capitolo 11

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Sono in una stanza, completamente bianca, molto luminosa, anche se non ha finestre.
Poi la vedo: mia mamma.

"Mamma!" grido mentre il volto d'angelo di mia madre mi viene in contro

"Grace!" mi chiama e io gli corro in contro, e l'abbraccio.

"Mamma, quanto mi sei mancata!"dico tra le lacrime

"Anche tu piccola..."  mi stringe più forte.
Poi uno sparo.
E dalla stretta in cui eravamo io e mamma mi ritrovo un cadavere tra le braccia.

"Mamma!" piango

"Salvati e vivi la tua vita..." dice in un sospiro.
Poi silenzio.
Una risata rompe questo Silezio.
Mio padre,con una pistola in mano: ride.
Una risata malvagia e tutta grugniti.

"Grace, Grace, Grace" scuote la testa "Sai a chi tocca ora?" mi chiede.
E lo so.
Mi spara e casco a terra,ma non soffro. Non provo dolore, solo rabbia.
Sento solo una risata.
Alzo la testa e vedo mio padre ridere mentre un'ondata di sangue gli esce dalla bocca.

"Ahah Grace!" mi sembra di capire, visto che tutto quello che dice viene soffocato dal sangue che gli esce dalla bocca.

"Grace! GRACE!" e mi sento scuotere.

"Grace!"  Sobbalzo.
È la zia.

"Sbrigati o farai tardi!" quasi sbraita, poi si calama vedendo il mio viso "Brutto sogno?"

"Si..." sento le ganbe tremarmi"Che ore sono?"

"Le 7:30 e non ti posso portare a scuola quindi Muoviti!" Dopodiché esce dalla camera e io inizio la corsa contro il tempo.

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Esco di casa e inizio a correre.
Non c'è la faccio, anzi non c'è la farò.
la scuola è distante 15 minuti di macchina da casa della zia.
E ora mancano 10 minuti all'inizio delle lezioni.
Mi fermo al semaforo con il fiatone.

"Non c'è la farò mai..." sussurro ansimando.

"Grace?"  Una voce Familiare mi chiama.

"Nash?" alzo lo sguardo e davanti a mi trovo una macchina nera con i finestrini abbassati. Una macchina bellissima.

"Come mai sei ancora qui? La scuola sta per iniziare!" dice completamente calmo

"Mia zia non può accompagnarmi..." ammetto.

"Vieni ti do un passaggio!" mi fa cenno di salire

"Sicuro?"

"Sicuro, tanto se faccio tardi non muore nessuno" mi fa cenno di salire.

"Okay" e salgo

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Il tragitto è imbarazzante e non ho mai avuto così tanta voglia di andare a scuola.
"E Hayes?"

"Lo ha portato mia Mamma, penso" dice completamente assolto.

"Non siete molto uniti?" Chiedo e lui mi guarda di scatto per 5 secondi per poi tornare a fissare la strada.

"È così che ti ha detto?"mi chiede in modo arrogante.
Ha la voce tesa come una corda di violino e ha tutti i muscoli rigidi.( o almeno penso...)

My little infinite with you|| Hayes GrierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora