cap. 18 la serata

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Sono pronta. Lascio un biglietto per papà e Luca, ed esco di casa.
Edo mi sta aspettando. È seduto sulla sua moto e sorride non appena mi vede arrivare. Ha uno sguardo intenso. È bellissimo. Non ci avevo fatto mai caso a quanto potesse essere bello questo ragazzo.
Mi batte il cuore quando arrivo vicino a lui.
"Wao. Sei bellissima. "
Esclama .
Io sorrido timidamente.
Dentro al mio petto si stanno scatenando delle emozioni pazzesche.
"Grazie. "
Non smetto di sorridere.
"Andiamo madame?"
Mi domanda gentilmente.
La sua voce è calda e gentile, come mai prima d'ora.
Forse è davvero diverso!
Mi batte il cuore all'impazzata.
Salgo sulla moto dopo aver messo il casco.
Edoardo mette il suo e avvia l'accende.
"Tieniti forte bimba."
Mi grida sopra il rumore del motore che accelera. Si parte.
Mi attacco saldamente alla sua vita e poggio il mento sulla sua spalla.
Il suo cuore batte al ritmo con il mio.
Ci fermiamo non appena troviamo un parcheggio.
"Scendi bimba! Siamo arrivati. Facciamo una passeggiata ti va? Ce la fai?"
Indica la caviglia che oggi mi faceva male cane, ma stranamente è passata.
Faccio cenno di sì con la testa, dopo essermi tolta il casco.
Edoardo viene al mio fianco e mi fa strada nella direzione di un parco.
Iniziamo a camminare fianco a fianco.
"Visto alla fine sei uscita con me?"
Sorride beffardo.
"Già! "
Stranamente questo suo atteggiamento non mi dà alcun fastidio, anzi inizia a piacermi.
Arriviamo al parco e continuiamo a camminare.
"Allora,tu non saresti come ti ho definito oggi? "
Lo stuzzico.
Mi osserva curioso e sta al mio gioco.
"No. Non sono solo ciò che tu hai detto. Posso essere anche dolce e romantico se voglio."
Sì ferma.
"Ma davvero? "
Mi fermo anch'io e lo guardo ridendo.
"Ovvio! Tutti noi abbiamo dei segreti."
Fa il vago.
"Io ho i miei. "
Il suo sorriso mi fa restare senza fiato.
È davvero bellissimo. **
"Quindi....questo tuo essere arrogante e presuntuoso... è tipo come... se indossassi una maschera? Fammi capire."
Ricomincio a camminare.
"Brava."
Esclama consenziente.
"E perché? "
Chiedo curiosa, mentre mi passo una ciocca di capelli dietro le orecchie.
Lui mi guarda e si acciglia di colpo.
"Vieni sediamoci e ti racconto. "
Mi fa strada verso una panchina, dove poi ci mettiamo comodi.
"Vedi, fin da bambino, sono sempre stato un po'ribelle e presuntuoso, ma non come ora. Non ho avuto un'infanzia piacevole bimba.
Mio padre e mia madre si sono separati quando io avevo sette anni, chi vive da una parte, chi dall'altra.
Mi sono dovuto spostare di qua e di là. Una volta da lui, una volta da lei.
Ho cambiato parecchie città per colpa di mia madre. Lei e le sue storie. Ci fu anche un periodo che non potei vedere mio padre. Sai io e lui siamo molto legati. È  il mio mito. Mi fece male quella lontananza forzata."
Si rabbuglia al ricordo.
"Ma ero solo un ragazzino e dovevo stare con mia madre, così decise il tribunale. Lei cambiava continuamente uomo e casa, costringendo anche me a lasciare ogni volta tutto quello che stavo costruendo. Non ho mai avuto amici. Sono sempre stato scanzonato da tutti a causa sua. È per questo che mi vedi così. Quando poi si cresce, si impara a rialzarsi e ogni volta ad essere più forte. Mi sono fatto i muscoli. "
Fa il gesto da macio.
"E ora?"
Domando tristemente.
"Ora vivo con mio padre qui, ormai da quattro anni. Ho lasciato mia madre dopo aver compiuto quattordici anni, appena potevo decidere con chi stare. "
Mi fa tenerezza questo giovane ragazzo. Mi dispiace per tutto quello che gli è successo.
"E tua madre?"
"Lei è a New York ,vive lì con il suo nuovo marito. Non la sento quasi mai e sinceramente non me ne importa un fico secco."
Però, che storia.
Ora capisco perché è così.
Essere solo non è bello e tanto meno essere giudicato.
