17 Febbraio
Apro gli occhi dopo aver spento la sveglia per l'ennesima volta. Osservo il soffitto bianco davanti ai miei occhi e afferro il cellulare dal comodino. L'orologio segna le sette del mattino, ma questa notte non sono riuscita a chiudere occhio. Ho cercato di non pensare al fatto che oggi sia quel giorno dell'anno in cui non posso fare a meno di ricordare lui. Ma non ci sono riuscita, come sempre.
Mi sforzo di alzarmi dal letto e mi dirigo scalza verso la porta finestra. Tiro la tenda ed osservo il cielo nero d'Irlanda, è pieno inverno ed il sole non è ancora sorto. Osservo la mia immagine riflessa nello specchio vicino.
I capelli che una volta ricadevano sulle spalle, non ci sono più. Dopo che se ne è andato ho deciso di tagliarli, non li ho più fatti allungare così tanto. Ho trasformato il biondo cenere in rosso fuoco, trovo che rispecchi meglio la mia anima adesso.
Osservo le occhiaie che mi scavano il viso, chiaro segno di una notte passata a riflettere su di lui.
Non devo pensarci. Non devo pensare a lui. Eppure dopo tutto questo tempo, quando chiudo gli occhi l'unica immagine ancora chiara è quella dei suoi occhi verdi.
«Pensi a lui?» mi domanda una voce assonnata.
Mi giro di scatto verso di lui, ricordandomi solo ora della sua presenza.
«Oggi è...»
«Lo so!» mi interrompe Ryan, che affonda la testa sul cuscino.
«Mi dispiace» sussurro, ma non è vero.
Voglio bene a Ryan. Lui mi ha aiutata molto. Grazie a lui non sono annegata e quella che inizialmente era solo amicizia, dopo molto tempo è sfociata in qualcosa di più.
Sono stata sincera con lui. Dopo Diego non sono più riuscita ad amare, non in quel modo incontrollabile. Amo Ryan, ma non allo stesso modo.
Osservo la sua folta chioma rossa spiccare tra le lenzuola bianche. Mi avvicino al letto e mi sdraio accanto a lui. Lo sento sospirare.
Sono passati tre anni. Tre anni da quando sono a Dublino. Tre anni da quando lo vidi l'ultima volta. Tre lunghissimi anni. Ed io lo amo ancora. Quando ripenso a quella mattina, a quello che ci siamo detti. Ero così spaventata dal sentimento che provavo per lui, da volerlo allontanare da me. Ho rifiutato quel sentimento, perché ero terrorizzata. Avevo paura. La verità è che avevo paura di quell'amore.
Mi giro verso Ryan e l'osservo. Apre gli occhi e mi guarda. Mi accarezza il viso e mi da un bacio sulla fronte.
«Devo alzarmi...» sussurra e si alza dal letto.
Le lenzuola scivolano via dal suo corpo, lasciandolo completamente scoperto. Osservo i suoi glutei prima che spariscano dietro la porta del bagno.
Guardo la valigia a terra. Muoviti Selene.
«Ti accompagno io in aeroporto!» urla Ryan dal bagno.
«Non preoccuparti, prendo un taxi» rispondo.
Ryan sbuca dalla porta del bagno, con lo spazzolino in mano.
«Voglio accompagnarti...» sussurra e si avvicina.
«Ok» rispondo svelta.
«Ok? Devo preoccuparmi?» sorride.
«Non so... forse!» gli faccio la linguaccia.
Corre verso di me e mi butta sul letto. Inizio a ridere, quando mi fa il solletico.
«Mi mancherai...» sussurra.
«Sono pochi giorni...»
«Tornerai da me?» mi chiede guardandomi negli occhi.
Non è un gioco. So cosa mi sta chiedendo. C'è una ragione se torno in Italia proprio adesso.
Guardo il cartoncino avorio sulla scrivania con marchiato il suo nome e quello di lei. Sento il gelo attraversarmi le ossa. Quando pochi giorni prima ho ricevuto quell'invito, nell'aprirlo mi sono sentita mancare. Ho perso il respiro ed è tornata quella strana sensazione di annegare.
«Ryan...»
«Promettimi che tornerai!» aggiunge.
«Tornerò»
La verità è che tornerò ma non se resterò.
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Respirami
RomanceQuesta che state per leggere non è una storia come tante. Non è la solita poesia d'amore e opposti che si attraggono. La domanda che mi accompagna per l'intera storia è se si può amare qualcuno senza starci insieme. Esiste davvero quell'amore forte...