Capitolo 2:Something about me

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Resta a guardarmi mentre io mi faccio sempre più piccola racchiudendomi in me stessa.

-Berry-mi chiama con voce sottile.

-Ho un nome Quinn-rispondo senza alzare gli occhi cercando di tenere un tono freddo.

-Rachel-dice cercando di attirare la mai attenzione che però non ottenne finché non mi posò un dito sotto al mento per sollevarmi il viso rigato da lacrime.

-Mi puoi scusare per favore?Non voglio passare due settimane così-dice guardandomi dritta negli occhi.

Riabbasso la testa mimando un si mentre lei si sedeva accanto a me.

-Posso aiutarti?Ti prego Rachel parla perché non riesco a sopportare tutto questo silenzio-dice poi passandosi le mani tra i capelli e senza volerlo le sfioro il viso.

Brividi,ecco cosa avevo sentito immediatamente,su per la schiena mentre mi giravo di scatto a guardarla.

-Passiamo tutta la giornata nel tuo bagno o facciamo qualcos'altro?-chiedo cercando di distrarre entrambe.

La vedo sorridere e poggiare la testa contro la porta.

-Dove andiamo?-chiede mentre ci rialziamo evitando qualsiasi contatto.

-Dove vuoi,tanto so già che sarà lontano da tutti visto che non mi sopporti e non vuoi farti vedere in giro con me...ed io non sopporto te-sospiro l'ultima frase,non era vero perché avevo sempre voluto diventare sua amica.

-Parco?-chiede lei abbassando lo sguardo,non capivo se per averla ferita o altro,ero solo confusa.

-Ok-rispondo mentre ci avviamo verso l'uscita di casa sua e ci dirigiamo al parco incontrando per strada Santana,Tina,Mercedes e Brittany.

-Ciao ragazze,dove andate di bello?-chiede Mercedes.

-Al parco-risponde Quinn per poi salutare le sue amiche mentre io cerco appoggio sulla spalla di Mercedes che mi lascia un bacio sulla testa.

-Tutte a te devono capitare è Rach?Ti sei beccata la regina tra le tre-dice mentre io mi sollevavo e le sorrido.

-Non mi faccio mettere i piedi in testa da questa quì-dico indicando Quinn con il capo.

-Buona fortuna-dice mentre si allontanano.

-Dove stanno andando loro?-chiedo a Quinn che ancora salutava Brittany con la mano.

-Al parco anche loro-risponde lei voltandosi.

-E perché non ci siamo unite a loro?-chiedo spalancando gli occhi.

-Perché la storia è andare d'accordo tra di noi,non ignorarci passando del tempo con gli altri che conosciamo di già-risponde alzando un sopracciglio.

-Il tuo ragionamento non fa una piega-rispondo spostandomi un ciuffo ribelle dietro l'orecchio.

-Ho i voti più alti dei tuoi,questo spiega tutto-dice lei sorridendo con aria di chi la sa lunga.

Riprendo a camminare obbligando lei a fare lo stesso,poco dopo arriviamo al parco.

Ci sediamo sotto un'albero che io conoscevo molto bene visto le mie iniziali incise sopra.

-Qua sopra sono incise le mie iniziali-dice lei mostrandomele,a quella notizia sbarro gli occhi indicandole un segno poco più alto del suo.

-"RBB"...Rachel Barbara Berry presumo-dice lei alzando un sopracciglio.

-A che età lo hai fatto?-chiedo volendo sapere di più su Lucy Quinn Fabray.

-Sei anni,in estate mentre ascoltavo una bambina cantare "Don't Rain On My Parade" insieme ai suoi papà nascosta qui dietro-ammette mentre il mio viso tornava a quella giornata.

Flash Back...

-Papà cantiamo una canzone?-chiede la bambina tirando per la giacca il padre.

-Certo,che canzone?Ti prego non "Don't Rain On My Parade"-supplica l'uomo.

-Avanti Leroy,fallo per lei-dice l'altro uomo prendendo a braccetto il marito.

-"Don't tell me not to live, just sit and putter"-comincia l'uomo seguito poi dagli altri che ogni tanto si alternavano.

-"Nobody, no, nobody, is gonna rain on my parade!"-conclude la bambina raggiungendo note pazzesche per la sua età.

Poco dopo si volta e incontra una figura nascosta dietro un'albero,questa accortasi che la stava fissando scappa via lasciando una Rachel piuttosto confusa e con il volto leggermente inclinato guardarla correre via.

Per pochi secondi gli smeraldi si persero nel cioccolato e viceversa.

Fine Flash Back...

-Anch'io l'ho scritto a sei anni,subito dopo che tu corsi via,avevo notato quelle "LQF" e così io ho scritto le mie di iniziali,ma non avrei immaginato fossi tu-mento un'altra volta,l'avevo riconosciuta il primo giorno di liceo a causa di quegli occhi.

-Io no,ti avevo riconosciuta subito...non ci ho messo molto a collegare "RBB" con l'unica Rachel Barbara Berry di tutta Lima-risponde lei ridendo.

-Già e puoi anche aggiungere "La ragazza logorroica,egocentrica ecc ecc."-la canzono mentre lei rallenta le risate.

-Strano che tu non abbia fatto una stella alla fine delle iniziali-dice contornando quelle lettere.

Poggio la testa sul tronco dell'albero e continuo a fissarla.

-Non avevo bisogno di ripetermi ogni giorno quello che ripeto ora,a quei tempi non subivo granitate o umiliazioni,anche da li che è nata la storia della stella.So già che diventerò una stella di Brodway ma la stella mi permette di sentirmi superiore come persona rispetto agli altri,e non quella superiorità che hai tu che controlli tutto e tutti,ma quella superiorità nei sentimenti,nel fatto di sapere che tipo di persona sono e che non ho bisogno di nasconderlo a meno che io non debba proteggermi-rispondo sospirando.

Non sapevo perché mi stavo sfogando in questo modo con lei ma del resto lei si stava aprendo con me.

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