cap. 7 papà

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Luca mi lascia davanti casa e se ne va da Amanda. Entro e non c'è nessuno. Papà dev'essere ancora a lavoro. Strano.
Visto che sono sola, metto un po'di musica e comincio a preparargli la cena. Così non appena torna, la troverà pronta.
Opto per pollo e patate al forno.
Mentre la cena è in preparazione, decido di fare una doccia.
Sto per dirigermi in bagno al piano di sopra quando, sento una voce strozzata provenire dalla stanza di mio padre.
La porta è socchiusa. Decido di farmi coraggio.
Chi sarà? O mio dio... sono sola. Sarà un ladro? Prima di fare ancora un passo, prendo il ferro da stiro nel cassetto del comò sito nel corridoio e mi avvicino alla porta. Sono pronta a colpire il mascalzone, ma qualcosa mi blocca.
"Tra una settimana nostro figlio si sposa e tu non ci sei amore mio."
La voce spenta e singhiozzante mi gela il cuore. È mio padre.
Apro leggermente la porta e lo trovo seduto sul letto, con in mano la cornice che racchiude una foto della mamma.
"Mi manchi sai? Qui è così difficile senza te. Mi sento vuoto e perso. "
Sta piangendo. Gli manca la mamma.
Queste sue parole mi stringono il cuore. Inizio a piangere.
Mi fa male vederlo così.
Davanti a me e Luca finge di star bene ma, in realtà non è così. Basta vedere anche il fatto che... da quando mamma ci ha lasciati, lui non si è più rifatto una vita. L'amava così tanto.
L'osservo piangere con la foto stretta al petto e sussurrare parole,  incomprensibili per me da fuori la stanza.
Non ce la faccio a vederlo in quello stato, devo entrare.
"Papà! "
La mia voce è triste.
Lui solleva il mento e mi mostra il viso coperto di lacrime.
Mi siedo accanto a lui e lo stringo forte a me.
"Manca anche a noi."
Parlo anche per mio fratello.
"Dobbiamo essere forti. La mamma vorrebbe vederci sereni."
"Lo so tesoro, lo so. Ma non so se sto facendo il giusto con te e tuo fratello.
Carla si che sapeva farlo. "
La sua voce è smorzata.
Erano una bella squadra lui e la mamma e... adesso papà si sente perso.
Ma non per questo deve sminuirsi in questo modo. È un bravo padre. Attento, premuroso, affettuoso e amorevole. Non ci ha mai fatto mancare nulla. Ne prima né ora.
"Papà, la mamma sarebbe orgogliosa di te. Stai facendo un ottimo lavoro con noi."
Gli faccio un debole sorriso.
"Grazie tesoro. Mi conforta molto sentirti dire queste cose. Vieni qui."
Si alza dal letto, ripone la foto sul comodino e mi stringe tra le sue braccia.
"Ti voglio bene papà. "
"Anch'io tesoro."
Dopo essersi calmato, mi lascia andare notando con sorpresa che nella mia mano destra, ho il ferro da stiro.
"E quello? Che ci devi fare?"
Mi domanda alzando un sopracciglio.
"E... niente. È che...."
Mi scappa una risatina.
Gli spiego brevemente ciò che pensai e lui, scoppia a ridere.
Accidenti, che figura! Però è bello sentirlo ridere.
Dopo tante chiacchiere, scendiamo in cucina e la cena è pronta per essere servita e mangiata.
I complimenti che mi fa sempre papà per la mia cucina, mi lusingano ogni volta. È bella peròla sensazione che si prova, dopo aver fatto qualcosa di buono.
Riordino la cucina non appena lui finisce di mangiare, vado a farmi la doccia e mi metto a letto. Domani mi aspetta un'altra giornata a scuola.

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