Mi ha lasciata senza parole. Distinguo il disegno della corona, che poco fa avevo visto su Luca. Ed nel giro di pochi istanti collego tutto.
Ryan aveva detto di essersene andato da Dublino per la mia stessa motivazione. I suoi occhi tristi. La sorpresa di Luca nel vederlo. Lo stesso tatuaggio.
«Dillo...» interrompe i miei pensieri Ryan.
«Cosa?» gli domando confusa.
«So a cosa pensi... chiedimelo!» alza allusivo un sopracciglio.
E' gay. Eppure non lo avrei mai immaginato. Nulla in lui lo rivela. Ho conosciuto vari ragazzi che lo sono e in un modo o nell'altro, chi prima e chi dopo l'ho sempre capito.
«E' per lui che sei andato via?» chiedo bevendo un sorso di Irish coffe.
«Vuoi sapere se sono gay?» risponde nuovamente con una domanda, odio quando lo fa.
«Non importa...»
«Oh si che ti importa Selene, non mentire! Importa a tutti!» alza la voce e i ragazzi seduti accanto al nostro tavolino lo guardano. Sta sorseggiando la seconda pinta di birra.
«Non credo importi a tutti...» sussurro, ma lui mi sente.
«Non sono gay!» urla alzandosi in piedi e rubando due birre dal vassoio della cameriera che passava in quel momento.
Ha bevuto solo due birre ed è già brillo? Ma gli Irlandesi non dovrebbero reggere di più gli alcolici?
«Bevi Selene! Ti prometto che stasera non penserai a lui!» sorride compiaciuto e mi porge la birra.
Ti prometto che stasera non penserai a lui. Non penserai a lui. Quella frase mi rimbomba nella testa per alcuni secondi e me ne convinco. Forse ho solo bisogno di questo. Ho solo bisogno di lasciarmi andare e non pensare più a niente.
Afferro la Guinnes e la porto alle labbra. Ha un sapore forte e un retrogusto amaro, ma è buona. La finisco nel giro di pochi minuti e Ryan ne ordina un'altra.
Le luci del locale si abbassano e un uomo minuto con la su chitarra si siede accanto a noi. Poco dopo inizia a cantare. Non conosco la canzone, ma a quanto pare sono l'unica visto che stanno tutti partecipando.
«Vuoi ballare?» sento domandare alla mie spalle e quando qualcuno mi appoggia una mano sulla spalla, mi giro di scatto e me la tolgo di dosso.
«Hey bitch!» aggiunge il ragazzo che mi ritrovo di fronte. Deve essere inglese a giudicare dai capelli biondi e gli occhi glaciali. Non posso credere alle mie orecchie, cosa ha detto? Mi alzo in piedi e mi avvicino al suo viso
«Fanculo!» gli urlo e lui scoppia a ridere e mi prende con forza per il polso.
«Lasciami!» urlo e non faccio in tempo a tirargli un pugno, perché Ryan mi precede. Sferra un pugno in pieno viso all'inglese che barcolla un po' e finisce contro un tavolo.
Mi giro e guardo Ryan che mi guarda un po' stordito, come se stesse realizzando solo adesso quello che ha fatto.
L'inglese intanto si sta riprendendo e intorno a lui sono comparsi altri ragazzi, sicuramente suoi amici. Le cose potrebbero mettersi male, molto male.
«Ryan che cazzo fai? Devi andartene!» urla Luca dietro di noi.
Ryan mi guarda e mi afferra la mano, non se lo fa ripetere due volte. Il suo tocco è forte e deciso.
«Vieni...» sussurra e mi tira verso l'uscita.
Quando siamo fuori, prendo un grande respiro. Iniziamo a incamminarci verso il B&B che è proprio dietro l'angolo.
STAI LEGGENDO
Respirami
RomanceQuesta che state per leggere non è una storia come tante. Non è la solita poesia d'amore e opposti che si attraggono. La domanda che mi accompagna per l'intera storia è se si può amare qualcuno senza starci insieme. Esiste davvero quell'amore forte...