cap. 15 La scenata di Fra

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Suona la campanella dell'interlallo e ci precipitiamo tutti dentro, dopo che la prof ce lo permette.
"Ragazzi la partita è finita. Vince la squadra A. Ci vediamo venerdì. "
Ci saluta.
La mia squadra ha vinto. Evvaiiiiii!
Mentre ci avviamo al bar della scuola, Lety non dice nulla.
Simo, Fra e Kikki sono a qualche metro di distanza da noi.
"Le che hai? "
Le domando tristemente.
È strana, sembra come se qualcosa la turbi.
"Io non ho niente. Tu più tosto che hai?"
La sua risposta fredda mi fa trasalire.
Che le prende?
"Cosa vuoi dire?"
Mi viene spontaneo chiederle, visto che non capisco questo suo atteggiamento.
"Nika, se ne sono accorti tutti tranne che te. O sei ceca o fai finta di non vedere."
A cosa si riferisce?
"Cosa vuoi dire?"
Non capisco proprio di cosa lei stia parlando.
Arriviamo al bar ordiniamo le solite cose e andiamo a sederci al nostro tavolo, aspettando i nostri tre amici.
"Parlo di Francesco. Possibile che tu non te ne sia accorta?"
Spalanca gli occhioni azzurri sconvolta dalla mia espressione -di cosa mi devo accorgere?- alzo le spalle.
"Ok. Sei proprio ceca!"
Afferma rassegnandosi.
Non ci sto capendo nulla, è impazzita anche lei o cosa?
"Si può sapere a cosa....."
Non finisco di parlare, che lei mi fa segno di stare zitta.
"Ragazzi!"
Le sento dire colta in fallo, con una mezza risata e mi rendo conto che sono arrivati i nostri amici .
"Ehi!"
Sorrido.
Simo si siede vicino a me, mi aspettavo lo facesse Fra come sempre. Invece si è seduto vicino a Kikki e Lety.
"Fica la partita però. "
Simone esprime tutto il suo entusiasmo.
Lo guardo brutto, ricordando il fallo che mi ha regalato Francesco con tutta la cattiveria possibile.
Perché non sta zitto?
Vedo lo sguardo di Francy corrugarsi.
Poi i suoi occhi nei miei. Non dice nulla al riguardo. L'osservo solo innervosirsi.
Finito di mangiare, ci alziamo e andiamo fuori al cortile.
Ci sediamo al nostro posto sulle scalette e chi fuma, accende una sigaretta.
Io resto in piedi. Non ho voglia di sedermi.
Ad un certo punto, mi piomba accanto Edoardo.
"Ehi come va la caviglia? "
Fra si volta immediatamente al suono della sua voce. Lo sguardo truce.
"Meglio. Grazie. "
Rispondo educatamente al ragazzo difianco a me.
"Volevo chiederti scusa per quello che è successo."
Si riferisce al bacio credo.
Mi poggia una mano sulla spalla.
L'espressione di Francesco si fa più intensa e scura.
È innervosito dalla presenza di Edoardo. Si capisce.
"Insomma... non dovevo baciarti in quel modo. Sono stato un coglione. "
Resto stupefatta dalle sue parole.
Mi sta chiedendo scusa? Sì, proprio così.
Fra si alza di scatto.
"Cosa?"
Chiede irritato.
Mi volto immediatamente verso di lui. I suoi occhi stanno prendendo fuoco.
"L'hai baciata?"
Edo gli fa un sorriso compiaciuto, nonostante lo ha davanti a se furioso,  come una belva.
I nostri amici restano a bocca aperta per quello che sta succedendo.
Fra spinge Edoardo .
"Come ti sei permesso? "
Che cosa?
"Ehi amico, calmati! È stato un equivoco! "
Il ragazzo del quinto B è tranquillo.
Fra non ci vede più. Prende e gli da un destro sulla faccia, scaraventandolo a terra.
"Fra che ti prende? Basta! "
Quasi urlo. Lo prendo per un braccio. Sono senza parole. Che diamine gli sta prendendo.
Lui si volta nella mia direzione e mi fulmina con i suoi occhi chiari.
Mi prende per un braccio e mi trascina con se distante dai nostri amici e da Edoardo che si sta rialzando da terra.
"Vieni."
Ruggisce.
Ci fermiamo a qualche metro di distanza dai ragazzi che ci stanno guardando.
"Tu lo hai baciato? Nika cazzo! Lo hai baciato!?"
Quasi mi urla contro.
"Hai baciato quello stronzo? "
Indica Edo che ci guarda confuso.
È patetico, sta facendo una scenata assurda.
Mi sto innervosendo.
"Si può sapere che ti prende?"
Dico irritata.
"Che prende a me? Tu baci quel coglione e mi chiedi cosa prende a me? "
È incazzato nero.
Questo suo atteggiamento mi dà fastidio. Primo non ho baciato io Edoardo, è stato lui. Secondo che gliene importa?
Ok. Mi vuole bene, ma sta proprio esagerando.
"Stai esagerando Fra!"
Glielo dico seriamente. Insomma ci stanno guardando tutti.
"Non è stata colpa mia. E che vuol dire questo tuo atteggiamento? "
Lo ammunisco.
"Sarò libera di fare quello che voglio o no?"
Sono incazzata anch'io. Chi è lui per dirmi ciò che devo o non devo fare?
Siamo amici ok, ma nessuno gli dà il diritto di trattarmi così. Non sono più una bambina.
Il suo sguardo cambia forma, da truce a disarmato.
Credo che abbia capito esattamente ciò che volevo capisse.
"Ti voglio bene lo sai e so che tu ne vuoi a me. Siamo migliori amici, ma questo non ti dà il diritto di comportarti così! "
Si fa triste in volto.
Sono seccata da questa sua sceneggiata. È palese.
Mi sto vergognando come una bambina .
"Sì, certo siamo amici, lo so."
La delusione nella sua voce si capisce alla perfezione, come se qualcosa lo avesse ferito.
"Hai ragione, non sono nessuno per dirti cosa fare Nika. Scusami, non accadrà più . "
È sul serio dispiaciuto.
Non posso non perdonarlo. Fra è come un fratello per me.
Avrà modi sbagliato di agire però... gli voglio un mondo di bene.
Lo stringo forte a me. Lui risponde con un debole abbraccio e si stacca.
Suona il termine dell'intervallo.
"Torniamo in classe?"
Gli sorrido.
"Certo. Certo."
La sua voce delusa e amareggiata mi fa sentire in colpa.
"A proposito, scusa per il fallo."
Fa un debole sorriso.
Io, lo rassicuro che è tutto ok. Capita quando si gioca a calcio.
Torniamo vicino hai nostri compagni, che ci stanno aspettando per rientrare e noto che Edoardo non c'è più.
"Tutto ok raga?"
Domanda Lety preoccupata.
"Sì, Tizia tutto ok. Abbiamo risolto. "
Risponde Fra immediatamente freddo.
Non dò peso alle sue parole. So che è così. C'è stato un piccolo malinteso. Tutto qui.
"Ok. D'accordo. Torniamo in classe, prima che la prof di inglese si mette a cercarci per tutta la scuola."
Simo ci incoraggia a tornare a lezione.
È sempre il solito secchione.
Scoppiamo a ridere tutti e cinque, come dei matti.
Ma, nella mia testa... Edoardo.
Come starà? Sarà tornato in classe?
Domande su domande, riferite a quel ragazzo tanto arrogante, quanto bello. Perché, sì, lo è.

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