cap. 8 differenze

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La sveglia suona e mi fa sobbalzare dal letto.
È già ora di alzarsi.
Sono le sette meno un quarto. Mi alzo e mi preparo.
Scendo in cucina e trovo papà che parla con Luca.
"Buongiorno."
Dico ancora insonnolita.
"Ehi! Buongiorno sorellina."
Luca si alza e mi dà un bacio sulla fronte.
"Buongiorno tesoro. "
Papà mi sorride affettuosamente.
Mi siedo a tavola con loro e faccio colazione.
"Ascolta Nika, Amanda mi ha chiesto di dirti, se oggi può passare a prenderti lei a scuola se ti va. Così... vai con lei per l'ultima prova dell'abito. "
Mio fratello è così tenero, quando parla della sua futura moglie.
"Certo!"
Rispondo con un po'troppo entusiasmo.
Mi fa piacere stare con Amanda. L'adoro. È così simpatica e dolce.
"Perfetto. Poi la chiamo e glielo dico."
Mi fa un sorriso mozzafiato. Uno di quei sorrisi pieni di gioia, che solo Luca sa fare.
È felice, si vede.
Come ogni mattina, io e daddo salutiamo papà e lui mi accompagna a scuola poi, va a lavorare.
Aspetto i miei amici all'entrata e arriva lui. O no!
Mi piomba davanti con quella sua aria da boss, che mi fa innervosire.
"Ciao."
Dice.
"Ciao!"
Rispondo seccata dalla sua presenza.
Non riesco proprio a mandarlo giù.
"Ancora sei arrabbiata per ieri mattina?"
Il tono della sua voce giocoso mi dà urto.
"Ancora con questa storia? Cos'è? non hai niente da fare? Devi per forza rompermi ogni giorno?"
Il nervoso sta salendo e comincio ad essere acida.
"Quanto sei acida."
Bene. Lo ha confermato.
"Edoardo, sbaglio o ti avevo chiesto di lasciarmi stare?"
"Sì, è vero. Però... non posso."
"E perché no? "
La sua risposta mi fa inarcare un sopracciglio . Ma che vuole? Perché non se ne va dai suoi amici... che lo stanno aspettando?
"Vedi ci sono rimasto male dopo ieri mattina. Non sapevo ciò che ti è successo. Mi dispiace. Vorrei solo che tu mi perdonassi. Tutto qui."
Cosa? Ma non credo proprio!
"Non serve fare tutte queste finte. Vedi, tra me e te ci sono molte differenze. Tu sei un pallone gonfiato. Fai il figo insieme ai tuoi amici e ti credi di essere chissà chi. Io invece, non mi credo proprio nessuno e non faccio come fai te.
Ora se non ti dispiace, vado dai miei amici."
Lo lascio ancora una volta a bocca aperta. Evidentemente mai nessuno lo ha trattato così.
Mi allontano da lui con un sorriso sulle labbra. Credo che dopo questa mi lascerà in pace.
Raggiungo i miei amici ed entriamo a scuola.
Racconto loro del pomeriggio che mi spetta con Amanda. Sono così emozionata poi, suona la campanella ed iniziano le lezioni.

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