Litigi e preparativi

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"Voglio trasferirmi da mamma e Scott".

Ecco fatto la bomba era stata sganciata. Non si può tornare indietro.

Lo sguardo di papà viene attraversato da diverse emozioni: curiosità iniziale, sorpresa, confusione e infine nervosismo. "Come scusa?" mi domanda nervosamente.

Io lo guardo e con calma innaturale ripeto "Voglio trasferirmi da mamma e Scott. Qui non ho nessuno e tu sei sempre a lavoro quindi sto sempre da sola".

Mentre mi guarda per capire se scherzo o meno, il suo sguardo tramuta un'altra volta e io ci vedo solo un'emozione: rabbia.

"Stai scherzando vero?? Io non ti ho fatto mancare nulla e tu mi ripaghi così?!?" incomincia a urlare mio padre furioso.

Io incominciando ad innervosirmi rispondo "Io non ti ho mai chiesto niente! Io ho solo bisogno di stare con i miei amici e siccome qua non ne ho neppure uno mi sembra giusto ritornare a Beacon Hills! Qui non faccio altro che restare quasi sempre rinchiusa in casa se non per andare a scuola e a buttare la spazzatura! Mi sento sola! Lo capisci? SOLA!".

Devo calmarmi o perderò il controllo davanti a mio padre e, anche se sono arrabbiata con lui, non voglio fargli del male né tanto meno fargli vedere cosa sono diventata. Mi devo allontanare prima che dica qualcosa che mi faccia infuriare ancora di più, quindi scappo in camera, chiudo la porta a chiave e mi stendo sul letto con le cuffiette all'orecchio per non sentire gli urli di mio padre. Ovviamente la musica è al massimo volume perché se no con il mio super udito sentirei tutto quello che sta dicendo al piano di sotto.

Quando mi sono abbastanza calmata mi ricordo di non aver avvisato mia madre e Scott della mia decisione di permanenza definitiva ma, pensando che comunque domani sarei dovuta lo stesso tornare a casa, decido di comunicarglielo direttamente al mio arrivo lì.

Sempre con la musica nelle orecchie mi alzo dal letto per tirare fuori dall'armadio un'ulteriore valigia, più grande del borsone che avevo preparato la mattina stessa, per mettere i vestiti rimanenti e altre cose. Incomincio a suddividere le cose che posso lasciare a San Francisco, visto che non mi servono a Beacon Hills, e quelle da cui non mi posso separare, come le mie foto di quando ero piccola, il mio PC e i miei peluces (si ho ancora i peluces).

Finita di riempire la valigia metto tutto vicino alla porta e mi stendo nel letto spegnendo la musica. Da  sotto arriva un silenzio tombale quasi inquietante. Forse ha deciso di andare alla cena lo stesso penso tranquillizzandomi. Meglio così, in questo modo avrei avuto il tempo di addormentarmi in santa pace e riposarmi per bene.

Questa giornata è stata davvero pessima: ho perso il mio branco e ho litigato con mio padre, non che non abbia mai fatto litigate con lui, ma questa è stata la peggiore. Spero che la mia decisione di ritornare a Beacon Hills sia quella giusta per non essere più sola.

Mentre faccio questi pensieri cado in un sonno senza sogni.

[Revisionato]

Emma Mccall - Ritorno a Beacon HillsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora