Capitolo 14

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Matteo apre la porta di casa mia e mi porge le chiavi.

«Sei sicura di star bene?» mi chiede per l'ennesima volte.

Ho osservato Diego salire in macchina ed andarsene.

Il modo in cui mi ha guardato e sputato in faccia il fatto di non potermi dare ciò che voglio, mi ha lasciata senza forze. Se non fosse stato per Matteo, molto probabilmente sarei ancora ferma immobile in mezzo alla strada, nel punto in cui ho abbracciato Diego.

Accenno un si con la testa, non devo essere molto convincente.

«Ma tu come torni a casa?» domando a Matteo, ricordandomi che la sua macchina è rimasta nel parcheggio del supermarket a distanza di chilometri.

«Abito ancora con i miei...» sussurra.

E quindi?

«Sono a circa dieci minuti da qua a piedi!» aggiunge.

Cosa? Com'è possibile che non l'abbia mai visto?

«Vi siete trasferiti da poco?»

Matteo scoppia a ridere divertito.

«Sono nato e cresciuto nella stessa casa!»

«Ma non ci siamo mai visti? Io mi sarei accorta di Die» mi blocco all'istante prima di finire di pronunciare il suo nome.

Com'è possibile che non abbia mai visto Diego prima di quella sera in discoteca? In giro ci sta, ma a scuola?

«Quanti anni hai?»

«Ventitré» rispondo.

«Ventidue e so che me lo chiederai... Diego ne ha venticinque!» sorride.

«Perché non ci siamo mai visti?»

«Bhe incontriamo ogni giorno gente nuova, ma se non la conosci non ti resta impressa nella mente...»

Non può essere, mi sarei accorta di lui, dei suoi occhi.

«Incredibile...»

«Sei proprio sicura di non avere visto prima Diego?» mi domanda serio Matteo.

Che domanda inutile. Certo che ne sono sicura. Ne sono sicura?

Come un flash mi compare davanti il viso di Diego la prima volta che l'ho visto quella prima sera. E' lui ad essersi avvicinato, è lui ad avermi salvato quella volta ed io ero convinta di non aver mai visto sguardo più intenso. Ricordo la sensazione che ho provato sotto la pelle, quella sensazione di appartenenza a qualcuno che senti già di conoscere. Forse perché ci eravamo già incontrati?

«Sapeva come mi chiamavo...» sussurro e alzo lo sguardo verso Matteo.

Accenna un si con la testa.

«Ma io non mi ricordo di lui, perché?» chiedo a Matteo.

«Forse la domanda che dovresti farti è perché lui abbia finto di non conoscerti...» aggiunge.

«Perché?» chiedo a Matteo.

«Dovresti chiederlo a lui» mi risponde e se ne va.

Non posso crederci. Se ne va come nulla fosse, dopo avermi confessato una cosa del genere. Incredibile.

Vorrei chiamare Diego e fargli un milione di domande, ma non ho il cellulare e quindi non ho più il suo numero. Vorrei andare a casa sua, ma potrebbe esserci lei. Vorrei tanto che fosse qua con me. Sono stanca. Vorrei solo addormentarmi per sempre.

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