cap. 21 Francesco Castaldo

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Lei mi abbraccia forte e mi dice che mi vuole bene.
Mi irrigidisco perché, vorrei dirle che io non le voglio bene, ma che la amo.
Che amo ogni cosa di lei. I suoi capelli scuri, i suoi occhi castani, nei quali ci si può perdere dentro per quanto sono grandi e profondi. Quelle sue bellissime labbra, i suoi sorrisi stupendi.
Vorrei dirle quanto lei sia importante per me, eppure non ci riesco.
Mi limito a fingere di essere felice che stia con un altro e che quell'altro sia il coglione che le stava antipatico, ma che invece ora è il suo grande amore.
Mi sorride mente si stacca dall'abbraccio ed io, non posso fare altro che sorriderle a mia volta.
È così bella quando sorride, eppure non lo sa.
La vedo allontanarsi nella direzione di Edoardo che l'aspetta a braccia aperte.
Si stringono e si danno un bacio sulle labbra.
Mi si spezza il cuore nel vedere quella orribile scena.
Lei, si volta verso di me ed io, gli sorrido come se niente fosse.
Sono più che convinto che, creda che tra noi sia tutto risolto. Lascio che sia così, non voglio ferirla .
Si aspetta di trovare ancora il suo migliore amico qui, pronto a tutto per lei. Farò come vuole anche se, mi fa male.
Li osservo parlare e scherzare. Sembra felice. Emana solarità da tutti i pori. È bello vederla così.
Vorrei esserci io al posto di quel baccalà a farla sorridere, ma mi limito a starmene qui zitto e buono con Letizia che mangia e i due piccioncini(Simo e Kikki) che si baciano ogni due minuti.
Quest'intervallo sembra non passare più. Così decido di uscire fuori a fumare una sigaretta. Ne ho proprio bisogno e ho bisogno di prendere una boccata d'aria.
"Le io esco. Vado a fumare!"
Letizia mi guarda con aria di scuse.
"Sì, ok. Comunque scusa per prima, solo che non so da che parte stare. Lei mi parla di lui e tu mi parli di lei. Siete entrambi miei amici. Non so davvero che fare!"
Si poggia una mano sulla fronte e sospira.
So che non è facile. Ha ragione.
"Tranquilla Le, non è colpa tua!"
Dico sincero. Perché in effetti è così.
Mi alzo dal tavolo, prendo una sigaretta che porto alla bocca, sto per andare fuori ma Letizia mi prende per un braccio.
"Dovresti dirle cosa provi per lei. Diamine Fra... fatti avanti! "
La guardo e non dico nulla. Non c'è niente che io possa fare ormai sta con quello.
"È inutile. "
Mi lascia andare ed esco fuori.
Lasciandomi alle spalle la sua faccia contrariata dalla risposta che gli ho appena dato.
Appena mi siedo sullo scalino e ispiro un po' d'aria, mi sento meglio.
Accendo la sigaretta e inizio a fumare.
Quando sono nervoso è l'unica cosa,  che posso fare. Fumare, fumare e ancora fumare. Almeno evito di spaccare tutto.
Mi sento uno schifo. Veronika dentro con lui che si bacia appassionatamente ed io, qui come un cretino a lasciare che tutto accadi.
Prendo un tiro e butto fuori il fumo. È  amaro, come me in questo momento.
La colpa è mia perché, non ho mai avuto il coraggio di parlare. Ho avuto sempre paura di rovinare tutto tra me e Nika ed ora, me l'ha portata via.
Che coglione sono.
Qualcuno bussa alle mie spalle.
Mi volto e vedo lei.
"Ehi. Che ci fai qui tutto solo? "
Ha una voce meravigliosa .
Gli mostro la sigaretta.
Lei sorride.
"È tutto ok?"
Domanda osservando con grazia il fumo che esce dalla mia bocca.
"Certo Nika! "
Mento e fingo un sorriso.
"Allora pace?"
"Certo."
Mi sforzo di sorridere ancora una volta.
Vedo i suoi occhioni illuminarsi e le sue labbra aprirsi per mostrarmi i denti bianchi. Fa un enorme sorriso. Lo riconosco, è il suo sorriso migliore. Quello di quando è felice.
"Che bello!"
Canticchia e saltella come una bambina . È adorabile quando fa così.
Riesce a strapparmi un vero sorriso.
Si siede accanto a me e il mio cuore inizia a palpitare. La sua presenza scatena forti emozioni. Ogni parte del mio corpo prende di nuovo vita accanto a lei. Io prendo vita.
Possibile che non si renda conto di quello che scatena in me?
Quando sono con lei mi sento super man. Potrei sollevare il mondo intero.
"Oggi ti va se andiamo tutti in piscina? Visto che è ancora caldo."
Riecco quel sorriso.
"A casa di Edoardo. "
Il mio piccolo sorriso scompare. Rispondo prima che lei possa accorgersene.
Vorrei tanto non andare. Non voglio vederli insieme ancora.
Però se le dico di no si offende.
"Sì, per me va bene."
Sorrido e continuo a mentire.
"Fico! Evvaiiiiii! Corro a dirlo ad Edo!"
Si alza di scatto e sparisce.
L'idea di andare in piscina a casa di quello e con loro due che si tengono mano nella mano, mi fa vomitare.
Ma comunque ci andrò. Almeno metterò le cose in chiaro con "EDO" come lo chiama Nika.
Lo dico un po' schifato. Devo ammetterlo.
Devo fargli capire che se la farà stare male, sarà un uomo morto!
Finisce la ricreazione, butto la terza cicca di sigaretta per terra e torno dentro.

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