Povero Edo.
Mi si stringe il cuore.
"E tu?"
"Io?"
"Raccontami di te. "
Sorride .
Gli racconto la mia storia che ovviamente è diversa dalla sua.
Fortunatamente i miei genitori si sono sempre amati e hanno amato me e mio fratello.
Gli racconto di mia madre e di quando ci ha lasciati.
I suoi occhi diventano lucidi.
Ero molto legata a mia madre e il giorno dell'incidente quando ci chiamarono i dottori dall'ospedale, non potevo crederci.
È stato orribile. Al ricordo, mi scende una lacrima.
Edo mi passa la sua mano calda sulla guancia e l'asciuga.
"Non pensarci più. "
Mi rivolge un caloroso sguardo.
Parlo di mio padre e mio fratello. Del suo matrimonio che si terrà questa domenica e del lavoro di papà. Praticamente gli racconto tutta la mia vita; proprio come ha fatto lui con me.
"Ok. Basta cose tristi. Andiamo a mangiare che... ho una gran fame."
Dice mentre si alza dalla panchina e mi prende per mano senza esitare.
Arriviamo in pizzeria e mi accorgo che anch'io ho fame.
Ordiniamo la pizza e mangiamo tranquillamente.
Durante la cena ci divertiamo a prenderci in giro.
E chi se lo aspettava che questo ragazzo fosse così pieno di qualità?
L'ho giudicato male.
La sua personalità è davvero fantastica.
"Anch'io ti avevo scambiata per una gne gne."
"Davvero? "
"Sì, ti giuro. "
Lo imbruttisco e poi scoppiamo a ridere.
È davvero simpatico.
Sto bene con lui. Mi fa ridere moltissimo. È  gentile, premuroso...
Questo mi piace. Amo ridere.
Dopo la cena, decidiamo di fare un'altra passeggiata. L'aria è rinfrescata ed io sento freddo.
"Tieni."
Edoardo mi poggia sulle spalle il suo giacchetto. Quanto è dolce.
"Grazie. "
Arrossisco .
Ci fermiamo in un piccolo giardino e ci sediamo sull'erba sotto i nostri piedi a guardare le stelle.
La sua mano è così vicina alla mia, che riesco a sentirne il contatto caldo e morbido.
"Senti..."
La sua voce è in un sussurro.
Mi volto verso di lui e i nostri occhi si incontrano.
Il mio cuore accelera sempre di più. Sembra come se volesse uscirmi dal petto.
Restiamo a guardarci senza dire nulla. I nostri volti si avvicinano pian piano . È così vicino al mio viso che... riesco a sentire il suo respiro sulla mia pelle. Le nostre labbra si sfiorano e poi si incontrano.
Chiudo gli occhi e lascio che tutto accada. Un bacio, un solo bacio. Così profondo e desiderato.
Ho le farfalle nello stomaco.
Ora posso dire pienamente che mi piace.
Poggia una mano sulla mia guancia e continua a baciarmi. Il suo tocco è così delicato, che mi fa scendere dei brividi lungo tutta la schiana. Il bacio è favoloso, pieno di sensazioni fantastiche, ha un sapore dolce. Tutto intorno a me scompare.
Poggio una mano sul suo petto e sento il suo cuore accelerare . Sta provando le mie stesse emozioni.
Tutto d'un tratto, veniamo interrotti dalla pioggia.
Noooooo!
Mi piacciono i suoi baci. Nooooo!
Edoardo si stacca da me e si alza.
"Vieni bimba. Ti riporto a casa."
Prendo la sua mano e resto delusa.
"Perché? "
Chiedo un po'troppo amareggiata.
Lui sorride.
"È piaciuto anche a me e giuro non mi sarei staccato da te neanche un attimo,vma non voglio che ti ammali. Devo rivederti ancora. Voglio rivederti ancora. Caspita mi piaci!"
Le sue parole mi fanno sorridere.
"Anch'io. "
Dico sinceramente.
Ci teniamo per mano mentre torniamo alla moto.
"Mi piaci anche te."
Lui mi guarda mezzo mezzo. Come se non ci credesse.
Già, sembra strano anche a me eppure.... è così.
"Dico davvero! "
Gli dò un bacio a stampo sulla bocca.
Lui sorride, mi prende tra le braccia e torna a baciarmi .
"Chi lo avrebbe mai detto? Io e te insieme. Noi che fino a ieri non ci sopportavamo a vicenda. "
Scoppia a ridere. Adoro la sua risata.
Rido anch'io, perché ha ragione.

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