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"Si, lei sarà in pericolo di vita dal giorno in cui compierà diciassette anni"

Che senso ha crescermi per diciassette anni e poi farmi fuori?

Sconvolta è poco per descrivere il mio stato d'animo in questo momento.

"Non le succederà niente fiche sarà con me" batte i pugni sul tavolo il ragazzo moro seduto al mio fianco.

"Lo spero per il suo bene" dice con vece spezzata Enea.

"Io però non ho capito quale era il piano iniziale" sussurro.

"Era far innamorare i tuoi genitori dei suoi" comunica

"Ma cosa c'entra Cameron?"

"A dire il vero non lo so, sapevo tantissime cose, ma non tutto, i loro piani non me li svelavano fino in fondo, quando ho saputo quello che hanno fatto hai miei amici mi sono ribellato, volevo dire tutto alla polizia ma mi hanno minacciato che se avrei aperto la bocca sarei finito come loro così sono stato zitto, mi hanno dato tutte le prove che potessero portare a loro e mi hanno obbligato a trasferirmi in Europa senza tornare mai più in America" resto decisamente Basita.

I miei 'genitori' sono dei mostri.

Il silenzio cala fra di noi, sono sicura che stiamo utilizzando questo attimo di silenzio per riflettere.

La domanda che continua a trapassarmi il cervello è : Ora che devo fare?

Perché non ho una vita normale come tutti gli altri? Perché la mia vita fa così schifo?

"Ragazzi io vi lascio tutti questi fogli, poi dovete decidere voi cosa fare" spezza il silenzio che s'era creato.

"Grazie, vedremo poi che fare" dice distaccato cam.

Dentro di noi stiamo affrontando questa situazione in modo completamente differente. Lui è sconvolto per dei motivi e io per altri.

Abbiamo vissuto con dei mostri psicopatici.

"Credo sia meglio andare" mi alzo dalla sedia prendendo tutte le prove contro Clara e Yason.

I due annuiscono così si alzano in piedi pure loro e ci dirigiamo verso la porta.

"Grazie, davvero grazie di tutto" faccio un sorriso falso.

"Non preoccuparti, andrà tutto bene, prenderete la decisione giusta" ci conforta.

"Speriamo" sibilo

"Tornate ha trovarmi e fatemi sapere che decisione prendere" dice mente ci allontaniamo.

"Senz'altro" urlo per farmi sentire.

Camminiamo con lo sguardo basso fino ha raggiungere il nostro veicolo, ci posizioniamo hai nostri posti e ci dirigiamo verso il nostro Hotel.

Durante il breve tragitto inizia pure a piovere. Da una giornata calda e bellissima allo schifo un po' come i nostri umori.

Il silenzio domina su di noi, siamo entrambe sconvolto e nessuno dei due ha idea di che fare... Dobbiamo denunciarli?

Questa mattina eravamo così vicini e ora siamo così distanti.

Mettiamo l'auto nel parcheggio e iniziamo ha correre fino all'entrata dell'Hotel per bagnarci il meno possibile.

Cam va avanti senza di me, se ne va rubandomi le chiavi dalle mani. Io decido di restare nella Hall per riflettere e state un po' da sola, così mi siedo su una poltrona e inizio ha navigare col cervello.

Sento qualcosa vibrare nella mia borsa così la apro e vedo il mio cellulare illuminato che emette vibrazioni. Lo afferro e guardo sullo schermo di chi si tratta.

Remains to me || #wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora