vedi, è riuscito anche a realizzare
i suoi sogni ma...è raro, che riesca a provare dei sentimenti per qualche altra persona. Va a letto con le ragazze e le scarica il giorno dopo...
Zacky mi ha raccontato che in tour, sono poche le groupie che non lo conoscono.-

Mi si contorce lo stomaco, solo a sentire la parola groupie.
-Ma è impazzito forse!? Si può sapere perchè ha scelto di fare tutto questo?-
-Tu, non ne sai proprio niente, vero?-
-Oh...-
-Perchè non me lo hai detto Nym? Perchè non mi avevi detto che mio fratello ti aveva confidato di amarti?-
-Perchè era solo ubriaco!-
-Ed era fottutamente sincero!-
-Io ho avuto paura Mck...quella situazione mi aveva spaventata e volevo solo dimenticarlo...e poi, non potevo mai sapere
se mi aveva detto la verità o no!-
-Avresti dovuto capirlo! Gli ubriachi dicono sempre la verità!-
-Ma ti ricordo che lui aveva intenzione di sposarsi con Michelle perchè era convinto di amarla!-
-Ed invece no Nym, ti sbagli di grosso. Brian ti amava ma preferiva sposare Michelle perchè era convinto del fatto che tu non
volessi mai avere nulla a che fare con lui. Pensava che tu non lo amavi come invece, ti amava lui. Si era innamorato di te e del modo in cui riuscivi a prenderti cura di lui.-

Oh mio Dio.
-B...B...Brian, mi amava per davvero allora?-
-E' per questo motivo che ha lasciato Michelle. Quando gli ho detto che tu lo amavi, lui è venuto a cercarti alla stazione ma il
tuo treno era già partito. Ha provato ad attirare la tua attenzione in tutti i modi possibili ma non ci è riuscito e...poi, ha ascoltato
il messaggio che gli hai lasciato in segreteria non potendo credere al fatto di aver detto di amarti quando era ubriaco fradicio.-

Lui...ha tentato di riprendermi. E' con me che voleva stare...non con Michelle.
-Mi dispiace tanto di non avertelo detto Mck ma...ho avuto paura. Dopo tutto ciò che mi era accaduto, non ho fatto altro che allontanare
le persone da me e volevo ricominciare. Avevo sedici anni...e non avendo mai ricevuto alcun tipo di affetto da nessuno, neanche dai miei stessi genitori,
era proprio un sentimento come l'amore a spaventarmi a morte. Lo sai bene. Forse ho sbagliato ma...ero solo una ragazzina.-

-Adesso è acqua passata Nym...Brian ci ha messo una pietra sopra...e lo hai fatto anche tu. E poi, sono sicura
che Jimmy e gli altri saranno felici di rivederti.-
-Dici sul serio?-
-Si...d'altronde, lo sono anch'io.-
Sorrido a Mck, non riuscendo più a bere il mio thè dopo ciò che mi ha detto.
Non posso ancora credere al fatto che Brian sia stato alla stazione e abbia continuato a sperare. Beh, questo spiega tutte le chiamate
che mi erano arrivate una volta ri-acceso il cellulare.
-Ma ora che ci penso...tu perchè glielo hai detto? Voglio dire, ti avevo chiesto di mantenere il segreto, ricordi?-
-Brian ti portava rancore Nym e stava male...molto male. Ne soffriva e diceva a se stesso di esser felice della tua partenza quando invece...
avrebbe potuto distruggere casa.-

-Capisco...-
-Ma adesso, basta parlare di queste cose...basta ricordare almeno per oggi.-
-Si...forse sarebbe meglio se me ne tornassi in albergo.-
-Perchè non resti qui?-
-No Mck...non voglio creare problemi a nessuno.-
-Ma per me non ci sono problemi.-
-Per tuo fratello invece credo che ce ne saranno...e non pochi.-
-Se vuoi, stasera i ragazzi si esibiscono allo stadio per l'ultima tappa del tour, quindi tornano qui. Ho quattro biglietti tra le mani che comprendono
l'entrata per il concerto e gli altri sue sono dei pass per il backstage. Ovviamente, i pass me li ha procurati Zacky anche se voleva
che io stessi con loro nel backstage durante il concerto ma, io sono fatta così...preferisco assistere al concerto con il resto
di tutti i fans e godermelo al meglio. Ivonne, una ragazza che ho conosciuto poco tempo fa si è ammalata e non potrà esserci. Magari,
potresti venire con me.-
-Io? No...non credo sia il caso.-
-Perchè? Jimmy e gli altri saranno felicissimi di vederti tra il pubblico e poi, non sei mai stata ad un loro vero e proprio concerto, no?-
-Mh...-
-Ti ricordo che i miei metodi sono abbastanza convincenti!-
E chi se li scorda...mi ha convinta a fare sempre di tutto. Ricordo quando dovevano andare tutti al lago per fare un picnic tutti insieme e fu proprio lei
a convincermi ad unirmi a loro.
Quel giorno...ebbi il coraggio di confidarmi con Brian ed offrirgli un pezzo del mio passato.
Non riesco ancora a capire del perchè di questa mia scelta, ma lui mi ha sempre ispirato una certa sicurezza che mi ha dato poi il coraggio di parlargli
di ciò che ho dovuto subìre negli anni passati.
Ed io adesso, sento un bisogno di rivederli tutti e di riabbracciarli. Soprattutto Rev.
-D'accordo...ci vengo.-
-Perfetto Nym! Oh...ma...tesoro, ti senti bene?-
-Si...perchè?-
-Hai un volto pallidissimo...-
-Oh...no è che...è...è...solo...che sono stanca. Si, stanca per il viaggio.-
-Ne sei proprio sicura?-
-Si, si! Ehm, allora vado Mck, ci vediamo stasera.-
-Vengo a prenderti io con la mia auto dinanzi all'albergo in cui stai alloggiando...se mi dici qual è.-
-Ci sentiamo telefonicamente, devo proprio scappare adesso! Ciao Mck!- Apro con velocità la porta di casa Haner, uscendo dopo aver
salutato Mck.
Sospiro, capendo di essermela riuscita a cavare. Ci è mancato un pelo ed avrebbe potuto capire tutto.
Mentre mi dirigo verso l'albergo però, un manifesto situato accanto al muro di un negozio mi fa rabbrividire.
Mi avvicino al muro, assottigliando gli occhi per poter leggere il nome scritto a caratteri cubitali.
"Mark Lemon".
Come immaginavo...uno di loro, sarebbe morto, prima del previsto...

NymphetamineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora