Capitolo 27

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«Cos'è che sai?» chiedo a Ryan. Ho la testa chinata su quella tomba, inginocchiata al capezzale di uno sconosciuto. Sento il peso del corpo di Ryan addosso al mio. Tengo fisso lo sguardo S, non riesco a guardarlo negli occhi.

«Mentre dormivi esausta sull'aereo ed io ti tenevo stretta tra le mie braccia, ho letto quella lettera...» sussurra.

«Come ti sei permesso?» singhiozzo e cerco di slacciarmi dal suo abbraccio. Ma non mi lascia.

«Ryan lasciami!» mi esce un sibilo strozzato dalla gola.

Ma in risposta Ryan mi stringe di più e sento il suo respiro sul collo.

«Lui non ti merita! Ti ha lacerato il cuore eppure lo ami ancora!» sussurra e sento il calore uscire dalla sua bocca.

Come può saperlo? Come può pensare di conoscere l'amore che provo per lui? Non è possibile, lui non sa nulla, non può capire.

«Io non lo» mi si spezza la voce.

«Non riesci neanche a dirlo...» sento tremargli la voce in una risata isterica ed è allora che mi lascia andare e si alza.

Non lo amo. Non riesco a dirlo. E' come se le parole non riescano ad uscire dalla mia bocca, come se si fermassero in gola. Che cosa mi hai fatto Diego? Perché non me l'hai detto subito? Perché non sei rimasto con me la notte dell'incidente? Perché ti sei avvicinato a me solo anni dopo?

«Devi prendere il bus 75 per tornare al B&B» sento a stenti le poco parole dette da Ryan.

Non mi giro neanche a guardarlo mentre se ne va. Non mi importa.

Io sono totalmente e incondizionatamente innamorata di Diego e sento nel profondo del mio cuore che questo sentimento non cesserà mai. Sento di appartenergli e sarà così per sempre.

Due ore dopo entro nel B&B. Il sole è quasi calato ed è quasi ora di cena. Spero di non trovare Lily, visto il mio trucco colato e i miei occhi rossi, si preoccuperebbe e non voglio.

Salgo fino in camera mia senza incontrarla e quando richiudo la porta alle mie spalle tiro un sospiro di sollievo. Mi butto sul letto e chiudo gli occhi.

Sto guidando nella mia macchina e ascolto la radio ad alto volume. Guardo attentamente la strada davanti a me, è buio deve essere notte. Sento qualcuno ridere. La sua risata, avevo dimenticato il suo suono coinvolgente. Accanto a me c'è Nathan ed è bellissimo. E' come lo ricordo vestito come il giorno dell'incidente. Mi sorride, ha caldo e si slaccia la cintura. Gli raccomando di rimettersela subito e lui mi prende in giro per la mia eccessiva serietà.

Mi sta raccontando di una ragazza che ha conosciuto da qualche settimana e i suoi occhi brillano, sarà innamorato? Poi chiede a me ed io gli racconto di quel ragazzo dagli occhi verdi che mi ha rubato il cuore. Sembra tutto così normale, mi volto ancora una volta a guardarlo e poi due fari nella notte che mi accecano, l'impatto e infine solo il buio.

«Non lasciarmi! Nathan non lasciarmi!»

«Selene calmati!» sento una dolce voce ed apro gli occhi, sono sudata.

Davanti a me c'è Lily che mi guarda preoccupata. E' seduta sul letto e mi accarezza il viso.

«Mi hai spaventata a morte!» esclama Lily bianca in viso.

«Mi dispiace io non... era un incubo!» cerco di giustificarmi.

«Chiamavi Nathan, ti ho sentita urlare dal corridoio» aggiunge.

«Ho sognato l'incidente»

Ma questa volta ero io a morire. Ero io alla guida della macchina.

«Scendo giù a farti una tisana!» aggiunge lei ed esce dalla mia stanza, lasciando la porta aperta.

«Tutto ok?» compare Ryan e si appoggia allo stipite della porta.

«No! Nulla è ok! Pensavo di arrivare qua e iniziare una nuova vita, invece sembra sia tutto peggiorato! Era da anni che non facevo questi incubi... è come se fossi tornata indietro!»

«Hai scoperto chi ha provocato l'incidente in cui è morto tuo fratello, è normale che ti sia tornato tutto alla memoria. Forse avevi affrontato la sua perdita, ora ne stai affrontando un'altra...»

So a cosa si riferisce, sto affrontando la perdita di Diego. Il mio cervello sta cercando di affrontare la sua colpevolezza nella morte di Nathan. Il mio subconscio sta cercando di giustificare il mio amore per lui, con la mia morte. La colpa che sento per amare Diego, la giustifico con il mio sacrificio. Ecco cosa sto facendo. Pur di non lasciare andare l'amore che provo per lui, sarei pronta a scambiarmi con Nathan. E' folle e tremendamente reale.

Il mattino successivo mi alzo presto e non scendo a fare colazione, decido di farla da Starbucks, ricordo di averlo visto in fondo alla via.

Cammino tranquilla tra la folla, oggi i colori del palazzi passano in secondo piano per lasciare spazio alle insegne dei negozi. Ce n'è una che ruba la mi attenzione: The Celt, Traditional Irish Pub. L'insegna è verde e per lo più sono incuriosita dal simbolo celtico che è raffigurato. Un triangolo con le punte arrotondate. Verrebbe un bellissimo tatuaggio.

Giro a piedi tra le vie del centro e lascio qualche curriculum, sperando che qualcuno mi chiami. Sono a Dublino da tre giorni e devo trovarmi un lavoro, visto che ho pagato il B&B per solo una settimana. Dovrei cercarmi anche un alloggio, potrei chiedere una mano a Lily, ma voglio farcela con le mie forze.

Torno al B&B poco prima di cena.

«Hey Selene, sei stata in giro tutto il giorno, iniziavo a preoccuparmi!» esclama Lily venendomi incontro appena entro.

«Ho lasciato dei curriculum in vari posti, devo trovare assolutamente un lavoro!» le rispondo.

«Hai ragione! Ho visto che il negozio di Boots in centro cerca personale» sorride.

«Domani ci farò un salto!» le rispondo.

«Oggi ti ho comprato una cosa!»

Tra le mani di Lily compare come per magia un pacchetto di carta. Mi ha fatto un regalo? Lo scarto subito e trovo all'interno un telefono base, di quelli vecchi con i tasti e una sim telefonica.

«Così potrai telefonarmi se avrai bisogno!» sorride.

La ringrazio per quel dolce pensiero, come sempre mi lascia senza parole.

«Se vorrai vivere qua, dovrai iniziare a pensare di restarci...»

Colpita e affondata. So a cosa si riferisce. Sono partita senza un biglietto di ritorno eppure non sono ancora convinta di restare. Il mio corpo è qua, pronto a quest'avventura. Ora tocca alla mia testa convincersi.

Passa l'ora seguente a segnarmi edifici e indirizzi a cui rivolgermi per avere tutti i documenti che mi permettano di vivere in regola in Irlanda. Promette di aiutarmi a cercare una buona stanza e offre Ryan come accompagnatore, perché è sempre meglio non fidarsi.

Questo è solo l'inizio, l'inizio di una nuova vita.


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