Capitolo 1:Handcuffs

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-Bene ragazzi ecco il compito di queste due settimane...visto che nessuno va d'accordo con qualcuno qua dentro ecco che ho fatto le coppie,non dovete cantare duetti ne niente del genere...dovete vivere insieme,decidete voi come...i vostri genitori sono d'accordo-dice Schuester dirigendosi verso la lavagna per scrivere il solito titolo del compito..."Handcuffs"...aspetta,cosa?!

-Sta scherzando spero!-dico sporgendomi verso il professore.

-No Rachel,non sto scherzando.Cominciamo a fare le coppie allora...Artie e Finn,Puck e Kurt,Santana e Tina,Mercedes e Brittany e Tu con Quinn-conclude porgendoci le manette.

-"Shut up just shut up shut up"-cominciamo noi in coro.

Ci alziamo e ci dirigiamo verso il professor Schuester,non volevamo essere ammanettati.

-"We try to take it slow. But we're still losin control. And we try to make it work"-continuiamo io e Mercedes mentre gli altri ci fanno da coro.

-"It looks as though you're letting go. And if it's real, Well I don't want to know. Don't speak, I know just what you're saying. So please stop explaining, Don't tell me 'cause it hurts"-questa volta è Schuester che canta,così parte la "litigata Mushup",mentre il professor ci balla attorno racchiudendoci in un cerchio.

Finita la canzone facciamo per muoverci ma ognuno di noi sbatte contro qualcuno.

-Ecco fatto,i vostri genitori hanno una copia della chiave.Buone settimane...per ora a domani-dice uscendo dalla porta visto che era finita la lezione.

-Un giorno lo pesterò-dice Puck legato a Kurt.

-Hey,muovi meno quelle mani,mi hai fatto male-dice Kurt toccandosi il polso.

-Ottimo,e ora?-chiede Quinn voltandosi verso di me.

-Che dobbiamo fare nana?!-sbotta Santana.

-Hey,io non c'entro niente...non so cosa farmene di queste!-dico agitando il braccio che mi legava a Quinn.

-Il professore ha detto che i nostri genitori hanno una copia della chiave,basta trovarla e il gioco è fatto-dice Mercedes.

-Come se fosse facile-commenta Quinn.

Faccio per sedermi su una sedia e Quinn si abbassa in modo brusco a causa dei polsi legati.

-Berry fai attenzione o ti ammazzo-dice ringhiando.

-Ok,io me ne vado prima che cominci una rissa tra queste due-dice Artie seguito da Finn.

-A domani gente,andiamo a risolvere sta cosa-dice Puck.

Man mano che la gente usciva rimaniamo solo io e Quinn in aula canto.

Mi passo la mano libera tra i capelli mentre Quinn si siede affianco a me.

-Cosa dovremo fare ora?Dovrei venire a casa tua?-chiedo retorica.

-Se vogliamo liberarci di queste...manette mi sa di si-risponde con le gambe incrociate.

-Allora andiamo?-chiede dopo cinque minuti di silenzio.

-Prima ce le togliamo meglio è-dico alzandomi seguita da lei.

Prendiamo la sua macchina e arriviamo davanti a casa sua,appena entrate ci dirigiamo verso sua madre,Judy.

-Hey Quinn,vedo che Schuester vi ha già affidato il compito-dice con disinvoltura.

-Già,ora ci puoi dare le chiavi così ognuna a casa sua e la facciamo finita con questo scherzo?!-dice Quinn tra i denti.

-No,e se provate ad andare dai Berry vi risponderanno la stessa cosa...in realtà non risponderanno nemmeno.Rachel,cara,ti hanno portato i vestiti e altre cose qui visto che sono andati via,ovviamente io ho accettato la proposta di tenerti qui da noi pie una settimana,poi andrete dai tuoi-risponde Judy lasciandomi di sasso.

-E dove dormirà?-chiede Quinn guardando sua madre con gli occhi in fiamme.

-Dovrete arrangiarvi,non posso slegarvi...a meno che non siano casi estremi ma devo tenervi d'occhio quando non siete legate-risponde Miss Fabray mentre sorseggiava un po di te in cucina.

-OTTIMO!-dice Quinn alzando le braccia al cielo provocandomi un briciolo di dolore tanto da farmi scappare una piccola smorfia.

-Tesoro,attenta hai movimenti o le farai male-dice Judy notando la mia espressione.

-Non me ne frega niente di lei,vado di sopra-dice trascinandomi con se nella sua stanza.

Ero rimasta male per quello che aveva appena detto,anche se ormai ero abituata.

Anche se sembra che le cose che dicano non ti toccano,interiormente soffri lo stesso,quindi ingoio le lacrime e vado avanti anche se avevo gli occhi lucidi.

-Perché questo stupido compito-sussurra mentre se ne stava contro la porta.

Rimasi in silenzio a massaggiarmi il rossore che avevano provocato le manette grazie allo strattone di Quinn.

Una lacrima sfuggì al mio controllo e subito l'asciugai con la mano libera.

La tiro verso una porta,dove io mi nascondo dietro,lasciando lei fuori.

-Cosa stai facendo?-chiede mentre si abbassava,mi ero seduta per terra con le gambe verso al petto.

-Niente,ti chiedo solo di stare zitta-rispondo cercando di soffocare il pianto,mi aveva ferito e non poco...dovevo stare ammanettata ad una persona a cui non importa niente di me.

-Tutto ok?-chiede dopo cinque minuti.

-No-rispondo fredda e distaccata.

-Come mai?-insiste lei.

-Non sono affari tuoi Fabray-rispondo con lo stesso tono senza ricevere risposta.

-Stai piangendo?-chiede lei,non riesco ad interpretare se è soddisfazione o preoccupazione.

-Non ti interessa,e comunque no-rispondo poggiando la testa contro la porta.

-Invece stai piangendo,si sente dal tuo voler mantenere la tua superiorità-risponde mentre sento che poggia anche lei la testa contro la porta,si era spostata di poco.

-Lo facevo anch'io e ora lo faccio agli altri per proteggermi...scusa se ho esagerato prima-dice sfiorandomi la mano con l'indice.

Dire che rimango stupita dalle sue parole è ben poco,motivo per cui rimango in silenzio.

Sento la porta aprirsi e una Quinn Fabray si siede davanti a me,inutile dire che tengo la testa bassa,non volevo incontrare quegli occhi verdi che mi perseguitavano da una vita.

Two Weeks TogetherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora